Come spiazzare un neofita: applicazioni del calibro 7750.

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    Scrivo 2 righe per rilassarmi e porre qualche pensiero senza troppe pretese e sperando di non annoiare troppo.

    Mi sto guardando intorno per la scelta di un orologio (è un interesse nuovo) e magari con la fantasia anche per i futuri. Incappo però sistematicamente in "dichiarazioni" che spiazzano:

    -lo speed master è perfetto, bello, buon calibro (ignota la questione e il significato stesso di manifattura... di cui ho letto qualcosa in generale). Ma non capisco ancora quali siano gli antagonisti?

    Moon a parte...

    -parto per caso da dei Chrono Louis Erard, montano 7750 (mistero se come mamma l'ha fatto o se "abbellito") e si sta sui 1000-1300 (giusto per esemplificare, alcuni modelli ovviamente salgono)

    -guardo un Longines Retrograde, bello il retrogrado, ingenuamente presumo un movimento "insolito/più complesso"... Scopro che monta anche esso un Eta a07.L31 che da quel che mi è stato cortesemente detto è sostanzialmente un 7750 modificato, non ho ancora capito se in bene e in male e idem non ho ancora capito se Longines ci ha messo mani.... listino 2500

    -guardo I navitimer... e scopro che... a parte i vecchi Venus (di cui non ho conoscenze) e gli ultimi B01: 7750.... o 7753... Anche qui non so quanto "arricchito" dalla Maison. E il listino sale ancora...

    Non so spiegarvi quello che mi frulla per la testa ma leggere costantemente 7750, quasi a prescindere dal marchio e dal prezzo; inizia a lasciarmi perplesso e si, so bene che gli eta vengono montati anche su pezzi da 5k e passa euro da maison blasonate (ovviamente presumo rifiniti a dovere).
    Che poi, ulteriore spiazzamento... Alcuni il 7750 lo dipingono come efficace ma dozzinale (dando un generico senso negativo), altri come un movimento comunque di buona fascia, degno di nota e ancor più degno se "le case ci mettono mano".

    Insomma senza andare sull'altissima gamma, sui top, senza scomodare i vintage, ecc: bisogna accettare questo 7750 o mi sto perdendo qualcosa e relative alternative?

    Che poi ripeto non intendo "accettare" in senso negativo dato che, leggendo pareri discordanti, fatico a inquadrarlo seppur nominatissimo.

    P.S. ho letto anche qualche post sul termine "manifattura" e anche li la cosa mi pare sia unanimemente fosca e relativa, forse a tal punto da giocare paradossalmente a favore di eta.

    Titolo modificato (generico).

    Edited by petit frère - 29/4/2014, 12:44
     
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    Dire 7750 è come dire VW Golf. C'è la 1200 a benzina, ma c'è anche la GTI "R".
    La base è comune, ma una casa può comprarlo in versione con bilanciere, spirale e molla di carica a tre livelli di qualità. Una casa può comprarlo al massimo livello di qualità e lasciarlo così com'è. Un'altra gli fa fare delle modifiche più o meno profonde e costose. Un'altra lo decora comunque molto bene. Un'altra gli mette intorno una cassa ineccepibile di grande qualità.
    Voglio dire, ci può stare tutto e il contrario di tutto. Certo, molto è fumo negli occhi, ma in alcuni casi il prezzo c'è e l'insieme è "giusto".
    Compreso il gusto personale che fa giudicare comunque bello o brutto di un orologio.

    Daniele
     
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    Mi scuso in primis per due castroneria linguistiche che ho appena corretto e che spero siano passate inosservate =P.

    Capisco cosa intendi ed è appunto ciò che intendevo io con i vari "non so quanto la casa lo abbia arricchito". Cosa che a quanto pare non mi sembra di semplice intuizione.

    Quello che mi spaventa è forse il concetto espresso da ciaca nell'altro topic del Longines che in sintesi si potrebbe descrivere come: si rischia di vedere grandi marchi ridursi solo a mettere il marchio (più la pura estetica) e quindi a perdere prestigio col paradosso, al contempo, di dare l'apparenza di mantenerlo.

