Orologi Rado

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    Fino ad ora, mea culpa, devo ammettere che avevo poco considerato la maison Rado. Invece sto notando come negli anni '70 abbiano prodotto pezzi interessanti.
    Mi piacerebbe vedere quali sono i Rado che avete in collezione.
    Grazie.
     
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  2. bubba48
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    Perchè invece non provi tu a fare una ricerca sul marchio e posti i modelli più interessanti? Sarebbe utile per tutti; neppure io ne so molto.
     
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    Il primo che ho notato è il Rado Diastar, prodotto in grandi quantità.

    100_1624
    44062d1252511733-rado-diastar-original-diver-dscf0277

    La società è di proprietà dello Swatch Group, ma Rado mantiene la sua sede a Lengnau in Svizzera, dove nacque.
    La storia della Rado è abbastanza recente, nata nel 1957 ad opera di Paul Luthi che assunse il controllo di una società, la Schlup e Co.
    La Schlup e Co. Fu fondata nel 1917 da tre fratelli, Fritz, Ernst e Werner Schlup, a Lengnau e visse fino al 1948.
    Luthi arrivò alla Schlup e Co. nel 1947 all'età di 28 anni e scalò in fretta i vertici aziendali, grazie anche al fatto che sposò una delle sorelle Schlup. Prese gradualmente il controllo manageriale della ditta dai primi anni '50 fino al 1957 quando cambiò il nome in Rado così come lo conosciamo oggi, con un passaggio nel 1954, quando Luthi la chiamò Exacto.
    Dovette cambiare presto il nome però perché l'Harman Watch Co., di New York era già detentrice del marchio scelto da Luthi.
    I primi orologi Rado erano molto normali, simili a molti in produzione in quegli anni.
    Il primo modello ad avere un nome specifico era lo Starliner.
    Per i primi cinque anni, dal 1957 al 1962, Rado riscosse in modesto successo in Sud America e nell'Estremo Oriente.
    Nacque per una passione per i cavalli da parte di Luthi la leggendaria serie "Horse".
    Il Green Horse era il primo nato nel 1958, seguito dai Golden, dai Silver, i Purple.
    Questi Rado "Horse" erano certificati per sopportare una pressione di 12 atmosfere o 120 metri di profondità.
    Nello stesso periodo nacque anche la serie "Gazelle", giocando sul simbolismo della gazzella come segno di velocità che in alcune culture è un simbolo di una nuova sfida.
    Per le forze armate tedesche fu prodotto il famoso modello "Armed Forces Work" chiamato anche Wehrmachtswerk.
    Intorno alla fine degli anni 50, Luthi decide di adottare su tutti i suoi modelli movimenti automatici.
    Tuttavia non era ancora soddisfatto della modernità dei suoi orologi e nel 1962 grazie al suo tecnico progettista Marc Lederrey nacque un prodotto che doveva a tutti i costi essere inscalfibile.
    L'orologio che fu presentato fu chiamato DiaStar da Diamante e Stella perché Luthi immaginò che fosse destinato a diventare una stella dell’orologeria mondiale.
    Fu utilizzato nella sua costruzione il carburo di tungsteno, un materiale sinterizzato ad altissima pressione che rese l’orologio indistruttibile e durissimo e come volle il creatore indenne da graffi.
    Il DiaStar è degno di nota per numerose ragioni. È diventato il modello più venduto della storia della Rado ed è presente ancora oggi.
    La Rado si affermò con grande successo in America, venne così presentata nel 1966 la linea "Manhattan", era un orologio rettangolare, che ricordava il design dei grattacieli della famosissima città.
    Nel 1967, Rado ha introdotto il Captain Cook, un orologio sportivo tuttofare e subacqueo anche in versione femminile, un modello in particolare fu prodotto in tonalità arancione per competere con l’affermatissimo Doxa SUB 300T del 967.
    Nel 1968, Rado entrò a far parte del Consorzio ASUAG mantenendo però una certa autonomia come marchio distinto.
    Nei primi anni '70, Rado fece uscire sul mercato quello che probabilmente sia l’orologio più insolito, il Planning dotato di un anello supplementare rotante contenente un calendario perpetuo.
    Nel 1972, Rado ha introdotto il DiaStar 24 ES, basato sul movimento Bulova Accutron.
    Un DiaStar al quarzo, il modello 48, seguì nel 1974. La rivoluzione del quarzo generò una grave crisi nell’orologeria svizzera che non risparmio anche la Rado.
    Nel 1983, ASUAG e SSIH si unirono formando il gruppo SMH portando la Rado a far parte del più grande gruppo orologiero del mondo che cambiò nome nel 1998 in Swatch Group.
    Un’altra grande innovazione fu nel 1989 quando Rado introdusse sul mercato un orologio costruito con un materiale innovativo almeno come il carburo di tungsteno, la ceramica.
    Il Ceramic DiaStar nel 1989 no è stato che il precursore di una linea di grandissimo successo.
    Il Ceramic era caratterizzato dalla cassa integrata nel bracciale interamente in ceramica nera lucida, molto sottile assomigliando ad un braccialetto di vetro nero lucido, cosa che gli donava un enorme fascino nel mondo femminile.
    Il DiaStar Anatom del 1987 era anatomicamente modellato per adattarsi alla curvatura del polso, il la Coupole del 1988 con cristallo zaffiro bombato che si estende fino ai due lati, il Carpe Diem degli anni '90 erano prestigiose rivisitazioni del modello originale. (preso da segnatempo.it)
     
