Verso il sovvertimento delle leggi di natura

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    Google senza limiti: il prossimo passo è il corpo umano

    Con il progetto «Baseline Study» l’azienda analizzerà molecole, enzimi e genomi per una nuova era della genetica. Ma la privacy è a rischio
    Antonino caffo

    Si parte con 175 tester per arrivare a migliaia, forse milioni di persone È il progetto di Google chiamato “Baseline Study” con cui Big G tenta di rivoluzionare il mondo della genetica. Si tratta della possibilità di collezionare le informazioni molecolari degli individui per creare un perfetto quadro del corpo umano, ovviamente in digitale. Lo studio, portato avanti dalla Duke University e dalla Stanford University, servirà ad analizzare i pazienti secondo specifici fattori, tra cui razza, età e luogo in cui si vive, così da capire perché ci si ammala, risalendo alle cause e cercando di prevenirne le conseguenze.

    I mezzi con cui Google analizzerà i primi 175 volontari non hanno nulla di fantascientifico. Si tratta di strumenti già disponibili o in procinto di essere lanciai in futuro. Tra questi ci sono le tanto discusse lenti a contatto, in grado di monitorare il livello di glucosio di chi le indossa. Monitorando le attività giornaliere del corpo umano (anche con braccialetti, smartwatch e occhialini), Google potrà usare i dati ricavati per analizzare le informazioni e sviluppare dei modelli, chiamati “biomakers”, che andranno a formare alcune macro-categorie da cui partire per risolvere problemi specifici. Facciamo un esempio.

    I ricercatori potrebbero lavorare per cercare di individuare il biomarcatore, indebolito o non funzionante, che dovrebbe aiutare le persone a smaltire meglio alcuni cibi grassi, evitando che si incorra in patologie come il colesterolo o altre malattie cardiache. Una volta che “Baseline” avrà rilevato il marcatore, il team potrebbe aiutare le persone della stessa famiglia, o di quelle dove si assiste ad una propensione all’obesità, a modificare il proprio comportamento alimentare e sviluppare un nuovo metodo per smaltire correttamente certi alimenti.

    Il progetto “Baseline” è guidato dal dott. Andrew Conrad, che nel 2013 è stato inserito nel team di Google X. Al momento sono circa 100 i ricercatori che assistono Conrad nel suo lavoro, tra cui esperti di fisiologia, biochimica, ottica e biologia molecolare. Tutti hanno lo stesso obiettivo: individuare i cambiamenti all’interno del corpo umano che portano alla morte, evidenziando come la medicina, più che curare, possa rappresentare un valido strumento per la prevenzione.

    Ma qual è il dazio da pagare per tutto questo? È inevitabile che gli attuali 175 tester, e poi tutti gli altri, perderanno un bel po’ della loro privacy. Si fa fatica ad abbracciare la teoria di Google secondo cui le informazioni raccolte con “Baseline” saranno anonime e non condivise con altre compagnie. Seppur prive di un nome e cognome, quei dati rappresentano quanto più di personale e sensibile ci sia al giorno d’oggi e, in un mondo iperconnesso come il nostro, basterebbe davvero poco per associare una serie di dati medici ad una persona, molto più se si fa parte di una ristretta cerchia di sperimentatori.

    “Si tratta di una problematica di cui abbiamo discusso” – ha riferito al Wall Street Journal il dott. Gambhir, che coadiuva il lavoro del dottor Conrad. “Non sarà consentito a Google condividere liberamente i dati e farne ciò che vuole”. Il problema è che non sappiamo quanto l’azienda di Mountain View seguirà le parole di Gambhir.

    Un ulteriore dubbio è quello che da sempre circonda il panorama dei Big Data. Mettiamo che un domani migliaia di enzimi, genomi e trascrizioni molecolari vengano conservate in specifici data center del “Baseline Study”. Se malintenzionati dovessero accedere a tali informazioni darebbero vita ad un commercio di dati senza fine, un po’ come avviene con i “cracker” (hacker fraudolenti) che rubano le credenziali di accesso ai siti di home banking per poi rivenderle, ma dalle implicazioni decisamente maggiori. Anzi, come è lo stesso dott. Gamblhir a evidenziare, i dati raccolti dal progetto vengono “anonimizzati” poco prima di essere inviati a Google quindi, nella peggiore delle ipotesi, se qualcuno dovesse intercettarli prima del trasferimento potrebbe averli anche in chiaro, completi di riferimenti anagrafici.

    Per questo la sfida che deve affrontare Big G è molteplice. Senza dubbio l’obiettivo che si pone il progetto ha un potenziale rivoluzionario. Sarà fondamentale portare avanti tutti i presupposti, non solo scientifici ma anche tecnici, per far sì che quella contro le malattie sia una vittoria di tutti, pazienti e sostenitori della privacy.





    Vi propongo una riflessione, partendo da questo articolo.
    Anche accettando il sacrificio, evidente, di un bene come la riservatezza..quanto può esser giusto - se funzionassero i nuovi metodi - allungare la vita umana?

