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.Io credo si stia valutando male la questione ab origine.
Ragazzi di fatto non è un orologio in commercio, 170 pezzi significa assegnazione a pochissimi non stiamo parlando di un qualcosa che sarà a catalogo della Maison. Va visto come un esercizio di stile.
Dunque l’unico giudizio che è sensato esprimere è sul lato estetico, tralascerei anche il tecnico perché nella sostanza è un normalissimo 5711.
Può piacere o non piacere esteticamente, questo è soggettivo e non c’è un’opinione giusta; è invece oggettivo che se di celebrativo della collaborazione con Tiffany parliamo allora c’è poco da fare: vai a personalizzare il quadrante. Che abbiamo scelto per quell’azzurro che ha fatto storia è quasi scontato.
Può piacere o non piacere anche questo, come può piacere o non piacere l’impronta che Stern sta dando, ma su questo punto vi invito ad osservare un altro aspetto: il fatto che in Patek abbiano partorito il green o il Tiffany non vedo come possa esssere una deminutio del brand in toto…
+1. -
.Io credo si stia valutando male la questione ab origine.
Ragazzi di fatto non è un orologio in commercio, 170 pezzi significa assegnazione a pochissimi non stiamo parlando di un qualcosa che sarà a catalogo della Maison. Va visto come un esercizio di stile.
Dunque l’unico giudizio che è sensato esprimere è sul lato estetico, tralascerei anche il tecnico perché nella sostanza è un normalissimo 5711.
Può piacere o non piacere esteticamente, questo è soggettivo e non c’è un’opinione giusta; è invece oggettivo che se di celebrativo della collaborazione con Tiffany parliamo allora c’è poco da fare: vai a personalizzare il quadrante. Che abbiamo scelto per quell’azzurro che ha fatto storia è quasi scontato.
Può piacere o non piacere anche questo, come può piacere o non piacere l’impronta che Stern sta dando, ma su questo punto vi invito ad osservare un altro aspetto: il fatto che in Patek abbiano partorito il green o il Tiffany non vedo come possa esssere una deminutio del brand in toto…
...normalissimo 5711 è vero dal prezzo di listino ormonato per 2 scritte e una variazione di colore del dial (25.000 € in in più circa della versione blu lo trovo davvero assurdo).
Il prezzo di listino in fin dei conti fa ridere in quanto ci sono milionari e non solo che son disposti a qualsiasi pazzia per averlo.
P.s: io non sono tra questi😉🤣🤣🤣. -
.Io credo si stia valutando male la questione ab origine.
Ragazzi di fatto non è un orologio in commercio, 170 pezzi significa assegnazione a pochissimi non stiamo parlando di un qualcosa che sarà a catalogo della Maison. Va visto come un esercizio di stile.
Dunque l’unico giudizio che è sensato esprimere è sul lato estetico, tralascerei anche il tecnico perché nella sostanza è un normalissimo 5711.
Può piacere o non piacere esteticamente, questo è soggettivo e non c’è un’opinione giusta; è invece oggettivo che se di celebrativo della collaborazione con Tiffany parliamo allora c’è poco da fare: vai a personalizzare il quadrante. Che abbiamo scelto per quell’azzurro che ha fatto storia è quasi scontato.
Può piacere o non piacere anche questo, come può piacere o non piacere l’impronta che Stern sta dando, ma su questo punto vi invito ad osservare un altro aspetto: il fatto che in Patek abbiano partorito il green o il Tiffany non vedo come possa esssere una deminutio del brand in toto…
La storia di Tiffany e Patek è un pelo più vecchia del Nautilus. La scelta di questo modello per la celebrazione mi fa personalmente storcere il naso.
Ma la vera nota stonato, è il primo in asta per beneficenza.
Usare la scusa della beneficenza per una pompata totale del modello in questione lo trovo sgradevole.
Edited by mg77 - 11/12/2021, 09:11. -
.La storia di Tiffany e Patek è un pelo più vecchia del Nautilus. La scelta di questo modello per la celebrazione mi fa personalmente storcere il naso.
Ma la vera nota stonato, è il primo in asta per beneficenza.
Usare la scusa della beneficenza per una pompata totale del modello in questione lo trovo al limite del vergognoso.
Non si puó criticare una iniziativa benefica.
È una cosa che non si dovrebbe nemmeno pensare, visto poi il grado insignificante di utili che porta ad una Maison tra le più capitalizzate al mondo.
Pensare che Patek abbia bisogno di mettere all’asta 1 orologio per trarre benefici economici è veramente paradossale.. -
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Non si puó criticare una iniziativa benefica.
È una cosa che non si dovrebbe nemmeno pensare, visto poi il grado insignificante di utili che porta ad una Maison tra le più capitalizzate al mondo.
Pensare che Patek abbia bisogno di mettere all’asta 1 orologio per trarre benefici economici è veramente paradossale.
Senza nulla togliere all’iniziativa benefica, lodevole, però dopo il botto che farà solo il rimbombo dell’eco a livello d’immagine un ulteriore effetto lo avrà...anche le aziende più capitalizzate al mondo hanno costantemente il bisogno di tenere alto l’hipe perché niente è per sempre.. -
....normalissimo 5711 è vero dal prezzo di listino ormonato per 2 scritte e una variazione di colore del dial (25.000 € in in più circa della versione blu lo trovo davvero assurdo).
