Schede Tecniche Calibri Rolex

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    INDICE CALIBRI ROLEX:




    Edited by AntoMeRolexPassion - 9/4/2021, 23:00
     
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    Riprendo oggi l'ottimo lavoro dell'Amico Manuel mettendo a disposizione degli Archivi del materiale che ho raccolto nel tempo e ritrovato da pochi giorni.

    Prima di tutto, consentitemi l'off topic, approfitto dell'occasione per ringraziare Luciano Cortez.Ramon che mi ha indirizzato ed aiutato nell'implementazione di questo bel post, nonchè per tutta la pazienza che in questo anno ha avuto nel rispondere a tutte le richieste che da nuovo forumista ho avuto.

    Dei calibri Rolex si è detto molto, chi li ama ne predilige la robustezza, chi non ne è affascinato ne denota la mancanza di particolari complicazioni, l'elementarietà delle finiture.
    Su questo argomento le discussioni non mancano, ed in realtà alla fine nessuno ha torto. Anzi forse proprio il non essersi cimentati in complicazioni elaborate ha consentito a Rolex una lunga produzione di movimenti che sanno essere sicuramente non belli a vedersi ma certamente affidabili, qualcuno, senza sbagliare, dice eterni.
    Un buon lavoro iniziale che porta ad avere un calibro base eccellente, al quale apportare solo qualche modifica, mai strutturale, per ottenere le complicazioni volute.
    Andiamo oggi a vedere il calibro base che per diffusione risulta essere tra i più maggiormente impiegati ad oggi: il 3135.
    Da qui poi andremo a vedere le varianti di complicazione.

    CALIBRO 3135

    Il calibro 3135 nasce nel 1988, in sostituzione della precedente meccanica base 3035 dalla quale mutua la struttura portante apportando migliorie consistenti soprattutto nella sezione del bilanciere/spirale.
    In concomitanza della nascita del nuovo movimento base vengono sviluppati i nuovi derivati, e di conseguenza molte referenze sia della linea classica che professionale vengono aggiornate, venendo così alla luce molte delle referenze Rolex più conosciute ai giorni nostri.
    Cuore pulsante della meccanica è il bilanciere a quattro razze (ref. 3135-432), la cui frequenza di oscillazione si attesta sulle 28.800 alternanze.
    La regolazione avviene tramite quattro viti "Microstella", poste al suo interno.
    Viene utilizzata una spirale Breguet in Nivarox (sigla commerciale della lega di acciaio, nichel e berillio, c.d. "acciaio al berillio") che orientativamente dal 2011 viene sostituita da una spirale Parachrome Blue (brevetto Rolex, spirale costituita da una lega paramagnetica di niobio, zirconio ed ossigeno, maggiormente resistente agli urti).
    Il suo fissaggio alla virola del bilanciere è ottenuto con una microsaldatura di precisione al laser.
    Il calibro, solotempo con secondi centrali e dotato di fermo macchina, è complicato con la data a scatto istantaneo e rimessa rapida.

    - inciso sul ponte del dispositivo di carica 3135
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 6,00 mm / diametro 28,50 mm


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    CALIBRO 3136

    Più che di una meccanica di nuova concezione è corretto considerare il 3136 come uno sviluppo del vecchio progetto base 3135 che implementa le migliorie dell'ultimo decennio di ricerca Rolex.
    Non si tratta infatti di un movimento interamente riprogettato, ma piuttosto ripensato per aggiornare ai tempi correnti la vecchia linea di meccaniche; la stessa considerazione può essere ritenuta valida per altri calibri come il 3132, il 3156 ed i 3186/3187 che vedremo in seguito.
    Il 3136 viene incassato a partire dal febbraio del 2012 nei Datejust II da 41 mm che Rolex presenta in occasione di Basilea '12.
    La prima differenza apprezzabile a vista è la spirale Parachrom Blue di tipo Breguet che alloggia nel bilanciere "Microstella" ad inerzia variabile: il nuovo brevetto Rolex in lega di niobio, zirconio ed ossigeno, dalle spiccate proprietà antimagnetiche ed migliorata robustezza prende il posto della classica spirale in Nivarox;
    una dettagliata spiegazione sul processo costruttivo e sulle particolari proprietà della Parachrom Blue sono disponibili nella descrizione del calibro antimagnetico 3131.
    Particolare attenzione è stata posta nel miglioramento del 3136 relativamente alle qualità di robustezza complessiva dell'insieme.
    Il classico sistema antiurto di derivazione KIF che ha contraddistinto la produzione Rolex nei precedenti decenni viene sostituito dal sistema Paraflex, brevetto in house della Maison, che migliora di oltre il 50% la capacità di assorbimento degli urti da parte del calibro.
    L'adozione di Paraflex ha reso necessaria una riprogettazione del ponte del bilanciere che lo ospita, leggermente più grande e di forma diversa.
    Differente anche la platina, più grande, che aumenta di conseguenza il diametro complessivo del calibro

