I racconti pazzeschi della vita

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    qualche approfondimento ...

    https://www.cinefacts.it/cinefacts-dettagl...ri-sul-set.html
     
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    Mentre leggevo quà e la ho saputo che capitò di peggio ...
    Ma non ho voglia di scrivere su questa disgrazia che successe sul set di The Twilight Zone .
    Varie persone della direzione andarono sotto processo


    https://www.cinefacts.it/cinefacts-dettagl...-hollywood.html
     
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    Cos’è la Scala Torino

    scala-torino-pericolo-impatto-asteroidi




    La scala Torino è quindi un metodo di classificazione del pericolo di impatto associato agli oggetti di tipo NEO (near-Earth object), quindi asteroidi e comete. La scala Torino usa una scala di valori da 0 a 10, dove 0 è probabilità nulla e 10 è una collisione certa, con effetti su larga scala tali da precipitare il pianeta in un disastro globale. Insomma, un valore che ci auguriamo di non registrare mai.

    Fino ad ora l’asteroide con valore più alto nella Scala Torino è stato 99942 Apophis, che per quattro giorni ha avuto un punteggio di 4 alla fine del 2004. E’ stato l’unico asteroide ad avere una classificazione superiore ad 1.

    La scala Torino è stata creata da Richard P. Binzel, professore del dipartimento di Scienze planetarie del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Una prima versione, chiamata “indice di pericolosità degli oggetti NEO”, venne presentata nel corso di una conferenza alle Nazioni Unite nel 1995, poi assunse il nome definitvo nel corso di una conferenza internazionale svoltasi a Torino nel giugno 1999 e dedicata agli oggetti NEO. I partecipanti approvarono la nuova versione, e decisero di chiamarla “scala Torino” riconoscendo lo spirito di cooperazione internazionale mostrato nella conferenza negli sforzi globali nel comprendere il rischio posto dagli oggetti NEO.
     
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    I giganti di Vinadio, in Piemonte, Battista alto 265 cm e Paolo Ugo, di poco più basso; qui insieme alla famiglia nel 1910.

    Il Piemonte ha avuto la sua coppia di famosi freak. Si chiamavano Battista e Paolo Antonio Ugo.

    La loro storia, che sembra quasi una fiaba dei fratelli Grimm, si svolse durante la Belle Époque, a cavallo tra Ottocento e Novecento, ed ebbe inizio nella tranquillità delle montagne della Valle Stura di Demonte per terminare nella frenesia di Francia e Stati Uniti.
    Battista e Paolo erano nativi di Vinadio, paesino famoso per il forte albertino e le terme. Battista vide la luce il 21 giugno 1876, Paolo il 28 giugno 1887. Il padre Antonio e la madre, Maria Teresa Chiardola, erano gente umile e operosa che doveva crescere sette figli.
    La particolarità di Battista e Paolo era evidente: erano due giganti. Battista era alto 265 centimetri e pesava oltre 200 chili, Paolo era più basso di poco. Mangiavano mezza dozzina di uova alla volta e bevevano in boccali da mezzo litro. Anche vestirli era un’impresa, perché avevano bisogno di abiti e scarpe fatti su misura. I due fratelli si prodigavano per contribuire al sostentamento della famiglia lavorando come contadini, pastori e taglialegna a seconda delle stagioni.
    Tutta la valle parlava della stazza e della forza fisica dei fratelli Ugo. Si raccontava che Battista, quando andava alle elementari, fosse così imponente da non essere in grado di sedersi nei banchi come gli altri suoi compagni e che dovesse perciò usare il tronco adattato di un castagno. Da ragazzo poteva portare da solo sulle sue spalle un carro pesante 400 chili e passeggiando sotto i portici di Cuneo era costretto a camminare curvo per non battere la testa. I compaesani restavano a bocca aperta quando si accendeva un sigaro sfregando il fiammifero sui balconi posti a tre metri da terra.
    Invece le fattezze da corazziere di Paolo mandarono in visibilio il medico della leva che esclamò visitandolo: “Sarebbe una bella guardia al Palazzo Reale di Roma!”. Ironia della sorte, il fratello Giuseppe fu riformato per insufficienza di statura. Era alto soltanto un metro e cinquanta e i tempi del re Sciaboletta (Vittorio Emanuele III) erano ancora lontani!
    Fu nell’autunno del 1891 che la vita dei colossi piemontesi subì una svolta. Battista fu mandato dal padre oltre le Alpi, in Francia, per lavorare come boscaiolo a Barcellonette. Lì venne notato dal proprietario di un circo itinerante che gli propose di unirsi al carrozzone prospettandogli guadagni e notorietà. Battista accettò. Il suo nome e le sue origini furono francesizzati: diventò Baptiste Hugo, nativo di Saint-Martin-Vésubie, piccolo centro delle Alpi Marittime. Ebbe così iniziò la sua vita di fenomeno da baraccone in giro per la Francia.
    Il pubblico accorreva a frotte per vederlo, tanto che furono stampate numerose cartoline ricordo che lo rappresentavano nelle situazioni più disparate. Per pochi centesimi le persone potevano portarsi a casa l’immagine di questa creatura incredibile. Ogni tanto Battista ritornava a casa ed era una festa. Un calzolaio di Cuneo gli chiese uno dei suoi stivali, con suola di 42×17 centimetri, da esporre nella vetrina della sua bottega. Alcuni suoi famigliari, fieri di questo parente così strano da essere addirittura diventato famoso, aprirono a Pratolungo la Trattoria del Gigante, di cui oggi rimane soltanto l’insegna sbiadita dal tempo.

