Milano - dove mangiare bene

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. aliste
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Alla stregua di quanto fatto per altre città (fino adesso Roma e Bologna), segnaliamo le nostre esperienze (positive) di ristoranti da consigliare su Milano.
    Comincio io:
    "lungo la notte" in via ludovico il moro (zona navigli)
    si mangia benissimo (alla meneghina). ottima carta dei vini. ottmo rapporto qualità prezzo....
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senator

    Group
    Member
    Posts
    3,129
    Location
    Milano
    Joined
    30/4/2006

    Status
    Offline
    A chi piace il pesce c'è il Molo 13 in via Rubens
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior User

    Group
    Founder Members
    Posts
    1,209
    Location
    AN
    Joined
    17/11/2004

    Status
    Offline
    CITAZIONE (giusmant @ 9/1/2008, 11:58)
    A chi piace il pesce c'è il Molo 13 in via Rubens

    Ci sono stato prima di Natale, grigliata semi cruda !!!
    Sono rimasto abbastanza spiazzato.
    Stefano
     
    Top
    .
  4. maxxxxxxx
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ristorante "la mescita" Bereguardo (PV)
    Cucina notevole e ambiente caldo e accogliente, prezzi da trattoria.
    A pranzo 22€ a testa per la vera cucina lombarda.
     
    Top
    .
  5. ale food adv
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Per i milanesi e per chi gironzola nella capitale meneghina...
    Volevo esporre un vademecum riassuntivo per chi si chiedesse ma a milano qual'è il miglior ristorante per questo o quello...scrivo solo i nomi per mancanza di tempo..man mano se interessa motiverò anche le mie scelte..
    Ricordo inoltre che sono mie scelte puramente dettate dal esperienza in materia e per il criterio da me piu' obiettivolmente raggiungibile...

    Ristorante dedito al pesce: MONTECRISTO... se non badate al opulenza del ambiente.. migliore secondo me proprio per qualità di lavorazione della materia prima, numero di preparazioni, presentazione piatti e rapporto qualità prezzo..

    Classica trattoria: DA ANGELO.. in viale Umbria.. Classica osteria toscana con prezzi onesti, camerieri alla mano, materie sempre al top, pochi piatti ma sempre ben eseguiti, ambiente morbido e rilassato..nota di merito..tipicissimo allestimento estivo con le sedie in filo fluo intrecciato anni 70!

    Ristorante milanese tipico da vero cumenda milanese: ALFREDO GRAN SAMBERNARDO.. veramente un istituzione di milanesità, dove potrete trovare il vero risottto alla milanese (che è quello saltato!) cotoletta fatta con il taglio corretto di vacca ed addirittura il vecchio zabaione storico!..ambiente soffuso, età media alta..molto...ma di un fascino impagabile..

    Ristorante innovativo: JOIA.. e non vi spaventate se quando lo cercherete verrà fuori "ristorante vegetariano"...perchè è qualcosa di veramente innovativo, diverso e sorprendente. Caro, dannatamente caro,ma che vi lascerà senza dubbio molto nel vostro bagaglio di gastronauti appassionati. Piatti rivoluzionari presentati in modo altrettanto rivoluzionario..

    Ristorante "di carne": Quì sperando di non creare putiferio..vi dirò che per mè se si vuol mangiare carne..proprio per assaporare e sentire la consistenza di carni succose,piene, morbide e magari di innumerevoli tagli...a milano qualitativamente parlando..andate in un brasiliano...si perchè pur essendo pronto a smentite..ristoranti italiani con una qualità costante in materia carnivora non ne ho ancora trovati...PICHANAS in Piazzale lotto in questo senso è ancora irrangiungibile..

    Ristorante modaiolo per farsi vedere e vedere..(Magari a qualcuno può interessare per vari motivi...;) DA GIANNINO.. zona stazione centrale... che non c'entra niante con il vecchio Giannino ma che in compensoi è sempre una sfilata di Porsche parcheggiati davanti sul marciapiedi, pieno di russe e gente da Giornale da pettegolezzo, cantina fornitissima delle etichette piu' famose, si può cenare fin tardissimo, gente ubriaca, musica..insomma dopo un certo orario puttanaio garantito...in tutti i sensi...sempre con una buona cucina...