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3136
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. ? mm / diametro 30,97 mm






    Edited by AntoMeRolexPassion - 9/3/2019, 15:35
     
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    Prendendo spunto dal discorso sui bilancieri andiamo adesso ad esaminare la seconda complicazione più diffusa dopo la data relativamente ai Rolex di attuale produzione: parliamo dei Gmt.

    Nel 1988 Rolex aggiorna un pò tutta la sua linea professionale; il 16610 prende il posto dei 16800/168000, il 14060 via via sostituisce il 5513, così anche il Sea Dweller 16600 in virtù del triple six 16660, il l'Explorer II 16570 del 16550, ed il Gmt II 16710 va a sostituire il primo Gmt II della storia Rolex, il Fat Lady 16760.
    In coincidenza dell'aggiornamento, che è stato vasto ed ha toccato altre referenze oltre quelle che ho riportato ad esempio, abbiamo la creazione di un nuovo calibro base, il 3135 che abbiamo visto prima, che va a soppiantare il predecessore 3035, e di conseguenza anche tutti i suoi derivati dell'epoca di cui avremo modo di parlare in futuro.

    Il 1988 è anche l'anno di un esperimento riguardante la linea Gmt.
    Oltre alla messa a listino del 16710 Rolex parallelamente comincia a produrre e vendere anche il 16700; in realtà un parallelismo simile lo si è visto anche negli anni precedenti, poichè convivevano 16760 e 16750, un Gmt II ed Un Gmt, con una differenza sostanziale però: uno vetro zaffiro l'altro vetro plexyglass.
    Dal 1988 abbiamo due Gmt a prima vista identici che nascondono la loro differenza in ciò che stiamo esaminando il questo post: i calibri e il loro funzionamento.

    CALIBRO 3175

    Il Gmt-Master 16700 incassa il calibro 3175, che vede appunto in questo orologio il suo unico utilizzo; si tratta cioè di un movimento che non è stato utilizzato per nessun altra referenza.
    Derivato del 3135, si differenzia da esso per l'aggiunta di una ruota, referenza 3175-284 che comanda la sfera GMT.
    Quest'ultima è solidale col gioco sfere, non è possibile cioè regolarla indipendentemente e da qui la limitazione a due fusi orari possibili da controllare contemporaneamente.
    Hanno una referenza nuova, con iniziale 3175, anche la ruota ore e quella minuti, oltre alla ruota intermedia del datario.
    La data conserva la possibilità della rimessa rapida, cosa che non accadrà sul 3185 che vedremo dopo.
    Riassumendo,

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3175
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali, fuso orario
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 6 mm / diametro 28.50 mm


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    La scheda putroppo presenta un errore di stampa poichè dà come calibro base il 3175, mentre in realtà la base, come detto prima, è il 3135

    Edited by AntoMeRolexPassion - 9/3/2019, 15:19
     
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    CALIBRO 3185

    Diversa è la seconda derivazione GMT del 3135, il calibro 3185, la cui differenza col precedente 3175 che abbiamo visto prima sta nella rimessa della data.
    Il 3185 la perde, per cui per farla avanzare è necessario ruotare per 24 ore la sfera ore, questo perchè essa non è più solidale al gioco sfere come nel 16700 guadagnando, in forza della perdità della comodità della rimessa rapida, l'indipendenza della sfera e dunque la possibilità di leggere a quadrante, con l'ausilio dell'inserto, un terzo fuso orario.
    Da qui si apprezza che la quasi totalità della componentistica non referenziata 3135, come ad esempio la ruota ed il modulo delle ore saltanti, la ruota intermedia del datario, o il cricco delle ore saltanti, per lo più in referenza 3185, sia riferibile a quanto detto prima.

    Il calibro 3185, e il miglioramento successivo avuto col 3186, è adottato comunemente dal 16710 e varianti acciaio/oro ed oro (16713, 16718) e dall'Explorer II 16570.
    Per la verità entrambi (Gmt II 16710 ed Explorer II 16570) nascono col 3185; l'utilizzo del 3186 in casse marchiate con queste referenze è oggetto di molti topic ma non è attinente a quanto si legge in queste pagine.

