Vittorio Feltri su "il bomba di Firenze"

In superficie, ma sotto il pelo dell'acqua serve riformare radicalmente questo paese partendo da coloro i quali vi abitano e pretendono di definirsi "cittadini".
Esempio: settimana scorsa percorrevo in scooter una strada "chic" di Monza, avevo davanti una Q3 nera con alla guida la classica "fighetta", moglie di qualcuno (e so anche chi è questo qualcuno). Ad un certo punto vedo dal finestrino volare un oggetto che mi viene addosso, proprio sul petto e mi si ferma all'altezza dell'ascella sinistra, dato che avevo la giacca da moto aperta.
Era un pacchetto di sigarette accartocciato: a parte il fatto che se fossi stato distratto mi sarei anche potuto spaventare, non sapendo di cosa si trattasse, ed avrei potuto frenare di colpo o sterzare per evitarlo, esponendomi ad eventuali pericoli per me stesso e per altri; o se fosse stato un oggetto più consistente mi avrebbe fatto male.
Comunque dopo meno di cinquanta metri il semaforo era rosso e l'auto si è fermata: mi sono accostato, ho sorriso alla tipa, le ho mostrato il pacchetto dicendole "Le è volato accidentalmente questo fuori dal finestrino" e gliel'ho gettato dentro l'auto.
Ecco: se cominciassimo ognuno anche dalle piccolo cose, che però denotano senso civico, o quantomeno senso di responsabilità per le proprie finanze (considerato che il personale per la pulizia delle città lo paghiamo tutti noi), forse qualcosa in questo paese avrebbe possibilità di cambiare.
Invece speranze non ce ne sono proprio (parafrasando Ciaca).