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Posso tornare sull'aerodinamica?
Capisco la teoria e, in fin dei conti, la apprezzo pure. Ma nella pratica si scontra brutalmente con la posizione delle braccia di un pilota (che certamente non guida a braccia tese) e con la scelta del cinturino elastico, per di più intrecciato (instabile e con flussi imprevedibili).
Visto che parliamo di pezzi unici taylor made, nulla vieta di scansionare il polso del committente e realizzare un bracciale rigido di quella esatta forma, magari con una microregolazione (elastica?) per compensare le variazioni caldo-freddo.
Comprendo anche la legittima volontà di mostrare "in purezza" dei materiali tanto innovativi, ma la leggibilità ne soffre terribilmente.. -
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Ragazzi quel superleggero è pur sempre un 48 millimetri di cassa ed io ho un polso piccolo, sui 16,5. Ovvio che risulti un po' grande ma secondo me neanche tanto perché il lug to lug è relativamente ridotto. Le dimensioni del tempesta R per me sono più adatte, vedete le foto postate.. -
.Posso tornare sull'aerodinamica?
Capisco la teoria e, in fin dei conti, la apprezzo pure. Ma nella pratica si scontra brutalmente con la posizione delle braccia di un pilota (che certamente non guida a braccia tese) e con la scelta del cinturino elastico, per di più intrecciato (instabile e con flussi imprevedibili).
Visto che parliamo di pezzi unici taylor made, nulla vieta di scansionare il polso del committente e realizzare un bracciale rigido di quella esatta forma, magari con una microregolazione (elastica?) per compensare le variazioni caldo-freddo.
Comprendo anche la legittima volontà di mostrare "in purezza" dei materiali tanto innovativi, ma la leggibilità ne soffre terribilmente.
Sull'aerodinamica nella pratica servirà a poco. Possiamo essere più o meno d'accordo. Ma se il committente ha richiesto uno studio e Nicola si è prodigato per farlo, tanto di cappello. Del resto, nella pratica, a chi serve la valvola per far uscire l'elio negli orologi WR fino a 1200 metri?
Mi auto cito:
"Eh già, perché invece avere un orologio subacqueo che resiste fino a 1200 metri (ma direi anche 100) è utilissimo. Chi di noi oggi non fa immersioni subacquee, con orologi da migliaia di euro al polso che quando scendi ad una certa profondità fai pure fatica a leggere".
Infine, per quanto riguarda la leggibilità, essendo orologi tailor made al committente basta richiedere delle lancette colorate ed il gioco è fatto. Nessun problema di lettura dell'ora. Proprio su questo punto ieri sera ho chiesto a Nicola ed ho avuto la conferma.. -
.Sull'aerodinamica nella pratica servirà a poco. Possiamo essere più o meno d'accordo. Ma se il committente ha richiesto uno studio e Nicola si è prodigato per farlo, tanto di cappello. (...)
Concordo sull' "attaccare il ciuccio dove vuole il padrone" ma, se voglio fare le cose per bene (e legittimamente chiedere ancora più soldi), allora prendo un manichino con la sagoma del committente, gli metto al polso il Tempesta, lo infilo nella barchetta e piazzo il tutto in una galleria del vento.... -
.Poichè è evidente che sei ferrato più di me per quanto riguarda il materiale utilizzato, ti convince che il peso totale dichiarato dell'orologio "su strada" (cioè al polso, ma a questo punto uso anche io termini automobilistici) sia di soli 22 grammi? Vetro e cinturino compreso?
Non sono sarcastico, è una vera domanda.
Mi scuso per la lunga attesa nel rispondere. Ecco una foto live con il peso del superleggero completo di cinturino.
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.Ragazzi quel superleggero è pur sempre un 48 millimetri di cassa ed io ho un polso piccolo, sui 16,5. Ovvio che risulti un po' grande ma secondo me neanche tanto perché il lug to lug è relativamente ridotto. Le dimensioni del tempesta R per me sono più adatte, vedete le foto postate.
Polso come il tuo. Ma pure il tempesta mi sembra grandicello nonostante le anse corte. Infatti dalle foto le anse stranordano dal.polso. nulla contro, sono gusti, personalmente dimensioni così generose le preferisco su diver o pilot. -
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Mi scuso per la lunga attesa nel rispondere. Ecco una foto live con il peso del superleggero completo di cinturino.
Complimenti all'azienda per il risultato raggiunto (parlo del peso).
Tutti il resto continua a susscitare forti perplessità, credo non solo al sottoscritto.. -
.Complimenti all'azienda per il risultato raggiunto (parlo del peso).