    Interessante invece un accenno agli inserti ghiera di entrambi, poichè essi sono assolutamente legati alla complicazione di cui trattiamo.
    Se nel 16700/16710 l'inserto girevole ha senso in virtù dell'indicazione di un fuso orario, altrettanto senso trova l'inserto fisso del 16570, poichè l'uso per il quale è concepito non è la lettura di un secondo o terzo fuso, bensì la possibilità di distinguere le ore antimeridiane da quelle postmeridiane in virtù della sincronia della sfera ore e quella GMT. Se pensiamo che l'Explorer II è un orologio pensato per la ricerca speleologica trova senso la necessità di distinguere il giorno dalla notte se l'utilizzatore, ad esempio in una grotta, non si trova nelle condizioni di poterlo fare empiricamente!

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3185
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali, fuso orario
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 6,45 mm / diametro 28,50 mm


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    CALIBRO 3186

    Interessante una valutazione relativa alle spirali.
    Il bilanciere con spirale Breguet è riportato a scheda 3135 con referenza 3135-432, dopo di che ve ne è riportato un altro con referenza 3186-432, la cui spirale è la nuova Parachrome Blue Rolex.
    Se consideriamo che il calibro "classico" dei GMT-Master II (16760 escluso) e degli Explorer II 16570 è il 3185 e che esso ha come calibro base il 3135, ecco trovata una delle due differenze che esistono tra il 3185 ed il nuovo calibro Gmt 3186: diversa spirale e di conseguenza diversa referenza del bilanciere/spirale Parachrome blue.
    Una seconda è invece relativa al ponte del dispositivo di carica, che reca inciso 3186 ed ha referenza 3186-130.
    Viene migliorata la fluidità della regolazione grazie allo spostamento del dispositivo dal centro del calibro alle ruote delle sfere, il che comporta un lieve aumento di spessore complessivo.

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3186
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali, fuso orario
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 6,80 mm / diametro 28,50 mm


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    CALIBRO 3187

    In occasione di Basilea 2011 Rolex, in linea col rinnovamento delle sue referenze, presenta l'update dell'Explorer II.
    L'orologio, che prende referenza numero 216570, si discosta decisamente dal suo diretto predecessore cinque cifre, adottando stili canonici al nuovo corso con una cassa da 42 mm, ma per certi versi riprende invece dal passato un tema caro ai clienti più affezionati: il "freccione" GMT caratteristica distintiva del glorioso Explorer II 1655.
    Disponibile sia col quadrante nero che bianco, da subito diventa una delle produzioni recenti apprezzate dai più.

    Non sono solo estetiche le differenze che caratterizzano l'Explorer II 216570, e relativamente al nostro tema di studio interessante è la meccanica che incassa: il calibro 3187.
    Sviluppato come evoluzione del predecessore 3186, da esso mutua il bilanciere "Microstella" a quattro razze ref. 3186-432, con viti di regolazione poste all'interno.
    La spirale Breguet che vi alloggia è la nuova Parachrom Blue, più resistente e con superiori proprietà antimagnetiche.
    La differenza sostanziale, coerente peraltro allo spirito avventuriero e all'uso professionale al quale, almeno teoricamente, è destinato il 216570 è rappresentata però dal sistema antiurto Paraflex, brevetto Rolex già adottato sul calibro 3156 dei DayDate II a partire dal 2008.
    L'ammortizzatore Paraflex è in grado di aumentare del 50% la capacità di assorbimento degli urti rispetto alla precedente componentistica KIF, che per vent'anni ha dotato la produzione meccanica della Maison ginevrina, rendendo nel complesso l'orologio estremamente più robusto.
    L'adozione di Paraflex e alcuni interventi migliorativi sul posizionamento dei ruotismi hanno richiesto la progettazione di un nuovo ponte del bilanciere e, anche se non ci sono conferme ufficiali, lo sviluppo di una nuova platina, aumentando così il diametro complessivo del calibro.
    Ad oggi il 3187 è incassato unicamente dall'Explorer II 216570.

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3187
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali, fuso orario
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 6,47 mm / diametro 30,97 mm






    Edited by AntoMeRolexPassion - 9/3/2019, 15:49
     
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    Nel novero dei derivati del 3135 un posto importante ha il calibro 3130.
    Nella sostanza molto molto simile alla sua base, a differenza degli altri derivati il 3130, che nasce diversi anni dopo, nel 1999, rinuncia ad una complicazione in quanto non comprende il modulo data.
    Poche sono le modifiche apportate, e poca la componentistica a lui dedicata come si potrà vedere dalla scheda tecnica.

