Io non trovo che siano diversi metri di misura, bensì episodi diversi che devono essere considerati in maniera diversa, tutto qui. Le FO, come qualsiasi altra entità al mondo, non sono di per loro buone o cattive, hanno le loro procedure ed il bravo poliziotto è quello che le oserva, chi non lo fa è un cattivo poliziotto, punto. Anche tra di loro ci sono gli incoscienti, i poco di buono e coloro che approfittano della divisa per sfogare i loro cattivi istinti - quelli che sparano attraverso un'autostrada e quello che uccidono di botte un povero ubriaco o drogato, perfino quelli che si permettono atteggiamenti indegni della divisa a sostegnodi questi colleghi assai poco difendibili. Poi ci sono i povericristi che vengono ammazzati in servizio - il padre di una mia cara amica era appunto un Carabiniere ucciso insieme ad altri colleghi per essersi comportato in maniera anche troppo "umana" in fase di arresto di un noto terrorista, che all'epoca tutti ritenevano un tranquillo cittadino. Purtroppo la linea di demarcazione tra l'essere ligi alle procedure ed abusare delle stesse è sottile e speso strumentalizzata. Nell'episodio di Napoli, aldilà delle responsabilità dello sparatore, se ad essere colpito anziché un ragazzo incensurato (e quindi, come tale , giustamente presunto innocente) fosse stato il pregiudicato che era con lui, la cosa avrebbe avuto un'eco cento volte minore. Purtroppo in Italia (ma non solo, va detto) c'è la tendenza a considerare chi muore come automaticamente dalla parte della ragione. Il criminale che penetra in una casa con l'intento di rubare e commettere violenza ai danni degli abitanti, se viene ucciso diventa una vittima e chi lo ha ucciso un assassino, anche se lo ha fatto per difendere sé stesso ed i suoi familiari; un giovane che muore in uno scontro tra ultras di calcio a momenti diventa un eroe, anche se era uno dei 10-15 facinorosi che armati di coltelli e bastoni hanno assaltato e ferito un tifoso avversario. Io direi che occorre stare molto attenti prima di appiccicare etichette di "vittima" e "assassino", forse si eviterebbe il rischio di usare diversi metri di misura, appunto ...