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| CITAZIONE (gattamelata @ 28/8/2014, 12:13) Per carita'...semplice curiosita e completezza di informazione... Immagino fosse davvero qualcosa di assai superficiale e poco visibile...se come ipotizzabile fosse un graffio prodottosi in vetrina durante i vari spostamenti.. 
Uno striscio di circa 1 cm su superficie lucida piuttosto visibile probabilmente prodotto da altro oggetto metallico. Non parliamo di hairlines ma di uno striscio che aveva comunque marcato la cassa. |
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| CITAZIONE (Tiamanga @ 28/8/2014, 12:07) dipende dall'extra dello sconto extra...
se ne è valsa la pena hai fatto bene... e poi quel commerciante non ti vedrà più
che figuraccia....
Non cambiava la vita ma trattandosi comunque di un orologio di pregio non mi andava di acquistarlo pensando che aveva già passato una lucidatura. Allora mi compro un buon usato e lo faccio lucidare rimettendolo a nuovo… |
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| CITAZIONE (gattamelata @ 28/8/2014, 12:00) Puoi dirci di che orologio si trattava?
Preferisco di no… Cui prodest? |
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| Vi voglio raccontare cosa mi è successo. Non dirò il nome del modello di orologio né, ovviamente, quello del concessionario.
Interessato all'acquisto di un orologio, lo trovo presso un concessionario della marca. Provo l'orologio, scatto anche qualche foto (fronte, retro, al polso) quando noto uno striscio sul lato della cassa.
L'orologio mi interessa ma non ci penso nemmeno ad acquistare un orologio nuovo con striscio incluso, evidentemente fatto nei continui spostamenti vetrina/cassaforte o mostrandolo a qualche cliente.
Confermo l'interesse nel modello ma solo se me lo ordinano nuovo e me lo consegnano con le relative plastiche. Ci mettiamo d'accordo.
Dopo circa 3 settimane mi confermano che l'orologio è arrivato. Tutto contento vado a ritirarlo. Il proprietario va a ritirare il pacchetto (o dovrei dire pacco?) e lo apre tirandolo fuori dalla cassaforte. Con mio stupore mi toglie le plastiche protettive e si avvicina al tavolo dove sono seduto porgendomi l'orologio.
Ovviamente la cosa mi scoccia. Perché togliere le plastiche a cinque metri dal cliente? Comunque prendo l'orologio e lo osservo un po'. Qualcosa non mi convince. Lo striscio non si vede ma ho la netta sensazione che sia lo stesso orologio che avevo rifiutato opportunamente lucidato. Mi ricordo che ho scattato delle foto. Vado a controllare se si vede il seriale e voilà… è lo proprio lo stesso! Evidentemente le plastiche servivano solo a far scena ma erano applicate "alla carlona" 
Potete immaginare la delusione per il comportamento del concessionario, a cui non manco di far notare la cosa calcando la mano sulla scorrettezza fatta. Grande imbarazzo del proprietario che comincia a balbettare scuse insensate… prima escludendo la cosa ("ma no, non è possibile… quello non è il seriale"), poi addirittura dicendo che è la casa madre che gli ha rispedito quello dopo che aveva ottenuto che gli sostituissero quello in stock e aggiungendo che l'orologio uscirà di produzione ed era quindi l'unico disponibile.
Infinite scuse, sconto extra ma per me comportamento senza appello. Saluto il concessionario, da cui mi guarderò di fare acquisti nel futuro, e me ne vado. |
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| | Rolex e Jaeger-LeCoultre usano invece Pro/Engineer (che ormai d diversi anni ha cambiato nome in PTC CREO). |
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| CITAZIONE (mbelt @ 20/8/2014, 15:42) Se rileggi bene è chi ha aperto il topic a non avere le idee chiare. Infatti da un lato parla di prestigio, che è una cosa, poi chiede le che nella valutazione del prestigio sia inserita anche la valutazione di chi ha innovato a segnato la storia dell'orologeria, e già qui le cose cambiano perché non sono le più prestigiose oggi ad aver apportato grandi innovazioni. Così, ribadisco , anche solo stilare una classifica soggettiva diviene impossibile.
Fosse una domanda sul prestigio odierno direi: Rolex , su tutti, Patek Philippe, Audemars Piguet e Vacheron Constantin. Tutto il resto in termini di prestigio così come conosciuto dalle persone, perché questo richiede la nozione di prestigio, semplicemente non esiste.
Certamente sulla base delle sfumature che vengono attribuite alla parola "prestigio" di classifiche se ne potrebbero fare infinite.
L'elenco da me proposto, anche in maniera un po' impulsiva, era un'idea di massima del prestigio come può essere percepito tra gli appassionati che seguono il mondo dell'orologeria e che sanno che c'è molto di più al di là di Rolex ed Omega. |
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| CITAZIONE (mbelt @ 20/8/2014, 15:26) Altra perla di topic, ci mancava proprio una bella classifica sulle case basate su non si sa bene cosa.
