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Dopo lo stop per il dolore e il cambio scarpe, ho ripreso molto lentamente a correre. Ora corro con un limite massimo di tempo, non più di distanza. Max 30' a maggio, max 35' a giugno, max 40' questo mese. Due, massimo tre uscite a settimana, 5'/km. Per ora il dolore alla caviglia non si è più ripresentato. L'obiettivo è correre 50', massimo 1h, (fare i 10 km sotto i 50') e poi ho la sensazione non poter andare oltre a meno di sostituire le ginocchia. Comunque è dura adesso perché qui il caldo è ormai tropicale e pare di correre in una serra di orchidee. . -
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Eh sì .. con il caldo è ancora più dura.. . -
Walkiria77.
User deleted
Pure io una volta cercavo “ il tempone “, ma poi ho iniziato a correre più rilassato, mi faccio i miei 10km sotto l’ora 2 o 3 volte a settimana e non ho più avuto alcun tipo d’infortunio . -
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non so se hai continuato a correre in tutto questo periodo e come va la caviglia. per quanto riguarda i consigli che ti sono stati dati sono tutti giustissimi. la corsa, benchè sia uno sport in apparenza semplice, è uno di quelli a più alto impatto per le articolazioni. soprattutto per chi, non avendo grandi esperienze sportive in precedenza, si fa prendere dall'entusiasmo che questo sport spesso provoca. io stesso, pur prendendo delle precauzioni, vado incontro a lievi stop dovuti ad un ginocchio non ottimale.
comunque quello che mi sento di dirti è di curare per lo meno 3 cose:
1) lo stretching: troppo spesso sottovalutato (per non dire ignorato) dai runners. è fondamentale all'inizio e alla fine della corsa.aiuta a prevenire molti infortuni.
2) la tecnica di corsa: pensiamo che per il fatto di saper camminare, allora sappiamo anche correre. non è così. quando tu parli di natural running, l 'appoggio del piede con la parte davanti, altro non è che la tecnica normale di corsa. se non puoi unirti a qualche squadra di atletica, vedi qualche tutorial (ci sono bei video di allenamenti fidal sul tubo che danno utili spunti per migliorare la tecnica. es. la corsa a ginocchia alzate etc). l'impatto al suolo col tallone non dovrebbe essere la norma, in quanto aumenta il traumatismo del ginocchio e diminuisce l'esplosività del passo.
3) le scarpe: in questo caso suggerirei di andare in qualche negozio specializzato in cui è possibile provare su pista la scarpa e vedere l'appoggio del piede.
dopo questi tre punti vengono tutte le tabelle allenamenti etc che troverai in rete o su riviste varie. ma a mio avviso, senza questi 3 punti, non c'è modo di evitare infortuni prima o poi.
ultimo punto , meglio non forzare appena senti qualche dolore soprattutto articolare. in quel caso un periodo di riposo è necessario e può prevenire danni più seri. il "magari se continuo passa" porta di solito a cronicizzare se non aggravare la situazione. -
.non so se hai continuato a correre in tutto questo periodo e come va la caviglia. per quanto riguarda i consigli che ti sono stati dati sono tutti giustissimi. la corsa, benchè sia uno sport in apparenza semplice, è uno di quelli a più alto impatto per le articolazioni. soprattutto per chi, non avendo grandi esperienze sportive in precedenza, si fa prendere dall'entusiasmo che questo sport spesso provoca. io stesso, pur prendendo delle precauzioni, vado incontro a lievi stop dovuti ad un ginocchio non ottimale.
comunque quello che mi sento di dirti è di curare per lo meno 3 cose:
1) lo stretching: troppo spesso sottovalutato (per non dire ignorato) dai runners. è fondamentale all'inizio e alla fine della corsa.aiuta a prevenire molti infortuni.
2) la tecnica di corsa: pensiamo che per il fatto di saper camminare, allora sappiamo anche correre. non è così. quando tu parli di natural running, l 'appoggio del piede con la parte davanti, altro non è che la tecnica normale di corsa. se non puoi unirti a qualche squadra di atletica, vedi qualche tutorial (ci sono bei video di allenamenti fidal sul tubo che danno utili spunti per migliorare la tecnica. es. la corsa a ginocchia alzate etc). l'impatto al suolo col tallone non dovrebbe essere la norma, in quanto aumenta il traumatismo del ginocchio e diminuisce l'esplosività del passo.
3) le scarpe: in questo caso suggerirei di andare in qualche negozio specializzato in cui è possibile provare su pista la scarpa e vedere l'appoggio del piede.
dopo questi tre punti vengono tutte le tabelle allenamenti etc che troverai in rete o su riviste varie. ma a mio avviso, senza questi 3 punti, non c'è modo di evitare infortuni prima o poi.
ultimo punto , meglio non forzare appena senti qualche dolore soprattutto articolare. in quel caso un periodo di riposo è necessario e può prevenire danni più seri. il "magari se continuo passa" porta di solito a cronicizzare se non aggravare la situazione
Ciao, grazie per i consigli. Dopo il caldo tropicale di agosto avevo ripreso la mi apersonale tabella di allenamenti progressivi, ma nell'ultimo mese sono stato impegnato e ho "mollato" un po'. Proprio oggi sono uscito dopo un po' di fermo per fare 30' di corsa. Per tutto ottobre le mie uscite erano autolimitate a 45' tra i 5'/5'20 al km. Morale della favola non sono ancora ritornato acorrere per 50', sebbene ce la farei senza problemi. Il leit motiv di questa stagione è "lenta progressione" e "non forzare".
A dire il vero ho provato a correre con l'avampiede, seguendo i famigerati tutorial, ma ho riscontrato diversi dolori alle ginocchia, che mi hanno fatto desistere dal continuare tale pratica da autodidatta.
In generale, penso di correre molto meglio, in maniera più consapevole e sana. Smettendo di forzare i dolori sono andati via e ora sono contento..