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- Ancona e Perugia non sono lontane
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- 20/7/2007
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Nella norma, non conosco lo specifico dell'orologeria, per costruire le molle si usa l'acciaio per molle e il C40 non è un acciaio particolarmente indicato allo scopo. Il suo limite elastico è discretamente lontano da quello di rottura ma soprattutto, in caso di tempra, richiede velocità di raffreddamento molto elevate cui consegue un'inevitabile variazione geometrica che non mi rendo conto come possa essere recuperata senza fare danni.
Se l'obbiettivo è quello su cui si è molto disputato, ovvero ottenere una replica il più possibile prossima all'originale, non si può guardare solo alla geometria del particolare ma anche alle caratteristiche meccaniche, strutturali... che risultano essere molto influenzate dal ciclo di lavoro e che ne determinano poi la durata. E in quest'ottica, mi viene da pensare che siano pressochè insormontabili, per un orologiaio che operi senza attrezzature specializzate, le difficoltà cui si è fatto cenno in relazione, ad esempio, ai trattamenti termici.
In conclusione, ribadendo che non sono orologiaio e senza alcun intento polemico, se affermassi che la "molletta" ricostruita sarà sempre e comunque una pallida immagine dell'originale, quanto sarei fuori strada?
saluti.