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.CITAZIONEMolletta di ritorno conta ore calibro 285, si può reperire, costo 50€, così come il copribascula, calcola un centone..
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Ritornando a questo lavoro, il copri bascula è stato reperito e può essere sostituito mentre la molletta delle ore sembra non sia possibile reperirla e quindi l'unica via è quella della ricostruzione.
Abbiamo a disposizione il profilo corretto preso dalle schede di questo orologio ma nessun altro elemento per poter procedere se non il piede di fissaggio.
Ora prendendo atto di tutte le osservazioni sollevate in merito all'altra molletta e volendo realizzare questa secondo i giusti criteri, chiedo se Renato fosse disposto a fornirmi le indicazioni del caso seguendomi passo-passo in questa realizzazione, io da parte mia cercherò di seguire pedissequamente quanto lui mi indicherà mettendo a disposizione le attrezzature in mio possesso.
Cosa ne pensi?
Edited by Nematos - 24/10/2014, 09:06. -
Renato Z.
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Ora prendendo atto di tutte le osservazioni sollevate in merito all'altra molletta e volendo realizzare questa secondo i giusti criteri, chiedo se Renato fosse disposto a fornirmi le indicazioni del caso seguendomi passo-passo in questa realizzazione, io da parte mia cercherò di seguire pedissequamente quanto lui mi indicherà mettendo a disposizione le attrezzature in mio possesso.
Cosa ne pensi?
Volendo realizzare quella mollette con i giusti criteri è sufficiente una rilettura dell’Orologiaio riparatore, non servono particolari suggerimenti o indicazioni passo-passo.
Non avendo la molletta rotta per prendere le misure basta rapportarsi un po’ con altri pezzi, con le misure certe che si possono ricavare e rapportandole al disegno, ma questo penso tu sia perfettamente in grado di farlo.. -
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Certamente è possibile realizzare la molletta in diversi modi, alcuni sono più vicini alle modalità previste dal De Carle, altri potrebbero essere magari più moderni e addirittura altri potremmo definirli "alternativi".
In questo caso non avendo appunto riferimenti precisi, pensavo di provare a stampare in formato 1:1 la molletta in modo da ottenere un riferimento del profilo certo per poi incollare il disegno su una lastrina di opportuno spessore di acciaio armonico ricavandolo da una molla rotta e di provare a fresarla utilizzando la fresatrice anzichè le mole diamantate che per quanto forse più sbrigative sono meno precise e hanno lo svantaggio di scaldare localmente il pezzo che su sezioni cosi piccole tende subito a perdere le sue caratteristiche...
Pensi che possa essere un sistema accettabile?
Se sei daccordo procedo in questa direzione...fammi avere un tuo parere!
Grazie. -
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In attesa di ricevere un parere in merito alla procedura da me suggerita, ho elaborato un disegno in 3D della molletta.
Se avessi a disposizione una stampate 3D sarebbe possibile eseguire una prototipazione in scala per verificarne la correttezza.
Questa procedura è oggi utilizzata per la realizzazione e il progetto di parti meccaniche a livello industriale e consente in tempo reale di realizzare prototipi funzionali prima di procedere con la produzione.
Quanto sopra rientra nell'approccio moderno di logica di Restauro e richiede molto più tempo che non partire direttamente dalla lavorazione del grezzo rifacendosi al solo rilievo dimensionale, ma diventa particolarmente utile quando si devono ricostruire parti complesse o di cui non si conoscono le esatte dimensioni o fattezze.
Video
Ovviamente dal disegno solido si può poi ricavare il disegno costruttivo quotato.... -
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Quello che segue è il disegno in proiezione della molletta che opportunamente scalato servirà come dima per la ricostruzione della molletta...
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Nematos, sono incuriosito da questo tuo progetto e mi piacerebbe avere alcuni chiarimenti.
Non sono assolutamente un esperto di orologi quindi prendi le mie domande per quello che sono, dettate da semplice curiosità per questa procedura "alternativa" che hai presentato.
La prima è un'osservazione e riguarda una mia probabile incomprensione in relazione alla rappresentazione, diciamo in pianta, mi riferisco al pernetto in prossimità del foro. Ma ciò che mi interesserebbe realmente capire è:
-che strumenti di misura si usano per rilevare oggetti tanto piccoli, e soprattutto, credo, non integri...hai potuto quantificare l'entità dell'errore?
-il modulo di elasticità del materiale può avere influenza sensibile sul comportamento del particolare?
-realmente per questo tipo di lavori la fresatrice si comporta in modo meno invasivo, dal punto di vista dell'alterazione termica, rispetto ad una rettificatrice?
ti ringrazio e buon lavoro
renzo. -
.Nematos, sono incuriosito da questo tuo progetto e mi piacerebbe avere alcuni chiarimenti.
Non sono assolutamente un esperto di orologi quindi prendi le mie domande per quello che sono, dettate da semplice curiosità per questa procedura "alternativa" che hai presentato.
