Parliamo di... Universal Genève Compax "Climate-proof"

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    CITAZIONE (sante_castig @ 10/10/2013, 17:37) 
    CITAZIONE (trident @ 10/10/2013, 17:21) 
    Effettivamente articolando il discorso ci si incontra... tuttavia, da osservatore e fruitore del mercato, non certo da operatore, pur condividendo in toto il contenuto della prima locuzione (spudorata e redditizia speculazione), mi trovo a dissentire, in parte, dalla seconda:
    Eccezion fatta per i 13zn e 30ch, che tra i cronografi di normale produzione sono un unicum, diverse spanne sopra rispetto a tutti gli altri, e agli Omega 33.3, che oggi si stanno sempre più avvicinando al settore citato nella prima locuzione, e che, come hai bene osservato, nulla hanno di peculiare, se non le generose dimensioni del calibro (cosa che si riverbera sulle dimensioni della cassa) e degli splendidi quadranti.
    Tutte le le altre maisons le ritengo inferiori ad Universal: Non dimentichiamo che Minerva (architettura, finitura ed accuratezza) e Angelus (estetica ed innovazione), pur eccellenti manifatture, non hanno certo lo stesso peso storico di Universal, Universal ha a mio avviso creato alcuni tra i più bei segnatempo della prima metà del 20° secolo e, ad oggi, si trova sempre in un limbo, spesso spostata verso il basso piuttosto che verso la vetta, luogo che le spetterebbe di diritto per ciò che ha fatto.
    Un Tricompax non costa quanto un 13zn o un 33.3, ho visto scambiare Tricompax a prezzi di "normali" cronografi di marca non altisonante. Ci tengo a precisare che il mio non è un discorso speculativo, almeno nel senso deteriore del termine, in quanto possiedo solo un Compax e vorrei comprare un Tri-compax, ma, mi sa, che dopo quello che ho detto me lo faranno pagare caro! :woot:

    Sono fondamentalmente d'accordo, credo che ciò che penalizza il marchio siano due cose: una grande produzione concentrata in pochi modelli (quindi non rari) e l'assenza di modelli davvero complicati (che generalmente trainano dall'alto gli esemplari comuni. Va ricordato comunque che il primo grande boom del collezionismo, fine anni '80 del secolo scorso, nacque su tre modelli: il Calatrava 96, il Rolex "Ovetto", e, appunto, il Tri-Compax. Tutti pezzi che prima del boom si scambiavano a peso, e poco dopo valevano anche venti volte di più.

    Posso condividere l'osservazione, ma la scriminate non credo sia da ravvisare in questo: prova ad adattare ciò che hai scritto sopra per Universal a Rolex (grande produzione, pochi modelli, per nulla complicati), secondo me la differenza sta nell'effetto traino e nelle manovre speculative, da cui Universal è rimesta "indenne" per decenni. L'Universal è un orologio per intenditori: ha innovato, creando il terzo contatore, il secondo pulsante, il cronografo calendario completo con fasi lunari, il polerouter e, a mio avviso, ha realizzato orologi di indubbia bellezza: i compur prime serie, gli aerocompax dall'eccelso equilibrio formale, i sontuosi tricompax, i datocompax, il coloniale, il climate-proof, l'Universalone... e sto rimanendo solo nell'ambito cronografico.
     
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    A Rolex non è possibile applicare alcunché, è un fenomeno unico che trascende ogni valutazione, e, piaccia o meno, fa legge a sé.

    Tornando a Universal, un altro problema è costituito dalla assenza di una produzione attuale, da sempre elemento che affianca il vintage, agevolandosi le due realtà a vicenda.

    Ma reputati fortunato; io ho smesso di provare vero amore per una altra celebre maison ginevrina nel momento stesso in cui è entrata nell'orbita degli speculatori/parvenue :D
     
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    CITAZIONE (sante_castig @ 10/10/2013, 18:53) 
    A Rolex non è possibile applicare alcunché, è un fenomeno unico che trascende ogni valutazione, e, piaccia o meno, fa legge a sé.

    D'accordissimo. ;)

    CITAZIONE (sante_castig @ 10/10/2013, 18:53) 
    Tornando a Universal, un altro problema è costituito dalla assenza di una produzione attuale, da sempre elemento che affianca il vintage, agevolandosi le due realtà a vicenda.

