Nike Air Jordan

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    Air_Jordan




    Qui curiosità e date delle riedizioni
    https://en.m.wikipedia.org/wiki/Air_Jordan

    Jordan 1 -1984 sul mercato dall'85 all'86)
    1536px-74892143_f94145facb



    Jordan 2 - 86-87
    Curiosità: Made in Italy e prima Nike priva dello swoosh

    Jordan_II


    Jordan 3 - 88

    Air_Jordan_III%2C_%28White_Cement_Colorway%29

    Jordan 4 - 89

    Nike_Air_Jordan_IV%2C_%28White_Cement_Colorway%29

    Le aveva quando ha fatto questo
    Video


    Jordan 5 - 90

    Nike_Air_Jordan_V_


    Jordan 6 - 91 La scarpa dell'anello

    CITAZIONE
    Nba, quando Jordan era un perdente: "Non vincerà mai"
    Michael vinse il suo primo titolo alla settima stagione. Oggi sembra impossibile, ma in molti credevano che non ce l'avrebbe fatta mai: bollato come un egoista perdente. Fino al riscatto

    “Nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”. La frase, ormai un classico del filone motivazionale, è di Michael Jeffrey “Air” Jordan, il più grande giocatore di basket che abbia mai calcato i parquet di questo pianeta. La frase, concepita per uno dei tanti spot Nike che hanno cavalcato e amplificato la sua leggenda, arrivava dopo. Dopo le vittorie, dopo la consacrazione, quando ormai anche gli ultimi “miscredenti” erano stati zittiti. Prima, prima del primo titolo datato 1991, difficilmente MJ avrebbe posto l’accento sui suoi errori. Perché c’era già una buona schiera di commentatori, addetti ai lavori, avversari, persino tifosi che lo faceva per lui.

    "Non vincerà mai" — Già, c’è stato un tempo in cui Jordan era considerato un perdente: “Egoista”, “Non vincerà mai un titolo”, “Non è uomo squadra come Magic o Bird”, “Se segni tanto, la tua squadra non vince il titolo”. Non erano pochi. Non erano i soliti “haters” controcorrente. Non è durata poco. Sette anni. Perché Michael si è preso l’anello alla fine della sua settima stagione Nba. Per andare all’All Star Game ci aveva messo quattro mesi. Per avere una linea di scarpe dedicata (la prima in assoluto in Nba), una stagione. Per riempire le arene di tutta America, quando arrivavano i suoi Bulls , poche settimane. Ma quello non conta. Conta vincere. E se non lo fai sei un perdente. Logica discutibile, ma molto in voga.

    L'impatto e bird — Jordan approda ai Bulls, con l’ormai celeberrimo draft del 1984, dopo tre anni a North Carolina. All’Università ha trionfato al primo colpo, con un tiro sulla sirena. Ma aveva un ruolo di comprimario, e quando diventa la stella non arriva in fondo al torneo Ncaa. A Chicago trova una squadra perdente, una franchigia dal valore limitato che il suo “avvento” cambierà per sempre. Al primo anno va ai playoff, con più perse che vinte: il rookie dell’anno esce subito, con Milwaukee. La squadra è quella che è. Alla terza gara della sua seconda stagione si rompe un osso del piede sinistro: lungo stop. I Bulls vorrebbero saltasse tutta la stagione, un po’ per preservarlo un po’ perché scegliere alto, al draft, e affiancargli un altro giovane di qualità non dispiacerebbe. Ma Mike di stare a guardare non ha voglia: a marzo, dopo che da un mese si allena da solo in North Carolina, si presenta dai dirigenti e dice: “Io gioco”. Si tratta, l’accordo arriva per un impiego limitato a 14-15 minuti a partita (non reggerà). Con lui i Bulls vincono 6 delle ultime 9, vanno ai playoff nonostante un record di 30-52, escono subito, coi Celtics. Al Boston Garden fa 63 punti, Bird conia la famosa frase “Quello era Dio travestito da Jordan”, ma lo fa dopo aver vinto. L’anno dopo, stessa storia, sempre Bird e compagnia, sempre saluti senza vincere nemmeno una gara di playoff. Michael è già una macchina da soldi, da highlights e da canestri (anche in difesa andiamo decisamente bene, eh), però le critiche piovono. “Gioca da solo”. Vero in parte, perché le spalle all’altezza arriveranno solo dal 1987, con Pippen e Grant. “Non si fida dei compagni”. Vero totalmente, e sarà un problema anche negli anni successivi.