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    io ne ho avuto uno (modello Captain, con brevetto Rado per la ghiera girevole interna), ho cercato foto nel mio archivio ma non le trovo, saranno su altro pc :(
     
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    Anche questo modello con strana cassa asimmetrica, sembra interessante...



    ma è una strana caratteristica del marchio che la direzione dell'ancoretta è sempre differente da modello a modello? oppure ha qualche specifico significato?

     
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    L'ancoretta ruota quando l'orologio è in funzione poichè è collegata al meccanismo. ;)

    Edited by David1992 - 1/11/2015, 19:56
     
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    The rotating logo on the dial of Rado automatic watches is an oft-overlooked feature (one of many) that helps set these watches apart from other automatics of the same era. A variation of Rado’s anchor emblem, the rotating logo is attached to the dial by means of a post, jutting from the rear of the anchor, that fits through a red bearing mounted on the dial. This construction mimics two elements of the watch’s automatic movement: a pinion seated in a ruby jewel and the swinging of the winding rotor. The logo swings freely and is not tied at all to the winding of the watch or its running. It is, however, a subtle and most interesting feature. The rotating version described here was first used in 1962; on some older products, the anchor symbol was simply printed. The anchor, representing the success of the automatic watches, is now an integral part of the Rado logo. (Author's note: Additional information from the original patent application is found here.)
    CITAZIONE (David1992 @ 1/11/2015, 19:47) 
    L'ancoretta ruota quando l'orologio è in funzione poichè è collegata al meccanismo. ;)

    Cavoli... gira davvero!!
     
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    Questo e' il mio!!!! Capitain cook con ancoretta girante .......

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  11. mirkoinglese
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    Buon pomeriggio a tutti.
    Io cercherei un bracciale per un purple horse... sapete indirizzarmi?
    Grazie
     
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    Quando trovo il modo di inserire le foto arrivo anch'io...
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    Ma qualcuno sa spiegarmi se l ancoretta è basculante col movimento del braccio cioè a mo di massa oscillante.... Oppure è collegata al movimento??
     
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    CITAZIONE (giogiocappello @ 10/4/2016, 21:38) 
    Ma qualcuno sa spiegarmi se l ancoretta è basculante col movimento del braccio cioè a mo di massa oscillante.... Oppure è collegata al movimento??

    Come postato più su nel testo in inglese, l'ancoretta gira liberamente in quanto non bloccata, viene montata su un cuscinetto e simula la rotazione della massa oscillante (Non è comunque collegata a nessuna parte meccanica del movimento), era infatti caratteristica dei rado automatici.
    Diciamo che in questo modo si capiva che al polso si aveva un automatico.
     
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    CITAZIONE (stef.bat @ 2/11/2015, 18:26) 
    Questo e' il mio!!!! Capitain cook

    che bello !!! :wub:
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41 replies since 31/10/2015, 10:01   7299 views
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