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| Il post da te citato dovrebbe essere inserito come tutorial in cima ai thread, anzi mi pare che in una delle defunte sezioni Panerai fosse proprio così. Era fatto in maniera magistrale. Comunque, come già indicato dall'opener, i fake Panerai più comuni hanno le caratteristiche indicate: incabloc errato, scritte sul movimento applicate e non scavate, vite del collo di cigno che talvolta nemmeno tocca  . In sostanza è abbastanza facile riconoscere questi particolari e in rete ho visto che si trova qualche analisi comparativa. Magari si può chiedere che il thread di Andy possa essere ripristinato con le foto.
Molto più pericolosi sono i cosiddetti assemblati post vendita a Vendome. Nei primi anni 2000 furono definitivamente dismessi i laboratori di Firenze e molti pezzi (casse, quadranti, movimenti ecc.) furono acquistati a peso da parte di un ex collaboratore o ex dipendente, non ricordo bene. Furono quindi assemblati molti orologi, anche storici, con pezzi originali ma che, evidentemente, non erano stati costruiti né collaudati dalla Panerai. Problema filosofico interessante, fatto sta che molti di questi pezzi girano ancora a prezzi folli perché venduti come originali. |
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| | Falso per i motivi da te indicati, tra cui l’incontrovertibile (e ormai superato nei falsi più evoluti) simil incabloc con le scanalture dritte. Che dire. |
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| Intendevo questo, con quadrante stampato e non a bicchierini  :
In ogni caso ha la ghiera in ceramica e niente plexi, quindi concordo con te sulla difficoltà di trovare un homage coerente. |
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| | Squale Y1545 per Gnomon, purtroppo in vendita solo lì e non tramite lo store ufficiale (Squale è italiana e produce in Svizzera). Se non ti fa paura la frontiera, forse è il miglior omaggio in giro, |
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| Bisognerebbe cercare di sapere un po' di più sulla sua provenienza, da chi e quando è stato acquistato ecc.
Il movimento, ripeto, sembra corrispondere alle ultime (sfortunate) produzioni Panerai pre-V degli anni 1996-1997, quindi è plausibile che sia un fondo di magazzino che sia stato incassato e assemblato successivamente con altre rimanenze.
Io non lo acquisterei ma, se fosse già mio, lo terrei dato che come ripeto non sembra un falso ma un assemblato con pezzi originali (il movimento è comunque un Unitas svizzero ben rifinito). Anche la guarnizione sul fondello lascia pensare bene. L'unica cosa che mi convince poco è il pin sul ponte proteggi corona, dovrebbe essere a filo del ponte stesso. |
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| A me il movimento sembra il cosiddetto 6497 MKIIA, previsto nelle ultime produzioni pre-V che Panerai aveva commissionato alla Coro srl per 5218/209 e 5218/210 (fonte "Panerai - una storia italiana", libro scritto da due forumisti tra i più esperti sul tema e che ti consiglio di acquistare perché vale molto più del prezzo). La cassa 6500 potrebbe essere una di quelle rimaste come fondo di magazzino al momento della cessione.
In rete puoi trovare facilmente notizie circa orologi Panerai assemblati da un privato che acquistò moltissimi componenti rimasti nei laboratori di Firenze e li utilizzò per assemblare orologi non prodotti da Panerai ma costruiti con parti originali. Ora il tema è filosofico, ammesso che il tuo sia uno di questi lascio a te decidere se sia originale o falso. L'importante (parlo in generale) è che chi vende e/o compra un orologio del genere sia informato sull'esatta provenienza.
A propendere per la tesi "assemblato" mi fa pensare la numerazione 0000: che io sappia tutte le numerazioni Panerai (pre-V, pre-A e successive) partono dalla 1 a parte i cosiddetti OOR (out of range), che sono delle preserie o prototipi ma che riportano appunto la dicitura OOR.
Un'ipotesi suggestiva, ma non troppo, potrebbe far pensare che chi ha inciso su quel fondello 0000 voleva implicitamente segnalare che era un assemblato post-Firenze. Oh si fa per chiacchierare |
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| A seguito di alcune considerazioni personali, chiedo scusa ma in questa fase preferisco annullare la mia adesione.
In bocca al lupo e complimenti comunque per la bella iniziativa. |
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| | A me sembra tutto buono, quadrante compreso. Negli anni 90 Sector faceva pezzi pregevoli. Il marchio gemello era Philip Watch, più elegante rispetto alla Sector che era orientata a modelli più sportivi. Ci furono testimonial importanti, uno tra tutti Patrick de Gayardon. |
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| | Grazie per i contributi, peccato per questo aggiornamento secondo me in peggio. Meglio il primo tipo quindi. |
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| CITAZIONE (AndreaG™ @ 27/11/2018, 12:46) Grazie e grazie a tutti per l'apprezzamento. Io ho preso proprio quello con indici bianchi, la versione precedente, a mio avviso più riuscita dell'attuale proprio per via del finto invecchiamento del luminova.
Com'è secondo te la luminosità e la persistenza di questo "old radium"? |
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| Ho avuto un problema simile su un Samsung di fascia alta. Ho fatto una cura di ripasso saldature e reinserimento connettori a tappeto, insistendo sulla zona di alimentazione e si è tutto sistemato.
Ovviamente può essere di tutto, appunto da una saldatura o un connettore ad un condensatore elettrolitico difettoso.
Se non sei pratico è meglio portarlo in assistenza o farlo vedere da qualcuno bravo e attrezzato, scusa la banalità dell'affermazione .
Le altre tre presentavano lo stesso problema? Erano nella stessa posizione? Nell'impianto hai cose particolare tipo attuatori a onde convogliate, powerLan? La presa di corrente è in buone condizioni ? |
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| Su wristwatch review c’è un articolo interessante, “The controversial Ginault”. Inoltre sul loro sito non c’è traccia di indirizzo fisico o partita iva, mi sa che i mod sono al mare sennò questo marchio avrebbe già fatto la fine di Alpha Tiger &co  |
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345 replies since 17/5/2012
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C'è ancora molto da studiare 
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