La prima è un'osservazione e riguarda una mia probabile incomprensione in relazione alla rappresentazione, diciamo in pianta, mi riferisco al pernetto in prossimità del foro.
Il perno in prossimità del foro viene previsto come vincolo alla rotazione, in quanto se la molla fosse fissata con la sola vite anche se stretta bene potrebbe sotto sforzo ruotare.
Ma ciò che mi interesserebbe realmente capire è:
-che strumenti di misura si usano per rilevare oggetti tanto piccoli, e soprattutto, credo, non integri...hai potuto quantificare l'entità dell'errore?
Purtroppo non ci sono strumenti particolari e quindi ci si deve arrangiare con i calibri e i micrometri, talvolta per la misurazione di lunghezze su pezzi di piccolissime dimensioni come ad esempio gli assi bilanciere si utilizza lo spessimetro.
Con un po di pratica e soprattutto strumenti adeguati di controllo come il microscopio, gli errori si riesce a contenerli nell'ordine dei centesimi, poi molto dipende da cosa ci si accinge a realizzare o misurare.
-il modulo di elasticità del materiale può avere influenza sensibile sul comportamento del particolare?
Per poter dimensionare una molla di flessione semplice, occorre tenere presente le condizioni che la molla stessa deve soddisfare e che sono principalmente:
- la capacità di resistere al carico ad essa applicato senza subire deformazioni permanenti
- la capacità di realizzare una determinata freccia rimanendo nel campo delle deformazioni perfettamente elastiche
in base a questi elementi si determinano le dimensioni della molla compatibilmente con il materiale prescelto per la sua realizzazione.
Trattandosi di una molla vincolata ad un estremo e con un carico (F) concentrato e applicato all'altra estremità, il momento flettente (Mf) varia con legge lineare ed assume il valore massimo all'incastro, (L) è la lunghezza della molla
Mf = FL
e poiché la molla ha una sezione rettangolare di dase (b) e altezza (h) il modulo di resistenza a flessione (Wf) si esprime con la relazione
Wf = 1/6*b*h^2
La freccia (f) rappresenta lo spostamento dell'estremo libero sottoposto al carico e si calcola
f = (FL^3)/(3EJ)
dove (J) è il momento di inerzia della sezione trasversale, (E) è il modulo di elasticità del materiale
La flessibilità della molla si esprime come
a = f/F
-realmente per questo tipo di lavori la fresatrice si comporta in modo meno invasivo, dal punto di vista dell'alterazione termica, rispetto ad una rettificatrice?
Nel caso specifico più che una rettificatrice si dovrebbe parlare di mole diamantate o mole abrasive gestite a mano libera e viste le dimensioni ridottissime di tali particolari, in genere si lavora al microscopio.
Non potendo raffreddare il pezzo questo tende a surriscaldarsi molto velocemente.
Con la fresatrice e utilizzando speciali frese al carburo di Tungsteno, si possono gestire le passate con il vantaggio di poter utilizzare del refrigerante durante la lavorazione e questo rappresenta un importante vantaggio.
Altro aspetto da non sottovalutare è la finitura superficiale della parte attiva della molla che dovrà avere una rugosità ridottissima in quanto potrebbero innescarsi dei principi di rottura durante la flessione della molla sotto carico.
ti ringrazio e buon lavoro
renzo
Edited by Nematos - 27/10/2014, 11:52. -
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Riprendiamo il discorso della ricostruzione e partiamo dalla scelta del materiale che è ricaduto su un pezzo di molla da pendoleria dello spessore di 0,45 mm che si adatta perfettamente a quello della molletta che è di 0,37 mm, ovviamente sarà poi ridotto opportunamente.
Come detto per la realizzazione di questa molletta sono partito operando il taglio con la fresatrice utilizzando frese al carburo di tungsteno...e prendendo come rtiferimento il disegno in scala.
una volta tagliata la molletta si procede con le rifiniture a mano utilizzando opportune frese diamantate, si fora e si innesta il perno di fermo e si procede alla rettifica della superficie in modo da portare la molla a misura e nel contempo far sparire i testimoni dell'accoppiamento del perno.
Il risultato finale è quello che segue:
altri piccoli aggiustamenti vengono eseguiti in fase di collaudo della molletta...
ora è possibile proseguire con il montaggio.... -
faipresto.
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E' il mio primo messaggio e non vorrei sembrare polemico
Quindi, chi ha tagliato questa molletta:
dopo una decina di giorni ha tagliato questa
( certamente qualche foto durante la lavorazione avrebbe aiutato a capire i vari passaggi )
complimenti per la rapidità con la quale ti sei migliorato nell'esecuzione dei pezzi ricostruiti.
Ciao
Riccardo. -
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Ciao Riccardo,
prima di tutto è corretto fare una puntualizzazione in merito alla molletta del tasca che hai indicato.
