Nuova Alfa Romeo Milano (Junior)

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    CITAZIONE (Utente 183 @ 16/4/2024, 15:37) 
    CITAZIONE (Big Andrew @ 16/4/2024, 11:44) 
    Non entro nel merito della vettura in quanto tale, delle relative motorizzazioni o degli allestimenti. Non sono appassionato del
    Marchio e neppure mi interessa. Non è questo il punto.

    Entro però nel merito dell’evento in quanto tale.
    Un’azienda con un nome prestigioso, italiano, che sta cercando di riposizionarsi verso il medio alto lancia sul mercato un nuovo modello, con un nome anche’esso italiano, prodotto in Polonia.

    Perché non dovrebbe poterlo fare? Tutte le aziende producono in più stabilimenti, anche all’estero.

    La polemica sul nome ha solo castrato quello che poteva essere un buon lancio prodotto, indipendentemente dai contenuti tecnici della vettura.

    Si crede davvero che l’intervento del
    ministro abbia migliorato l’immagine e la percezione del marchio? Che lo abbia riallineato ai concorrenti più importanti?

    Bene ha fatto alfa romeo a cambiare nome alle vettura; male ha fatto a non dare alla vettura un nome polacco, sarebbe stato un bello schiaffo morale ai nostri illuminati strateghi.

    Chi fa politica dovrebbe fare politica, possibilmente farla bene , e promuovere l’italianità. Lasciando che chi sa fare
    Industria faccia industria.

    Non mi ricordo la stessa polemica sulla Kia Sorento o sulla Nissan Murano.

    Forse perché in quel caso se ne sarebbero sbattuti i cabasisi?

    Naturalmente è solo la mia modesta opinione.

    Il tuo ragionamento sembra viziato dalla pur legittima ma evidente avversione nei confronti dell'attuale governo, per motivi (ribadisco legittimi) che poco o nulla hanno a che vedere con le politiche industriali del maggiore produttore di automobili presente sul territorio.

    Credo che sia inutile continuare a ribadire che la tutela dell'italianità, dopo la svendita forsennata di tanti asset industriali (operata chissà da chi...) è una delle poche opportunità che abbiamo di confrontarci con le altre potenze economiche mondiali, i cui popoli ancora premiano il prodotto nostrano (o che sembra tale). La vicenda dei tir bloccati al confine e carichi di pane di Altamura dovrebbe insegnare qualcosa.

    Dobbiamo ammettere che ormai i buoi sono scappati, l'azienda è guidata da una cordata in cui è presente un governo straniero, quindi bisogna salvare il salvabile. Dato che non possiamo influire sulle scelte strategiche di un'industria privata, combattere l'uso improprio di un nome italiano, sulla base di una legge che, come ricordato, esiste solo da poco tempo, è quello che ci si aspetta da qualunque governo e se non servirà a far produrre un Duetto a Milano o una Fulvia a Torino, almeno servirà a far capire che si ha voglia di tutelare brand Italia.
    Sembra poco, ma in molti altri settori (penso ad esempio a quello enologico) non lo è.

    Non è così. Non è una questione legata alle mie simpatie o antipatie politiche, non c’entra nulla.

    Il mio è un ragionamento basato sull’opportunità di comunicare o discutere di certi argomenti con certe modalità comunicative, per evitare che diventi un boomerang.

    Lasciando stare il passato sul quale non si può più intervenire (e quindi lasciando stare i discorsi che si poteva/doveva fare di più da parte dei vari governi per tutelare il sistema paese industria) la domanda è: una polemica del genere aiuterà le vendite del prodotto alfa romeo, e quindi aiuterà l’azienda nella tutela degli stabilimenti, del personale che ci lavora e di chi lavora al contorno in altre sedi?

    Se la risposta è no, allora forse sarebbe stato più opportuno ragionare su altre modalità di comunicazione, e magari in altre sedi.

    Anche questo è naturalmente solo il mio parere.
     
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    CITAZIONE (Big Andrew @ 16/4/2024, 15:58) 
    CITAZIONE (Utente 183 @ 16/4/2024, 15:37) 
    Il tuo ragionamento sembra viziato dalla pur legittima ma evidente avversione nei confronti dell'attuale governo, per motivi (ribadisco legittimi) che poco o nulla hanno a che vedere con le politiche industriali del maggiore produttore di automobili presente sul territorio.