    ...continua...

    saluti
    ALe
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Master Senator

    Group
    Member
    Posts
    8,958
    Location
    Bergamo
    Joined
    5/2/2006

    Status
    Anonymous
    Provate in zona lambrate il Sorriso ottimo ristorante di pesce a prezzi più che onesti...
    Da provare anche Giulio pane e ojo ristorante romano ottimo per qualità, quantità e prezzo zona porta romana...
    Relativamente ai ristoranti super$$$$$$$$ credo che al momento Sadler e il Luogo Aimo e Nadia siano inarrivabili....
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senator

    Group
    Member
    Posts
    3,129
    Location
    Milano
    Joined
    30/4/2006

    Status
    Offline
    CITAZIONE (sste @ 9/1/2008, 12:50)
    CITAZIONE (giusmant @ 9/1/2008, 11:58)
    A chi piace il pesce c'è il Molo 13 in via Rubens

    Ci sono stato prima di Natale, grigliata semi cruda !!!
    Sono rimasto abbastanza spiazzato.
    Stefano

    :huh: non ti è piaciuto?
     
    Top
    .
  8. maxxxxxxx
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Vicino a casa mia: Antica osteria del ponte a Cassinetta di Lugagnano
    Mappa
    Pregasi controllare guide per referenze, siamo al top! ;)
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Forum Divinity

    Group
    Founder Members
    Posts
    25,766
    Location
    MB ma momentaneamente in trasferta a Fantasilandia
    Joined
    6/9/2004

    Status
    Offline
    Per chi come me adora la carne, consiglio un ristorante Argentino che si chiama El Gaucho.
    Via Carlo D'Adda 11
    Tel. 02-89400839

    Da mangiare ASSOLUTAMENTE l' Asado
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    O&P Moderator
    Posts
    5,980
    Location
    Roma
    Joined
    17/2/2006

    Status
    Offline
    CITAZIONE (maxxxxxxx @ 12/1/2008, 00:56)
    Vicino a casa mia: Antica osteria del ponte a Cassinetta di Lugagnano
    Mappa
    Pregasi controllare guide per referenze, siamo al top! ;)

    Bravissimo Max, ci siamo!! Anche se un po' datata ho trovato questa bellissima recensione sull'Antica Osteria:

    Antica Osteria Del Ponte
    Piazza Negri, 9 Cassinetta di Lugagnano (MI)
    Tel 02 9420034 Fax 02 9420610
    Chiusura Lunedi/Domenica
    Data recensione : 05/2006


    Era da tempo che volevo visitare per un percorso enogastronomico questo famosissimo ristorante. L'occasione è nata grazie all'invito di mio fratello, in ricorrenza del giorno del suo compleanno. Provato la sera del 18 maggio 2006, in compagnia di mio fratello e delle nostre rispettive fidanzate. Il paese è abbastanza sperduto nei dintorni della periferia di Milano nei pressi di Magenta, Cassinetta di Lugagnano. Un altro mondo per me che vengo da Bari. Ma ne è valsa la pena, per le delizie gastronomiche degustate. Un pò meno per il conto finale, che devo dire è stato molto elevato, ma eravamo consapevoli già dall'inizio. Almeno una volta nella vita, come da Vissani o da Pinchiorri. L'ambiente è molto accogliente, raffinato,in un'elegante struttura cinquecentesca. In sala vi è uno splendido camino, che però funge solo da arredamento.

    Il nostro tavolo per l'appunto era accanto al camino. Le sale sono due da quanto son riuscito a vedere, i coperti sono al massimo una quarantina. Devo dire che sono rimasto molto colpito dalla mise en place, davvero eccezionale. I piatti sono bellissimi, di finissima porcellana impreziositi da disegni floreali. Tovagliato di fiandra e posate d'argento. Bè, a questi livelli ce lo si aspetta. L'accoglienza è stata gentile e premurosa. Ad accoglierci la moglie del patron/chef, la signora Renata Santin. Devo dire una regina incontrastata della sala, molto affabile come persona. A far da capolino dalla cucina e a salutarci, anche il signor Santin. Molto felici per questa accoglienza, anche se devo dire, dovuto al fatto che erano presenti solo due tavoli oltre al nostro. Passiamo alla descrizione della cena. Ci viene portato dapprima il pane, caldo, di vari gusti, ed un enorme grissino, anche questo caldo e fatto a mano e una brioscina con una crema di formaggio. Molto buona.

