Mi viene un dubbio magari qualcuno ne sa più di me Allora nei campi profughi rohingya nel Bangladesh operano alcune associazioni umanitarie prevalentemente europee e ci sta in quanto il Bangladesh di per se è un paese poverissimo .
La mia domanda è come mai i mussulmani del golfo (arabia saudita qatar etc ) de per se ricchiaaimi non aiutano minimamente il loro correligionari ?

come il 90% dei problemi in italia si risolverebbe con la certezza della pena! le leggi ci sono, bisogna farle rispettare e dare la giusta pena, e poi farla rispettare!

Abbia citta Italiane assai messe peggio, pur avendo molti meno abitanti.

Premetto che in un anno e mezzo di vita a Londra in un quartiere non certo tra i più pettinati (quella di Caledonian Road, a parte la zona più vicina a KC, è un’area abbastanza problematica) non ho mai percepito insicurezza.

Tuttavia è una città estremamente eterogenea e difficile quindi questi dati non mi sorprendo purtroppo.

Mi chiedo: se i migranti fossero di fede cattolica e non islamica, tutto questo esercito di supposti “crociati on demand” strenui e risoluti difensori della dottrina e delle radici cattoliche cosa dovrebbero inventarsi. Tutti laici e atei???

il laicismo è funzionale alla ratio e antitetico alle crociate religiose di qualsiasi colore e tipo

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Da sempre l'ateismo è stato percepito dai credenti e dalle classi sacerdotali come un pericolo per la fede. Tutt'oggi è oggetto di timore, rifiuto, avversione, intolleranza e violenza persecutoria da parte di istituzioni e figure religiose, a seconda delle religioni e dei culti con il quale si è scontrato. Secondo l'accademico e storico delle religioni italiano Raffaele Pettazzoni (1883-1959) « muovendo dalla propria peculiare rappresentazione di Dio, ciascuna religione ha sempre condannato e condanna come atee tutte le rappresentazioni che non sono conformi alla propria: nell'età antica i greci e i romani considerarono atei gli ebrei e i cristiani in quanto rifiutavano l'adorazione a singoli dèi; in quella moderna dai polemisti cattolici fu rivolta simile accusa ai protestanti, e così via. E più volte nei secoli l'accusa divenne arma di persecuzioni e di odî cruenti. Da Socrate a Bruno, da Spinoza a Hegel, ben spesso ne furono colpiti i filosofi comunque dissenzienti dalla concezione religiosa del loro paese e del loro tempo. »
Per tali ragioni nelle diverse società umane condizionate dalla religione e/o dove questa svolge un ruolo importante, le persone non credenti sono bollate come immorali, individualiste, egoiste, senza scrupoli o pericolose; dunque l'ateismo, insieme all'irreligiosità, viene denigrato come un pensiero potenzialmente distruttivo, per la religione stessa in primis, e poi per l'ordine sociale costituito.