    CALIBRO 3130

    Un solotempo robusto, semplice ed efficace che trova collocazione, tra gli altri, anche nelle casse del Submariner 14060M.
    Vale la pena soffermarci, dato l'elevato numero di volte in cui il quesito è riproposto, sul significato della M a suffisso della referenza.
    M sta per "modified", modificato, e sottende alle differenze che il Submariner 14060M ha avuto nel calibro rispetto al predecessore 14060 incassante calibro 3000 (derivato del 3035).
    La principale e sostanziale modifica la apprezziamo nella spirale. si passa da una spirale piana del 3000 alla spirale Breguet che troviamo appunto sul 3135.

    Un ulteriore chiarimento è dovuto circa la certificazione cronometrica C.O.S.C. che comunemente si crede il 3130 abbia ottenuto solo nel 2007, allorquando cominciarono ad essere commercializzati i Submariner 14060M col quadrante quattro scritte.
    In realtà il 3130 è nato come calibro certificato C.O.S.C. e ne è prova il fatto che gli esemplari di Explorer 114270 precedenti al 2007, che incassano appunto calibro 3130, sono certificati C.O.S.C.
    Lo stesso varrà, quando ne parleremo, per il calibro 3000, incassato per esempio dal Submariner 14060 e dall'Explorer 14270 si crede che anche questo calibro, forse per via della spirale piana, non fosse certificato ma a smentire ciò c'è il fatto che il 14270 è un cronometro certificato!
    I motivi per i quali Rolex abbia deciso di non certificare i sui Submariner no data fino al 2007 rimangono, almeno a me, oscuri, ma certamente possiamo escludere al di là di ogni ragionevole dubbio che ciò sia stato dovuto a carenze prestazionali del 3000 o del 3130

    Per concludere:

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3130
    - meccanico a carica automatica, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 5,85 mm / diametro 28,50 mm


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    CALIBRO 3131

    Una delle novità più interessanti degli ultimi anni in casa Rolex incontra il grande pubblico in occasione di Basilea 2007; è qui che viene presentato il nuovo Rolex Milgauss.
    Pezzo storico della produzione anni '70, il Milgauss, "l'orologio dello scienziato", viene rivisitato in chiave moderna a fine anni 2000 alla luce degli ultimi aggiornamenti in tema di ricerca tecnica e con rinnovato gusto estetico, sfera secondi a saetta e vetro verde per esempio.
    Caratteristica peculiare del Milgauss è la resistenza ai campi magnetici; a ciò deve il suo nome, il "gauss" è l'unità di misura della densità del flusso magnetico.
    Particolari accorgimenti al calibro 3131 che lo anima lo rendono infatti adatto ad un uso all'interno di laboratori scientifici (indi il suo soprannome) ed in generale in correlazione alla presenza di forti campi magnetici.
    La derivazione della meccanica è un classico 3130 al quale viene però sostituito il bilanciere con un esemplare ad inerzia variabile, regolazione "Microstella" e costruito in Glucydur, una lega di rame e berillio al 2/3%, con spiccate proprietà antimagnetiche.
    Al suo interno trova posto una spirale Breguet in Parachrom Blue, ottenuta in lega di niobio, zirconio ed ossigeno con un procedimento molto complesso e protetto da due diversi brevetti, che in una prima fase prevede la fusione del niobio e dello zirconio ad una temperatura altissima, circa 2.300°C, in un forno a bombardamento di elettroni che è stato appositamente progettato e costruito per lo scopo, al fine di ottenere una barra di materiale lunga 30 cm e spessa 10 mm; successivamente, in un ambiente a vuoto spinto e dunque assolutamente privo di ossigeno, viene lavorata in avvolgimento, messa in tensione e torsione con aggiunta controllata di piccolissime quantità di ossigeno, dallo strato di deposito del quale dipendono stabilità d'oscillazione e colorazione blu, fino ad ottenere un filo lungo 3 km e spesso soltanto 0,1 mm, che poi in un ulteriore passaggio viene avvolto e sezionato in porzioni più piccole fino ad arrivare alla spirale Parachrom, nota per la sua maggior resistenza e le migliorate capacità antimagnetiche, richieste dal calibro 3131 del Milgauss.
    La ruota d'ancora dello scappamento è costituita da una lega in nichel fosforo paramagnetica anch'essa realizzata in-house da Rolex come bilanciere e spirale Parachorm Blue, con tecnologia UV-LiGA; l'ammortizzatore antiurto è invece di derivazione KIF.
    A definire le proprietà antimagnetiche del 3131 interviene infine una campana in ferro tenero che racchiude il calibro frapponendosi tra esso e il fondello, agendo a tutti gli effetti come una gabbia di Faraday.
    A differenza del 3130, che per quanto non sia la meccanica base è comunque il calibro del quale rappresenta una rivisitazione, il 3131 è certificato C.O.S.C.
    Tutti questi accorgimenti tecnici, dietro ai quali ci sono alcuni dei migliori brevetti della Rolex dei gioni nostri, rendono il Milgauss ed il calibro 3131, meccanica esclusiva, resistenti a campi magnetici di 1000 Gauss (Mil-Gauss) tanto da diventare in breve tempo il segnatempo preferito dagli scienziati del CERN di Ginevra.