    Questo intendevo per effetto traino, ma, rileggendo quanto ho scritto, mi rendo conto che sul punto sono stato fin troppo ermetico. :P

    CITAZIONE (sante_castig @ 10/10/2013, 18:53) 
    Ma reputati fortunato; io ho smesso di provare vero amore per una altra celebre maison ginevrina nel momento stesso in cui è entrata nell'orbita degli speculatori/parvenue :D

    Penso di aver intuito a quale maison ti riferisci... :D
     
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    Trident, sono un appassionato UG e ne posseggo alcuni, ma mi ritrovo con le osservazioni di Sante: i 5-6 mila euro (i vecchi 10-12 milioni di lire) con i quali si scambiano i tricompax oggi, nonostante la crisi, non mi sembrano cifre da "sottostima". Non a caso, mi capita di guardare spesso altrove.

    Piuttosto, osserverei che nonostante i grandi numeri gli UG belli si osservano con sempre maggiore facilità.
     
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    Un bel cronografo "Climate-proof" in eccellenti condizioni, come il primo indicato in questa discussione, mi sembra difficire da reperire.

    Di conseguenza, credo che anche il prezzo sarebbe alto, rispetto ad altri cronografi della stessa Universal Genève.
     
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    CITAZIONE (sante_castig @ 10/10/2013, 17:37) 
    CITAZIONE (trident @ 10/10/2013, 17:21) 
    Effettivamente articolando il discorso ci si incontra... tuttavia, da osservatore e fruitore del mercato, non certo da operatore, pur condividendo in toto il contenuto della prima locuzione (spudorata e redditizia speculazione), mi trovo a dissentire, in parte, dalla seconda:
    Eccezion fatta per i 13zn e 30ch, che tra i cronografi di normale produzione sono un unicum, diverse spanne sopra rispetto a tutti gli altri, e agli Omega 33.3, che oggi si stanno sempre più avvicinando al settore citato nella prima locuzione, e che, come hai bene osservato, nulla hanno di peculiare, se non le generose dimensioni del calibro (cosa che si riverbera sulle dimensioni della cassa) e degli splendidi quadranti.
    Tutte le le altre maisons le ritengo inferiori ad Universal: Non dimentichiamo che Minerva (architettura, finitura ed accuratezza) e Angelus (estetica ed innovazione), pur eccellenti manifatture, non hanno certo lo stesso peso storico di Universal, Universal ha a mio avviso creato alcuni tra i più bei segnatempo della prima metà del 20° secolo e, ad oggi, si trova sempre in un limbo, spesso spostata verso il basso piuttosto che verso la vetta, luogo che le spetterebbe di diritto per ciò che ha fatto.
    Un Tricompax non costa quanto un 13zn o un 33.3, ho visto scambiare Tricompax a prezzi di "normali" cronografi di marca non altisonante. Ci tengo a precisare che il mio non è un discorso speculativo, almeno nel senso deteriore del termine, in quanto possiedo solo un Compax e vorrei comprare un Tri-compax, ma, mi sa, che dopo quello che ho detto me lo faranno pagare caro! :woot:

    Sono fondamentalmente d'accordo, credo che ciò che penalizza il marchio siano due cose: una grande produzione concentrata in pochi modelli (quindi non rari) e l'assenza di modelli davvero complicati (che generalmente trainano dall'alto gli esemplari comuni. Va ricordato comunque che il primo grande boom del collezionismo, fine anni '80 del secolo scorso, nacque su tre modelli: il Calatrava 96, il Rolex "Ovetto", e, appunto, il Tri-Compax. Tutti pezzi che prima del boom si scambiavano a peso, e poco dopo valevano anche venti volte di più.

    Mi tocca dire la mia.
    Dire che UG abbia fatto un grande produzione, .... va bene, direi 2,5 mlioni di pezzi dal '35 alla fine degli anni '60, oltre a qualche solotempo poco significativo non serializzato.
    Dire che in questi volumi ci siano pochi modelli, scusa ma non solo assolutamente d'accordo, i modelli con la progettualita' esplosiva degli anni '40 ed inizi anni 50 moltiplicata al numero di referenze porta ad una varieta' di cronografi che in alcuni casi sono stati costruiti per soli due/tre anni. E questo ha portato, a livello collezionistico, alcune referenze con numeri esigui, quindi rari e spesso particolari (grandi quadranti anche negli anni 40 uniti al disegno di casse anche con modelli depositati).