    Frase contorta, lo so.

    O forse è contorto cercare negli orologi moderni (top esclusi) cose che non esistono e/o che appartengono al passato (movimenti di manifattura, differenze meccanica per ogni modello, ecc) dimenticando che oggi il pregio talvolta è più nel marchio e nell'insieme che nel cuore (movimento).

    Non so davvero come vederla.

    Edited by Westen - 29/4/2014, 00:38
     
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  4. ciaca
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    La questione è molto ampia, volendola semplificare possiamo dire che nel segmento dell'orologeria industriale (e spesso non solo in quello) si riciclino sostanzialmente sempre le stesse cose da decenni.
    L'orologeria è nelle mani di colossi, colossi che posseggono marchi che vengono utilizzati per proporre prodotti di buon livello ma di nessun particolare pregio, a prezzi folli, facendo leva da un lato sulla sostanziale ignoranza del mercato e dall'altro sul forte potere evocativo che questi marchi (che hanno fatto la storia dell'orologeria in altri e più rigogliosi periodi) riescono ancora ad avere sulla clientela.
    Colossi che fanno economie di scala pompando la produzione a livelli massimi, ed economie di prodotto sviluppando meccaniche da condividere su più linee di prodotto, tra più marchi, spesso posizionati su livelli di prezzo molto differenti. E spesso nemmeno sviluppando alcunché, ma riutilizzando sempre la medesima meccanica di oltre 40 anni fa, avente nessun particolare pregio e costi di produzione semplicemente irrisori.

    E così il "vituperato" 7750 te lo ritrovi su orologi di prezzo relativamente basso, così come su altri modelli di ben più blasonate case, e addirittura (per motivi anche storici che non sto qua a precisare se no non finiamo più) su grandi complicazioni con ripetizione minuti.

    È la politica della massimizzazione del margine e del marketing della "fuffa brandizzata", fondamento essenziale delle strategie dei gruppi del lusso, quale che sia il prodotto griffato (che siano orologi, profumi, abbigliamento o altra accessoristica personale poco cambia) da proporre al mercato come esempio di pregio, dove è il brand a divenire sigillo di qualità ed eccellenza anche a dispetto di una produzione che di eccellenza non ha più nemmeno l'odore.

    Grazie ai moderni sistemi di produzione Oggi un calibro "base" di fascia bassa, come un ETA 2824, ha prestazioni e affidabilità che fanno impallidire i più pregiati calibri di 50 anni fa. Il "pregio", oggi più che mai, non può essere misurato ne sulla base della regolarità di marcia ne su quella dell'affidabilità.
    Da questo punto di vista, più o meno, tutta la produzione svizzera è di livello più che ottimo. E per questo, di nessun particolare "pregio", laddove il "pregio" si misura in altro modo, e spesso nemmeno univoco a secondo di chi giudica la macchina.
    Un orologiaio, per esempio, tenderà a valutare la facilità dello smontaggio e la particolare cura di certi dettagli volta alla pratica e agevole manutenzione.
    Un semplice "edonista", guarderà alla qualità di certe finiture e al modo in cui sono realizzate.
    Un appassionato di micromeccanica, tenderà a dare importanza a certe soluzioni costruttive e di progetto particolarmente ardite, originali e poco usuali, o particolarmente complesse da mettere in atto.

    Saluti
     
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    O non so forse alla fine è come con i gioielli (e io erroneamente pensavo di no): oro è, ma se c'è scritto BVlgari o Cartier il prezzo è X anzi che Y. Dove a volte ciò è parzialmente motivato da una reale bellezza e innovazione estetica (un plus rispetto alla massa), mentre altre volte pesa più il nome rispetto al plus citato.

    Sta a noi scegliere, a noi bilanciarci e la società ha ormai inglobato tale meccanismo di cui volenti o nolenti abbiamo anche noi retaggio mentale (in fondo sfido chiunque a portare un AP con la scritta AB anzi che AP, seppur identico e uscito dalla medesima maison).