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3131
    - meccanico a carica automatica, secondi centrali, antimagnetico
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 5,37 mm / diametro 28,50 mm









    CALIBRO 3132

    E' contestuale a Basilea 2010 e all'update del Rolex Explorer la presentazione di un'ulteriore rivisitazione della meccanica senza data 3130.
    E' in questa occasione che viene presentato l'Explorer 214270, evoluzione del precedente 114270 dal quale mutua l'intero concetto, differenziandosi solo per l'aumento del diametro della cassa dai precedenti 36 agli attuali 39 mm e l'adozione di un nuovo bracciale; numerose solo le novità che caratterizzano il nuovo calibro 3132 che all'Explorer 214270 è dedicato.
    Progettato all'insegna della resistenza, anche in subordine al tipo di professionale nel quale sarebbe stato incassato, il 3132 riprende l'ottimo lavoro fatto sul 3131 del Milgauss e lo rivede in chiave evolutiva.
    Viene eliminata la protezione in ferro tenero, non essendo necessaria una gabbia di Faraday su un orologio non specificatamente antimagnetico, ma a differenza del 3130 il 3132 equipaggia la nuova spirale Breguet di progettazione Rolex in lega di niobio, zirconio ed ossigeno: la Parachrom Blue.
    Il bilanciere che la ospita, ad inerzia variabile e regolazione "Microstella", è in Glucydur, una lega di rame e berillio al 2/3% con proprietà antimagnetiche nettamente superiore ai precedenti bilancieri.
    Fin qui si può apprezzare come la struttura di base del 3132 sia pressochè identica al 3131 antimagnetico, gabbia di Faraday esclusa, ed in effetti è così: si è ripreso il lavoro del 2007 sul calibro no date e lo si è adoperato sulla nuova meccanica, che vede però una differenza sul sistema antiurto.
    Viene abbandonato il vecchio KIF e si opta per il sistema Paraflex, ammortizzatore brevettato e prodotto in house da Rolex, che aumenta fino al al 50% la capacità di resistenza agli urti rispetto ai sistemi tradizionali.
    Anche il 3132 è un calibro certificato cronometro dal C.O.S.C.

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3132
    - meccanico a carica automatica, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 5,37 mm / diametro 28,50 mm






    Edited by AntoMeRolexPassion - 4/3/2022, 21:18
     
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    Concludiamo la disamina dei derivati del 3135 analizzando l'ultima complicazione che ci resta da vedere, l'indicazione del giorno della settimana.
    Ultima non certo per importanza o bellezza, dato che la troviamo su uno degli orologi più rappresentativi e belli di Rolex: il DayDate.
    Purtroppo risulta essere tra le meno viste della linea della Maison, ma questo non lo si deve a scelte tecniche ma piuttosto a motivi legati al costo finale del prodotto; il DayDate è un orologio prodotto esclusivamente in metalli nobili per cui, mancando la linea acciaio ciò ha automaticamente escluso una certa fetta di mercato, rendendo di fatto la complicazione meno vista rispetto ad un fuso orario GMT.

    CALIBRO 3155

    Prodotto anch'esso partendo dal calibro base 3135 si differenzia da esso per l'aggiunta della componentistica necessaria per l'indicazione del giorno della settimana ad ore 12; diverse sono le ruote ore, minuti e secondi, come diversa è la ruota intermedia della data.
    Chiaramente sono referenziati singolarmente anche i dischi data, a seconda della lingua e del colore.
    Evoluzione del predecessore 3055, il 3155 consente la rimessa rapida ed indipendente sia della data quanto del giorno della settimana.
    Interessante notare che la ruota secondi, referenza 3155-360, è la stessa che utilizza il calibro 3185.