    Se complicati devono essere calendari perpetui, bhe' allora dobbiamo cambiare target.
    Vero e', a mio avviso, che un cronografo con calendario astronomico, escludendo i V88 assemblato ad episodi da alcune maison, ma mai su larga scala), non c'e'.
    Effettivamente poi i ragionamenti di questo genere si incasinano talmente, che pare ovvio fare le comparazioni con altri modelli, ma non ne ho voglia.

    Altra considerazione personale : tutte le maison , escludendo patek, vc, ap, rolex, heuer e panerai, con referenze di qualita' e prodotte in pochi numeri, saranno tutti destinati a salire collezionisticamente.

    Ultima battuta.
    Secondo alcuni commercianti (sentiti proprio a Parma), UG ha numeri sufficenti per lavorarci (da notare proprio un ragionamento da chi tratta orologi), ha modelli particolari da spingere, ... e dicono, .... loro,.... e' ancora sottostimata. :wacko:

    Per quanto mi riguarda queste chiacchere, cmq meno ne faccio meglio e' in quanto mi sono poco simpatiche.

    Un caro saluto a tutti

    A.


    Dimenticavo, il climate proof, oggetto di topic, oppure compax ed aerocompax impermeabili over-size, oltre ad alcune referenze di tricompax stanno seguendo questa fine.
     
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    Spero non vado OT includendo il Mio Universal Climate-Proof.




     
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    CITAZIONE (buba01 @ 10/10/2013, 21:53) 
    CITAZIONE (sante_castig @ 10/10/2013, 17:37) 
    Sono fondamentalmente d'accordo, credo che ciò che penalizza il marchio siano due cose: una grande produzione concentrata in pochi modelli (quindi non rari) e l'assenza di modelli davvero complicati (che generalmente trainano dall'alto gli esemplari comuni. Va ricordato comunque che il primo grande boom del collezionismo, fine anni '80 del secolo scorso, nacque su tre modelli: il Calatrava 96, il Rolex "Ovetto", e, appunto, il Tri-Compax. Tutti pezzi che prima del boom si scambiavano a peso, e poco dopo valevano anche venti volte di più.

    Mi tocca dire la mia.
    Dire che UG abbia fatto un grande produzione, .... va bene, direi 2,5 mlioni di pezzi dal '35 alla fine degli anni '60, oltre a qualche solotempo poco significativo non serializzato.
    Dire che in questi volumi ci siano pochi modelli, scusa ma non solo assolutamente d'accordo, i modelli con la progettualita' esplosiva degli anni '40 ed inizi anni 50 moltiplicata al numero di referenze porta ad una varieta' di cronografi che in alcuni casi sono stati costruiti per soli due/tre anni. E questo ha portato, a livello collezionistico, alcune referenze con numeri esigui, quindi rari e spesso particolari (grandi quadranti anche negli anni 40 uniti al disegno di casse anche con modelli depositati).

    Se complicati devono essere calendari perpetui, bhe' allora dobbiamo cambiare target.
    Vero e', a mio avviso, che un cronografo con calendario astronomico, escludendo i V88 assemblato ad episodi da alcune maison, ma mai su larga scala), non c'e'.
    Effettivamente poi i ragionamenti di questo genere si incasinano talmente, che pare ovvio fare le comparazioni con altri modelli, ma non ne ho voglia.

    Altra considerazione personale : tutte le maison , escludendo patek, vc, ap, rolex, heuer e panerai, con referenze di qualita' e prodotte in pochi numeri, saranno tutti destinati a salire collezionisticamente.

    Ultima battuta.
    Secondo alcuni commercianti (sentiti proprio a Parma), UG ha numeri sufficenti per lavorarci (da notare proprio un ragionamento da chi tratta orologi), ha modelli particolari da spingere, ... e dicono, .... loro,.... e' ancora sottostimata. :wacko:

    Per quanto mi riguarda queste chiacchere, cmq meno ne faccio meglio e' in quanto mi sono poco simpatiche.

    Un caro saluto a tutti

    A.


    Dimenticavo, il climate proof, oggetto di topic, oppure compax ed aerocompax impermeabili over-size, oltre ad alcune referenze di tricompax stanno seguendo questa fine.