Beh, dai Marco… se qualcuno si avvicina all'orologeria può comunque essere un punto di partenza per andare a scoprire un po' di produttori. Poi indubbiamente sono elenchi discutibilissimi ma il gruppone dei marchi più prestigiosi è, bene o male, quello. |
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| CITAZIONE (Il_Ministro @ 20/8/2014, 15:03) Si può inserire in questa lista Richard Mille?
Secondo me no. Il prestigio è determinato da numerose componenti tra cui la riconoscibilità ma anche la storia e la tradizione. Due componenti sui cui Mille è certamente più debole dei marchi sopra citati.
CITAZIONE (LuvRolex @ 20/8/2014, 15:09) Metterei anche Ulysse Nardin tra i primi posti.
JLC c'è già.
E dai che l'aggiungo…
Vediamo se riusciamo a creare un minimo di consenso...
CITAZIONE (ilcommesso @ 20/8/2014, 15:10) Ops, l'età avanza e la vista non è più la stessa  certo che anche questo 3d si preannuncia di livello 
Vedo fumi di guerra… |
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| I regolatori a singola lancetta che indicano l'ora di 5 minuti in 5 minuti non li trovo pratici. Più interessante invece il recente Salthora con meccanismo ad ore saltanti.
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| In termini di prestigio in questo periodo le collocherei più o meno come segue ma è comunque una lista personale e che si presta ad infinite discussioni
Patek Philippe
A. Lange & Sohne
Vacheron Constantin
F.P. Journe
Breguet
Jaeger-LeCoultre
Audemars Piguet
Rolex
Cartier
IWC
Girard-Perregaux
Ulysse Nardin
Blancpain
Zenith
Panerai
Omega
Per "prestigiosi" si intendono marchi che ottengono un generale consenso anche tra gli appassionati con maggiore cultura orologiera.
Ripeto, elenco del tutto personale e comunque una o due posizioni cambiano poco… Sono sfumature.
Edited by reverso66 - 20/8/2014, 15:16 |
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| Magari potrebbe cominciare lui a spendere qualcosa per il suo sito web visto che è completamente nero…
www.roshanmartin.ch |
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| CITAZIONE (ciaca @ 19/8/2014, 01:04) Il senso te l'ho già spiegato in altro topic, ci riprovo:
L'importato é una cosa, il venduto al dettaglio un'altra.
Se non si coglie questa differenza non si comprende la realtà attuale del mercato italiano dove il 90% del fatturato complessivo non è fatto dalle vendite al dettaglio.
Un mio amico invece pur avendo la concessione non ne ha venduto uno negli ultimi 3 anni.
Infatti è fallito
Il dato "90% del fatturato" e' una tua stima? Basata su...?
Anche qui mi pare che esageri. I miei riscontri, certamente limitati, sono diversi ma sono sempre pronto a rivedere la mia posizione. Supportami pero' il dato fornito 
Inoltre, se una buona fetta del fatturato del concessionario deriva da vendite a rivenditori, questo non e' IMO indice di un mercato distrutto ma e' la conseguenza di colpevoli anomalie distributive e di acquirenti sempre piu smaliziati e non disposti a riconoscere un valore aggiunto all'acquisto fatto presso il concessionario ufficiale. Poi certamente molta merce prende la strada dei mercati esteri ma avviene anche il contrario (molti reseller particolarmente aggressivi riescono ad esserlo vendendo prodotti che arrivano da fuori), seppur in misura inferiore.
Edited by reverso66 - 19/8/2014, 02:07 |
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| CITAZIONE (ciaca @ 19/8/2014, 00:21) Non esistono informazioni a riguardo perché sono le stesse case ad essere restie a diffonderle, specie quando non sono esaltanti.
Se pensi comunque che la produzione totale della casa in un anno dovrebbe attestarsi intorno alle 5000 unità (forse anche 7000) non è difficile immaginare che i numeri del solo mercato italiano, ormai distrutto e praticamente irrilevante, siano dell'ordine di grandezza che è già stato ipotizzato (e secondo il mio modesto parere anche molto inferiori come già ipotizzato da mbelt).
Abbiamo postato quasi simultaneamente…
Angelo, lo sai che mi sei simpatico e spesso condivido le tue opinioni ma non capisco perché continuare a definire il nostro mercato "distrutto e irrilevante" anche contro il riscontro dei numeri. Mi sembra che usi espressioni più forti del necessario. Forse lo fai per dare enfasi ma distrutto e irrilevante è un'iperbole.
Se vuoi dire che è in crisi, che gli italiani comprano meno, che è in gran parte movimento di transito non ti contraddico di certo ma "distrutto e irrilevante" è affermazione non supportata dai dati e dalle evidenze. A meno che tu non pensi che la Federazione dell'Industria Orologiera Svizzera abbia alterato i dati che riguardano l'Italia giusto per farci contenti…
Un mio amico concessionario di pezzi Lange ne piazza una decina all'anno da solo. |
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| | Un numero ufficiale che proviene dalla casa è che meno di 5000 pezzi lasciano la manifattura ogni anno. Francamente 100 pezzi per un mercato comunque importante come l'Italia sembrano pochini ma comunque sia non dovrebbe scostarsi di molto da quest'ordine di grandezza. |
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828 replies since 11/9/2012
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