| La storia di Seiko inizia nel 1881, quando un giovane imprenditore di 22 anni, Kintaro Hattori, apre il suo negozio di riparazione di orologi a Tokyo.
Kintaro, 11 anni dopo, nel 1892 fonda la manifattura “Seikosha” e realizza il suo primo orologio da parete e tre anni dopo il suo primo orologio da polso. La filosofia di Seiko sin dall'inizio è stata orientata alla ricerca della perfezione: una continua ricerca del meglio, fondendo la filosofia orientale con uno straordinario spirito di competizione, il tutto filtrato attraverso una incredibile creazione di sinergie.
Questo approccio imprenditoriale, solo apparentemente contraddittorio, è assolutamente evidente nella scelta di Kintaro Hattori di fare competere i suoi stabilimenti: Suwa Seikosha e Daini Seikosha. L'obiettivo era semplice: progettare bellissimi orologi, con casse lavorate e creare movimenti dalla straordinaria precisiine, in grado di superare quelli svizzeri. Per farlo, si decise di creare due distinte linee, che oggi definiremmo top di gamma: Grand Seiko e King Seiko. In quegli anni Seiko riteneva che la concorrenza interna potesse apportare benefici alla qualità ed allo sviluppo del prodotto, così nacque la competizione tra Daini Seikosha e Suwa Seikosha; il concetto ispiratore del King Seiko e del Grand Seiko era lo stesso: superare gli Svizzeri in quanto a precisione e finiture, attraverso un design universale, un quadrante raffinato ed elegante. Nel 1960, quindi, Suwa Seikosha presentò il primo Grand Seiko ref.3180 (foto 3180 ss), con medaglione d’oro nel fondello (foto 3180 ss case b). Non molto più tardi, nel 1961, Daini Seikosha produsse il primo King Seiko, ref. 15034: un calibro manuale 25 rubini, secondi centrali, quadrante argentè o nero, semplice e pulito con richiami stilistici al primo GS . Sul quadrante una scritta King Seiko molto evidente, con grossi indici applicati, cassa molto filante e piatta, realizzata sia in acciaio che oro gold filled. Sul fondello della linea KS il primo stemma è solo inciso: uno scudetto con croce coronata .
Il secondo modello fu il 44 KS, un orologio meccanico a carica manuale di alta qualità: ref. 44-9990
successivamente declinato anche in versione calendario. Il fondello si arricchisce con il medaglione d’oro, resta il bello scudetto con una corona. Introdotto nel 1964 e prodotto fino al 1968, il 44 KS è stato prodromico alle belle linee del KS 4420-9990
e poi del Grand Seiko 4420-9000 . Entrambi sono dotati di una evoluzione del calibro del KS, che passa da 25 a 27 rubini.
Con il KS 4420-9990 compare l’indicazione Chronometer e poi . Prodotto dal 1966 dalla fabbrica Daini Seikosha, il 4420-9000 GS, secondo taluno rappresenterebbe un vero e proprio punto di svolta nella filosofia di Seiko. Le linee della carrure sarebbero la prima, vera, compiuta espressione della “grammar of design” elaborata dal giovane Taro TANAKA: progettista assunto nel 1959, è stato uno dei principali artefici della rivoluzione in casa Seiko, facendosi promotore del rinnovamento della maison che ha permesso di affiancare all’affidabilità ed alla robustezza dei movimenti (l’efficienza dell’orologio) a delle linee completamente nuove, capaci in particolare di differenziarsi dai segnatempo svizzeri e dalle linee classiche tondeggianti.