    Edit: abbiamo fatto cross posting; capisco e concordo con quanto dici: il concetto di pregio è sostanzialmente aleatorio e mutevole. Paradossalmente è "relativo/aleatorio" anche il valore del bene di valore per eccellenza: l'oro, i diamanti (certo con logiche diverse ovviamente, ma sempre con logiche e non "a prescindere"). Ma qui mi dilungherei e andrei OT con discorsi sul significato che diamo alla terminologia "valore", "prezzo", "pregio", ecc
     
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    Con la differenza che al contrario dei gioielli, dove se ti fai fare una fede ad esempio paghi X se ti fai fare una fede Cartier (o compri la base e ci fai incidere un qualcosina) e paghi la fede X^3, se vai a comperarti un orologio acciaio blasonato con 7750 paghi Y (spesso troppo) ma se vai da un artigiano che fa il suo movimento paghi y^5 ed aspetti anche un paio d'anni o più....
     
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    CITAZIONE (ciaca @ 29/4/2014, 00:28) 
    La questione è molto ampia, volendola semplificare possiamo dire che nel segmento dell'orologeria industriale (e spesso non solo in quello) si riciclino sostanzialmente sempre le stesse cose da decenni.
    ...... Omissis...
    Un semplice "edonista", guarderà alla qualità di certe finiture e al modo in cui sono realizzate.
    Un appassionato di micromeccanica, tenderà a dare importanza a certe soluzioni costruttive e di progetto particolarmente ardite, originali e poco usuali, o particolarmente complesse da mettere in atto.

    Saluti

    Che dire Angelo ... come spesso succede per quanto riguarda i tuoi interventi: Complimenti! una efficace, chiara e condivisibile disamina!.
     
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    Stesso discorso vale per : scarpe, arredi, profumi, auto, abbigliamento in genere e tutto ciò che è di "marca"?
     
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    CITAZIONE (ciaca @ 29/4/2014, 00:28)
    La questione è molto ampia, volendola semplificare possiamo dire che nel segmento dell'orologeria industriale (e spesso non solo in quello) si riciclino sostanzialmente sempre le stesse cose da decenni.
    L'orologeria è nelle mani di colossi, colossi che posseggono marchi che vengono utilizzati per proporre prodotti di buon livello ma di nessun particolare pregio, a prezzi folli, facendo leva da un lato sulla sostanziale ignoranza del mercato e dall'altro sul forte potere evocativo che questi marchi (che hanno fatto la storia dell'orologeria in altri e più rigogliosi periodi) riescono ancora ad avere sulla clientela.
    Colossi che fanno economie di scala pompando la produzione a livelli massimi, ed economie di prodotto sviluppando meccaniche da condividere su più linee di prodotto, tra più marchi, spesso posizionati su livelli di prezzo molto differenti. E spesso nemmeno sviluppando alcunché, ma riutilizzando sempre la medesima meccanica di oltre 40 anni fa, avente nessun particolare pregio e costi di produzione semplicemente irrisori.

    E così il "vituperato" 7750 te lo ritrovi su orologi di prezzo relativamente basso, così come su altri modelli di ben più blasonate case, e addirittura (per motivi anche storici che non sto qua a precisare se no non finiamo più) su grandi complicazioni con ripetizione minuti.

    È la politica della massimizzazione del margine e del marketing della "fuffa brandizzata", fondamento essenziale delle strategie dei gruppi del lusso, quale che sia il prodotto griffato (che siano orologi, profumi, abbigliamento o altra accessoristica personale poco cambia) da proporre al mercato come esempio di pregio, dove è il brand a divenire sigillo di qualità ed eccellenza anche a dispetto di una produzione che di eccellenza non ha più nemmeno l'odore.