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3155
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali, giorno della settimana
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 6,45 mm / diametro 28,50 mm


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    CALIBRO 3156

    A Basilea 2008 Rolex introduce nel suo catalogo la nuova linea DayDate II.
    Si tratta di nuovi DayDate con cassa da 41 mm e realizzazione in metalli preziosi. Le nuove produzioni vanno ad affiancare, senza sostituirli, i classici modelli da 36 mm.
    Contestualmente al lancio del nuovo orologio viene presentata una nuova meccanica dedicatagli, il calibro 3156.
    Evoluzione del 3155, che continua ad essere incassato nei DayDate da 36 mm con la sola modifica della spirale Parachrom Blue dal 2008 in poi, il 3156 adotta esclusivamente la nuova spirale in lega di niobio, zirconio ed ossigeno, con migliorate proprietà di robustezza e resistenza ai campi magnetici.
    Il vecchio sistema di assorbimento degli urti, fornito da KIF, viene sostituito dal nuovo Paraflex, brevetto Rolex e prodotto in-house, al suo primo utilizzo commerciale.
    La robustezza complessiva dell'orologio migliora notevolmente, essendo Paraflex capace di aumentare del 50% la capacità di assorbimento degli urti.

    - calibro base 3135, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3156
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali, giorno della settimana
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 6,45 mm / diametro 28,50 mm


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    Edited by AntoMeRolexPassion - 9/3/2019, 16:25
     
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    Gran bel lavoro!! :I:
     
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    CITAZIONE (oysterman @ 18/2/2015, 18:41) 
    Gran bel lavoro!! :I:

    Grazie mille oysterman, è nato per caso.
    Stavo eseguendo il backup di un HDD ed ho trovato numerosi .pdf che ho pensato potessero essere interessanti; ho visitato la sezione degli Archivi ed ho visto che potevo contribuire anch'io da utente semplice.
    Detto fatto, ne ho parlato con l'ottimo Cortez.Ramon il quale mi ha dato alcune preziose dritte su come impostare il lavoro ed eccoci qui.
    Proprio oggi ho terminato la parte relativa al 3135 e sue derivazioni, a brevissimo comincerò il percorso a ritroso nel tempo :I:
     
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  9. TigerManuel
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    Antonio, aspettavo il prezioso contributo di un grande appassionato di Rolex come te... ;)
    Grazie mille a te ed a Cortez.Ramon! :I:
    Dai che questa sezione sta decollando! :B):
     
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    Prima di passare ad occuparci del calibro 3035, dei suoi derivati e degli orologi di quegli anni mi è sembrato opportuno dedicare un seppur piccolo spazio a due calibri paralleli al 3135, paralleli in quanto a struttura ed epoca: il calibro base 2230 ed il suo unico derivato con complicazione data, il 2235.
    Entrambi nati nel 1999 sono quei calibri di diametro ridotto dal consueto che hanno incassato, a seconda della presenza della data o meno, i vari Oyster Pepetual Date e Lady Datejust nelle versioni da donna, nonchè gli Yacht-Master diametro 34 e 29 mm.

    CALIBRO 2230

    - inciso sul ponte del bilanciere 2230
    - meccanico a carica automatica, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - H.t 5,40 mm / diametro 20,00 mm


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    Edited by AntoMeRolexPassion - 10/3/2019, 17:44
     
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    CALIBRO 2235

    - calibro base 2230, inciso sul ponte del bilanciere 2235
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 31 pietre
    - Ht. 5,95 mm / diametro 20,00 mm


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    CITAZIONE (TigerManuel @ 18/2/2015, 19:56) 
    Antonio, aspettavo il prezioso contributo di un grande appassionato di Rolex come te... ;)
    Grazie mille a te ed a Cortez.Ramon! :I:
    Dai che questa sezione sta decollando! :B):

    Ciao Manuel!
    Ricordo ancora i vecchi tempi in cui pensammo di poter realizzare questo lavoro, avevi organizzato un'enciclopedizzazione formidabile e non mi sono stupito nel vederti così attivo e competente qui.
    Hai dato il la egregiamente ad un lavoro a mio avviso importantissimo per tutto il Forum; qui ci sono tutte le condizioni e le competenze ottimali per poter fare un qualcosa di unico nel settore.
    Sono molto felice di poter collaborare e contribuire, davvero.
    E non c'è dubbio che una sezione così importante decollerà di sicuro :I: :I:

    Edited by AntoMeRolexPassion - 10/3/2019, 17:46
     
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    Finito il viaggio nei calibri Rolex dei giorni nostri cominciamone un altro a ritroso nel tempo, dedichiamoci cioè allo studio della produzione Rolex del decennio compreso tra la fine degli anni '70 e la fine degli anni '80.
    Periodo breve, soprattutto se paragonato alle medie attuali, ma molto importante poichè, come vedremo, tutta la produzione attuale è assai legata a quella di quel decennio che è stata, a tutti gli effetti, antesignana di ciò che adesso incassano i nostri Rolex.
    Antesignana e per certi versi anche banco di prova se la si vede come periodo di transizione, in termini di miglioramento nella robustezza e nell'affidabilità, tra il mondo delle 19.800 alternanze e quello delle 28.800.

    CALIBRO 3035

    Come è avvenuto per il 3135, anche nel 1977, anno in cui il calibro 3035 cominciò ad essere incassato, Rolex dimostrò di aver giocato bene le sue carte in quello che fu il passaggio epocale tra le produzioni del 1570 e simili, calibri a 19.800 alternanze e la voglia di produrre una nuova linea di movimenti più precisa ed in linea con le nuove esigenze dei modelli a cui aveva pensato in sostituzione dei precedenti.
    Si pensa ad un calibro base, che fosse prioritariamente ben fatto ed anche versatile ad adattamenti utili a fornire le complicazioni volute lasciando inalterata la base di partenza, scelta che commercialmente si rivelerà vincente in quanto consente di ridurre i costi di produzione.
    Viene dotato del fermo macchina, finora appannaggio dei 1570 post '71 e non da ultimo in termini di comodità, viene dotato della rimessa rapida della data.
    Il bilanciere, "Microstella" referenza 5019, viene ripensato; le quattro viti di regolazione vengono poste al suo interno al fine di ottenere un diametro ragionevolmente ampio senza aumentarne la massa, riducendone la resistenza.
    La spirale viene alloggiata con l'ausilio di una speciale colla, metodo che nel 3135 verrà superato da una saldatura laser e che vorrà, per qualche detrattore, essere sinonimo di fragilità complessiva del movimento, cosa che è facilmente smentibile dall'utilizzo, ancora oggi quotidiano, da parte della stragrande maggioranza degli utilizzatori che, revisionando il loro orologio con regolarità, non hanno mai lamentato nessun problema dovuto al cedimento della spirale.
    L'incisione che titola il calibro è posta, sia sul 3035 che suoi suoi derivati che vedremo in seguito, sul ponte del dispositivo automatico.

    - inciso sul ponte del dispositivo di carica 3035
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 27 pietre
    - Ht. 6,35 mm / diametro 28,50 mm


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    Edited by AntoMeRolexPassion - 9/3/2019, 16:44
     
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    Analogamente a quanto accadrà dieci anni dopo, anche adesso, seppur con cronologie diverse, Rolex, sviluppato il nuovo calibro base, via via sostituisce le referenze a listino con le nuove fresche di progettazione.
    E' il caso del Gmt-Master 16750, che nel 1980 sostituisce la precedente linea 1675.
    Viene creata una linea acciaio/oro giallo con reeferenza 16753 ed una oro giallo in 16758.
    Nella veste esterna, almeno fino a quando non viene adottato il quadrante c.d. "bicchierini" oggetto di molti topic circa la coevità col seriale di cassa, il 16750 si presenta come un orologio molto simile al 1675.
    Le vere innovazioni insistono nel calibro che, tre anni dopo la presentazione della base 3035, viene incassato e denominato 3075.

    CALIBRO 3075

    Il 3075 sfrutta tutte le evoluzioni presentate sulla base 3035 da cui deriva, ed è ripensato per l'adozione della componentistica atta alla complicazione fuso orario.
    Si passa dunque alle 28.800 alternanze in luogo delle precedenti 19.800 del 1575 GMT; viene introdotta la funzione di rimessa rapida della data.

    - calibro base 3035, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3075
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali, fuso orario
    - 28.800 alternanze, 27 pietre
    - Ht. 6,35 mm / diametro 28,50 mm


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    Edited by Giallo © - 1/2/2022, 18:18
     
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    E' il 1983 quando Rolex lancia sul mercato due nuovi modelli che, ancora oggi, risultano essere tra i vetro zaffiro più apprezzati dai collezionisti di tutto il mondo: l'Explorer II 16550 ed il Gmt-Master II 16760.
    Il primo può essere considerato a tutti gli effetti l'evoluzione in chiave moderna del mitico Explorer II 1655, c.d. "Freccione", dal quale mutua l'inserto graduato fisso e l'indicazione della sfera H24 aggiungendo la resistenza agli urti e la migliore efficacia in termini di impermeabilità del vetro zaffiro;
    il secondo si guadagna il dato storico del primato di essere stato, di fatto, il primo dei Gmt-Master II. E' col "Fat Lady" anche detto "Sophia Loren" per via delle dimensioni generose della cassa, che si apre difatti la stagione, ancora in corso, dei Gmt II di Rolex.

