Orologi sostenibili? Cosa ne pensate?

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    Giusto salvaguardare l'ambiente ma...non se ne può più di questi aggettivi, tanto più se riferiti ad orologi dove parliamo di pochi grammi di materiale. Insomma.. Solita stucchevole e banale operazioncina di marketing
     
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    CITAZIONE (Groundhog @ 27/3/2021, 15:11) 
    Se è vero che una volta finito l'orologio di lusso non finisce nella spazzatura dopo pochi giorni conta il processo per produrlo.

    ed è appunto quello il punto. Ogni lavorazione meccanica comporta l'utilizzo di emulsioni, lubrificanti e la produzione di sfridi.

    Per questi motivi non si può parlare di orologi sostenibili. Vi sono dei modelli di business che prevedono i famosi certificati verdi o il trading delle emissioni di carbonio prodotte durante il processo produttivo, ma ahimè in larga parte non risolvono il problema e sono usati solo come markettate per fare bella figura sui siti aziendali.

    In stati quali ad esempio la California ( e lavoro per una azienda californiana) dove sono state messe delle serie e rigidissime politche ambientali, il risultato è che alcuni processi di verniciatura ad esempio non possono essere fatti in loco ed allora li si subappaltano in altri paesi\stati con normative meno restrittive.

    Alla fine se si guarda a tutto il ciclo produttivo dalle materie prime al prodotto finito, purtroppo di oggetti veramente sostenibili ve ne sono pochi. Di certo ripeto gli assiemi meccanici sono quelli che meno rientrano nella definizione di sostenibilità
     
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    Il tema è sicuramente ampio e dibattuto. io mi limito a osservare che, quando si parla di sostenibilità, non conta solo l'impatto ambientale ma si devono esplorare anche altre dimensioni (nello specifico, dico un'ovvietà per chi ha una certa conoscenza dell'argomento, l'impatto sociale e le pratiche di governance delle società).

    Inoltre, come qualcuno ha già osservato nei post precedenti, l'impatto ambientale per un bene durevole prodotto con l'impiego di moderatissime quantità di materiali, va ricercato più nella maggiore/minore sostenibilità dei processi di produzione che non nella composizione del prodotto finito.

    Se guardiamo solo al prodotto, calzante il parallelo coi quarzi con riferimento allo smaltimento delle batterie ma, perché no, all'effettiva durabilità di tali beni: obsolescenza programmata (pensiamo al mondo del tech) e/o presenza di parti consumabili ad impatto ambientale significativo sicuramente sono caratteristiche poco compatibili col concetto di sostenibilità.

    Mettendo invece insieme le molteplici dimensioni del problema: vendere orologi in legno, che magari durano un anno prima di sgretolarsi, prodotti sottopagando maestranze del terzo mondo in impianti fatiscenti e adottando pratiche fiscali questionabili si chiama greenwashing, tradotto: uno specchietto per le allodole. Personalmente guarderei oltre la facciata e nella mia pratica professionale (gestione investimenti) lavoriamo alacremente in tal senso ;)
     
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    CITAZIONE (Alessandro_MCMLXXXV @ 29/3/2021, 11:36) 
    Il tema è sicuramente ampio e dibattuto. io mi limito a osservare che, quando si parla di sostenibilità, non conta solo l'impatto ambientale ma si devono esplorare anche altre dimensioni (nello specifico, dico un'ovvietà per chi ha una certa conoscenza dell'argomento, l'impatto sociale e le pratiche di governance delle società).

    Inoltre, come qualcuno ha già osservato nei post precedenti, l'impatto ambientale per un bene durevole prodotto con l'impiego di moderatissime quantità di materiali, va ricercato più nella maggiore/minore sostenibilità dei processi di produzione che non nella composizione del prodotto finito.

    Se guardiamo solo al prodotto, calzante il parallelo coi quarzi con riferimento allo smaltimento delle batterie ma, perché no, all'effettiva durabilità di tali beni: obsolescenza programmata (pensiamo al mondo del tech) e/o presenza di parti consumabili ad impatto ambientale significativo sicuramente sono caratteristiche poco compatibili col concetto di sostenibilità.

    Mettendo invece insieme le molteplici dimensioni del problema: vendere orologi in legno, che magari durano un anno prima di sgretolarsi, prodotti sottopagando maestranze del terzo mondo in impianti fatiscenti e adottando pratiche fiscali questionabili si chiama greenwashing, tradotto: uno specchietto per le allodole. Personalmente guarderei oltre la facciata e nella mia pratica professionale (gestione investimenti) lavoriamo alacremente in tal senso ;)

    Ma assolutamente hai ragione, nei discorsi sulla maggiore sostenibilità mica puoi prendere in considerazione pezzi di legno prodotti in Asia a basso costo chissà come e da chi. Ovvio quello è greenwashing e si vede.

    Il MIGLIORAMENTO della sostenibilità di un prodotto (non è che un orologio di lusso diventa dall'oggi al domani un "orologio sostenibile") è sicuramente una cosa buona e non riguarda solo il comparto orologiero di lusso. Se il miglioramento delle produzioni in termini ambientali e sociali comincia a riguardare anche tutta la gioielleria di alto livello non può essere che un bene (estrazioni, lavorazioni, ecc... ricordandosi che sono le migliaia di tonnellate di bigiotteria di latta (o di rame ricoperto o altri metalli) che fanno IL PROBLEMA. Per una mera questione di quantità.

    La sostenibilità spesso viene erroneamente associata all'ecologismo della domenica, dove ambientalisti improvvisati decidono di fare la guerra oggi a un prodotto, domani a un altro, dopodomani a un processo produttivo che scoprono su youtube... Ma in realtà è una questione estremamente complessa e come tale prevede risposte e soluzioni (dove possibili) complesse. L'approccio non deve essere ideologico e dogmatico ma puramente scientifico.
    E si scoprono cose interessanti, a volte...
     
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33 replies since 25/3/2021, 22:49   1516 views
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