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| Molto belli tutti... ho un sorta di "feeling familiare" con Zenith. Siccome il Moonpahse T l'avete già postato e il 38 del forum pure, mettiamoci il Primero "diverso":
4026 Split Second
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| Up necessario  |
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| Io personalmente trovo interessante instaurare un paragone storico e metodologico.
Qualche benpensante in tempi recenti ha dichiarato che si "è aperta l'era dei dispositivi wearable".
Curioso, visto che sono millenni che l'uomo ha fatto della portabilità dei propri dispositivi di potenziamento delle capacità muscolari e sensoriali uno dei più forti filoni di innovazione.
Smartwatches e orologi meccanici sono quindi dispositivi che in epoche diverse e con percorsi diversi sono "scesi dalle torri per finire prima nelle tasche e poi sui polsi".
Cosa li accomuna: il luogo di portabilità e una funzione ovvero l'indicazione del tempo.
Cosa li distingue: il design del significato. Che è un concetto complesso (se volete capirne di più, leggetevi Roberto Verganti).
Il significato è un misto di funzionalità, tecnologia, ma soprattutto emozioni suscitate nell'end user.
Sono utili entrambi? Certo!, suscitano emozioni diverse in contesti d'uso diversi.
Sono in concorrenza? Sì, perchè il luogo di portabilità è unico
Sono complementari? altrettanto sì, perchè il consumatore di oggi può essere estremamente complesso ed amare le alternative.
Cosa preferisco io? La fisicità di una meccanica ben fatta, indipendentemente dal tempo in cui è stata prodotta..
My two cents.. |
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| | happy Birthday, limitati! |
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| | Bene, scelta di buon senso. |
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| | Vedo solo ora. Se si libera posto ci sarò volentieri. Porto orologio blu 😀. |
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| Allora, di Bleu se ne producono da sempre circa 100 esemplari l'anno. A metà 2019, dopo qiuasi 10 anni di produzione i seriali erano poco sotto i 1000. La produzione è limitata anche dalla difficoltà di produzione del quadrante, soggetto ad alta difettosità. Solo alla boutique di New York si parla di 70 persone in lista. La distribuzione in Italia si è ristretta ulteriormente. Nel contempo si è quasi sfondato il muro psicologico. Da qualche giorno siamo a 49.999$ sul noto sito.
Stiamo anche parlando di un orologio che viene richiesto come "gadget" da clienti amatori del marchio che spendendo centinaia di migliaia di euro per pezzi ben più pregiati.
Non posso escludere che qualcuno lo cerchi anche per specularci, ma in questo caso il campo della partita è estremamente ristretto. |
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| | Ottima iniziativa. Salvo cause di forza maggiore ci sarò |
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| | ciao Andreas, purtroppo devo dare buca Giovedì 5 sera sono su un intercontinentale New York - Milano. Rientro il 6 mattina... Sorry. Buona cena a tutti... |
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| | Allora... ringrazio Andreas che tenta di stanarmi😀😀 non ho la certezza di poterci essere perché potrei essere negli States...iniziamo a dire sì... almeno qui vorrei esserci... |
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| Domanda la cui risposta richiederebbe un trattato enciclopedico....
Posso dire che sì, è difficile mettere in produzione nuovi calibri, perchè il processo è comunque complesso, e gli investimenti da sopportare sono ingenti, indipendentemente dal fatto che oggi ci siano CAD3D e macchine con produttività ben diverse da un tempo.
Ma la situazione è estremamente antitetica:
1) vuoi fare un calibro industriale ad altissima tiratura: ingentissimi investimenti in attrezzature che devono sostituire ANCHE l'orologiaio (pensiamo al regleur sostituito da un laser che scarifica un bilanciere..) per avere cadenze produttive mostruose. In questo caso si ricerca e si sperimenta per lungo tempo il comportamento dei prototipi al fine di eliminare l'uomo il più possibile. E' vero che il top si raggiunge sui quarzi, ma avete un idea di quanto era la cadenza della linea produttiva degli Swatch nel 1985? Un pezzo ogni 2".
2) vuoi fare un calibro di manifattura a bassa tiratura ed alto pregio? per quanto puoi aiutarti con macchinari, avrai un alto costo di manodopera che devi specializzare sul nuovo prodotto, e ti prenderai più rischi sui "due ingranaggi diversi" che intendi montare. Per quanto i vari simulatori cinematici oggi consentano di "vedere come è fatto il primo pezzo difettoso", c'è una cosa che riescono ancora molto male a simulare: gli attriti dissipativi. Per quelli occore necessariamente fare i prototipi fisici. E se fai "modelli fuori dal coro" non hai dati storici da confrontare e rischi nel mucchio.
All'inizio del 2000 fecero uno studio per capire i costi di industrializzazione di un solo tempo di fascia alta, si parlava di 5 milioni di CHF solo per fare arrivare a fare i prototipi funzionanti.
Cheers |
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| | Bella iniziativa, come sempre. Purtroppo è di giovedì e mi tocca passare. Sarà per la prossima! |
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| | Grandissima iniziativa, peccato che con la mia agenda overbooked faccia a pugni... questa volta a malincuore devo passare...🙁 |
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7838 replies since 11/11/2007
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