    Mi verrebbe già da scrivere parecchio, sul punto: vedo parecchi rivoli di ragionamento. Ma voglio limitarmi all'invito.

    Buona giornata a tutti
     
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    Palantir, il progresso scientifico è sempre stato, e sempre sarà, inarrestabile. Pensa a cent'anni fa, eravamo appena usciti dalla Belle Epoque, decenni di grandi ed importanti cambiamenti e quando sembrava aver raggiunto traguardi inaspettati fino a qualche anno prima, ora ci troviamo (per fortuna) a rincorrerne altri.
    Siamo tutti concordi nel dire che non è la conoscenza nella sua essenza a generare conseguenze disastrose, ma è l'uso che l'uomo ne fa. Pensa all'energia chimica del fuoco, la possiamo usare per migliorarci la vita (cottura del cibo, riscaldamento, propulsione) oppure per rovinarla ( le cronache di guerra di questi giorni ce lo ricordano)
    Per questo, sono pienamente a favore nel continuare la ricerca nella direzione del progresso senza alcun timore, poi ovviamente si deve essere in grado di utilizzare ciò che si è scoperto seguendo i principi e quella morale che dovrebbe portare l'uomo ad utilizzare la scoperta per creare benefici e non ad abusarne
    Se vedi con gli occhi del credente, Dio non ci permetterà di andare otre la via del non ritorno ed è proprio Dio che ci ha messo a disposizione la natura, nel senso più lato del termine, da studiare, manipolare ed usare.
    Tutti questi timori del nuovo, alla fine non sono altro che paure ancestrali intrinseche nell'uomo. E' la solita paura del non conoscere e conseguentemente del non avere sotto controllo le conseguenze di situazioni al momento ignote.
    Non temere e guarda avanti Palantir... tutto quello che troviamo in questa vita ci è stato concesso vederlo e provarlo. Sta poi a noi scegliere come usarlo... alla fine la natura non ci permette nulla più del umanamente possibile
    tvb ;)
     
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    Semplicemente l'eugenetica... I danni provocati dalla riforma nei secoli. Leggete criticamente Max Weber...
     
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    L'uomo fa parte della natura, è la natura che si evolve.
    L'uomo é solo il mezzo.
     
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  5. ilcommesso
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    @palantir: mi spieghi la scelta del tuo titolo?

    in che punto la ricerca di google sovvertirebbe le leggi di natura?

    grazie
     
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    @ilcommesso

    può ben essere che il mio pensiero sia rimasto non ben espresso...mi riferivo al fatto che la campionatura totale di pregi, difetti, malattie, tare genetiche, statistiche, aspettative e così via - fatta con mezzi elettronici di potenza enorme - potrà condurre alla creazione di sistemi-mezzi-medicinali-rimedi per allungare la vita e quindi snaturare la ciclicità della stessa secondo normali (secondo il concetto che ne abbiamo oggi) parametri di durata.
    Era qui il mio dubbio sullo snaturamento.

    buona domenica
     
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  7. ilcommesso
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    CITAZIONE (Palantir @ 27/7/2014, 11:44) 
    @ilcommesso

    può ben essere che il mio pensiero sia rimasto non ben espresso...mi riferivo al fatto che la campionatura totale di pregi, difetti, malattie, tare genetiche, statistiche, aspettative e così via - fatta con mezzi elettronici di potenza enorme - potrà condurre alla creazione di sistemi-mezzi-medicinali-rimedi per allungare la vita e quindi snaturare la ciclicità della stessa secondo normali (secondo il concetto che ne abbiamo oggi) parametri di durata.
    Era qui il mio dubbio sullo snaturamento.

    buona domenica

    L'uso dei farmaci ha aumentato la vita media di 25 anni negli ultimi 50 anni.

    siamo già contro natura?

    Si può solo sperare che le scoperte che si fanno vengano sempre usate per il progresso dell'umanità.
     
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    so che c'è del bene in tutto ciò.
    Mi chiedevo: semmai dovessimo arrivare a vivere 150 anni...ci troveremmo di fronte a qualcosa di anomalo, in termini di visione d'insieme, per quanto soggettivamente apprezzabile...
     
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  9. bugghe
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    Se non troveranno qualcosa per rallentare il deterioramento delle cellule celebrali ci troveremo con persone con gli organi come cuore, fegato, reni, ecc. ancora giovani, ma con un cervello che si deteriora come 500 anni fa......Ecco l'anomalia...... :cry:
     
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  10. ilcommesso
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    CITAZIONE (Palantir @ 27/7/2014, 12:04) 
    so che c'è del bene in tutto ciò.
    Mi chiedevo: semmai dovessimo arrivare a vivere 150 anni...ci troveremmo di fronte a qualcosa di anomalo, in termini di visione d'insieme, per quanto soggettivamente apprezzabile...

    tranquillo, la natura trova sempre il modo di ricreare un equilibrio.
    la vita si allunga? aumentano le patologie.
     