Il prezzo di listino in fin dei conti fa ridere in quanto ci sono milionari e non solo che son disposti a qualsiasi pazzia per averlo.
P.s: io non sono tra questi😉🤣🤣🤣
Piccola parentesi e poi chiudiamo il discorso perché è il mercato in questa sezione non si può trattare: il listino lasciatelo perdere, nel senso che non esiste perché non esiste in commercio quell’orologio.
Potevano metterci “x” invece che un prezzo e sarebbe stato uguale, escluso quel centinaio e rotti di fortunati ai quali sarà dato non lo si potrà comperare, quindi non va manco paragonato al resto del catalogo a mio avviso.
Poi sull’aspetto estetico ovvio abbiamo tutti ragione, può piacere o non piacere. A me piace tantissimo, l’ho appena fatto vedere a un mio amico (che non sa nemmeno cos’è un Patek) qui al tavolo di un bar e ha detto letteralmente: “ma è per bambini?”…
Questi son gusti, ci stanno tutti ma relativamente all’orologio vedetelo come un esercizio di stile non come “l’ultimo nato di casa Patek Philippe”. -
.Senza nulla togliere all’iniziativa benefica, lodevole, però dopo il botto che farà solo il rimbombo dell’eco a livello d’immagine un ulteriore effetto lo avrà...anche le aziende più capitalizzate al mondo hanno costantemente il bisogno di tenere alto l’hipe perché niente è per sempre.
Questo è evidente, io peró ho semplicemente criticato chi ha definito di trovare “vergognoso” che Patek effettuasse un’asta benefica.
Ed il punto è che sono stato l’unico a scriverlo.
😉. -
.La storia di Tiffany e Patek è un pelo più vecchia del Nautilus. La scelta di questo modello per la celebrazione mi fa personalmente storcere il naso.
Ma la vera nota stonato, è il primo in asta per beneficenza.
Usare la scusa della beneficenza per una pompata totale del modello in questione lo trovo sgradevole.
Prendo atto che hai corretto il tuo post correggendo il “vergognoso” con un più moderato “”sgradevole”.
Resto della mia opinione come ho già spiegato.
Senza polemica…….. -
.Prendo atto che hai corretto il tuo post correggendo il “vergognoso” con un più moderato “”sgradevole”.
Resto della mia opinione come ho già spiegato.
Senza polemica…….
Quello che dà fastidio non è ovviamente certo l'atto di beneficenza ma il fatto che si tratti in realtà di una parte di una operazione di marketing atta ad ottenere un ritorno pubblicitario infinitamente superiore alla donazione. Tutto qui.. -
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Non si puó criticare una iniziativa benefica.
È una cosa che non si dovrebbe nemmeno pensare, visto poi il grado insignificante di utili che porta ad una Maison tra le più capitalizzate al mondo.
Pensare che Patek abbia bisogno di mettere all’asta 1 orologio per trarre benefici economici è veramente paradossale.
Non dipende da Patek la messa in asta del Tiffany... è stato Aurel Bacs di Phillips... e lo ha inserito in asta, fuori catalogo il giorno dopo l'uscita.Quello che dà fastidio non è ovviamente certo l'atto di beneficenza ma il fatto che si tratti in realtà di una parte di una operazione di marketing atta ad ottenere un ritorno pubblicitario infinitamente superiore alla donazione. Tutto qui.
Stessa cosa dicasi per il Daytona PN di PN ..... -
.Quello che dà fastidio non è ovviamente certo l'atto di beneficenza ma il fatto che si tratti in realtà di una parte di una operazione di marketing atta ad ottenere un ritorno pubblicitario infinitamente superiore alla donazione. Tutto qui.
Tutto qui…
A mio avviso si continua a non capire che la beneficenza con 1 orologio in asta ha una valenza insignificante per Patek e che la sua immagine forse non crescerà più di tanto con questa iniziativa destinata a 169 (+ 1) ricchissime persone…
Perchè voler ogni volta cercare di sottolineare per forza interessi nascosti (manco più di tanto) dietro iniziative di questo tipo senza avere dati a supporto, conoscere i risultati ottenuti basandosi solo su nostre impressioni?
Gli interessi ci sono e ci saranno sempre ma parliamo di aziende che vivono nel settore del lusso e non di onlus che al primo posto nei loro statuti non hanno lo scopo di vendere ricchezza…
Siamo o no appassionati di gioielli da polso?
Viva la beneficenza e chissenefrega di ritorno di immagine e pubblicità di cui pullula il mercato dell’orologeria tutta.
Sto dicendo eresie?. -
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Ho chiesto tre volte di evitare discorsi di un determinato tipo. Inascoltato.
Ora basta. -
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👍🏻👍🏻👍🏻
Per la discussione dell’aspetto economico e di mercato, ed ovviamente per l’argomento asta il link di Giallo al topic in sezione Stime e Tendenze di mercato 😉👍🏻. -
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Battuto all’asta Phillips a 6.5 milioni di dollari.
Il 5711 nuovo a molto menoAttached Image.