    Nel 1905 Paolo decise di unirsi a Battista nella vita circense. Insieme i due fratelli, ribattezzati Géants des Alpes, Giganti delle Alpi, furoreggiarono in Europa riempiendo le piazze delle città e i salotti delle ricche famiglie che vedevano in loro niente più che un divertissement fuori dall’ordinario. Ma furono soprattutto le tasche degli impresari che si riempirono di denaro: a Battista e Paolo restava poco di quei grandi guadagni. Nonostante ciò, i fratelli Ugo potevano comunque spedire soldi alla famiglia, avere bei vestiti e orologi al polso grossi come sveglie da comodino. Comprarono anche una casa a Maisons-Alfort, paese distante meno di dieci chilometri dalla sfavillante Parigi. Spesero tutti i loro risparmi per adattare questo nido alle loro esigenze, ma ai due ex montanari pareva lo stesso di vivere in un sogno.
    Il sogno si interruppe il 15 febbraio 1914, quando Paolo morì a soli 26 anni dopo una breve malattia. Battista organizzò il funerale e una fotografia apparsa su un quotidiano francese lo raffigura mentre segue mesto la carrozza funebre che trasportava l’enorme feretro. Paolo fu sepolto nel cimitero di Maisons-Alfort, in una tomba speciale di due metri e mezzo per cui Battista dovette pagare un sovraprezzo (le tombe ordinarie erano di due metri) e che oggi non esiste più. Scaduta la concessione, le spoglie di Paolo sono state trasferite nell’ossario generale.
    A 38 anni Battista, con il morale a pezzi ma con un nuovo contratto in tasca, andò in America per entrare a far parte nientemeno che del Circo Barnum&Bailey di New York, celebre per i suoi spettacoli di “curiosità umane” – la definizione che Barnum prediligeva per descrivere le attrazioni del suo circo. A loro volta le “curiosità umane”, ritenendo il termine freak altamente offensivo, si autodefinivano “prodigi”, come se il modo di chiamarli potesse restituire loro un po’ della dignità sottratta dalla quotidiana e degradante esposizione per il divertimento di un pubblico pagante. Battista riprese questa vita, ma costretto a indossare costumi alla Tarzan, che non riusciva a digerire perché lo facevano sentire troppo ridicolo, lontano dalla sua terra e dai suoi affetti, cominciò a lasciarsi andare.
    Morì il 23 aprile 1916 all’ospedale Willard Parker di Manhattan. Il giorno successivo apparve la notizia sul New York Times: vi si affermava che il gigante era morto di nostalgia per la sua assolata Italia. Ancora oggi il cimitero di Green-Wood a Brooklyn custodisce la sua tomba, anche se per molto tempo si credette che il corpo fosse stato trafugato dai nativi indiani, suoi amici e compagni di disavventure sotto il tendone, per seppellirlo nelle loro terre.
    Cosa resta oggi dei fratelli Ugo, i due Giganti delle Alpi?
    Dal 2012 nei pressi del forte di Vinadio il visitatore è accolto da due sculture colorate, una rosa shocking e l’altra verde mela, omaggio a Battista e Paolo. Sono i Giants, due installazioni contemporanee in acciaio e fibra di vetro opera dell’artista scozzese David March. La storia di Battista e Paolo è stata narrata da scrittori come Alberto Revelli, Nico Orengo, Adriano Restifo, Paolo Balmas.
    Ma soprattutto rimangono i ricordi affettuosi dei valligiani, tramandati di generazione in generazione, e le fotografie d’epoca che ritraggono i due fratelli vestiti con eleganza e circondati da amici, ammiratori e colleghi. I loro occhi sono lo specchio della loro indole semplice e genuina, a dispetto di tutte le difficoltà e le malinconie di una vita da freak.
     