Ispirate al taglio delle pietre preziose, le linee di TANAKA sono nette, con spigoli vivi, sfaccettature e piani lucidati a specchio. Il geniale progettista mise a punto le sue regole della grammatica del design nel 1962. Ispirato in parte all'arte del taglio delle gemme, Tanaka ha approfondito la filosofia del design degli orologi. La "grammatica del design" si compendia in quattro principi: tutte le superfici e gli angoli della cassa, del quadrante, delle lancette e degli indici dovevano essere piatti e geometricamente perfetti per riflettere al meglio la luce, in secondo luogo, le ghiere dovevano essere semplici curve sfaccettate bidimensionali, terzo, non si dovevano percepire distorsioni visive da qualsiasi angolazione e le casse ed i quadranti dovevano essere lucidati a specchio. Infine, tutti modelli dovevano essere caratterizzati da univocità, abbandonando generiche casse rotonde. Secondo alcuni, il Grand Seiko 4420-9000 sublima la “grammar of design” di TANAKA, palesando la nuova filosofia al grande pubblico. E’ interessante notare come il GS 4420-9000 fu costruito da Daini, pertanto desumo che, almeno nelle nomenclature, Seiko stesse abbandonando l’idea di una competizione serrata tra i due stabilimenti, in favore di sinergie nell’interesse del marchio. La ‘rivalità’ continuò fino agli anni '70, quando fu definitivamente abbandonata. Le mie ricerche, che di fatto sono ovviamente parziali, mi hanno portato a credere che, almeno inizialmente, le linee Grand Seiko e King Seiko siano nate come paritetiche: non ho avuto evidenze che siano state concepite con obiettivi diversi, quindi con standard qualitativi diversi. La filosofia di TANAKA e le sue linee vengono riprese nei successivi King Seiko, con il carica manuale KS 5621-7020 o la successiva serie dotata di calibro automatico serie 56, adottata anche sui GS: ref. 5625-7000 . Come si direbbe oggi, rispetto al 5621 hanno anabolizzato le anse Nel girovagare tra le innumerevoli (è dire poco..) referenze e declinazioni, ho trovato poi questa: ref. 5625 7040
L’orologio che incontra la luce.. e la luce viene tagliata dalle innumerevoli facce della carrure.. tutte nette.. perfette.. eppure il mio concetto originario di orologio (classico, tondeggiante..) non è stravolto, ma è esaltato da linee perfette, spigoli vivi.. ancora intonsi dopo oltre 35 anni.. Certo ci sono segni.. graffi, ma il segnatempo mostra tutta la sua aristocratica solidità, la sua incredibile precisione, con la sfera dei secondi che si muove precisa tra la perfetta minuteria del quadrante.. Sì.. è amore.
La cassa monoblocco dà un’idea di solidità non comune, non c’è niente da fare. Il medaglione d’oro incastonato nella parte inferiore della cassa rimarca le ineluttabili nobili origini del segnatempo: mi convinco di essere davanti ad un orologio di rango superiore, è evidente.
Il quadrante è incantevole, non presenta alcuna imperfezione. Le scritte SEIKO e KS in rilievo sono deliziose, gli indici squadrati e la minuteria si riflettono in modo perfetto nel rehaut lucidato a specchio.
Le sfere sono, per me, un capolavoro assoluto. Tutte e tre diverse, per foggia e lavorazione, guardi l’orologio mille volte al giorno, ma non ti stanca mai: offrono sempre un riflesso diverso, una sfumatura di colore nuova, ma comunque sempre una leggibilità perfetta ed immediata. (foto sfere) E’ evidente che la particolarità delle fantastiche linee di questi segnatempo risiede nel modo con la quale sono realizzate: la (mitica) tecnica Zaratsu. Sto approfondendo questa interessante tipologia di lavorazione, ma se ne parlerà in altra sede.
Come si è detto, la cassa è monoblocco: si accede il movimento tramite il vetro, rimuovendo la ghiera, che è un tutt’uno con il vetro minerale che custodisce l’orologio. Nella parte inferiore della carrure è presente una vite Questa foto è le successive sono tratte dal sito adventuresinamateurwatchfettling.com, in particolare dal fantastico lavoro di Martin. Una volta rimossa la vite, è possibile infilare un cacciavite molto sottile ed effettuare la regolazione fine del movimento! Lo scopo di questo foro è quello di fornire l'accesso a un asse micro-regolatore che consente la regolazione del movimento. Una sorta di collo di cigno, ma realizzata in modo da non dover aprire il segnatempo! Che dire.. a me sembra fantastico
Sarebbe bello se qualche forumista esperto volesse arricchire la discussione con dettagli sul movimento.
