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Averolditime.
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Non mi pare ci sia una sezione Cinema...ma credo che questo film meriti comunque una discussione a parte.
Wes Anderson è diventato trendy. Perché riconoscibile, perché colorato, perché surreale. Ogni genio è un po’ incompreso, ma questo equivoco è ironico e cretino come pochi altri. Essendo diventato trendy, il vocabolario per descriverlo si livella sull’immaginario di riferimento e ne divora l’essenza: il suo “mood” è malinconico, gli attori sono “supercool” e le scenografie “sbrilluccicanti”. A ciò si aggiungono i cripto-conformisti che sono sempre giusti perché vanno sempre controcorrente; dunque, essendo Anderson un nuovo trend, gli danno dell’impressionista commerciale, dell'autistico, del solita solfa.
Esco da una doppietta di Grand Budapest Hotel, in italiano e in lingua, grazie all’Apollo cinema di Milano che ha offerto la versione originale. Senza falsa modestia, sono da sempre a scary judge of talent e già sentivo la good vibra dal primo fotogramma…apparso mesi fa. Ma la visione completa ha superato ogni buon auspicio: è puro piacere. Riconcilia con il creato e con l’umanità. C’è così tanta intelligenza che scorre, che ruzzola, che volteggia, e così preterintenzionale nel suo calibrato perfezionismo…che commuove. C’è talmente tanto gusto e gentilezza di tocco che si vorrebbe quel product designer per i propri sogni. Il particolare guadagna senso nel generale e viceversa: tutto è caoticamente simmetrico in un’anamnesi che ti apre in due come una mela. I cambi di formato non fanno che adeguarsi all'orizzonte emotivo...a dimostrazione che la forma e' al servizio della storia - una sublime stilizzazione della nostalgia - e non viceversa. Ci si sente felici di essere italiani pensando che Milena Canonero ha confezionato i costumi…e messi di fronte a quella cornucopia di delizie - visive, narrative e musicali - vien voglia di abbracciare gli attori come lo sconosciuto al fianco anche se sta mangiando patatine…cosa che non mi succedeva dai gol in rovesciata di Totò De Vitis. Ogni inquadratura è uno sberleffo all’industria culturale, perché anche se diventerà una t-shirt, poi stampa in un negozio di complementi d'arredo vintage, infine una cover per Iphone, scherza tutti quanti poiché ha senso solo nel suo mondo. La storia d’Europa, le tragedie della nostra memoria...sono ridicolizzate con tale benevolenza che anche a Céline sarebbe scappato un sorriso. E l’amore non è poeticismo: è poesia. Non è rimpianto: è tributo. Il migliore attore vivente fa il resto. Voi l'avete visto?. -
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No, non l'ho visto: ma dopo la tua recensione lo vedrò. . -
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https://orologi.forumfree.it/?t=52833108&st=1740#lastpost
non c'è una sezione, ma c'è il thread. -
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Ho visto due volte la presentazione e mi sono subito ripromesso di andarlo a vedere, tanto mi è parso sagace e brillante.
Lo farò appena possibile.
Peccato che sul nostro forum manchi una sezione cinema.. -
Averolditime.
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Ah ecco! Grazie.... -
ciaca.
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CITAZIONEcosa che non mi succedeva dai gol in rovesciata di Totò De Vitis
bei ricordi
Non l'ho visto ma appena disponibile in homevideo lo vedrò certamente
Saluti. -
Averolditime.
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Beh...anche Totò commuoveva... . -
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L'ultimo intervento della discussione di cui al link è il mio, con la locandina di The Grand Budapest Hotel...bellissimo ed intenso. . -
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Che Wes Anderson sia da hipster però è vero. . -
Averolditime.
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Purtroppo sì...
Ma contro le sue intenzioni....