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Geppo1963
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2 nuove gravi condanne penali nella Lega del ministro Salvini.
Il 23 aprile 2024 un giudice d’Appello di Milano, ha inflitto 4 anni e mezzo al tesoriere della Lega Alberto Di Rubba, per peculato e turbativa nella scelta del contraente per la compravendita di un capannone abbandonato e senza agibilità a Cormano, strapagato 800 mila euro di soldi pubblici della Lombardia Film Commission, poi drenati ad un gruppo di simpatizzanti leghisti bergamaschi.
Una tangente mascherata.
Per Di Rubba, attuale amministratore federale della Lega nominato da Salvini in sostituzione del condannato per finanziamento illecito Giulio Centemero, è scattata anche l’interdizione dai pubblici uffici.
Quindi Salvini dovrà subito trovare un nuovo contabile da mettere negli uffici del partito.
Sempre nello stesso processo sono stati inflitti sempre in Appello 3 anni anche ad Andrea Manzoni, commercialista della Lega di Salvini, professione che non potrà più fare per 3 anni e interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Il giudice gli ha riconosciuto le attenuanti generiche e quindi la condanna è un pochino inferiore rispetto ai 4 anni e 4 mesi inflitti in primo grado.
Per chiudere il cerchio di questa vicenda, va ripercorsa la genesi di questa inchiesta, ben descritta da Armando Di Landro del Corriere.
Partita nel 2019 grazie agli sos dell’ufficio segnalazioni sospette dell’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia e della Direzione nazionale antimafia dirette a Casnigo, un paese della val Gandino, sopra Bergamo, in cui viveva l’idraulico leghista Francesco Barachetti, che in 5 anni è passato da 650 mila euro di incassi a quasi 4 milioni e mezzo, e la barista Valentina Servalli, titolare della Taaaac srl, cugina di Di Rubba, anche lei destinataria di un bel po’ di soldi provenienti da società satellite della Lega, che così apparivano come garanti della solidità finanziaria del partito di Salvini, che tra il 2017 e il 2018 si preparava ad andare al governo coi 5 stelle di Conte.
Il dossier di quell’epoca, era più che lecito e legale, per nulla lo spionaggio di cui sta indagando oggi la procura di Perugia.
Le segnalazioni delle banche sono arrivate in Procura a Bergamo, Milano e Genova.
25 faldoni, 200 fascicoli e più di 5.000 pagine con movimenti di soldi in più direzioni gestita dai 2 contabili Di Rubba e Manzoni. A loro volta titolari della Partecipazioni srl su cui sono giunti 39 bonifici per mezzo milione di euro.
Oltre che alla Pontida Fin e a Radio Padania.
Passaggi di soldi appena successivi alle confische subite dalla Lega in tutta Italia per la truffa dei 49 milioni sui rimborsi elettorali rimasti misteriosi e per ora senza contestazioni e nemmeno conseguenze giudiziarie sulla Lega partito.
Sì perché è da questo giro vorticoso di soldi che si è potuta ricostruire la tangente mascherata pagata dalla Lombardia Film Commission per il capannone senza agibilità e che ha portato alla condanna per Manzoni e Di Rubba.
Ossia, un caso di corruzione e di peculato che rappresenta un evento a sé.
Delle segnalazioni sospette iniziali avevano già scritto un anno prima che partisse l’inchiesta i giornalisti Stefano Vergine e Giovanni Tizian, oggi indagati a Perugia per i presunti dossieraggi illegali.
Ma avevano scritto il vero di un partito politico di governo, esercitando quindi il diritto di cronaca.
Spetterà alla procura di Perugia stabilire se si è trattato di spionaggio lecito o di rivelazione di segreti.
Alla fine resta che di queste 2 condanne che riguardano personaggi centrali negli ingranaggi economici della Lega di Salvini che è al governo, NEI TG NON C'E' TRACCIA.
Penso che se i TG non danno notizie di questa importanza, siamo messi veramente molto male.
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Lega, due condanne in Appello taciute dai tg nazionali |
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