Visita Parmigiani Fleurier ( scritto molto lungo)

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    Ciao a tutti!

    Dopo aver chiesto e ottenuto l'autorizzazione da un'Eminenza del Forum, riporto qui le mie impressioni sulla mia visita a Parmigiani Fleurier del 19 e 20 novembre 2009.
    Spero di riuscire a trasmettervi almeno un po' delle emozioni che ho provato.

    Comincio da ciò che di consueto è la fine del film : i titoli di coda che in questo caso sono i doverosi ringraziamenti.

    A beneficio di qualche fenomeno che quasi certamente vorrà fantasticare o insinuare sulla mia reale identità, senza remore posso qui affermare che non sono stipendiato da nessuna maison, non mi occupo di orologi e per le due ragioni appena menzionate, il mio scritto non è da leggere come la solita italica marchetta dalle sembianze di topic.
    In altre parole, gli orologi per me sono solo una grande passione e nei giorni scorsi ho beneficiato di un dono. Un dono inatteso, raro e non acquistabile con il denaro, perciò ancor più gradito: la visita alla manifattura Vaucher e all' Atelier di Michel Parmigiani. Entrambe le location si trovano a Fleurier, delizioso paesino situato in altura a più di 700 metri, nel Cantone di Neuchatel, Svizzera francese. Già !
    Ringrazio con riconoscenza : Alessandra Corbi PR e responsabile marketing di Tempo prezioso 2002 Srl,in pratica branch italiana di Parmigiani Fleurier, Michele Mengoli e Enrico Zazzali, rispettivamente Direttore responsabile ed Editore di Revolution, pregevole magazine trimestrale dedicato ai sogni muniti di calibri, quadranti e lancette, o sfere come dicono quelli bravi e dotti.
    Seppur in tempi diversi, queste tre persone hanno sopportato i miei soliloqui e i miei deliri con pazienza e signorilità, doti oggi non comuni.
    Spero di non aver qui di seguito scritto inesattezze gravi. Nel caso chiedo venia sin da ora.

    La partenza.

    Eccomi qua, otto del mattino al binario 7 di una stazione di Milano, cantiere perennemente aperto, che dispone di un solo microscopico bar; le code non fanno per me, rinuncio stizzito alla sosta caffè. Faccio pochi metri e attendo guardandomi intorno. Sono sul luogo dell'appuntamento e devo identificare almeno due compagni di viaggio che non conosco.
    Ho vinto uno dei due premi disponibili, partecipando a un concorso indetto da Revolution, rivista-breviario trimestrale che raccoglie il meglio dell'orologeria in area globo terracqueo.
    Ho scoperto Revolution con estremo piacere solo poco tempo fa.
    Io e un altro lettore, anch'egli vincitore avremo l'opportunità di recarci in pellegrinaggio a Fleurier, mezz'ora circa di auto sopra Neuchatel, dove arriveremo quasi cinque ore dopo la partenza da Milano.
    Alessandra si materializza poco dopo salutando Michele e rivolgendosi verso di me, fermo a poca distanza, chiedendosi se posso essere io uno dei due lettori designati dalla sorte.
    Presentazioni reciproche, strette di mano e la prima sorpresa: il secondo fortunato e a me sconosciuto prescelto, ha dato forfait poche ore prima per manifesta super influenza. Peccato. Peccato per lui, ovviamente!
    Vengo quasi subito investito del provvisorio titolo onorifico de Il Lettore che accetto con il sorriso, non sentendomi per niente in colpa.

    Il viaggio

    Nonostante detesti il treno, la compagnia e il panorama soleggiato che ci accompagna appena fuori dall'Italia, mi fa trascorrere il tempo velocemente e in relax. Io, Alessandra e Michele discorriamo sempre sorridendo.
    In breve arriviamo a Neuchatel, malgrado un paio di soste.
    Ad attenderci, appena fuori dalla stazione ferroviaria, un van Volkswagen sei posti blu notte, allestimento corporate con annesso logo Parmigiani Fleurier stampato sulla morbida pelle dei poggiatesta.
    La nostra guida è Benoit, un corpulento signore dall'età indefinita che sembra provenire direttamente da un film di Luis de Funès; Benoit ci accoglie con un sorriso simpatico e rassicurante accompagnato da modi raffinati. Purtroppo da li a breve scoprirò, Alessandra ne era già al corrente, che il talento del gentile conducente in termini di capacità di guida è inversamente proporzionale alla notevole e apprezzabile attitudine nell'intrattenere gli ospiti. :woot:
    Capirò in seguito che Benoit è un po' la memoria storica della maison Parmigiani, lavorando da vent'anni con il patron ed essendo responsabile accompagnatore delle visite presso il quartier generale di Parmigiani Fleurier.
    Mezz'ora circa di viaggio, durante il quale, lasciata alle spalle Neuchatel, si sale verso la vallata che ospita il paesino di Fleurier, attraverso una strada statale che ci offre una fotografia di una campagna dolce e verdissima.
    Eccoci arrivati a Fleurier, quattromila anime quasi tutte ticchettanti : Les Fleurisans.
    Scendiamo dal van e siamo pronti all'ingresso in campo: breve sosta al piano terra della palazzina che ospita la foresteria adatta ad accogliere gli ospiti, dove ci riceve e saluta Nina-Thao Zanetti, responsabile delle relazioni internazionali con i media: scoprirò in breve tempo che Nina è un concentrato di charme, femminilità e cortesia che a volte imbarazza.
    Visiteremo la prima delle meraviglie che potremo ammirare: La manifattura Vaucher.
    Io mi sento come un giovanissimo centroavanti che dopo aver giocato nella squadretta dei lupetti, viene catapultato a San Siro o al Bernabeu, per esordire in serie A con la maglia numero 10 ! Il Lettore è pronto all'ingresso in campo.