    L'appetizer è una gustosissima tartare di pesce spada, molto apprezzata, freschissima. Ne avrei preso altri dieci piatti. La carta presenta 5-6 antipasti e altrettanti primi e secondi. Su consiglio della signora Santin optiamo per il Micro Menu, che sarebbe un percorso gastronomico, una sorta di menu degustazione, un modo di conoscere la filosofia dello chef e tutta l'anima di questo ristorante. Questo il Micro Menu che viene proposto per tutto il tavolo. Involtini di gamberi marinati, dadini di funghi porcini e insalata di erbe. Royal al tartufo e flan di foie gras d'oca. Crostino al caviale di melanzane, alici fresche marinate e mozzarella di bufala. Coscette di rana fritte, crema all'aglio dolce e olio al prezzemolo. Cannelloni di pasta fresca farciti ai funghi porcini e burrata. Medaglione di pescatrice avvolto nella pancetta, piccolo ragout di finferli. Capriolo alla polvere di liquirizia e polenta ai frutti secchi. Crepes alla crema di marroni e pere caramellate. Torta tiepida al cioccolato fondente.

    Bene, il tutto era sontuoso, la presentazione dei piatti era un'opera prima, la sapidità regnava sovrana, il gusto era inimmaginabile, come non mi era mai capitato. Siamo rimasti tutti e quattro estasiati. La cena ha avuto come beverage due bottiglie di Barbaresco. Da notare che la carta dei vini del ristorante comprende circa 700 etichette per un totale di quasi 5000 bottiglie. Impressionante. Per tornare al conto, abbiamo speso in quattro 580 euri, per una media di 145 euri a testa. Ripeto, almeno una volta nella vita ci si può permettere di far rinascere i nostri cinque sensi.

    F. & A.


    Riusciremo anche noi di O&P a fare recensioni come questa qui su Relais & Gourmet? :rolleyes:
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    O&P Moderator
    Posts
    5,980
    Location
    Roma
    Joined
    17/2/2006

    Status
    Offline
    CITAZIONE (ale food adv @ 10/1/2008, 13:57)
    Per i milanesi e per chi gironzola nella capitale meneghina...
    Volevo esporre un vademecum riassuntivo per chi si chiedesse ma a milano qual'è il miglior ristorante per questo o quello...scrivo solo i nomi per mancanza di tempo..man mano se interessa motiverò anche le mie scelte..
    Ricordo inoltre che sono mie scelte puramente dettate dal esperienza in materia e per il criterio da me piu' obiettivolmente raggiungibile...
    ...
    Ristorante innovativo: JOIA.. e non vi spaventate se quando lo cercherete verrà fuori "ristorante vegetariano"...perchè è qualcosa di veramente innovativo, diverso e sorprendente. Caro, dannatamente caro,ma che vi lascerà senza dubbio molto nel vostro bagaglio di gastronauti appassionati. Piatti rivoluzionari presentati in modo altrettanto rivoluzionario..
    ...

    Anche di questo locale ho trovato qualche recensione, ne posto due, una un po' vecchiotta ma molto positiva ed una più recente ma così e così. E' ovvio che esista una certa soggettività di giudizio e che qualsiasi locale può avere la giornata storta, ma comunque siamo senz'altro di fronte un ottimo ristorante.
    Sito: www.joia.it

    JOIA
    Via P. Castaldi 18 20124 Milano
    Tel. 02 29522124


    La prima, data recensione: 08/2005

    Telefoniamo a questo ristorante che ci incuriosisce ma dove non siamo mai stati.
    Risponde cortesemente lo stesso Leeman confermandoci la disponibilità, così alle 12.30 siamo davanti all'ingresso, segnato da due elementi sporgenti in metallo rossiccio, che lo fanno notare in questa strada secondaria e piuttosto anonima (come molte vie milanesi..)

    Superiamo il piccolo ingresso, scendiamo qualche gradino ed entriamo in una sala più grande, con tavoli abbastanza ravvicinati, arredata in maniera semplice, con mobili moderni in ciliegio. In fondo, qualche gradino (questa volta a salire) conduce alla piccola cucina, dove Leeman e i suoi aiuti sono intenti alle prime preparazioni.