    Grazie ai moderni sistemi di produzione Oggi un calibro "base" di fascia bassa, come un ETA 2824, ha prestazioni e affidabilità che fanno impallidire i più pregiati calibri di 50 anni fa. Il "pregio", oggi più che mai, non può essere misurato ne sulla base della regolarità di marcia ne su quella dell'affidabilità.
    Da questo punto di vista, più o meno, tutta la produzione svizzera è di livello più che ottimo. E per questo, di nessun particolare "pregio", laddove il "pregio" si misura in altro modo, e spesso nemmeno univoco a secondo di chi giudica la macchina.
    Un orologiaio, per esempio, tenderà a valutare la facilità dello smontaggio e la particolare cura di certi dettagli volta alla pratica e agevole manutenzione.
    Un semplice "edonista", guarderà alla qualità di certe finiture e al modo in cui sono realizzate.
    Un appassionato di micromeccanica, tenderà a dare importanza a certe soluzioni costruttive e di progetto particolarmente ardite, originali e poco usuali, o particolarmente complesse da mettere in atto.

    Saluti

    come non concordare...
     
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    CITAZIONE (ciaca @ 29/4/2014, 00:28) 
    La questione è molto ampia, volendola semplificare possiamo dire che nel segmento dell'orologeria industriale (e spesso non solo in quello) si riciclino sostanzialmente sempre le stesse cose da decenni.
    L'orologeria è nelle mani di colossi, colossi che posseggono marchi che vengono utilizzati per proporre prodotti di buon livello ma di nessun particolare pregio, a prezzi folli, facendo leva da un lato sulla sostanziale ignoranza del mercato e dall'altro sul forte potere evocativo che questi marchi (che hanno fatto la storia dell'orologeria in altri e più rigogliosi periodi) riescono ancora ad avere sulla clientela.
    Colossi che fanno economie di scala pompando la produzione a livelli massimi, ed economie di prodotto sviluppando meccaniche da condividere su più linee di prodotto, tra più marchi, spesso posizionati su livelli di prezzo molto differenti. E spesso nemmeno sviluppando alcunché, ma riutilizzando sempre la medesima meccanica di oltre 40 anni fa, avente nessun particolare pregio e costi di produzione semplicemente irrisori.

    E così il "vituperato" 7750 te lo ritrovi su orologi di prezzo relativamente basso, così come su altri modelli di ben più blasonate case, e addirittura (per motivi anche storici che non sto qua a precisare se no non finiamo più) su grandi complicazioni con ripetizione minuti.

    È la politica della massimizzazione del margine e del marketing della "fuffa brandizzata", fondamento essenziale delle strategie dei gruppi del lusso, quale che sia il prodotto griffato (che siano orologi, profumi, abbigliamento o altra accessoristica personale poco cambia) da proporre al mercato come esempio di pregio, dove è il brand a divenire sigillo di qualità ed eccellenza anche a dispetto di una produzione che di eccellenza non ha più nemmeno l'odore.

    Grazie ai moderni sistemi di produzione Oggi un calibro "base" di fascia bassa, come un ETA 2824, ha prestazioni e affidabilità che fanno impallidire i più pregiati calibri di 50 anni fa. Il "pregio", oggi più che mai, non può essere misurato ne sulla base della regolarità di marcia ne su quella dell'affidabilità.
    Da questo punto di vista, più o meno, tutta la produzione svizzera è di livello più che ottimo. E per questo, di nessun particolare "pregio", laddove il "pregio" si misura in altro modo, e spesso nemmeno univoco a secondo di chi giudica la macchina.
    Un orologiaio, per esempio, tenderà a valutare la facilità dello smontaggio e la particolare cura di certi dettagli volta alla pratica e agevole manutenzione.
    Un semplice "edonista", guarderà alla qualità di certe finiture e al modo in cui sono realizzate.
    Un appassionato di micromeccanica, tenderà a dare importanza a certe soluzioni costruttive e di progetto particolarmente ardite, originali e poco usuali, o particolarmente complesse da mettere in atto.

    Saluti

    :I: Condivido totalmente quanto su espresso.

    Ps per il "Grande" Ciaca ,leggo sempre i tuoi interventi con particolare attenzione, li trovo interessanti istruttivi e di alto contenuto ( tecnico economico e sociale), complimenti.
     
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    CITAZIONE (nonmeloricordo @ 29/4/2014, 09:20) 
    :I: Condivido totalmente quanto su espresso.