    Credo che sia inutile continuare a ribadire che la tutela dell'italianità, dopo la svendita forsennata di tanti asset industriali (operata chissà da chi...) è una delle poche opportunità che abbiamo di confrontarci con le altre potenze economiche mondiali, i cui popoli ancora premiano il prodotto nostrano (o che sembra tale). La vicenda dei tir bloccati al confine e carichi di pane di Altamura dovrebbe insegnare qualcosa.

    Dobbiamo ammettere che ormai i buoi sono scappati, l'azienda è guidata da una cordata in cui è presente un governo straniero, quindi bisogna salvare il salvabile. Dato che non possiamo influire sulle scelte strategiche di un'industria privata, combattere l'uso improprio di un nome italiano, sulla base di una legge che, come ricordato, esiste solo da poco tempo, è quello che ci si aspetta da qualunque governo e se non servirà a far produrre un Duetto a Milano o una Fulvia a Torino, almeno servirà a far capire che si ha voglia di tutelare brand Italia.
    Sembra poco, ma in molti altri settori (penso ad esempio a quello enologico) non lo è.

    Non è così. Non è una questione legata alle mie simpatie o antipatie politiche, non c’entra nulla.

    Il mio è un ragionamento basato sull’opportunità di comunicare o discutere di certi argomenti con certe modalità comunicative, per evitare che diventi un boomerang.

    Lasciando stare il passato sul quale non si può più intervenire (e quindi lasciando stare i discorsi che si poteva/doveva fare di più da parte dei vari governi per tutelare il sistema paese industria) la domanda è: una polemica del genere aiuterà le vendite del prodotto alfa romeo, e quindi aiuterà l’azienda nella tutela degli stabilimenti, del personale che ci lavora e di chi lavora al contorno in altre sedi?

    Se la risposta è no, allora forse sarebbe stato più opportuno ragionare su altre modalità di comunicazione, e magari in altre sedi.

    Anche questo è naturalmente solo il mio parere.

    Prendo atto.

    Riguardo al resto, la cronaca riporta le notizie dello spostamento della produzione all'estero, dell'utilizzo di piattaforme di origine straniera (e del progressivo abbandono di quella pluripremiata ma totalmente italiana della Giulia/Stelvio), di massiccio ricorso alla cassa integrazione ed alla ipotetica (non certa) produzione di futuri ed incerti veicoli elettrici in un momento in cui l'intero settore automotive (e larghi settori di quello legislativo europeo) ammette il flop della presunta conversione del parco auto mondiale.
    In tale panorama è francamente difficile ipotizzare che la richiesta di applicazione di una legge dello stato, che dovrebbe essere ben conosciuta da un'azienda che ha a libro paga fior di consulenti legali, possa produrre "vendette" peggiori del programma di dismissione della produzione italiana già in atto.

    Altri utenti hanno ricordato le Kia Sorento e le Nissan Murano, personalmente credo che bisognerebbe guardare ai produttori coreani e/o giapponesi invece che a quelli cinesi, ma immagino che solo i secondi, per motivazioni squisitamente non industriali, abbiano palesato un qualche interesse per i siti produttivi nostrani.

    Edited by MMA_Travelling81 - 16/4/2024, 17:15
     
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    CITAZIONE (Utente 183 @ 16/4/2024, 16:30) 
    CITAZIONE (Big Andrew @ 16/4/2024, 15:58) 
    Non è così. Non è una questione legata alle mie simpatie o antipatie politiche, non c’entra nulla.

    Il mio è un ragionamento basato sull’opportunità di comunicare o discutere di certi argomenti con certe modalità comunicative, per evitare che diventi un boomerang.

    Lasciando stare il passato sul quale non si può più intervenire (e quindi lasciando stare i discorsi che si poteva/doveva fare di più da parte dei vari governi per tutelare il sistema paese industria) la domanda è: una polemica del genere aiuterà le vendite del prodotto alfa romeo, e quindi aiuterà l’azienda nella tutela degli stabilimenti, del personale che ci lavora e di chi lavora al contorno in altre sedi?

    Se la risposta è no, allora forse sarebbe stato più opportuno ragionare su altre modalità di comunicazione, e magari in altre sedi.

    Anche questo è naturalmente solo il mio parere.

    Prendo atto.