    I giovani e simpatici camerieri ci portano il menu. I piatti sono esclusivamente vegetariani (con indicazione in quelli dove non sono presenti latte e uova), ma vi è anche una digressione sul pesce. I costi dei piatti variano tra i 15 e i 22 euro, quelli di pesce tra i 25 e i 30 euro. Sono presenti un menu degustazione di pesce (75 euro) e quattro vegetariani (da 47 a 95 euro). A pranzo nei giorni feriali vi sono due proposte a nostro giudizio estremamente vantaggiose: un
    piatto unico con mi sembra cinque preparazioni a 15 euro, oppure un piccolo degustazione composto da due piatti vegetariani a scelta e dolce a 25 euro. Optiamo per quest'ultima opzione.

    Ci viene proposto come aperitivo spumante, champagne o un paio di succhi. Ci lasciamo andare (dopo la tensione della mattina) e ordiniamo due calici di franciacorta.

    Poco dopo ci viene servito il benvenuto dello chef, un gazpacho di sedano, ravanelli e gelatina di verdura. Molto rinfrescante e caratterizzato dai gusti netti della verdura, non proprio qualcosa di usuale a Milano.

    I piatti:
    Uovo apparente - una presentazione davvero riuscita (come noteremo con tutti gli altri piatti, questo aspetto è molto curato), con una gelatina di verdure a forma di mezzo uovo, affiancata da un cubo mandorlato color panna contenente un tuorlo alla coque. La vista viene appagata più del gusto (non amo le gelatine), comunque un piatto interessante.
    Il sasso che rotola: una crocchetta di zucchine e funghi con salsa di peperone e quenelles di zucchine - infuso di funghi ed erba cipollina.
    Molto buono il tutto, con particolare menzione per la salsa di peperoni.

    Raviolo a mano: lasagna verde con flan di peperoni e spuma di parmigiano. Anche in questo caso una presentazione molto bene eseguita, giocata sui contrasti di colore e un insieme riuscito.
    Spaghetti all'italiana: spaghetti cotti nello zafferano e conditi con mozzarella di bufala pomodoro fresco olive taggiasche, capperi di Pantelleria e origano. Il piatto migliore, siamo in fondo tradizionalisti? Forse è solo la predilezione per i gusti intensi. Ottimi ingredienti, cottura ineccepibile, un piatto eccellente nella sua semplicità.

    Poi passiamo ai dolci:
    Creme de la creme: vaniglia ai quattro gusti: lampone banana maracuja zenzero. Viene presentata una sequenza di bicchierini con varie preparazioni alla vaniglia (chantilly, crema, bavarese) accompagnata da varie salse. Paola quasi non me lo ha fatto assaggiare tanto le è piaciuto.
    Il fascino della sacher: spuma di cioccolato con biscotto e cuore di cioccolato caldo sorbetto di albicocca. Una gustosissima interpretazione di un dolce che amo particolarmente. Intenso il gusto del cioccolato, bene accompagnato dal sorbetto di albicocca disposto come base sul piatto.

    Concludiamo con il caffè, che viene servito con un bicchierino di cioccolato affumicato e spuma alla cannella per un'ottima conclusione. Per noi, amanti della carne, è stata una piacevolissima sorpresa.

    Siamo di fronte a un bravo cuoco, capace di utilizzare ottime materie prime in maniera originale riuscendo a coniugare leggerezza e gusto.
    Non vediamo l'ora di tornare per provare i piatti di pesce.
    Unico neo l'aperitivo, in conto ad eccessivi 9 euro.
    Ovviamente il nostro giudizio complessivo è influenzato dall'ottimo rapporto qualità/prezzo che si può avere a mezzogiorno.
    Consigliabilissimo a chi si trova in zona, molto meglio di una pizza.

    Totale 84 euro
    3 aperitivi 27
    2 degustazione 50
    1 acqua 3
    1 caffè 4

    P.



    La seconda, data recensione : 01/2007

    Il locale si trova in una anonima via non lontano dalla stazione Centrale, piacevole la vetrina d'ingresso che introduce ad una piccola sala. Scendendo alcuni gradini si arriva alla sala principale, piuttosto spoglia e con tavoli a distanza ravvicinata. L'insieme mi ha lasciato deluso e certo l'ambiente non è punto di forza del ristorante.
    Accompagnato al tavolo vengo lasciato con menù e lista dei vini. Mi viene proposto un aperitivo ma scelgo solo una minerale che viene servita poco dopo.