    Un po' di storia : Michel Parmigiani , oggi 59enne sposato con tre figli,nasce in Svizzera da genitori italiani. Si dedica da subito all'orologeria fino a diventare Maestro orologiaio. Si specializza nel restauro e in particolar modo nella realizzazione di orologi da tavolo e da tasca super complicati. Parmigiani restaurò una pendola da tavolo Breguet per il Museo Sandoz è ciò gli consentì di consolidare la propria notorietà e autorevolezza.
    Il rapporto sviluppato negli anni con la Fondazione Sandoz ( si, quelli dei farmaci ) gli permette di reperire le risorse necessarie a costituire la Parmigiani nel 1996; successivamente l'azienda diventa un gruppo che conta altre tre aziende : Les artisan Boitier ( fabbricazione casse ), la Vaucher manifattura, la Quadrance che progetta e produce quadranti ( lavorano entrambe anche per conto terzi ). In tutto il gruppo da lavoro a circa 500 dipendenti (!!) ed ha al sua interno una scuola di orologeria nonché un laboratorio specializzato nel restauro. Un player che sfida i competitors in ogni settore del mercato, il cui potenziale credo sia poco conosciuto dal grande pubblico di appassionati.

    La visita

    Il pellegrinaggio vero ha inizio e ci apprestiamo a introdurci in diversi reparti della Vaucher, muniti di camice d'ordinanza e di calzari antipolvere che non indossiamo inchinandoci, perchè vengono modellati intorno alle nostre scarpe da una apposita macchina- dispenser ! Dopo aver visto in Qatar la pattumiera parlante, questa macchina mi ha divertito e sorpreso, perfetto stile elvetico. Efficienza! Polvere e umidità sono i veri nemici degli orologi. Bisogna combatterli con ogni mezzo.
    I reparti sono molti, si attraversano corridoi perfettamente asettici e se non fosse per qualche piccolo accenno all'orologeria, un piccolo cartello affisso alle pareti o alle porte d'ingresso, potremmo immaginare di trovarci alla NASA o in un'azienza che produce strumenti chirurgici.
    Michele inizia a scattare foto con comprensibile ingordigia e io lo imiterò a breve.
    Entriamo nella sala prototipi: computer, utensili a controllo numerico di ultimissima generazione installati con rigore scientifico, attenzione agli spazi, macchine per il trattamento dei metalli, un festival di tecnologia 2.0 dedicata a manufatti che i più, me compreso, vogliono ancora immaginare come il parto delle mani esperte e ferme di anziani dediti a una professione difficilmente apprendibile.
    Tre anni, ben tre anni per arrivare al prodotto finito partendo da un'idea da sviluppare.
    Qui si fa sul serio. Investimenti ingenti a partire dal nuovo edificio multipiano inaugurato poco tempo fa e ancora investimenti in tecnologia, in software, in formazione degli addetti, in controllo rigoroso della qualità. Investimenti nella propria leggenda da perpetuare.
    L'età media dei professionisti che ho avuto modo di osservare a Fleurier non è alta, anzi.
    Lo stereotipo dell'orologiaio svizzero, dagli occhi offesi dal tempo, solo, chiuso in uno stanzino e chino sul banchetto è qualcosa ormai neanche da giornalino a fumetti. Luogo comune.
    Un particolare interessante riguarda il posizionamento delle isole di lavoro degli orologiai.
    Il loro è un lavoro che mette a dura prova la vista ovviamente; i banchi sono posizionati all'interno di aree poste di fronte alle finestre, possibilmente con una visuale dotata di profondità di campo. Ciò serve per poter fare riposare la vista dei singoli professionisti!
    Qui nelle aziende del gruppo, le isole di lavoro sono quasi tutte davanti a finestre che danno sulla stupenda e verde campagna di Fleurier.
    Trascorriamo un pomeriggio intenso a osservare anche la produzione e la verniciatura dei quadranti, operazione molto più complicata di quanto si immagini che Quadrance effettua per molte manifatture famose. E quando dico famose, fidatevi!! ;-)
    Navighiamo guidati da Nina e Benoit attraverso vari reparti che fotografiamo senza ritegno.
    Fuori è ormai buio e dobbiamo adattarci agli orari svizzeri; tra le 16 e le 17 tutti gli addetti dell'azienda smettono di lavorare e tornano a casa. Noi risaliamo sul van con Benoit che guida fino al nostro lussuoso e ultramoderno albergo in riva al lago di Neuchatel.