    Riguardo al resto, la cronaca riporta le notizie dello spostamento della produzione all'estero, dell'utilizzo di piattaforme di origine straniera (e del progressivo abbandono di quella pluripremiata ma totalmente italiana della Giulia/Stelvio), di massiccio ricorso alla cassa integrazione ed alla ipotetica (non certa) produzione di futuri ed incerti veicoli elettrici in un momento in cui l'intero settore automotive (e larghi settori di quello legislativo europeo) ammette il flop della presunta conversione del parco auto mondiale.
    In tale panorama è francamente difficile ipotizzare che la richiesta di applicazione di una legge dello stato, che dovrebbe essere ben conosciuta da un'azienda che ha a libro paga fior di consulenti legali, possa produrre "vendette" peggiori del programma di dismissione della produzione italiana già in atto.

    Altri utenti hanno ricordato le Kia Sorento e le Nissan Murano, personalmente credo che bisognerebbe guardare ai produttori coreani e/o giapponesi invece che a quelli cinesi, ma immagino che solo i secondi, per motivazioni squisitamente non industriali, abbiano palesato un qualche interesse per i siti produttivi nostrani.

    Sono d’accordo.
    Quello che Stellantis vuol fare in Italia è da capire.
    La vera paura è che Cina (ma anche USA) arrivi inondando il mercato con prodotti tecnologicamente all’altezza (e non le solite
    Cinesate) incluso vetture (anche elettriche) a prezzi da arrembaggio.
    Non è così impossibile vista la situazione attuale da loro, con calo dei prezzi sull’immobiliare, diminuzione dei consumi e della produzione industriale, scarsa occupazione giovanile ecc.
    A quel punto mancherebbe una strategia industriale europea, non solo italiana. Oltre che un approccio difensivo dal punto di vista fiscale. Ma qui rischio di andare OT quindi mi fermo.
     
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    … e come risposta oggi 2000 nuove richieste di cassa integrazione a Mirafiori.
     
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    Ma tra tutti quelli che hanno finora scritto che è inaccettabile che questa auto sia prodotta all’estero e che sono preoccupati dalla eventuale chiusura degli stabilimenti italiani di Stellantis, quanti sono quelli che posseggono auto italiane costruite in Italia?
    Azzarderei che si tratta di una percentuale minima… ma magari mi sbaglio
     
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    CITAZIONE (Big Andrew @ 16/4/2024, 15:58) 
    [QUOTE=Utente
    Non è così. Non è una questione legata alle mie simpatie o antipatie politiche, non c’entra nulla.

    Il mio è un ragionamento basato sull’opportunità di comunicare o discutere di certi argomenti con certe modalità comunicative, per evitare che diventi un boomerang.

    Lasciando stare il passato sul quale non si può più intervenire (e quindi lasciando stare i discorsi che si poteva/doveva fare di più da parte dei vari governi per tutelare il sistema paese industria) la domanda è: una polemica del genere aiuterà le vendite del prodotto alfa romeo, e quindi aiuterà l’azienda nella tutela degli stabilimenti, del personale che ci lavora e di chi lavora al contorno in altre sedi?

    Se la risposta è no, allora forse sarebbe stato più opportuno ragionare su altre modalità di comunicazione, e magari in altre sedi.

    Anche questo è naturalmente solo il mio parere.

    scusa ma è un boomerang perchè il responsabile marketing che delibera il nome è un piccione che si fa fregare dagli addetti stampa di qualsiasi politico ne approfitti per un pò di visibilità

    percarità, stellantis faccia pure quello che vuole però:

    -va a chiedere soldi ed incentivi per mantenere i posti di lavoro negli stabilimenti italiani.
    -allo stesso tempo sposta in modo evidente (e prevedibile) gli investimenti fuori dai confini nazionali tradizionali del marchio alfa romeo.
    -presenta un prodotto a marchio alfa romeo visibilmente ricavato in economia sfruttando tecnologia già presente in altri prodotti.
    -per sopperire alla carenza di novità punta al richiamo della città natale del marchio (dove d'altra parte non rimane nulla del passato del marchio).

    a me sembra abbastanza ovvio che possa suonare una presa in giro

    poi chiaramente oggi nessun cliente va a guardare dove viene costruita una vettura, ben pochi si fanno problemi con il nome.
    il problema è proprio questo: son tutti capaci di fare battutine buone giusto per le discussioni da internet. poi però quando tavares va a battere cassa son pronti ad approvare incentivi sovvenzionati a suon di debito pubblico, e poi detrazioni per le colonnine delle auto elettriche, divieti per costringere i cittadini a rottamare le auto vecchie ecc...
     