    Segnalo la presenza di un menu di mezzogiorno a 15 Euro ed uno a 25 Euro.
    E' la prima volta al Joia e quindi scelgo il menù degustazione da 60 Euro confortato anche dal consiglio di Leeman che nel frattempo è venuto al mio tavolo. Mi consiglia di abbinare un vino rosso ed in particolare, tra quelli disponibili al bicchiere, un Barbaresco. Approvato.
    Il cameriere ritorna poco dopo pronto a stappare una bottiglia di Barolo in quanto il Barbaresco non è disponibile: respinto a favore di un ottimo rosso del Monferrato di Prunotto.

    Le portate:

    -il benvenuto dello chef è un vasettino alto e stretto contenente a strati una gelatina al porto, passata di ceci e una crema al caffè amaro. Servita fredda tipo frigo e con l'impossibilità di mescolare bene i componenti.
    Molto amaro il fondo. Voto 4

    -viene servito solo ora il pane, pezzatura piccola, secchi. Voto 5

    -uovo apparente- si presenta a forma di uovo, verde per le verdure, consistenza come un uovo sodo, pezzetti di tartufo nero all'interno, temperatura da frigo, insapore. Voto 4

    - tortino a base di zucca con all'interno un rosso d'uovo, tiepido. Molto buono, perfetto l'abbinamento. Voto 7

    -2 bicchieri stretti contengono una zuppa di porri ed una di verze. Anche qui non si riesce a gestire bene i componenti e quindi si compromette il gusto complessivo. Voto 5

    -riso basmati con radicchio, vino rosso e spuma fredda di parmigiano. Molto saporito, straordinario. Voto 9

    -tortino di patate e cipolle con un fungo giapponese nel cuore. Ottimo nella sua semplicità.Voto 8
    Il bicchierino di brodo a lato: non mi piace, SV

    -zuppa di agrumi all'orientale. Vari tipi di agrumi in un sugo caldo. Servita coperta da una cupoletta di vetro che racchiude un fumo leggero d'incenso. Piacevolissimo il leggero profumo che si unisce a quello degli agrumi. Straordinario l'insieme: voto 9.

    Chiudo con un caffè che viene accompagnato da tre bicchierini di post dessert rifiutati per raggiunti limiti di capienza!
    Verso la fine del pranzo passa Leeman per una visita di cortesia, cordiale anche se mi è sembrata una voce del menù.

    Conto di 74 Euro di cui 7 Euro per il bicchiere di vino.

    Conclusioni
    Ovviamente i giudizi sono soggettivi ma mi sento di affermare che quelli positivi lo sarebbero per molti. Quelli negativi andrebbero rivisti da amici più competenti e con gusti meno tradizionali dei miei.
    Servizio molto cordiale e piacevole. Un locale con una cucina a base vegetariana, innovativa ed a volte sorprendente. Menù da gestire secondo il gusto personale.

    C.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar




    Group
    O&P Moderator
    Posts
    5,980
    Location
    Roma
    Joined
    17/2/2006

    Status
    Offline
    CITAZIONE (23AL77 @ 10/1/2008, 14:50)
    ...
    Relativamente ai ristoranti super$$$$$$$$ credo che al momento Sadler e il Luogo Aimo e Nadia siano inarrivabili....

    Ottima segnalazione! ;) Questo è quello che ho trovato su:

    Il Luogo di Aimo e Nadia
    Via Montecuccoli, 6 Milano
    Tel. 02. 816446
    Chiuso il sabato a pranzo e la domenica


    Il sito: www.aimoenadia.com

    Data recensione : 03/2006 non recentissima, ma ragazzi è un capolavoro! ^_^

    Si può andare a tavola per ascoltare delle Storie ? Sì, si può.
    Per molti è successo da piccoli, magari attorno al fuoco, pendendo dalle labbra della Nonna con quelle bocche e occhi spalancati di bimbi che sentono il mondo come un universo sconosciuto, tutto da scoprire; smessi i calzoni corti il miracolo si può ancora ripetere per alcuni, ma bisogna essere attenti Diogene del gusto e della vita, perchè qui, in Via
    Montecuccoli, non c'è un Cantastorie armato di zampogna, ma c'è un Uomo, Aimo Moroni, che è un pezzo, importante, della Storia Gastronomica (e quindi anche sociale) del nostro Paese.