Al polso, l’orologio è perfetto. Con i suoi 36.7 mm per 10 e le sue anse corpose riempie bene il mio polso da quasi 19 cm. La dissertazione sulle dimensioni ovviamente afferisce il gusto personale. Io con queste misure vado a nozze e personalmente non mi ritrovo con i moderni formati dei GS.. e neanche con i prezzi, meglio così
Il cal 56 è certamente un movimento di grande qualità, adottato anche sui GS, reca la dicitura HI-BEAT: avendo 28.800 alternanze/ora, per l’epoca era correttamente un’alta frequenza. Inizialmente prodotto con il 5601 a 21.600 alternanze, è stato declinato anche nelle versioni: data 5605, 5606A day/date, fino alla mitica versione GMT 5619A, con data e secondo fuso orario che ha equipaggiato il bel Duo-time.
Con la versione 5621A aumenta la frequenza a 28800 A/h, con le relative varianti: 5625A data, 5626A day-date. Quindi Seiko raffina il movimento, dotandolo di regolazione ad eccentrico; il movimento prende la denominazione di 5625B; per quello che ho capito questa variante equipaggia le versioni Cronometro. Versioni 5625B data e 5626B data/giorno.
Seiko ha anche realizzato anche un superiore livello di accuratezza dei movimenti 56, che ha definito Special
Seiko partecipò per la prima volta ai contest cronometrici organizzati dall'Osservatorio Cantonale di Neuchâtel nel 1963, presentando un orologio al quarzo denominato Crystal Chronometer nella categoria dei cronometri marini, classificandosi al decimo posto. Seiko sarà la prima azienda non Svizzera a finire tra le prime dieci, ed avrebbe segnato la prima di una incredibile serie di vittorie nella gare di cronometria.
Dopo il rispettabile decimo posto con il Crystal Chronometer, entrambe le consociate di Seiko, Suwa Seikosha e Daini Seikosha parteciparono ai concorsi dell'Osservatorio Neuchâtel dal 1964 con movimenti meccanici di orologi da polso.
Classificatesi inizialmente con un pessimo 144° posto e neanche un singolo movimento qualificato come cronometro, le compagnie parteciparono nuovamente l’anno successivo, con tre movimenti Seiko qualificati come cronometri, miglior piazzamento al 114° posto. E via così negli anni successivi, con risultati sempre migliori, tanto che alla fine degli anni sessanta Seiko dominava le prove di cronometria dell'osservatorio svizzero, poco prima che i concorsi fossero annullati per sempre. Negli ultimi anni, 226 orologi da polso Seiko erano certificati dall'osservatorio di Neuchâtel e venduti al pubblico come “cronometri dell'osservatorio astronomico”, rendendoli tra gli orologi Seiko più rari e desiderabili di sempre. Guardate la meraviglia di questo pezzo: cal. 4520 Astronomical Observatory Chronometer
Foto da watchesbysjx
I King Seiko con i calibri contraddistinti dal grado di precisione "A" dovevano garantire un range +6sec/-9sec. Le versioni "chronometer officially certified" – le versioni del calibro “B” presentano un range ancora più stretto: -3 /+5 sec/die. Nel caso dei cronometri dotati di medaglione in oro (come quello che ho tra le mani) il sigillo è arricchito con la scritta CHRONOMETER. foto fondello Sui Grand Seiko il cal. 56 è proposto con queste varianti: 5641A, 5645A data, 5646A day/date; alternanze e regolazione con eccentrico invariate.
Questa piccola ricostruzione è basata su un po di ricerche fatte in rete, al netto di possibili errori è stata fatta incrociando numerose informazioni, spesso in contrasto tra loro. tra le fonti che ho preso in considerazione ed in particolare i siti dai quali ho tratto le foto. Altre foto da internet, tranne il 5625-7040, che è mio
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Edited by adip75 - 1/11/2023, 17:04 |
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