Tutti il resto continua a susscitare forti perplessità, credo non solo al sottoscritto.
Certo, immagino che siano le stesse perplessità che suscitano altri orologi, tipo Richard Mille. Purtroppo sono pochi coloro che hanno le disponibilità economiche per comprarli e usarli tutti i giorni e, quindi, testarne l'affidabilità.. -
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Vedo molte somiglianze con Roger Dubois, per esempio con l'Aventador S.
Dovrebbero essere più piccolo, tolto quello a me non dispiacciono, anche se le combinazioni più sobrie sono le mie preferite (MV su tutte). -
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Edizione dedicata alla FPA World Fencing Events
Rispetto al Tempesta R peso ridotto di 4 grammi.. -
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non lo so... continuo a trovarli veramente brutti! . -
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In questi giorni sto indossando con grande soddisfazione questo RT-1. La cassa è stata prodotta nel 2016 e utilizzata assiduamente dai diversi ambassador del marchio nelle più disparate situazioni. Ad esempio Sofia Goggia lo ha avuto al polso durante diverse competizioni stressandolo a dovere, ovviamente montava un frame alleggerito e non in oro rosa! Come spero di aver reso in foto la cassa è ancora perfettamente integra e non presenta alcun segno di usura così come la chiusura del cinturino che trovo splendida oltre che funzionale.
Questo RT-1 incassa delle sospensioni in carbografene di cui illustrero' le specifiche non appena avrò un po' di tempo.
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Un approfondimento lo meritano, a mio parere, le Sospensioni in carbografene CG-30-SV. Interamente prodotte in house sono state studiate per poter dissipare le vibrazioni ad alta frequenza e minor ampiezza. Per quelle da impatto, bassa frequenza e alto valore di ampiezza, come l'urto accidentale, arriva in soccorso il sistema di sospensione radiale in fibra di carbonio MD. Detto questo, dai grafici ottenuti con l'uso di accelerometro professionale realizzato adhoc da un azienda italiana, si evince come le sospensioni in carbografene abbiano una maggiore "elasticità" ma soprattutto siano più sensibili: consentono l'oscillazione anche se soggette a vibrazioni molto piccole ma frequenti. Questo obiettivo è stato mirato al fine di ottimizzare le performances del bilancere, quindi evitare i disturbi esterni, non solo se sollecitato da impatti violenti ma anche da diverse sollecitazioni vibrazionali che di possono verificare frequentemente e con valore di frequenza elevato: vibrazioni al polso in bicicletta, in moto, in auto, sciando o battendo le mani x fare banali esempi.....tutti istanti in cui si verifica il disturbo classico al bilancere che perderà attimi per tornare in fase.....il classico equilibrio dell'inerzia il cui tempo di ritorno in fase dipende proprio dalle masse cioè dall'inerzia. Le sospensioni in carbografene consentono al movimento di oscillare anche se soggetto a forze più piccole e frequenti rispetto al carbonio MD, tarato per sollecitazioni maggiori, e consentono al bilancere di essere raggiunto da molte meno sollecitazioni. Parametricamente il carbografene CG-30-SV consente una sensibilità a forze del 30% più piccole, ma consente anche una dissipazione della vibrazione nettamente maggiore rispetto al carbonio RO-NI MD. Da qui la combinazione nel sistema di Handling RS dei due tipi di sospensione. Come si crea il carbografene RO-NI CG-30-SV: non mi è dato da RO-NI di conoscere il processo perché oggetto di riservatezza, ma mi è stato spiegato che il grafene, polvere impalpabile di dimensione micrometrica, viene inserito fra le maglie di fibra di carbonio, occupando una parte degli spazi tipicamente occupato dalla resina, consentendo alle fibre maggior movimento in quanto il grafene funge da lubrificante attivo. Il tutto prodotto in maniera artigianale, foglio x foglio e controllato passaggio in autoclave. In pressa mi dicono che il processo che richiede altri parametri di pressione e temperatura rende il materiale secco e "morto" cioè non reattivo. Chiaramente i tempi di esercizio in autoclave rispetto ai più rapidi in pressa rendono il ciclo molto più costoso ma a vantaggio di una fibra come dicono in RO-NI "viva" e sensibile e non "morta" e secca. Un RO-NI dicono ha un cuore e un corpo che vive e batte come Galileo insegnò.