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    CITAZIONE (signor wolf @ 16/4/2024, 09:49) 
    CITAZIONE (Etrusco73 @ 16/4/2024, 09:28) 
    Giusto!
    Altro nome corretto sarebbe stato forse Trinky, visto come riescono malamente a coniugare design, storia del marchio e luogo di produzione!
    Tra l'altro somiglia alla Captur, attendo il solito motore benzina da 3 cilindri 1000 che fa forse 15 km/LT e la frittata è completata.

    ci sarà il prestigioso 1.2 ex cinghia sott'olio

    Esatto. Il problema piu’ grosso per un’auto che porta il nome Alfa Romeo e’ quell’imbarazzante motore!
     
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    CITAZIONE (todaro @ 17/4/2024, 08:07) 
    CITAZIONE (signor wolf @ 16/4/2024, 09:49) 
    ci sarà il prestigioso 1.2 ex cinghia sott'olio

    Esatto. Il problema piu’ grosso per un’auto che porta il nome Alfa Romeo e’ quell’imbarazzante motore!

    Vero. Ma pure il bicilindrico dentro la Mito non è che abbia regalato lustro al marchio.
    Il vero controsenso è la decisione di produrre una tipologia di auto che non dovrebbe essere accostata al marchio Alfa Romeo (perché secondo me l’auto in sé è pure bella per essere un inconcepibile B-SUV), ma ormai queste scelte sono state fatte da qualunque marchio, anche i più blasonati.
    Non vedo dove sia lo scandalo.
     
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    CITAZIONE (muttley® @ 17/4/2024, 08:35) 
    CITAZIONE (todaro @ 17/4/2024, 08:07) 
    Esatto. Il problema piu’ grosso per un’auto che porta il nome Alfa Romeo e’ quell’imbarazzante motore!

    Vero. Ma pure il bicilindrico dentro la Mito non è che abbia regalato lustro al marchio.
    Il vero controsenso è la decisione di produrre una tipologia di auto che non dovrebbe essere accostata al marchio Alfa Romeo (perché secondo me l’auto in sé è pure bella per essere un inconcepibile B-SUV), ma ormai queste scelte sono state fatte da qualunque marchio, anche i più blasonati.
    Non vedo dove sia lo scandalo.

    Il bicilindrico da 875cc turbo da 105 CV fu effettivamente eccessivo sulla MiTo ma rimase un'interessante evento anche se in molti appassionati Alfa se ne lamentarono, va scritto che era il 2013 e nessuno pensava si sarebbe arrivati alla follia odierna di una UE intenta a distruggere la storica motoristica europea (e relative tasche dei cittadini) per norme antinquinamento esagerate e soprattutto troppo pressanti.
    Concludo con un "qualsiasi Alfa non può essere una Captur qualsiasi".
     
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    CITAZIONE (whyoming @ 17/4/2024, 00:39) 
    CITAZIONE (Big Andrew @ 16/4/2024, 15:58) 
    [QUOTE=Utente
    Non è così. Non è una questione legata alle mie simpatie o antipatie politiche, non c’entra nulla.

    Il mio è un ragionamento basato sull’opportunità di comunicare o discutere di certi argomenti con certe modalità comunicative, per evitare che diventi un boomerang.

    Lasciando stare il passato sul quale non si può più intervenire (e quindi lasciando stare i discorsi che si poteva/doveva fare di più da parte dei vari governi per tutelare il sistema paese industria) la domanda è: una polemica del genere aiuterà le vendite del prodotto alfa romeo, e quindi aiuterà l’azienda nella tutela degli stabilimenti, del personale che ci lavora e di chi lavora al contorno in altre sedi?

    Se la risposta è no, allora forse sarebbe stato più opportuno ragionare su altre modalità di comunicazione, e magari in altre sedi.

    Anche questo è naturalmente solo il mio parere.

    scusa ma è un boomerang perchè il responsabile marketing che delibera il nome è un piccione che si fa fregare dagli addetti stampa di qualsiasi politico ne approfitti per un pò di visibilità

    percarità, stellantis faccia pure quello che vuole però:

    -va a chiedere soldi ed incentivi per mantenere i posti di lavoro negli stabilimenti italiani.
    -allo stesso tempo sposta in modo evidente (e prevedibile) gli investimenti fuori dai confini nazionali tradizionali del marchio alfa romeo.
    -presenta un prodotto a marchio alfa romeo visibilmente ricavato in economia sfruttando tecnologia già presente in altri prodotti.
    -per sopperire alla carenza di novità punta al richiamo della città natale del marchio (dove d'altra parte non rimane nulla del passato del marchio).