    Mi rimetto senz'altro alla tua conoscenza del settore; una sola nota: se sono veri i dati presi per buoni finora, case come la Patek, nel periodo da te preso ad esempio dovrebbero aver prodotto tra i 5000 e i 10000 orologi l'anno, quindi circa un decimo di Universal; questo già da solo spiegherebbe una buona parte della differenza di quotazioni. Aggiungiamoci le complicazioni esclusive, il pompaggio mediatico, gli speculatori, ecc. e il gioco è fatto. A me non sembra una buona notizia che Universal sia nel mirino degli "spingitori", e anche in questo mi trovo totalmente d'accordo con te, e chiudo l'off topic, auspicando di tornare a parlare di pezzi di grande bellezza e personalità, senza implicazioni venali.
     
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    CITAZIONE (nicola1960 @ 10/10/2013, 20:52) 
    Un bel cronografo "Climate-proof" in eccellenti condizioni, come il primo indicato in questa discussione, mi sembra difficire da reperire.

    Di conseguenza, credo che anche il prezzo sarebbe alto, rispetto ad altri cronografi della stessa Universal Genève.

    Visto che ambros, enniopaolo e buba01 non collaborano -_- , mi andrebbe bene anche con la lancetta dei minuti un pò lunga e qualche abituale imperfezione, che, come credo, non pregiudica l'originalità del quadrante. :)

    climate_proof_americano_a
     
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    CITAZIONE (nicola1960 @ 11/10/2013, 07:36) 
    CITAZIONE (nicola1960 @ 10/10/2013, 20:52) 
    Un bel cronografo "Climate-proof" in eccellenti condizioni, come il primo indicato in questa discussione, mi sembra difficire da reperire.

    Di conseguenza, credo che anche il prezzo sarebbe alto, rispetto ad altri cronografi della stessa Universal Genève.

    Visto che ambros, enniopaolo e buba01 non collaborano -_- , mi andrebbe bene anche con la lancetta dei minuti un pò lunga e qualche abituale imperfezione, che, come credo, non pregiudica l'originalità del quadrante. :)

    Nicola detto il raptor.
    Qui mi sà che nessuno ha voglia di darti il climate proof :D
    Ciao
    A.

    CITAZIONE (Giov@nni @ 10/10/2013, 23:03) 
    Spero non vado OT includendo il Mio Universal Climate-Proof.


    (IMG:http://i40.tinypic.com/4glt94.jpg)

    (IMG:http://i44.tinypic.com/1sdpvo.jpg)

    L'avevo visto.
    Ci fai vedere l'interno per curiosità.
    Ciao
     
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    CITAZIONE (buba01 @ 11/10/2013, 09:01) 
    CITAZIONE (Giov@nni @ 10/10/2013, 23:03) 
    Spero non vado OT includendo il Mio Universal Climate-Proof.


    (IMG:http://i40.tinypic.com/4glt94.jpg)

    (IMG:http://i44.tinypic.com/1sdpvo.jpg)

    L'avevo visto.
    Ci fai vedere l'interno per curiosità.
    Ciao

    Anno 1949, Cal 139.





     
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    CITAZIONE (Giov@nni @ 12/10/2013, 10:16) 
    CITAZIONE (buba01 @ 11/10/2013, 09:01) 
    L'avevo visto.
    Ci fai vedere l'interno per curiosità.
    Ciao

    Anno 1949, Cal 139.

    :)

    Ritornando al cronografo, credo che anche al mio polso starebbe bene. ^_^

    climate_proof_americano_b

    www.google.it/imgres?um=1&sa=N&biw=...:91&tx=78&ty=46
     
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  13. Ambros
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    Ecco il mio 12299 con i pulsanti "spillini" in oro 18kt... :D



    ecco il dettaglio dei pulsanti e della corona originale...



    qui invece la satinatura della cassa, che è ancora quella di fabbrica,
    ed il dettaglio del lato col punzone dell'oro....



     
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    La corona ho notato è uguale al solo tempo, diversa dai soliti UG e non marcata.
     
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    CITAZIONE (Giov@nni @ 12/10/2013, 10:16) 
    CITAZIONE (buba01 @ 11/10/2013, 09:01) 
    L'avevo visto.
    Ci fai vedere l'interno per curiosità.
    Ciao

    Anno 1949, Cal 139.

    (IMG:http://i42.tinypic.com/33z9rwn.jpg)

    Thanks
    A.
     
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106 replies since 9/10/2013, 14:21   11716 views
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