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    Se non é pazzesco questo fenomeno .
    Sbalorditivo come la massa instabile del pendio spinga la spiaggia fino a farla sollevare parecchio .
    mai visto una cosa del genere .

     
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    «Dopo la guerra, va’ in Germania, ritrova mio figlio e parlagli di suo padre. Parlagli dell’epoca in cui la guerra non ci separava e digli che le cose possono essere diverse fra gli uomini su questa terra...
    Tuo fratello, Luz».l

    Così scriveva un caporale tedesco impegnato a combattere in Sicilia nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, al suo amico fraterno...

    Quel caporale era anche atleta e si chiamava Luz Long, uno dei migliori saltatori tedeschi di quell'epoca, mentre invece il suo amico, destinatario della lettera, era la Leggenda atletica Jesse Owens...

    I due infatti si conobbero ai Giochi Olimpici di Berlino 1936, e fu proprio Luz, nonostante in pedana stesse lottando contro Owens che era il chiaro favorito per l'oro, a suggerire a quest'ultimo partire circa trenta centimetri prima dell'inizio della pedana di rincorsa, durante le qualificazioni...
    Difatti Owens seguì il consiglio e ottenne la medaglia d'oro, mentre Luz fu argento...

    L'episodio segnò l'inizio di una splendida amicizia, una delle più belle della Storia dello Sport, ed è per questo che il tedesco decise di scrivere quella lettera dalla Sicilia all'amico Jesse, che viveva oltre oceano...

    Luz Long sarebbe morto di lì a poco in seguito alle ferite riportate in guerra, mentre invece Owens ci lasciò esattamente 41 anni fa...

    Tuttavia Owens diceva che: «Le amicizie nate sul campo durante le gare sono le vere medaglie d'oro in una competizione...
    I premi col tempo si consumano, mentre le amicizie non si ricoprono di polvere»

    E dopo 85 anni dal 1936, visto che ancora adesso l'amicizia tra i due è rimasta nella memoria, possiamo affermare che è proprio così...

    Storie di UOMINI...storie di vita indelebili da ricordare per tutta la
    Vita...FB_IMG_1712580651770
     
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    Bellissimo! Grazie!
     
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    Il futuro ( magari )

    A Cluj, in Romania, puoi pagare il biglietto dell'autobus facendo 20 squat. I disabili e gli anziani viaggiano gratis.
    Si chiama biletul de sanatati, in romeno significa "biglietto salutare": bisogna fare 20 squat o piegamenti sulle ginocchia entro il tempo limite di due minuti per salire senza pagare sugli autobus o su qualsiasi altro mezzo di trasporto pubblico

    FB_IMG_1712754263208
     
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    Incredibile davvero!
     
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    Mi sembra un'ottimo deal.
     
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    Venne trovata dai cercatori britannici John Deason e Richard Oates il 5 febbraio 1869 a Moliagul, nello Stato di Victoria in Australia. Il suo peso totale era di 109,59 kg mentre il peso netto (dopo essere stata ripulita dalle impurità) risultò essere di 72,02 kg.
     
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    la storia dei fratelli giganti toccante,grazie
     
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    Il fotografo Tony Austin era alla fine di una passeggiata di 3 ore nella natura recentemente quando un omicidio di corvi è atterrato nelle vicinanze. Quando uno dei corvi ha iniziato a "a comportarsi in modo strano", Austin ha iniziato a fotografarlo.
    Incredibile ma vero!
    Anting è un comportamento in cui i corvi atterrano su un formicaio e permettono alle formiche di infestare le loro piume. Le formiche poi spruzzano acido formico sulle loro piume. Questo acido fungerà da insetticida, fungicida e battericida che libererà l'uccello da tutti i suoi agenti patogeni che causano malattie!

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