    Museruola detroit — La quarta stagione è la prima che i Bulls jordaniani chiudono con un record in attivo. E’ anche la prima in cui passano una serie dei playoff. Ma soprattutto è la prima in cui le strade dei Tori incrociano quelle dei Bad Boys, i Detroit Pistons. Nascerà una rivalità che ha fatto la storia dell’Nba Anni 80. Dire che Michael e Isiah Thomas non si amano è riduttivo: al primo All Star Game di MJ, il play ha capeggiato una fronda di veterani che non passavano la palla al ragazzino “troppo pompato”. Jordan, che è uno che si lega tutto al dito, lo mette nel suo personale libro nero. Quando potrà mettere il veto su Thomas per il Dream Team del 1992, (l’originale e l’unico) lo farà, eccome. Ma Detroit è anche una squadra fortissima: ha tre futuri Hall of Famer (Thomas, Joe Dumars e Adrian Dantley), Dennis Rodman, Bill Laimbeer, John Salley, Vinnie Johnson. Gente dura, che mena e che difende. Le partite sono battaglie, Chuck Daily vara le “Jordan Rules”, regole difensive che prevedono non solo una marcatura asfissiante anche senza palla, ma aiuti costanti quando “His Airness” ha la palla. Di solito sono in tre che chiudono la penetrazione, e a volte un quarto difende il ferro. Si staccano tutti dai propri uomini, in un modo che oggi non sarebbe legale (3 secondi difensivi): tanto Jordan non la scarica mai, nei momenti decisivi. O la scarica poco. In più menano, e intimidiscono. I Bulls escono due volte di fila, con Doug Collins in panchina. Jordan schiuma di rabbia, accusa tutti e si becca del “perdente” da mezza America.

    "Il triangolo non funzionerà" — Nell’estate del 1989 sulla panchina di Chicago arriva Phil Jackson, con la sua “triangle offense”: da subito parla con Jordan, e cerca di convincerlo che il supporting cast è all’altezza, e che delegare e fidarsi e l’unica via alla vittoria. Jordan è inizialmente titubante sul nuovo sistema di gioco: “Proviamo il triangolo, ma non funzionerà. Se vinciamo, tutto bene. Ma appena cominciamo a perdere, io tiro”. Arrivano in finale a Est, contro i Pistons. Arrivano a gara 7: 93-74 per quelli della città dei Motori, che allora rombavano ignari della crisi che li avrebbe travolti. Jordan è sconfitto, criticato e frustrato. A fine gara gli spogliatoi Nba parlano: quello dei Bulls racconta di una sedia spaccata dal numero 23, che se la prende senza mezze misure con i compagni, che a suo dire non si impegnano abbastanza. Il Maestro Zen ha un bel lavoro da fare, in estate. Ma l’allenatore non è malaccio, vincerà “qualche titolo” in seguito. La stagione seguente vede un MJ diverso: il primo tiro è sempre per il centro Bill Cartwright, il primo quarto è dedicato al mettere in ritmo ai compagni. Nel quarto, continua a dominare e vincere le partite, ma se raddoppiato, scarica. Si fida, e fa bene: John Paxson, per un tiro “aperto”, è una sentenza. I Bulls ritrovano i Pistons in finale a Est: li spazzano via, 4-0, e si levano non una scimmia, ma un gorilla dalle spalle. Poi ci sono i Lakers dell’ultimo Magic, ma il più è fatto. Primo titolo, inizio di un dominio che solo Jordan ha interrotto con due ritiri precoci.

    "Rimangiatevi tutto" — Jordan perdente non esiste più. Sei anni abbondanti di critiche vengono derubricate a “impaziente follia collettiva”. MJ commentando alcune sue frasi del passato polemiche con dirigenza e compagni dirà: “Forse ho sbagliato, ma non ritirerò quello che ho detto finché tutti, giornalisti e commentatori, non si rimangeranno quello che hanno detto su di me”. Conoscendo il personaggio, probabilmente sta covando la stessa voglia di rivalsa ora da proprietario. Anche qui anni perdenti e critiche durano da un po’. Ma cancellarli sarà più difficile: oggi Jordan non può scendere in campo, volare, o far sdraiare Bryon Russel prima di scoccare il tiro vincente.