    a me sembra abbastanza ovvio che possa suonare una presa in giro

    poi chiaramente oggi nessun cliente va a guardare dove viene costruita una vettura, ben pochi si fanno problemi con il nome.
    il problema è proprio questo: son tutti capaci di fare battutine buone giusto per le discussioni da internet. poi però quando tavares va a battere cassa son pronti ad approvare incentivi sovvenzionati a suon di debito pubblico, e poi detrazioni per le colonnine delle auto elettriche, divieti per costringere i cittadini a rottamare le auto vecchie ecc...

    Siamo arrivati al nocciolo della questione, indipendentemente dalla scelta del Product o Brand Manager sul nome o dal fatto che si sia fatto fregare da qualche ufficio stampa: la visibilità mediatica di un qualche personaggio politico.

    La voce grossa va fatta su altri tavoli, quelli da te menzionati e che riguardano stabilimenti e investimenti, non sulla presunta legittimità di un nome.

    Secondo me.
     
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    CITAZIONE (Big Andrew @ 17/4/2024, 09:19) 
    [QUOTE=whyoming,17/
    Siamo arrivati al nocciolo della questione, indipendentemente dalla scelta del Product o Brand Manager sul nome o dal fatto che si sia fatto fregare da qualche ufficio stampa: la visibilità mediatica di un qualche personaggio politico.

    La voce grossa va fatta su altri tavoli, quelli da te menzionati e che riguardano stabilimenti e investimenti, non sulla presunta legittimità di un nome.

    Secondo me.

    un aneddoto: in famiglia questo giro è probabilmente la prima volta che non sfruttiamo una tornata di "eco"incentivi per cambiare vettura. e questo tipo dal 1995 circa quando mio nonno, quasi incredulo, si intascò soldi dei contribuenti per cambiare auto. quella che acquistò oggi neppure sarebbe consentito guardarla da spenta per il timore del danno ambientale che causa.

    oggi per il cittadino è naturale ricevere il sussidio pubblico per cambiare auto ed essere impossibilitato dall'utilizzare quella che possiede dopo 10-15 anni.

    cioè questo per dimostrare che da 30 anni l'industria del settore è in grado di dettare scelte politiche che hanno impatto sulla finanza pubblica e sulle libertà individuali. i vari AD possono tranquillamente utilizzare i canali di informazione per chiedere aiuti pubblici, protezione dai cinesi, protezione dai sindacati ecc... per propagandare piani industriali assurdi...
    quindi, secondo me, sui tavoli che contano i personaggi politici non possono proprio dire nulla, altro che alzare la voce.

    cioè se non sono neppure in grado di trovarsi un partner industriale con un piano di sviluppo alternativo che neutralizzi il ricatto occupazionale cosa vanno a discutere di investimenti?
     
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    Non perdete di vista il titolo del topic

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    É un'auto estremamente criticata da alfisti o presunti tali... Quelli veri non la commentano neanche. Semplicemente hanno fatto un modello nel segmento più richiesto del mercato con quello che avevano in casa: la piattaforma é la cmp, i motori sono quelli, hanno lavorato come potevano su design (fino a un certo punto tipo la targa) e sulla guida.

    E poi la Mito, la 159, la Giulietta erano progetti completamente alfa🤔? (no)
    Stellantis, prima FCA e prima ancora Fga hanno sempre fatto queste sinergie, come in tutto il mondo automotive: gruppo Volkswagen esempio più chiaro e lo fanno da più di 20 anni.

    Il futuro é la monopiattaforma declinata in varie salse in base ai marchi. Poi possiamo parlare se possa piacere e allora apriamo un altro ot

    La junior venderà un pacco... Le ibride ovviamente
     
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    Secondo me l'auto è molto bella. Che assomigli o no ad altre non mi interessa. E' fresca, sportiva e permette di avere diverse configurazioni.
    Per quanto riguarda il motore, non credo sia un auto concepita per chi vuole andare forte (altrimenti ti prendi la Giulia o la Stelvio QV).
    Ricordo, che come altre case automobilistiche, anche Alfa è un 'azienda che punta a fare profitti.
    Non possono perdere tempo a fare esercizi di stile per i nostalgici del Busso.

    PS. per me ne venderanno una valanga (termiche ovviamente).
     
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