    Come tutti i Rolex prodotti per poco tempo, che nel caso del 16550 e del 16760 si può quantificare in più o meno cinque anni, entrambi hanno destato molto interesse.
    In particolare dell'Explorer II è stato molto apprezzato il viraggio di una serie di quadranti bianchi che via via hanno teso alla tonalità beige, i c.d. "Panna" o "Cream", mentre del Gmt-Master II è stata molto considerata sia la differenza di spessore di cassa rispetto ai successivi 16710 e una particolare serie di quadranti, c.d. "No Date", che equipaggiarono l'orologio per il primo anno di produzione, per poi essere sostituiti dalla successiva serie Oyster Perpetual Date.

    Pur essendo due orologi dotati si della stessa complicazione ma pensata per due applicazioni differenti (si veda l'accenno agli inserti ghiera Explorer II 16570 nella scheda del calibro 3185) condividono quello che sembra essere un progetto comune:
    la cassa utilizzata difatti è la stessa; erroneamente molti credono che la cassa del Fat Lady sia quella del Submariner 16800, ma in realtà è condivisa col 16550;
    entrambi usano una coppia di finali (ref. 501) che risulta essere stata utilizzata unicamente sul loro Oyster 78360;
    cosa che ci interessa di più in questo topic, utilizzano lo stesso calibro.

    CALIBRO 3085

    Dopo il calibro 3075 che abbiamo appena visto, il calibro 3085 è la seconda derivazione dotata di complicazione fuso orario che utilizza la base 3035.
    Vede la luce nel 1983, quasi sei anni dopo il 3035, ed è pensato per rispondere all'esigenza di creare un calibro, il primo Rolex, che prevedesse la regolazione indipendente della sfera 12 ore.
    Per ottenerla viene sacrificata, analogamente a quanto accadrà qualche anno dopo sui 3185, la rimessa rapida della data.
    L'aggiunta del modulo GMT, a differenza di quanto accadrà coi calibri della serie 31 e con lo stesso 3075, ne fa un calibro piuttosto spesso, tanto che è legittimo, anche se non confermabile, pensare che l'utilizzo di una cassa spessa possa essere stato indotto proprio dalla necessità di dover ospitare un movimento che richiedeva maggior alloggiamento.

    - calibro base 3035, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3085
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali, fuso orario
    - 28.800 alternanze, 27 pietre
    - Ht. 7,20 mm / diametro 28,50 mm


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    Edited by AntoMeRolexPassion - 9/3/2019, 16:57
     
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    Nel 1990 Rolex crea un nuovo calibro automatico solotempo, che andrà ad utilizzare nelle nuove referenze pronte per il catalogo prive della complicazione data.

    CALIBRO 3000

    Il calibro 3000 è anch'esso un derivato del 3035, privato però della componentistica necessaria alla data e con una differenza sostanziale che lo distingue dal resto della produzione 30 e della successiva 31.
    Il bilanciere, in referenza 3000-432, presenta un diametro inferiore e le viti Microstella sono poste all'esterno. Circa la spirale poi, che in tutti gli altri calibri finora esaminati ha voluto Rolex optare per la Breguet, sul 3000 è una spirale piana.
    In molti credono che la scelta di una spirale piana abbia squalificato la bontà dell'opera e che la mancata certificazione C.O.S.C. del Submariner 14060, che incassa il 3000, sia dovuta a questo; in realtà vale lo stesso discorso fatto per il calibro 3130 nella scheda dedicatagli: altre produzioni Rolex del periodo, incassanti calibro 3000 sono, al contrario del 14060, certificate C.O.S.C.
    Un esempio su tutti l'Explorer 14270.
    Al contrario di quello che si pensa il 3000 è un movimento di comprovata efficacia, precisione e robustezza.

    - calibro base 3035, inciso sul ponte del dispositivo di carica 3000
    - meccanico a carica automatica, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 27 pietre
    - Ht. 5,80 mm / diametro 28,50 mm


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    Edited by AntoMeRolexPassion - 9/3/2019, 17:04
     
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