    Se Fernand Braudel, il francese inventore e teorico della Cultura e Civiltà Materiale, vivesse in Italia ai nostri giorni, il volume dedicato alla Gastronomia di Enotria lo avrebbe scritto a quattro mani con questo Toscano di Pescia, milanese d'adozione da sessantanni, tant è vero che la giunta meneghina, l'anno scorso, lo ha insignito dell'Ambrogino d'Oro,
    mettendolo a far compagnia a quell'altro toscano che ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura nazionale e che all'anagrafe recitava Indro.

    Aimo, l'impronta ve la lascia nel palato e nel cuore, perché a tavola non ci si siede solo per calmar la panza, ma per appagare un universo di emozioni che passano per il piatto e poi si espandono ai vostri centri sensibili, di neurone o di coronarie o a entrambi, che forse è meglio.

    Perché diciamo questo? Ma perché conosciamo Aimo da quindici anni e, oltre a considerarci una delle sue Gastroteche
    viventi più affezionate, lo ringraziamo pubblicamente perchè la nostraalfabetizzazione del gusto ha trovato in Aimo il sillabario che ci ha fatto apprezzare ancor più non solo l' Arte della Pignatta, ma che pure ci ha addestrato ad avere l'antenna sempre vigile nello scoprire tutti i tesori di una Penisola che può alternare un Giotto ad una Cinta senese; un Cappone di Morozzo alle Architetture del Brunelleschi.

    Se c'è un Editore che legge di queste note (ma di quelli piccoli, che stampano e rilegano ancora e anche con amore e passione) non si lasci sfuggire la possibilità di editare le memorie di Aimo, perché, anche all'ennesima volta che ci siamo seduti da lui, il "Libro delle Storie" non è finito, e avremmo voglia di tornare domani per sentirci raccontare ancora nuovi capitoli.

    Tuttavia questo non è il luogo per parlare di storia, ma di cronaca; cronaca corrente tra piatti che ci hanno emozionato, sia di amarcord che di nuove frontiere, e un grazie al Web.Editore e Amico che ci ospita per narrarne, a chi vorrà proseguire di lettura e d'acquolina, a cui, tuttavia, regaliamo esclusiva, per chi sappia apprezzarla, e cioè che il
    21 Aprile prossimo, Aimo festeggierà il suo 60° di Pignatta: delle Nozze di Diamante e passione che chiunque lo vorrà potrà onorare da par suo.

    Dicevamo che Il Luogo di Aimo e Nadia è memoria storica non solo di una Milano che dagli anni '60 ha imparato a venire in questa che, allora, era periferia sterrata della Madunina ma, con il tempo, anche da ogni regione, Palati di passione, Allevatori, Produttori di nicchia e impegno hanno trovato achì il loro centro di gravità permanente.

    Montanelli, nel descriverla secolarmente, sintetizzava che l'Italia sidivideva in quella della Civiltà del Burro e in quella dell'Olio e Aimo, conseguente, ha fatto scoprire ai Milanesi, e a padani assortiti, che si possono fare Piatti di Emozione usando solo Olio, delegando a questo il suo Cultivar preferito che ha l'accento del Belice.

    Una Cucina che inizia presto la mattina, dove questo arzillo ultrasettantenne ancora si reca di levataccia costante per cercare materiaprima eletta. Chi scrive ha avuto la fortuna e l'onore di condividere con "Zio" Aimo una di queste esperienze, e vi posso garantire che solo avendo la pazienza di "guardare" un semplice Carciofo così come un'apparentemente modesta Cicoria, possono saltar fuori pepite che, al piatto, diventano Regine e voi Palati Privilegiati.

    La Cucina di Aimo è stata sintetizzata pefettamente da tale Umberto Veronesi che, tra un'Orata e un Agnello della Val Bisalta, così ha epitaffiato Aimo nostro: "La sua Cucina diverte, non solo, ma allunga la Vita e regala Salute".

    E così partiamo per questa jam session che ci emoziona ogni volta, soprattutto se, all'inizio, ci imbattiamo in uno dei suoi Grandi Classici: la "Fantasia Siculo Pantesca", laddove si recita di Olio di Nocellara del Belice, Passata di pomodoro di Capo Passero, Capperi di Scauri, Origano, Basilico dell'orto di .Tomasi di Lampedusa. Che dire, fuori può esserci anche un nebiùn de la malora, ma il Sole e l'Oro del Mediterraneo vi rallegrano l'occhio e la panza, così come, a lato, vi
    troverete "Il" Piatto di Solo Olio, in cui potete fare zuppetta con quel mirabile Pane che nasce da mani ispirate della Valsesia e dalle sue acque.