    Secondo giorno

    Arriviamo a Fleurier intorno alle 9.30 sapendo bene che in mattinata potremo avere accesso al cuore dell'azienda. Il reparto montaggio degli orologi a catalogo e il montaggio degli esemplari dotati di grandi complicazioni.
    Ci sarà un colpo di scena inatteso per noi; una full immersion di un ora per visionare tutta l'attuale collezione Parmigiani che ci viene servita su espositori estratti dalla cassaforte presente nelle sala che ci ospita.
    Tocchiamo,osserviamo ogni tipo di prodotto immortalando il momento con innumerevoli scatti e flash. Io contemplo tre o quattro modelli che più mi esaltano la fantasia di possesso. Grande libidine........ :P Usciamo per iniziare la seconda parte della nostra visita.

    Ora siamo nel reparto assemblaggio prodotto della collezione Parmigiani e Michele inizia a scattare a ripetizione.
    In effetti possiamo verificare personalmente quanta cura, quanto mestiere e quanto tempo occorre per montare un capolavoro. Affermo ciò al di là dei gusti di ognuno di noi; non si può che rimanere ammirati di fronte allo sforzo che gli orologiai profondono per assemblare una macchina così piccola e così complicata.
    Mi soffermo molto nell'osservare i movimenti dei polpastrelli di ogni singolo orologiaio; ( quante donne e che pazienza! )
    Mi piace moltissimo osservare una ragazza che aiutata da un apposito piccolo utensile, posiziona i microscopici rubini nella platina.
    Servono decine di ore per rifinire un ponte con una cura e pazienza davvero di altri tempi.
    Camminando raggiungiamo un altra sala dove un anziano Maestro orologiaio dirige un piccolo team di tre professionisti, preposti a dar la vita alle super complicazioni.
    Mi avvicino a uno dei banchi di lavoro e Benoit inizia a descrivere con il consueto aplomb le caratteristiche di ciò che stiamo osservando. Benoit smette di parlare, raccoglie dal banco una piccola scatoletta rotonda di plastica trasparente e me la porge; all'interno un chrono Tourbillon appena deliberato che pulsa ancora tra le mie dita! :o: Tengo in mano una banale scatoletta che ospita un capolavoro della tecnica e della miniaturizzazione dal valore di centinaia di migliaia di Euro! Non male per il Lettore !

    Il tour guidato nei meandri del paese delle meraviglie è terminato; manca solo il meeting con il Boss.
    Ritorniamo nella foresteria in attesa del grande capo.
    Il tempo di un aperitivo, al ritorno guiderà il prode pilota Benoit chissenefrega degli autovelox o dei poliziotti, perchè Monsieur Michel Parmigiani si materializzi tra di noi.
    Serio, ma molto cortese, solo un lieve accenno di sorriso nel primo minuto.
    Il guru è un duro, mi dico, scambiando uno sguardo interrogativo con Michele che sta alla mia sinistra.
    Io e Michele lo costringiamo a una breve ma sentita sessione fotografica che Monsieur accetta con cortesia.
    Anche Alessandra scatta a raffica.
    Prendiamo posto a tavola e io sto attento a cercare di sedermi esattamente di fronte a lui. Ci riesco. Comincio bene.
    Cerchiamo di instaurare un clima confidenziale, ora siamo ai tempi supplementari e voglio tornare a casa dopo aver segnato almeno un gol.
    Io e Michele chiediamo a Parmigiani di raccontarci la storia della sua famiglia; all'inizio troviamo qualche resistenza, ma dopo qualche battuta il Maestro accetta di rispondere con lena. Famiglia, professione e Orologi, notare la maiuscola!