In quella foto la molletta era stata appena sgrossata e quindi la sua finitura era molto approssimativa, cosa che poi nei passaggi successivi è stata ripresa e migliorata, basta guardare la foto con la molletta montata...
Comunque per tornare alla molletta in questione...malgrado qualcuno stia cercando di far passare il sottoscritto per un incapace (a chiacchere sono tutti bravi a parlare, ma guarda caso di foto o dimostrazioni concrete non sene vedono), ti posso assicurare che alle spalle ho una discreta esperienza sia in merito di macchine utensili sia di tecnologia dei materiali e solide basi di meccanica, quindi non sono migliorato in una decina di giorni...e mi fermo qui...!
Come ho già detto più volte un conto è realizzare un particolare che sia pensato per ripristinare la funzionalità di un movimento, un conto è fare un restauro conservativo che deve rispettare quanto più possibile l'originalità iniziale, inoltre tutto è subordinato al tempo che si vuole impiegare in una determinata operazione, per fare questa molletta ci ho messo circa 6/7 ore di lavoro...senza contare il tempo che ho perso a fare disegni vari.
I passaggi intermedi sono semplice lavoro di finitura che come ho detto sono state eseguite con mole diamantate...se la cosa può interessare posso fare un post dedicato a questo argomento...!
Edited by Nematos - 28/10/2014, 07:14. -
faipresto.
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I passaggi intermedi sono semplice lavoro di finitura che come ho detto sono state eseguite con mole diamantate...se la cosa può interessare posso fare un post dedicato a questo argomento...!
Ti ringrazio per le tue puntualizzazioni
Ti invidio veramente tanto per essere stato capace di generare sulla Aciera ( senza controllo numerico) il profilo così sinuoso della molletta e, beato te, che consideri questa operazione un semplice lavoro di finitura
Non so gli altri, ma io apprezzerei tantissimo che spiegassi come muovevi il tavolo della fresatrice durante l taglio della molletta.
Non ti sollecito ovviamente a rifare la molletta solo a scopo didattico, ma alla prossima occasione ti chiederei di documentare con maggiore dovizia di particolari (magari anche mostrando gli utensili che utilizzi) l'esecuzione di una molletta più o meno eguale a quella in questione, cosa che d'altronde hai già fatto per tanti altri tuoi lavori.
Ciao
Riccardo
Edited by faipresto - 28/10/2014, 08:49. -
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Hai tagliato la lamiera con un solo passagio? . -
.Ti ringrazio per le tue puntualizzazioni
Ti invidio veramente tanto per essere stato capace di generare sulla Aciera ( senza controllo numerico) il profilo così sinuoso della molletta e, beato te, che consideri questa operazione un semplice lavoro di finitura
Non so gli altri, ma io apprezzerei tantissimo che spiegassi come muovevi il tavolo della fresatrice durante l taglio della molletta.
Non ti sollecito ovviamente a rifare la molletta solo a scopo didattico, ma alla prossima occasione ti chiederei di documentare con maggiore dovizia di particolari (magari anche mostrando gli utensili che utilizzi) l'esecuzione di una molletta più o meno eguale a quella in questione, cosa che d'altronde hai già fatto per tanti altri tuoi lavori.
Ciao
Riccardo
Per correttezza di informazione devo spiegare meglio alcuni passaggi...
La fresatrice serve solo a sgrossare ed asportare l'eccedenza di materiale, si approssima il profilo della molletta lavorando con i due avanzamenti longitudinale e trasversale, un po come quando si realizza una sfera al tornio...tagliata poi la parte eccedente si lavora di finitura a mano con mole diamantate.
L'uso del foglio di carta non è proprio consigliabile in quanto si perde visibilità sulla lavorazione, meglio in casi come questo che non si hanno grandi possibilità di disegno, stampare su cartoncino o plastica rigida, ritagliare la forma in modo preciso e tracciare la lamiera...questo modo di operare aiuta moltissimo a non commettere errori, soprattutto se si ha a che fare con profili molto sottili.
Il fatto di sgrossare con la fresatrice serve laddove si hanno porzioni di materiale grossi da asportare e con le mole diamantate ci si mette maggior tempo con la certezza di surriscaldare troppo il materiale, altrimenti potrebbe anche essere superfluo in casi come questo con molte curvature, mentre può rivelarsi di aiuto se si deve fare mollette rettilinee.
La finitura dei profili vine poi data con le molettine diamantate di profilo opportuno, il tutto viene eseguito con sistemi di controllo adeguati quali il microscopio, con il monocolo non si va molto lontani e ritengo sia quasi impossibile.
Appena ho tempo faccio le foto agli utensili e li posto in questa risposta...
Per quanto mi sarebbe piaciuto farlo...essendo acciaio molto duro la profondità di passata deve essere commisurata all'utensile che essendo in Carburo e quindi molto fragile deve rimanere contenuta, però come detto si ha il vantaggio di non surriscaldare il materiale.
Ciao.