    Uno dice: embè, sfido che gli hanno tolto la seconda Stella, ti porta Pane e Olio.. Provatelo, assaggiatelo e poi apriamo assieme una petizione alla "Rossa" perché ritorni sui suoi passi, anzi, si risieda - cosciente - in Via Montecuccoli.

    Proseguiamo con uno degli assoluti di questa Aimo Synphony: "PiccoleInsalate novelle di primavera con Julienne di Seppie crude, Fave fresche e Mandorle di Noto".
    A lato vi trovate un Suri (uno dei 16 componenti della famiglia dei tonnidi), leggermente affumicato, e una piccola Composta di Limoni della costiera amalfitana.
    Che dire. Chiudete gli occhi e potete percepire subito, anche se siete debuttanti, la summa dell'Aimo Pensiero.
    La materia prima è pefetta; il grasso animale della Seppia e quello vegetale dell' Oleum si maritano in piena armonia; come, peraltro, i due titolari, Aimo e Nadia che, ancora adesso, dopo 51 anni, quando si guardano negli occhi, capite che sono fatti l'uno per l'altra. Altro che Peynet: Storie, Passione (comune), Olio di gomito (tanto), fianco a fianco
    ogni giorno, per cinquant'anni; da non credere, in questa epoca di reality show & sex in the city.

    I Paccheri di Gragnano, farciti di mozzarella di bufala, melanzane e cicale di mare al timo verde con guazzetto di calamaretti sono oggettivamente perfetti, anche per l'assemblaggio, mirabile, tra materie prime diverse, ma la memoria di papilla è ancorata ancora al piatto precedente, pur se qui abbiamo particolarmente apprezzato dei Calamaretti
    che manco in Laguna si trovano uguali oltre alla "solidità" dei Paccheri.
    Tirem innanz con due Grandi Classici che hanno inserito Aimo nella All ofFame del nostro vissuto emozionale.

    La Zuppa Etrusca è una autentica Corale dell'Orto: vi potete trovare dal Cavolo nero alla Verza; dal Farro della Garfagnana ai Cannellini de Maremma nostra (e pure maiala, se garba, n.d.r.)
    E qui la soundtrack by Aimo narrante a latere, ci accompagna dolcemente come se foste a Sausalito sulla Route #1 della Costa Californiana e/o sui tornanti delle Crete Senesi con la vostra ideale Ferrari Cabrio del '69.
    Vi narra e vi racconta come ogni singola verzura venga fatta bollire separatamente per due ore circa, e poi maritata al meglio con le altre.
    Sarà anche la ventesima volta che l'assaggiamo, ma è sempre come se fosse la prima: come si può dire la stessa cosa degli Spaghetti "Selezione Cappelli" con Cipollotto e Peperoncino. E' un Piatto che, anche se ufficialmente può non essere presente all'appello in Carta, basta fare un fischio e, dalla Cucina, vi arriva perfettamente al dente con tutti i suoi gusti e retrogusti.

    Ok, buona la prima, anzi, "I Primi".
    Che sia il momento del Sorbetto? Forse, ecco che vi arriva un "Cucchiaio" di Trippa con passatina di cannellini: pefetto.

    E' stato Veronesi a confermare che la Cucina di Aimo è "Tutta Salute" e, quindi, noi siamo andati coerentemente a tutta . Ciccia, prendendo velocità con una Punta di Vitello stufata nel Recioto, addobbata con una Quenelle di Melanzane e Thè verde.
    Che sia il Thè verde a darle tocco salutistico? Mah., lì ci vuole Artigiano di stalla e maggese, altro che balle, oltre che Trinciante ispirato, leggi, nel caso, quell'Ercole Villa che la Milano "giusta", che gusta, conosce bene.

    Scendiamo di garrese e ci troviamo davanti un Cosciotto di Agnello della Val Bisalta che ci riconcilia con gusti che solo uno come Aimo, tanti anni fa, ci ha abituato ad inserire nel casellario giusto di frollature e cotture assortite.

