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se vogliamo parlare di aumento di sicurezza ben venga, ma vuoi veramente definire il ciclismo uno sport senza senso ?. -
.se cadi male, cadi male, punto
ma la maggior parte delle volte quando uno cade sa che sta per cadere ed istintivamente ci si muove in modo da parare il colpo per quanto possibile
non è una questione di gatto
ovvio!
io stesso sono caduto più volte in bici senza mai prendere facciate, né rompermi nulla: grazie al cielo si parla di una frazione dei casi totali.
ma come hai ben esemplificato "se cadi male, cadi male, punto".
Non è che mentoniere di qualche tipo siano inutili perché "tanto c'è l'istinto"!
vedere il primo punto del filmato sotto: parliamo di professionisti cui non è certo mancato l'istinto, ma solo la fortuna...
per dirla all'inglese: "shit happens"
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jatucka.
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di per sè no
però, oggettivamente, almeno in zone come quella dove abito io, può anche essere ad alto rischio a causa del traffico automobilistico a dir poco eccessivo; ci sono strade dove da piccolo io andavo con mio papà, ora pensare di farle in bici è equivalente ad un tentato suicidio
è esattamente quello che intendevo
*se vogliamo parlare di aumento di sicurezza ben venga, ma vuoi veramente definire il ciclismo uno sport senza senso ?
intendevo per strada in mezzo al traffico, alle macchine, ai camion
non si può fare altrove come tanti altri sport (anche pericolosi di per sè) ?
si mette in pericolo anche la vita degli altri
non solo fisica, ma anche psicologica
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Il camionista
editorialista
Massimo Gramellini
Quando un tifoso del Toro investì con l'auto il suo e mio idolo Gigi Meroni, ero ancora troppo acerbo per provare a mettermi nei panni di uno strumento involontario del destino. Ora invece non riesco a togliermi di dosso Marco Ciacci, il camionista senese che una trama scritta chissà dove e da chi ha scaraventato sulla strada di Alex Zanardi. Dice di avere visto un pallone rimbalzare sull'asfalto e, dopo un secondo, il più lungo della sua esistenza, di essersi reso conto che quel pallone era un uomo. Ma altrettanto sconvolgente è stata la scoperta successiva all'impatto: quell'uomo era un mito. Non che la salute di un mito valga più di quella di un altro mortale, ma è inevitabile che la sua tragedia diventi mito a sua volta, e si riverberi nei pensieri di milioni di persone, finendo per dilatare i sensi di colpa di chi vi ha partecipato in modo passivo.
Si possono solo immaginare le volte in cui in questi giorni, e in queste notti, Marco Ciacci avrà fatto scorrere la scena nella sua memoria e le trappole mentali che non sarà riuscito a schivare. «E se fossi partito un minuto prima o un minuto dopo? Se mi fossi fermato a fare benzina?». Avrà pensato a tutti i cambi, anche infinitesimali, di programma che gli avrebbero fatto mancare l'appuntamento con il destino, nell'illusione che la vita sia controllabile. Ma siamo tutti palloni che rimbalzano. La vita non è controllabile e proprio per questo ha il potere di renderci innocenti davanti ai suoi giochi.
cheers.. -
.non si può fare altrove come tanti altri sport (anche pericolosi di per sè) ?
altrove dove? anche in mtb io sono costretto a fare tragitti su strada
e perchè il traffico automobilistico deve avere necessariamente la precedenza? non possono andare loro "altrove"? (lo so, è provocatorio). -
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Direi senza senso
( Non voglio offendere)
Credo che spesso ci dimentichiamo di essere un giorno automobilisti, un altro ciclisti, un altro pedoni.... -
jatucka.
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e perchè il traffico automobilistico deve avere necessariamente la precedenza? non possono andare loro "altrove"? (lo so, è provocatorio)
cheers.. -
kevmit.
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da poco hanno inaugurato il bike park di Vallelunga! l'intero circuito è aperto ai ciclisti! senza problemi di macchine e camion!
http://romabikepark.it. -
.Il camionista
editorialista
Massimo Gramellini
Quando un tifoso del Toro investì con l'auto il suo e mio idolo Gigi Meroni, ero ancora troppo acerbo per provare a mettermi nei panni di uno strumento involontario del destino. Ora invece non riesco a togliermi di dosso Marco Ciacci, il camionista senese che una trama scritta chissà dove e da chi ha scaraventato sulla strada di Alex Zanardi. Dice di avere visto un pallone rimbalzare sull'asfalto e, dopo un secondo, il più lungo della sua esistenza, di essersi reso conto che quel pallone era un uomo. Ma altrettanto sconvolgente è stata la scoperta successiva all'impatto: quell'uomo era un mito. Non che la salute di un mito valga più di quella di un altro mortale, ma è inevitabile che la sua tragedia diventi mito a sua volta, e si riverberi nei pensieri di milioni di persone, finendo per dilatare i sensi di colpa di chi vi ha partecipato in modo passivo.
Si possono solo immaginare le volte in cui in questi giorni, e in queste notti, Marco Ciacci avrà fatto scorrere la scena nella sua memoria e le trappole mentali che non sarà riuscito a schivare. «E se fossi partito un minuto prima o un minuto dopo? Se mi fossi fermato a fare benzina?». Avrà pensato a tutti i cambi, anche infinitesimali, di programma che gli avrebbero fatto mancare l'appuntamento con il destino, nell'illusione che la vita sia controllabile. Ma siamo tutti palloni che rimbalzano. La vita non è controllabile e proprio per questo ha il potere di renderci innocenti davanti ai suoi giochi.
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Di questo articolo non mi piace per niente il ripetere continuamente nome e cognome del camionista. Se le cose stanno come pare questa persona non ha colpa, e non è il caso di farlo diventare famoso per quello che gli è accaduto. Credo abbia già abbastanza problemi e dispiacere. Poi puntualmente ci si lamenta del fatto che i media siano dei tritacarne.
Edited by °Guru° - 29/6/2020, 19:41. -
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Nel caso dell'incidente di Alex Zanardi,da quanto e' dato sapere,il traffico o il camion non hanno alcuna rilevanza,lui,pare,abbia perso il controllo,e,se,non avesse impattato contro il povero camionista,avrebbe,forse trovato,in rotta di collisione,un albero o un paracarro.
Di sicuro,per entrambi, l'appuntamento con un destino sfortunato,era inevitabile.
Vero e',ma non in riferimento a questo tragico episodio,che l'automobile dovrebbe iniziare ad essere un mezzo emergenziale,al quale,per l'appunto,ricorrere il meno possibile.
Io vado in bici,ma per non respirare,a pieni polmoni,tonnellate di smog,evito di andarci al lavoro; le rare volte che l'ho fatto, ho impiegato meno tempo che fossi andato in auto!
Ha senso una cosa del genere?. -
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Nuovo intervento chirurgico stasera a seguito di una TAC di controllo. “Evoluzione prevista fin dall’inizio come possibile”
… santo cielo però, che strazio al cuore.... -
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Sì è veramente uno strazio saperlo in quelle condizioni. . -
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Forza e coraggio, nervi saldi. . -
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Incrociamo le dita 🤞 e speriamo in notizie positive. forza Alex!!! . -
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Ieri terzo intervento.
Ricostruzione delle ossa facciali ecc, ecc,ecc,
https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/202...95de5a919e.html
Resta grave il quadro neurologico..