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    Io vedo più pericolo di sovvertimento a livello giuridico che di ricerca scientifica.
    Il pericolo semmai è quando poni in giuridichese l'applicazione delle scoperte scientifiche.
    O fai passare per conquiste e diritti civili certe aberrazioni.
    Allora si che sovvertì le leggi di natura.
     
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    CITAZIONE (Palantir @ 27/7/2014, 11:44) 
    @ilcommesso

    può ben essere che il mio pensiero sia rimasto non ben espresso...mi riferivo al fatto che la campionatura totale di pregi, difetti, malattie, tare genetiche, statistiche, aspettative e così via - fatta con mezzi elettronici di potenza enorme - potrà condurre alla creazione di sistemi-mezzi-medicinali-rimedi per allungare la vita e quindi snaturare la ciclicità della stessa secondo normali (secondo il concetto che ne abbiamo oggi) parametri di durata.
    Era qui il mio dubbio sullo snaturamento.

    buona domenica

    ma questo è già avvenuto, Palantir, eppure nessuno se ne lamenta

    quando grazie alla medicina moderna, alle vaccinazioni, nel mondo occidentale l'aspettativa di vita passa da 40 a 80 anni non mi pare che nessuno se ne sia lamentato. Anzi: tutti a foraggiare - giustamente - la ricerca di rimedi contro cancro ipertrofia muscolare spina bifida Alzheimer ecc ecc ecc

    E ancora, quando qualche congiunto se ne va a 60 o 70 anni tutti a dire, poveretto, è morto giovane

    Prendiamo gli antibiotici, facciamo vaccini, profilassi, filiamo all'ospedale se la situazione si aggrava, spendiamo vagonate in farmacia, e a tutti sembra normale, sacrosanto

    ed allora qual è la differenza con quanto sta per fare Google, qual è la differenza da oggi ?

    Il limite è davvero soggettivo e legato spesso alla paura del futuro dopo che si siamo assuefatti al presente

    CITAZIONE (Palantir @ 27/7/2014, 12:04) 
    so che c'è del bene in tutto ciò.
    Mi chiedevo: semmai dovessimo arrivare a vivere 150 anni...ci troveremmo di fronte a qualcosa di anomalo, in termini di visione d'insieme, per quanto soggettivamente apprezzabile...

    ma perché vivere fino a 80-90-100 anni è normale ?
    Bho si'-no-forse

    di certo c'è che il corpo umano forse non è stato 'tarato' dalla natura per durare tanto, e nemmeno il cervello che è un organo

    quando l'aspettativa di vita era la metà o 2/3 i tumori non si sapeva nemmeno cosa fossero e così Parkinson e Alzheimer perché si moriva d'altro, o per guerre o per carestie o per pestilenze o per semplici malattie oggi considerate stagionali come raffreddori o influenze
     
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    Intanto, preferisco di gran lunga che si impieghino risorse - tanto intellettuali quanto economiche - per cercare di apportare benefici per l'uomo piuttosto che per concepire armi che servano per distruggerlo.
    In secondo luogo, non capisco come cercare metodi per migliorare la qualità della vita o per allungare la stessa possa essere considerata un atto contro natura, altrimenti qualsiasi tipo di farmaco lo sarebbe - l'istinto di sopravvivenza è assolutamente primordiale, anche gli animali quando si ammalano cercano di curarsi in qualche modo, mangiando certi tipi di erbe ecc., mica accettano passivamente la malattia e forse la morte.
    L'unica mia perplessità in tutto questo è dal punto di vista etico, si sta cercando di migliorare e di allungare la vita di persone che già se la cavano benone, mentre con un minimo delle stesse risorse si potrebbe salvare dalla morte per fame e malattie intere popolazioni, principalmente bambini. E' sempre la solita storia, a chi troppo ed a chi niente ... <_<
     
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    CITAZIONE (egill @ 28/7/2014, 10:17) 
    Intanto, preferisco di gran lunga che si impieghino risorse - tanto intellettuali quanto economiche - per cercare di apportare benefici per l'uomo piuttosto che per concepire armi che servano per distruggerlo.
    In secondo luogo, non capisco come cercare metodi per migliorare la qualità della vita o per allungare la stessa possa essere considerata un atto contro natura, altrimenti qualsiasi tipo di farmaco lo sarebbe - l'istinto di sopravvivenza è assolutamente primordiale, anche gli animali quando si ammalano cercano di curarsi in qualche modo, mangiando certi tipi di erbe ecc., mica accettano passivamente la malattia e forse la morte.
    L'unica mia perplessità in tutto questo è dal punto di vista etico, si sta cercando di migliorare e di allungare la vita di persone che già se la cavano benone, mentre con un minimo delle stesse risorse si potrebbe salvare dalla morte per fame e malattie intere popolazioni, principalmente bambini. E' sempre la solita storia, a chi troppo ed a chi niente ... <_<

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