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.Ci sono varie cartine ma in itala la Sardegna non é l'unica a rischio 0
Anche l'Ovest Milano - Lombardia e il Piemonte
La Liguria non é a rischio sismico ma se nella sua parte più occidentale lo diventa in un qual modo ne prendo atto
anche la pianura padana prima del 2012 non era a rischio sismico, mi hanno sempre detto che da quel lato lì si poteva stare tranquilli perchè i terremoti che si sono sempre sentiti da noi erano quelli dell'appennino reggiano e perchè "tanto c'è la sabbia"....e non c'era uno che diceva il contrario!!
dopo il 29-05 tutti che cambiano versione in "non si è mai detto che potevano venire terremoti, solo che era diffcicile" ; dopo 2 mesi che mi ballava la casa sono il sedere addirittura si è passato a "la zone della bassa pianura è una di quelle a più alto richio sismico"
PAGLIACCI!!
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La classificazione delle diverse aree in zona sismica 1/2/3 (da quel poco che ho appreso da mia moglie che si occupa di questo per lavoro), si basa solo sullo storico. Se prima non c'erano stati terremoti importanti, ecco che era classificata come zona a basso/nullo rischio.
Ora che il terremoto c'è stato, chiaramente le cose sono cambiate.
Le nostre zone invece sono da sempre zona 1 (terni è zona 2, ma la Valnerina è tutta zona 1). -
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È tutto molto semplice, non ci capiscono una mazza.
Basterebbe solo ammetterlo.. -
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Beh, a mio avviso, nel momento in cui per progettare/costruire/ristrutturare le case ti basi sullo storico, stai implicitamente ammettendo che non sai nulla, se non che già è capitato, e che pertanto potrebbe ricapitare. . -
.CITAZIONE (Piccolo Lord @ 31/10/2016, 08:50)La classificazione delle diverse aree in zona sismica 1/2/3 (da quel poco che ho appreso da mia moglie che si occupa di questo per lavoro), si basa solo sullo storico. Se prima non c'erano stati terremoti importanti, ecco che era classificata come zona a basso/nullo rischio.
Ora che il terremoto c'è stato, chiaramente le cose sono cambiate.
Le nostre zone invece sono da sempre zona 1 (terni è zona 2, ma la Valnerina è tutta zona 1)
eh, grazie al cavolo dopo che ho visto la macchina saltare per la strada e la casa muoversi tipo budino se uno scuote il piatto ci arrivo da solo che la storia della non sismicità della mia zona era sbagliata...il problema è che quelle stime influenzano fattori molto importanti, ad esempio i criteri di costruzione di case e ditte (tante delle quali si sono letteralmente smontate più che crollate) e li sotto c'erano persone...i terremoti ci sono sempre stati e sempre ci saranno, quindi fino a quando gli studi e la scienza non potranno dire con certezza che li ci sarà un terremoto o che in quella zona succederà questo e quello è meglio tacere perchè in ballo ci sono vite e futuro delle persone.
poi se uno volontariamente non rispetta i criteri di costruzione pur sapendo che è in una zona storicamente sismica perchè tanto da buon itaGliano "che me ne frega a mè" e gli crolla la casa sulla testa pazienza....(di case nuove fatte tanto per avere un tetto ce ne sono tantissime da nord a sud e in caso di terremoti gli effetti sono quelli sotto gli occhi di tutti)CITAZIONE (Marcofabio @ 31/10/2016, 08:55)È tutto molto semplice, non ci capiscono una mazza.
Basterebbe solo ammetterlo.
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Credo siano fenomeni altamente imprevedibili, sia come intensità che come prevedibilità. . -
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Si, ok.
Allo stato attuale non è possibile prevederli, e i criteri sono quelli.
Non è che ci debba per forza essere mala fede...se vado a fare il bagno a Fregene non mi preoccupo degli squali come se stessi in Australia. Se poi succede, bisognerà rivedere le convinzioni. Mi sembra rientri nella normale logica delle cose.. -
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Mai pensato alla mala fede, sarebbe veramente troppo. . -
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Si, scusa, è che non avendo l'abitudine di quotare spesso faccio confusione, devo stare più attento...ma rispondevo a friggi89, e mi sono comunque espresso male.
Intendevo dire che immagino che le valutazioni, anche se poi si rivelano sbagliate, non è che vengano necessariamente fatte in modo superficiale o in malafede. Penso solo che sia un campo molto molto complicato.. -
.Si, scusa, è che non avendo l'abitudine di quotare spesso faccio confusione, devo stare più attento...ma rispondevo a friggi89, e mi sono comunque espresso male.
