In realtà i contatori Geiger avrebbero bisogno di essere tarati per dare una misura della radioattività. In ogni caso, la differenza di risposta tra radio (certamente avvertito) e trizio (pressoché irrilevabile) o luminova (non radioattivo) è tale da fare facilmente un discrimine.
Io comprai un contatore ucraino di marca Bella (sic...) alimentato con una pila a 9 volt e purtroppo non ha mai funzionato (soldi buttati via) Dunque quel che ti descrivo è un quadro teorico, ma che mio malgrado non ho potuto sperimentare (e nel frattempo ho uno strumento di 35 anni inservibile e qualche orologio per cui non mi sono tolto il dubbio. Pensa che un Unitas che è stato probabilmente rilumato, non potendo verificare se avesse della radioattività residua, ho finito per darlo via).

Il comportamento che descrivi non appartiene al radio. Come si è già detto, la luminescenza legata al decadimento radioattivo non è influenzata dall'energia luminosa conseguente ad un'esposizione alla luce, per cui, il radio determina una luminosità costante. In alcuni casi i sali di fosforo della parte scintillante reagiscono in seguito all'esposizione alla luce e presentano una luminescenza di breve durata. In genere tale comportamento avviene per lume al trizio (esaurito, cioè decaduto al di sotto di una massa critica per essere sufficientemente energetico per eccitare la parte scintillante) o nel caso di luminova. Il luminova è l'unico, tra questi materiali, che abbia bisogno di essere "caricato"

Però non mi torna molto che in 100 anni di radio a manetta il quartante non abbia il minimo segno di bruciatura ma anzi sia bianco latte.. forse è in materiale ceramico? Oppure è stato ristampato e contestualmente sostituto con altro materiale luminoso…