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Ciao Andrea, come sai seguivo da tempo RO-NI su Instagram. Ero attratto da questo orologio diversi da tutti. Ho avuto il piacere di provarli al polso e soprattutto di capire la filosofia che rende questi pezzi unici e pionieristici per soluzioni tecniche. RO-NI è il numero uno nell’uso del carbonio in orologeria. E lo usa da ingegnere per migliorare costantemente le prestazioni dei suoi orologi. I concetti di resistenza agli urti, vibrazioni e il vantaggio della leggerezza per le performance meccaniche sono la sua filosofia.
Al polso ogni suo orologio è incredibile e ogni suo orologio è personalizzabile all’infinito.
Provare i suoi orologi e sentire le sue spiegazioni sono state per me una crescita ulteriore di conoscenza nel mondo dell’orologeria.
Edited by 1111andrea - 17/9/2023, 21:41. -
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In questi giorni sto indossando con grande soddisfazione questo RT-1. La cassa è stata prodotta nel 2016 e utilizzata assiduamente dai diversi ambassador del marchio nelle più disparate situazioni. Ad esempio Sofia Goggia lo ha avuto al polso durante diverse competizioni stressandolo a dovere, ovviamente montava un frame alleggerito e non in oro rosa! Come spero di aver reso in foto la cassa è ancora perfettamente integra e non presenta alcun segno di usura così come la chiusura del cinturino che trovo splendida oltre che funzionale.
Ho avuto modo di tornare a visitare Nicola per approfondire alcuni temi emersi durante questa discussione.
Abbiamo preso questo orologio "vissuto" postato da Tessio una ventina di giorni fa come base per la discussione sulla durata e sulla integrità in particolare della cassa.
Partiamo un po' alla lontana. Ho indagato con persone indipendenti della FHH circa i test che le grandi case hanno fatto sulle casse in carbonio, nelle varie fasi, prima della commercializzazione, memori delle problematiche del primo AP Carbon Forged.
I test sono principalmente 3:
1) resistenza agli urti
2) resistenza agli UV
3) comportamento anallergico
Il terzo è quello che mi ha incuriosito di più, ma non mi sono state date informazioni di dettaglio sulle modalità di disegno dell'esperimento del test.
Ro-Ni ha sempre privilegiato test reali, usando il tempo, le attività promozionali estreme e l'esposizione alle intemperie come elementi di validazione.
L'orologio mostrato da Tessio è uno di quelli usati per questi test e mi sono preso la briga di esaminarlo attentamente al lentino dopo essermi fatto raccontare la le torture a cui è stato sottoposto.
Come detto, la cassa è del 2016. Ha subito tutti gli urti legati alle attività motoristiche e sciistiche nonchè di palestra di diversi utenti e testimonial. Ha preso collisioni con i paletti da slalom, con parti di macchine da palestra e vibrazioni e scossoni di ogni genere.
E' stato lasciato sotto il sole diretto delle Alpi per tre mesi e mezzo in varie posizioni, raggiungendo temperature incompatibili con la pelle (ben oltre i 54°C che sono il limite da scottatura per contatto indiretto), per verificare la resistenza agli UV "reali".
Addirittura la cassa interna, con il suo movimento, è stata riempita per un mese di acqua demineralizzata. Una volta svuotata ed lasciato asciugare il movimento, il tutto è ripartito regolarmente (segno che nulla ha disturbato l'ambiente inerte che si era creato).
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Alla lente alcuni segni di uso si vedono. Bisogna cercarli bene, ed è praticamente impossibile fotografarli.
Ci ho provato ad evidenziare i due più evidenti che ho trovato, con risultati pessimi
- il primo è una specie di "unghiata", della profondità probabilmente di qualche centesimo di mm in corrispondenza della spalletta vicina all'ansa:
- il secondo è un grarffio più netto, come se fosse stato fatto da una lama, ma sampre con profondità poco apprezzabile, vicino ad un'ansa:
Ciò che appare evidente da un esame alla lente 16x è la totale assenza di delaminazioni e/o di cambi di colore. Anche in corrispondenza dei graffi non si riesce ad apprezzare la presenza di fibre strappate esposte. Questo per me è già un ottimo indice di durata dell'oggetto.
Ho anche chiesto se i graffi si possono togliere.
La risposta è sì, si può fare un lavoro di filling con resina e polveri di carbonio, ripristinando poi la superficie iniziale, un po' come si fa con le saldature laser sulle casse acciaio.
Nicola mi ha anche confidato l'unico danno che si sia riusciti a fare alla cassa riguarda il cannotto corona, a causa di un urto diretto e violento trasversale contro la corona, che per questo è stato modificato rispetto alle primissime versioni.
Edited by OroManiac - 24/9/2023, 15:34.