Ormai da molti anni, a partire da Rolex, Cartier, Audemars Piguet, Patek Philippe, per poi arrivare alla più recente distribuzione selettiva delle parti di ricambio attuata da Swatch Group, è ormai norma applicare una politica aziendale da parte dei produttori di orologi di "divieto" di acquistare parti di ricambio di marca da parte del tradizionale artigiano orologiaio, che non può o non vuole aderire alle regole imposte da qualsivoglia fabbricante.
Vedo avvisi appesi da fornituristi che parlano di una causa collettiva per contrastare questa tendenza, sento di orologiai che denunciano e dicono che non è giusta una gestione simile del servizio post-vendita.
Io personalmente sono d'accordo sul fatto che una ditta fabbricante, per poter contare su collaboratori adeguatamente preparati ed attrezzati, possa stabilire determinate condizioni, oppure possa richiedere determinate credenziali o procedure da osservare per l'ordinativo dei pezzi di ricambio con fotografie o altro.
E sono pure molto felice che finalmente ci siano queste regole per ogni marca di orologi, in modo che si metta fine all'era dei ricambi venduti dall'amico dell'amico, ruote procurate per fare un favore, per finire la riparazione, per accontentare l'amico, il cugino, il parente, e orologiai che riescono ad avere fornitura di questo e quello.
A mio parere finalmente il settore si trova ad essere organizzato a dovere, ogni marca deve avere il suo appoggio ufficiale, preparato ed attrezzato, ed ogni cliente deve avere un lavoro fatto a regola d'arte perche il suo orologio, dal Casio al Breguet, sia rimesso a nuovo e valorizzato come merita.
Quindi tutte queste cause collettive le reputo assolutamente inutili nonchè una perdita di tempo, perchè le maisons d'orologeria hanno previsto qualsiasi norma legale prima ancora di organizzare le varie distribuzioni selettive, e se la ridono sotto i baffi inseme con quelli che hanno aderito.....

Magari aveva fatto revisionare l'orologio solo da un paio di mesi.. (?) ma la molla s'è rotta comunque.. (?)