    Air_jordan_VIs

    Jordan 7 - 92
    Dispinibile anche in colorazione bianca con il numero 9 per celebrare la più grande squadra di Basket di tutti i tempi: il Dream team


    Air_Jordan_VII__Maillot_N9_de_la_Dream_Team_

    Jordan 8 - 93
    Qui in colorazione PlayOff, diversa dal viola azzurro iniziale

    Air_Jordan_VIII%2C_%28Playoffs_Colorway%29

    Edited by Tifeo Pluto - 29/12/2016, 16:57
     
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    Jordan 9 - 93
    Jordan 10 - 94
    (Ritiro - Non le metto perchè bieca operazione di mercato in quanto MJ giocava a Baseball)


    Jordan 11 - 95
    La storia qui è simpatica, perchè
    CITAZIONE
    The sneakers were only samples in 1995 when Jordan decided to come back in the NBA. Hatfield and Nike discouraged Michael Jordan playing in them, but when produced he wore them. Also noteworthy, Jordan violated league dress code by wearing the shoes, as his teammates wore all black shoe. He was fined $5,000 for not following the Bulls colorway policy.

    Air_Jordan_XI


    Jordan 12 - 96
    La più resistente ( a detta degli esperti)

    Air_Jordan_XII_Playoffs

    Jordan 13 - 97

    Nike_Air_Jordan_XIII


    Jordan 14 - 98
    Ispirata dalle linee della Ferrari 550 M

    Nike_Air_Jordan_XIV


    Io mi fermo qui, come qui si è fermato MJ

    Edited by Tifeo Pluto - 29/12/2016, 19:08
     
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    Posseggo un piccola collezione di sneakers e tra la mie preferite c'e la Jordan 1, la scarpa con cui Michael Jordan ha iniziato a giocare in NBA.
    Nella foto le due colorazioni più iconiche, chiamate chicago (la prima, per le partite in casa) e bred (per quelle fuori).
    Un piccolo aneddoto, per la versione nera e rossa la nike doveva pagare una multa di 5000 $ a partita alla NBA che non riteneva idonea la colorazione per gli standard dell'epoca (1985, ora hanno scarpe dai colori piu disparati)

     
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    CITAZIONE (shuttlesworth @ 22/2/2016, 21:07) 
    Posseggo un piccola collezione di sneakers e tra la mie preferite c'e la Jordan 1, la scarpa con cui Michael Jordan ha iniziato a giocare in NBA.
    Nella foto le due colorazioni più iconiche, chiamate chicago (la prima, per le partite in casa) e bred (per quelle fuori).
    Un piccolo aneddoto, per la versione nera e rossa la nike doveva pagare una multa di 5000 $ a partita alla NBA che non riteneva idonea la colorazione per gli standard dell'epoca (1985, ora hanno scarpe dai colori piu disparati)

    (IMG:https://i.imgur.com/yPUnjEk.jpg)

    Grande, ben vengano post di questo tipo!
    Se hai altre storie collegate alle scarpe personalmente sono molto curioso di sentirle.
     
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    CITAZIONE (shuttlesworth @ 22/2/2016, 21:07) 
    Posseggo un piccola collezione di sneakers e tra la mie preferite c'e la Jordan 1, la scarpa con cui Michael Jordan ha iniziato a giocare in NBA.
    Nella foto le due colorazioni più iconiche, chiamate chicago (la prima, per le partite in casa) e bred (per quelle fuori).
    Un piccolo aneddoto, per la versione nera e rossa la nike doveva pagare una multa di 5000 $ a partita alla NBA che non riteneva idonea la colorazione per gli standard dell'epoca (1985, ora hanno scarpe dai colori piu disparati)

    (IMG:https://i.imgur.com/yPUnjEk.jpg)

    Bello! Molto interessante!
    Come mai non era idonea sogni standard? Perché erano tutte bianche?
     
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    CITAZIONE (GianMarcoLorusso @ 22/2/2016, 21:59) 
    Bello! Molto interessante!
    Come mai non era idonea sogni standard? Perché erano tutte bianche?

    La versione multata è quella in basso nella foto, nera e rossa con suola bianca. All'epoca l'NBA imponeva a tutta la squadra scarpe simili tra loro, principalmente bianche con qualche accenno ai colori della divisa.

    Edited by shuttlesworth - 3/5/2017, 23:58
     
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    ed adesso mi si apre un mondo ... ci mancava solo più questa per il portafogli, maledizione!
     
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    Flight club è un fantastico negozio, ma ha dei prezzi sproporzionati a volte rispetto ai reseller privati: basta pensare ai prezzi delle jordan 4 fear a 25 mila o sempre delle 4 eminem a 34 mila... ora non so a quanto siano arrivate le quotazioni. Le Mag si sono abbassate?
     