    Ps per il "Grande" Ciaca ,leggo sempre i tuoi interventi con particolare attenzione, li trovo interessanti istruttivi e di alto contenuto ( tecnico economico e sociale), complimenti.

    anch'io

    ciaca non avrebbe potuto esprimere meglio un concetto, ahimè, sempre più chiaro nella mia testa che, senza frequentare i forum di appassionati, prima un altro innominabile e poi questo, non avrei mai formato

    e aggiungo che le speculazioni si formano per l'ignoranza della massa che pensa, in orologi di pregio costosissimi, di trovare al loro interno calibri unici quando invece sono ricicloni economici (pur affidabili sia mai) con qualche modifica pur pubblicizzata

    tanto più alta sarà la consapevolezza di acquirenti appassionati, tanto più penalizzate dal mercato saranno le maison che pomperanno queste speculazioni di prezzo.

    Questo però può valere nel mondo occidentale: le case - furberrime - già si sono rivolte ai mercati emergenti dove i nuovi ricchi comprano tutto ciò che fa lusso e chic e a questi approfondimenti non fanno caso

    sono sicuro che se le marche facessero un quarzetto cinese da 10 euro (alla produzione) in cassa d'oro logata Rolex / Longines (primo marchio in asia) / Patek ecc ecc venduto a 2000 dollari, avrebbero la fila in cina india e chisssà dove
     
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    Resta il fatto che un conto e' comprare un Longines (parlo del nuovo) che monta un 7750 a 2k (ci sono modelli che si prendono a poco piu' di 1k nuovi), altra cosa, per me poco condivisibile, e' comprare un IWC con 7750 sicuramente modificato e migliorato dalla casa ma pagandolo una pazzia...a quei prezzi si apre un mondo...
     
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    CITAZIONE (guagua72 @ 29/4/2014, 08:57) 
    Stesso discorso vale per : scarpe, arredi, profumi, auto, abbigliamento in genere e tutto ciò che è di "marca"?

    La condivisione di componentistica è evidente anche in altri settori legati alla tecnologia, per questo non mi scandalizza più di tanto che abbia preso piede nel mondo degli orologi.
    Nel settore automotive ad esempio, dove nel tempo si sono consolidati grandi gruppi industriali possessori di più marchi in segmenti diversi del mercato, questo processo è ancora più evidente. Nel gruppo Volkswagen troviamo sostanzialmente lo stesso motore 2.0 turbo sulla Polo, utilitaria del marchio generalista VW, e sull'A8, ammiraglia del premium brand Audi. E tra poco anche sul brand premium-sportivo Porsche. Nonostante si tratti di vetture completamente diverse tra di loro per dimensioni, prezzo e posizionamento di mercato, che - all'utente medio - appaiono infinitamente più diverse tra loro e caratterizzate rispetto ad un qualsiasi PMW ed un Portoghese che montano lo stesso (di base) 7750.
     
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  14. gavbarr
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    Molti anni fa, nel '99, mia moglie per i 25 anni di matrimonio mi regalo' un festina pagato L. 1.500.000 (scoperto dopo, mi sono un po' arrabbiato per la cifra). L'ho polsato per diversi anni e poi riposto a favore di un altro festina quartz (eccellente) analogo da battaglia; avevo ambiato mestiere.
    Oggi, che mi interesso di orologi, gli ho dato uno sguardo: estratto dalla custodia è partito immediatamente, la cassa e il bracciale non mostrano segni di corrosione o usura, un graffietto sul fondello.
    Monta un 7750 val che sembra nuovo, corona e fondello a vite, ref. 4594 10 atm , precisione da cosc.
    L'amico gioielliere (venditore) non mi ha certo bidonato.
    Che dire, altro esempio.
    In foto su ebay.com, come il mio, ma con quadrante bianco.
    Regards
     
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  15. loving2000
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    Se vuoi acquistare e distinguerti dal classico 7750 ci sono comunque delle valide alternative.
    Oltre ovviamente al 1861 di Omega.
     
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30 replies since 28/4/2014, 22:55   4095 views
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