Scuola chiusa per Ramadan, un favore non richiesto all'islam

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    No, non è normale....
     
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    CITAZIONE (jomor ens @ 6/4/2024, 20:03) 
    CITAZIONE (jomor ens @ 6/4/2024, 17:48) 
    Quando si tratta di Islam, spesso si diventa ultracattolici. Per me la scuola deve essere completamente libera da tutte le religioni, nessun simbolo nelle classi e se devono esserci dei periodi di festa possono anche coincidere con feste religiose, ma non essere obbligatoriamente legate a queste. Si decidano i periodi e tali restino. Le uniche feste infrasettimanali devono essere legate alla Repubblica laica. Tipo 25 aprile o 1* maggio. Siamo un paese laico, dovremmo esserlo davvero e non solo sulla carts

    CITAZIONE (Mechanical @ 6/4/2024, 18:16) 
    No...principalmente siamo un paese aperto fin troppo a tutto e tutti...di questo passo finiremo fuori dalla porta a casa nostra

    chiedo scusa, mi sono sbagliato,

    pensavo che il tema fosse inerente alle religioni all'interno delle aule scolastiche e non alla invasione di stranieri ed alla prossima possibilità di essere cacciati dalla porta di casa.

    mea culpa

    Hai ragione, ma sono temi delicati che si intersecano, per cui è difficile tenerli separati in una discussione.
    In tante persone , davvero tante, c'è la sensazione che ci sia eccessiva tolleranza verso i maomettani e loro usanze, anche le più diverse e spesso contrarie ai nostri usi e costumi religiosi e non, a fronte di un irrigidimento ingiustificato verso quella che comunque resta di gran lunga la religione più diffusa nel Paese.
    Questa cosa delle scuole chiuse per ramadan va a incidere proprio su questo sentire, e va a impattare anche su chi non ha particolare afflato religioso.
    Tutto ciò crea attriti, che speriamo non sfocino col passare del tempo in qualcosa di più problematico da gestire.
     
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    Questione mal posta. Le sospensioni delle lezioni nella scuola vengono decise ad inizio anno, messe in calendario ad inizio anno dal Consiglio d'Istituto. Ogni scuola ha a disposizione alcune giornate da destinare alla sospensione in funzione delle sue esigenze specifiche che vanno a sommarsi alle festività già stabilite. Probabilmente qui si tratta di una sospensione delle lezioni decisa prevedendo un grandissimo numero di assenze ma non sappiamo se ad inizio anno o in corso.
    Poi bisogna vedere se, e in quale forma, andranno recuperate. Se si tratta di una causa di forza maggiore decisa in prossimità dal Consiglio allora non vanno recuperate. È il caso ad esempio di una inondazione in una determinata zona, anche se in questo caso viene deliberata la sospensione di un comprensorio da un organo più alto del consiglio, ma la sostanza non cambia, non vanno recuperate. A meno che non venga esplicitamente deliberato in concomitanza.
    Per chiarezza, parlare di assenza giustificata o meno, anche se non è questo il caso, non è cosa sensata. I genitori giustificano l'assenza solo al fine di rendere esplicito che sono a conoscenza dell'assenza del figlio. È semplicemente una forma di tutela della scuola, tenuta a comunicare l'assenza e a registrare la presa visione dei genitori. L'assenza, giustificata o meno dai genitori, va comunque a fare cumulo nel monte ore generale, che essa sia giustificata o meno. Quindi anche se per assurdo la scuola giustificasse una assenza, e sarebbe comunque una cosa impropria, questo non andrebbe a nessun vantaggio delle famiglie, anzi.
    Quindi è insensato dire che la scuola giustifica una assenza. La scuola può semplicemente prevedere attività esterne, come ad esempio una visita anche in autonomia all'università, in questo caso viene segnata presenza ma fuori aula. Quindi tutt'altra cosa. Scusate lo sproloquio ma era solo per puntualizzare.

    Edited by clavicembalo - 7/4/2024, 10:17
     
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    CITAZIONE (clavicembalo @ 6/4/2024, 20:48) 
    Questione mal posta. Le festività nella scuola vengono decise ad inizio anno, messe in calendario ad inizio anno dal Consiglio d'Istituto. Dubito che in questo caso si parli di festività. Probabilmente si tratta di una sospensione delle lezioni decisa prevedendo un grandissimo numero di assenze. A quel punto per non avere disguidi la scuola decide di sospendere le attività per quel giorno. Poi bisogna vedere se, e in quale forma, andranno recuperate. Se si tratta di una causa di forza maggiore decisa in prossimità dal Consiglio allora non vanno recuperate. È il caso ad esempio di una inondazione in una determinata zona, anche se in questo caso viene deliberata la sospensione di un comprensorio da un organo più alto del consiglio, ma la sostanza non cambia, non vanno recuperate. A meno che non venga esplicitamente deliberato in concomitanza.
    Per chiarezza, parlare di assenza giustificata o meno, anche se non è questo il caso, non è cosa sensata. I genitori giustificano l'assenza solo al fine di rendere esplicito che sono a conoscenza dell'assenza del figlio. È semplicemente una forma di tutela della scuola, tenuta a comunicare l'assenza e a registrare la presa visione dei genitori. L'assenza, giustificata o meno dai genitori, va comunque a fare cumulo nel monte ore generale, che essa sia giustificata o meno. Quindi anche se per assurdo la scuola giustificasse una assenza, e sarebbe comunque una cosa impropria, questo non andrebbe a nessun vantaggio delle famiglie, anzi.
    Quindi è insensato dire che la scuola giustifica una assenza. La scuola può semplicemente prevedere attività esterne, come ad esempio una visita anche in autonomia all'università, in questo caso viene segnata presenza ma fuori aula. Quindi tutt'altra cosa. Scusate lo sproloquio ma era solo per fare puntualizzare.