    Quando si dice "della serie non si butta via niente", ecco che ci arriva una delle Frattaglitudini che c'attrippa di più: una specie di Cibreo fritto (d'Agnello), in cui ritroviamo Cuore, Polmone; Fegato & Animelle e quant'altro, anche se, nello specifico, riconosciamo che "Il Piatto" non è in Carta perchè non può starci (per reperibilità quantitativa) e noi, nel caso, siamo sfacciatamente raccomandati anche se, a dirla tutta, le medaglie sul campo, anzi, sul piatto, ce le siamo guadagnate con millanta spazzolate ripetute, recidive e impenitenti per qualche lustro o poco più Cambiano zoccolo e saliamo tra gli Appenini Romagnoli, dove ci incontriamo con una Sella di Capriolo al profumo di Liquirizia. A completare
    scenografia una Pera martina stufata con Tortino di Carciofi e Scuaquerone.
    Pensate, tanto per capire l'Aimo Wordl. Il Capriolo glielo procura un amico e cliente che caccia per passione però, avendo una casa e relativa Cucina "Piccole", delega ad Aimo il piacere di servirlo agli amici avventori.
    Che sia la frollatura, che sia la tecnica di cottura, che sia lo schioppo ispirato, chissà, ma noi un capriolo così non l'abbiamo mai mangiato nè all'ombra delle Tofane né alle soglie del Kilimangiaro: da non credere, anzi da provare per credere.

    Chapeau Aimo! Hai colpito ancora, con la consueta eleganza e quel grande amore e passione che sono la miglior vitamina a questo ragazzo che, basta chiederglielo, vi racconta di tutto, di più, di quello che non è solo un piatto e in cui l'atto edibile è solo la conclusione finale di un percorso che passa per Alpeggi, Palamite, Artigiani & Fornelli conseguenti.

    Aimo andrebbe preservato per le generazioni future, per quegli sventurati teenagers cresciuti a Fonzie's & Four Tip.Tap's in the Padella.
    Tramite Aimo potete facilmente e piacevolmente arrivare a quella riappropriazione organolettica di materie prime che puoi capire gustandole solo nell'integrità del loro Dna; di un Pedigree saldamente ancorato al Territorio che poi, recentemente, è stato codificato in "Presidi" del Cibo Lento ma che voi, già da prima, sentivate elencare da Aimo con una conoscenza dell' italica peninsula manco fosse un Cartografo del Touring Club, sezione 1:10.000.

    In un'Epoca caratterizzata da Chef Mediatici; di Guest Star che mediano incessantemente tra Mestolo e Satellite, Aimo è rimasto quello di sempre: tutto Mercato, Fornelli e Sala; Ambasciatore di "quella certa Italia" che, come dicevamo prima, non è solo Raffaello o Piazza S.Pietro, ma neanche Sushi e Rucola o kebab

    G.S.

     
    Top
    .
  13. maxxxxxxx
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ristorante "Charlie" Via Pisani Dossi 28 Albairate........
    Link
    Ottimo rapporto prezzo/qualità.
    image
    image
    image
    Charlie 1983 di Prina Marika e Picelli Daniele
    Via Pisani Dossi, 28 - Albairate (MI)
    Tel. 02.9406635
    Chiuso Mercoledì e Domenica sera.
    Colazione dalle 12:00 alle 14:00 escluso il Sabato.

    Di questo conosco bene la cucina, essendo spesso invitato a bere caffè dal vecchio titolare e suo suocero,
    uno specchio!
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senator

    Group
    Member
    Posts
    3,129
    Location
    Milano
    Joined
    30/4/2006

    Status
    Offline
    CITAZIONE (maxxxxxxx @ 12/1/2008, 14:10)
    Ristorante "Charlie" Via Pisani Dossi 28 Albairate........
    ...

    Urca, mi sa che abitiamo proprio vicinissimi
    :woot:

    Edited by Jos ® - 12/1/2008, 17:20
     
    Top
    .
  15. ale food adv
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    ragazzi..ma non capisco una cosa..ma dobbiamo recensire i locali piu' famosi o dove si mangia meglio?!?...trovo che la cassinetta e aimo e nadia siano di classe e pretenziosi..ma tralasciando che ormai sono entrambi in decadenza uno con piatti stanchi e noiosi, l'altro con 300Euro di conto me stranieri in sala che non capiscono quando ordini... io trovo piu' interessante quì condividere con i forumisti le nostre scoperte personali, non gli assoluti che possiamo trovare su tutte le guide, locali che in parte vivono ormai di rendita e nomea... sbaglio?
    saluti
    ale :)
     
    Top
    .
1115 replies since 9/1/2008, 11:36   61414 views
  Share  
.