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    CITAZIONE (shuttlesworth @ 23/2/2016, 15:22) 
    Più che sulle scarpe ne so molte su Jordan; comunque un'altra scarpa importante per le sneakers di oggi è la air max 1, uscita nel 1987. Se le Jordan rivoluzionarono le scarpe da basket, queste lo fecero con il mondo del running. È stata la prima nike con l'unità air visibile, disegnata dallo storico designer Tinker Hatfield che trasse ispirazione dal centro Pompidou di Parigi, disegnato dal nostro Renzo Piano.
    Nella pubblicità venne usata per la prima volta una canzone dei Beatles, "Revolution".
    Nela foto la riedizione del 2013 della prima colorazione uscita nel '87

    (IMG:https://i.imgur.com/j38CIk8.jpg)

    Grande x2.
    Anche se non comprerei/indosserei più scarpe di questo tipo apprezzo molto le storie.

    CITAZIONE (•• loving2000 •• @ 23/2/2016, 16:25) 
    Collezioni scarpe senza indossarle?
    Davvero originale! Non l'avevo mai sentita.

    Io invece già sentita, anche peggio direi...
    Collezione in vetrinetta, di Louboutin sia maschili che femminili da parte un ragazzo.

    CITAZIONE (shuttlesworth @ 23/2/2016, 16:57) 
    Ogni tanto le indosso anche, comunque c'è tutto un movimento dietro le sneakers. Per alcuni modelli o colorazioni si arriva a pagare anche diverse centinaia, se non migliaia, di euro. Nelle pagine precedenti ho letto delle yeezy, personalmente non mi piacciono ma stanno diventando "di moda" anche tra i non appassionati, in pochi peró sapranno che prima di questa linea dell'adidas erano usciti due modelli per nike, le cui quotazioni ora toccano i 2/3 mila euro. Come per gli orologi, anche per le sneakers esistono i resellers che comprano le scarpe a prezzo da negozio e poi le rivendono.
    Consiglio un giro sul sito del negozio flight club.
    jpg

    Conoscevo già questo sito, qui però diciamo che esagerano e per molte scarpe non sono propriamente i prezzi di mercato.

    Se volete posso anche dirvi come fanno i reseller ad avere un paio di scarpe prima di tutti gli altri (online) ed evitare il soldout del primo giorno.
    La cosa è molto semplice, utilizzano programmi per l'acquisto automatizzato. Impostando sito oggetto taglia e giorno/ora dell'acquisto, il programma fa tutto in automatico e si ritrovano tutto nel carrello o addirittura con il checkout già concluso (impostando nell'app anche la cdc). Questi programmini vengono venduti a cifre anche superiori ai 300$.
     
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    CITAZIONE (shuttlesworth @ 23/2/2016, 18:03) 
    Lo so i prezzi sono più alti rispetto al mercato anche perchè hai la garanzia dell'originalità del prodotto, diciamo che è più un negozio per personaggi famosi e celebrità che entrano e spendono follie in scarpe, senza girare per siti internet e forum alla ricerca del prezzo più basso.
    Io sono stato nel negozio di New York ed è davvero bello, hanno un sacco di scarpe tutte con il cellophane intorno.
    Le Mag attualmente stanno sui 9000$

    (IMG:http://media.flightclub.com/media/wysiwyg/...-media-hero.jpg)

    Non sono un amante delle Jordan, mi spiegheresti le caratteristiche delle infrared, che non ho mai capito?!
    Grazie
     
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    CITAZIONE (coolass122 @ 23/2/2016, 19:43) 
    Non sono un amante delle Jordan, mi spiegheresti le caratteristiche delle infrared, che non ho mai capito?!
    Grazie

    Quale modello intendi con infrared? Perchè infrared è il nome di un colore che viene adottato su diverse scarpe. Prova a cercare "jordan 6" su google e dimmi se intendi quelle
     
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    CITAZIONE (shuttlesworth @ 23/2/2016, 20:04) 
    Quale modello intendi con infrared? Perchè infrared è il nome di un colore che viene adottato su diverse scarpe. Prova a cercare "jordan 6" su google e dimmi se intendi quelle

    Intendevo le 4, un mio amico a ny le ha pagate circa 1k
     
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    CITAZIONE (coolass122 @ 23/2/2016, 20:35) 
    Intendevo le 4, un mio amico a ny le ha pagate circa 1k

    Che io sappia non esiste una jordan 4 infrared, forse ti confondi con un altro modello o colorazione. Sono uscite da poco le jordan 4 white cement, una riedizione della prima colorazione uscita nel 1989. La grafica grigia riprende il colore del cemento dei campetti da basket.

    HINGY5J

    Edited by shuttlesworth - 14/2/2017, 12:08
     
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