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    Scusami, ho modificato il testo che hai quotato,leggermente, per renderlo più preciso e comprensibile.
     
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    In caso di inondazioni ed eventi simili è il sindaco che decide con una ordinanza di chiudere le scuole. E chiaramente il giorno di lezione non è da recuperare.
     
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    Gli studenti musulmani del Politecnico di Milano: "Stop alle lezioni per fine Ramadan"
     
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    Non so quanto sia la percentuale degli studenti Musulmani al Politecnico di Milano certo che se alta gli si dia la facoltà di festeggiare la fine del Ramadan, senza però intaccare il normale iter scolastico degli altri.
     
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    Le scuole non dovrebbero decidere un bel nulla del calendario e chiudere solo per disposizioni ed ovviamente sicurezza.
    Come questi signori in casa loro sono la patria dell'islamismo anche più becero ed estremista pretendendo di agire qui allo stesso modo in "onore" della loro religione ("una volta" tagliavano anche le teste a chi non si convertiva), noi dovremmo essere in casa nostra, in Italia la patria della CRISTIANITÀ!
    Si adattino loro, rispettino loro.
    QUI siete ospiti delle NOSTRE tradizioni e usanze.
    Io voglio più crocefissi, più campane, più chiese, meno moschee abusive e passaggi pubblici ostruiti da tappetini e tanto altro...
    Noi NON siamo l'Islam e questo paese NON è casa loro...
    Dovremmo di contro anzi in questo momento esprimere più vicinanza ed attenzione ad Israele, come meritano le povere persone uccise brutalmente e porci il problema inverso e supportare Israele, non il contrario :UH: ...
    Forse sarà che stiamo esagerando e perdendo identità per colpa di 4 gatti violenti a trazione sinistra e dei politicanti di appartenenza ed identità (magari si occupassero dei problemi degli Italiani)??
    Tornassero a studiare piuttosto.
    Troppo bello invocare la laicitá quando fa comodo, usandola come giustificazione...
    Chiedete a questi cosa pensano dell'Italia che li ospita... :rolleyes:
    Altro che scuole chiuse, se non gli piace tornassero ai paesi legati alle loro origini, magari stanno meglio loro...
    Ma stiamo meglio pure noi.
    Viva la Cristianità e i simboli cristiani.
    Viva i crocefissi nelle scuole, ce ne vorrebbero di più.
     
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    CITAZIONE (Scappamento @ 8/4/2024, 11:53) 
    Chiedete a questi cosa pensano dell'Italia che li ospita... :rolleyes:

    Difficile che si sbilancino ma tra di loro peste e corna....poi per quanto riguarda le donne Italiane....
     
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    Copio e incollo dall'articolo : dato che ormai la componente musulmana è veramente grande anche negli atenei - proseguono i responsabili dell'associazione - promuovere la sospensione delle lezioni in queste occasioni non solo favorisce la coesione sociale, ma anche il rispetto reciproco e la comprensione interculturale, pilastri fondamentali di una società democratica e pluralista".

    Lo dicono con una certa delicatezza, ma appare chiaro che per loro, il numero è l'arma. Siamo in tanti e quindi dovete fare come vogliamo noi.
    Ora la cosa appare di scarso interesse trattandosi di un giorno di sospensione delle lezioni di all'Università, che francamente interessa a nessuno o quasi.
    Ma è il metodo che deve spaventare.
    La stessa logica del numero verrà applicata anche ad aspetti della vita più importanti di un giorno di lezione a scuola.

    Provate solo ad immaginare quando tra non molti anni questi soggetti saranno la maggioranza in alcune aree del paese, non poche, ed avranno sindaci e amministratori della loro etnia e della loro religione, cosa ne sarà degli sventurati italiani autoctoni che avranno la disgrazia di vivere in mezzo a loro.
    Il numero è l'arma con la quale ci sottometteranno.
    Dio solo sa quanto dovremo maledire, tra non molti anni, questa politica di accoglienza indiscriminata e questa mancanza di nerbo nell'imporre il rispetto delle nostre leggi e delle nostre tradizioni, a chi decide di propria spontaneità volontà di venire a vivere a casa nostra e beneficiarsi del nostro sistema .
     
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    CITAZIONE (Scappamento @ 8/4/2024, 11:53) 
    Omissis ("una volta" tagliavano anche le teste a chi non si convertiva),

    Mi permetto una lieve correzione: non lo facevano "una volta", continuano a farlo ancora oggi, tutti i giorni.
     
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    La gran parte degli Italiani non ha alcun interesse in merito a Patria, tradizioni, religione, dialetti. Quindi è difficile integrare gli stranieri, perché non abbiamo nulla da offrire. Quindi, prendiamocela prima con noi
     
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    CITAZIONE (Domenico_89 @ 8/4/2024, 13:03) 
    La gran parte degli Italiani non ha alcun interesse in merito a Patria, tradizioni, religione, dialetti. Quindi è difficile integrare gli stranieri, perché non abbiamo nulla da offrire. Quindi, prendiamocela prima con noi

    Vai di persona in qualche paese e proponi l'abolizione della festa patronale....
    Io penso che gran parte della popolazione Italiana sia orgogliosa della patria e delle proprie radici, e guai chi tocca le proprie tradizioni.
    Certo esistono certi contesti sociopolitici dove lo sport principale è andare contro a tutto ciò...
     
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