Intendevo dire che immagino che le valutazioni, anche se poi si rivelano sbagliate, non è che vengano necessariamente fatte in modo superficiale o in malafede. Penso solo che sia un campo molto molto complicato.
Più che altro soltanto nel 2003 è stata introdotta una normativa in cui tutto il territorio italiano è stato classificato zona a rischio sismico.
Prima no, e francamente è dall'80 che ci studiano sopra, dopo i terremoti del Friuli e dell'Irpinia, davvero servivano 23 anni per fare una normativa del genere?. -
gizmo.
User deleted
pensare che da ragazzino mi raccontavano che la pianura padana non correva rischi per via della base inerte . -
.anche la pianura padana prima del 2012 non era a rischio sismico, mi hanno sempre detto che da quel lato lì si poteva stare tranquilli perchè i terremoti che si sono sempre sentiti da noi erano quelli dell'appennino reggiano e perchè "tanto c'è la sabbia"....e non c'era uno che diceva il contrario!!
dopo il 29-05 tutti che cambiano versione in "non si è mai detto che potevano venire terremoti, solo che era diffcicile" ; dopo 2 mesi che mi ballava la casa sono il sedere addirittura si è passato a "la zone della bassa pianura è una di quelle a più alto richio sismico"
PAGLIACCI!!
no
a prescindere dalla pianura, nella stessa lombardia ci sono aree sismiche tra Brescia e Mantova, nell'est della Regione e sulle montagne
Ricorderai il sisma che ha interessato il basso garda alto mantovanopensare che da ragazzino mi raccontavano che la pianura padana non correva rischi per via della base inerte
e' vero solo in piccola parte. Il modenese è in pianura ma è stato fortemente colpito.
Cmq è chiaro che avere sabbia o roccia sotto un po' cambia. -
.È tutto molto semplice, non ci capiscono una mazza.
Basterebbe solo ammetterlo.
E parte il quotone
Le "analisi" dopo le scosse, che spiegano cosa sta succedendo, le trovo di una banalità disarmante. Il primo terremoto (o meglio i primi 2) ha attivato una nuova faglia, ecc...e grazie, peccato che saperlo dopo che c'è stata la scossa di ieri sia abbastanza inutile.
Sono semplicemente tentativi di dare una plausibile spiegazione a posteriori in base a quanto osservato.
E, attenzione, non sto dicendo che ci sia qualcosa di prevedibile...ma, appunto, mi sembra anche inutile sentire il parere degli esperti in materia: non se ne sa niente, punto e basta. Se ci sarà un'altra scossa "ahh, s'era accumulata energia nelle faglie vicine a causa delle scosse precedenti"...se non ci saranno altre scosse rilevanti "ahh, l'ultima scossa ha scaricato tutta l'energia". E così via.. -
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non ci sono sensori sottoterra né web cam e l'Uomo non conosce le dinamiche sotterranee, questa è la realtà. Si va per statistica, se in una zona "tira" il terremoto, questa sarà collocata nelle zone a rischio sismico. . -
.non ci sono sensori sottoterra né web cam e l'Uomo non conosce le dinamiche sotterranee, questa è la realtà. Si va per statistica, se in una zona "tira" il terremoto, questa sarà collocata nelle zone a rischio sismico.
Lapalissiano. Siamo un paese a rischio, tout-court. Solo poi vallo a spiegare all'italiano medio che quando ristruttura casa o fa dei lavori deve farli antisismici, vallo a spiegare all'impresetta artiginale che farà i lavori al massimo del risparmio... E che di tecniche antisismiche ne sa poco o nulla, vai a spiegare a questo italiano che deve spendere due-tre volte di più di quanto programmato...
L'unica arma di difesa contro i terremoti è la prevenzione, contstazione ormai banalissima ma poco recepita, soprattutto perché ha dei costi non indifferenti, tanto per lo Stato le cui risorse non sono illimitate, quanto per il singolo che sia in fase di costruzione che di ristrutturazione deve metterci del suo, economicamente, per seguire determinati criteri. E anche il privato, va da sé, non ha sempre tutte le risorse che necessitano, o non le vuole impegnare. Senza considerare la difficoltà di operare su tanti edifici storici o semplicemente vetusti di cui è composta molta parte della capacità abitativa e produttiva del nostro Paese.
Un saluto.