    Orologi e mercato :

    Un orologio al quarzo ha il diritto di esistere, ha una dignità; ricordiamoci anche che esiste quarzo e quarzo ! “ ( Talebani e fondamentalisti del Forum O&P....tiè ! :D )

    Orologi e resto del mondo, con molto orgoglio davvero malcelato :

    Perchè a nessuno viene in mente di costruire fucili da caccia migliori dei Beretta, fuori dalla Val Trompia ?

    e anche :

    il vero Chianti si produce in Toscana......perchè non crearlo sopra Neuchatel? Impossibile! “ Rispondendo alla domanda sul perchè la manodopera raffinata e specializzata del loco, non sia esportabile.

    Orologi e tecnica :

    L'orologeria non è meccanica, è qualcosa di completamente differente : è orologeria!
    raccontandoci come abbia idealmente bocciato o stroncato progetti propostigli da emeriti ingegneri meccanici, in quanto a suo dire non funzionanti.


    Orologiaio Maestro bombardato da mille domande da parte dai pacifici invasori italiani.
    A tavola si parlerà anche di Gianni Agnelli, di etica e di impresa, di adolescenti straccioni in un mall di Osaka, di Berlusconi ( inevitabile, come la birra con la pizza ), di Pagani Zonda, di casse diametro 45mm ( le odio ! ) e di una moto Ducati parcheggiata dentro una villa nella pianura padana, di fianco al camino.
    Michel Parmigiani è un abile conversatore oltre che una persona colta e curiosa.
    La Certosa di Pavia, la Firenze d'arte e e la Napoli nobile, sono le poche mete da lui visitate in Italia, certamente preferite al Twiga o al Billionarie immagino io !

    Il Maestro misura le parole ma esprime opinioni precise e a volta taglienti, supportato dall'accento francese che conferisce alle sue argomentazioni un tono cordiale più che burbero.

    Ancora, Orologi e sogni :

    Un uomo non può vivere senza sognare, senza sogni un uomo muore

    Orologi e crisi mondiale :

    Per esperienza e educazione io so che dopo la tempesta viene sempre il sole

    Sono le 14.00.
    Nina mi guarda in cerca di un mio cenno.
    Cedo, guardo Alessandra e Michele.
    E' l'ora di muoverci per il trasferimento verso la stazione di Neuchatel.
    Abbiamo pranzato con la finestra della foresteria aperta. Il sole è davvero splendido oggi e ci regala una temperatura insolita.
    Il Lettore è molto soddisfatto! ;)
    Strette di mano e ringraziamenti di rito, togliamo il pacifico assedio alla Maison Parmigiani risalendo sul van aziendale che ci accompagnerà alla stazione ferroviaria di Neuchatel.
    Il Lettore è munito di ogni gadget cartaceo oltre che a un paio di doni graditissimi. ( No, non mi hanno regalato il ripetizione minuti....ma ho pensato di rubarlo! :cry: )
    Dal finestrino posso notare Michel Parmigiani insieme a Nina che sostano sulla balaustra della palazzina sorridenti; Benoit ingrana la prima e il van si muove.
    Il panettiere che sta sotto casa mia a Milano, fa fatica a salutarmi da quando ha comprato l'ultimo tipo di Biemmevù cabrio da 267 kmh, per fare il record casello-casello !
    A Fleurier invece sotto un sole bellissimo, un guru dell'orologeria mondiale mi fa ciao-ciao con la mano per augurarci bon voyage, aspettando chi io scompaia dietro l'angolo.
    Strana la vita a volte.
    Merci Monsieur Michel e alla prossima.


    Monegasque

    Edited by Monegasque - 3/5/2011, 23:56
     
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    bella gita :woot: complimenti ;) se dovessi andare mi snobberebbero, quindi immagino che tu sia un pezzo da 90 ;) :D
     
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    bel topic ;)
     
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    Un bel racconto ... l'ho letto con piacere

    e ti ringrazio di averlo condiviso
     
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  5. swach&clok
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  6. ericillungo
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    bellissimo racconto...
    sarebbe bello poter vedere qualche fotina...
     
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    bella esperienza.
    sono stato un fesso a non spedire il tagliando.
     
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    CITAZIONE (Cortez.Ramon @ 25/11/2009, 12:22)
    Un bel racconto ... l'ho letto con piacere

    e ti ringrazio di averlo condiviso

    Quoto!!!!!!!!!!!
     
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    grazie per il bel racconto.
     
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    Grazie per aver condiviso con noi le tue bellissime emozioni, fa sempre piacere leggere articoli come il tuo un pò diversi dal solito.

    Spero che tu possa mostrarci anche qualche foto

    E ora che mi hai incuriosito su Revolution, andrò a cercarlo in edicola!
     
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    Bellissimo racconto!
     
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    complimenti, aspettiamo le foto
     
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    Bellissimo topic
     
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