Orologi e Passioni

Posts written by dnysoldier (SengiastrapS)

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    L'orologiaio Riparatore di D. De Carle, è un libro da avere assolutamente! Un po' datato ma ancora validissimo!
    È diverso rispetto agli altri libri citati perché è scritto pet chi vuole avvicinarsi alla manutenzione di un calibro perciò dispensa consigli utili su come smontare un calibro, quali attrezzi base bisogna avere, come tenere un laboratorio... Insomma, l'ABC.... Te lo consiglio vivamente, anche se l'obbiettivo non è quello di riparare orologi!
    Ad integrarlo consiglio anche il testo di H.Jendriztki 'Il manuale svizzero dell' orologiaio riparatore'.
    Ovviamente il testo 'Teoria di Orologeria' citato qualche post più su è da avere! Questi tre testi danno un ottima base teorica per la parte meccanica....
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    Ottimo! Mi fa piacere per te... È un testo che non deve mancare in una raccolta... Almeno secondo me!
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    Diciamo che ci vuol pazienza essendo uscito di produzione!
    Perciò consiglio i vari siti di vendita tipo Ebay oppure nei mercatini dell'usato.....
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    Uno dei migliori testi scritti per far un quadro generale partendo dagli orologi ad acqua cinesi fino ai giorni nostri è Storia del tempo di David Landes!
    Da acquistare solamente nella prima versione di Arnoldo Mondadori Editore

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    Daniel Roth: storia di un genio (parte 4)

    Quando penso fisicamente alla figura dell’orologiaio nella mia mente si susseguono una serie di immagini di stampo prettamente romantico, come se questo mestiere fosse qualcosa da salvaguardare e custodire rispetto alla più fredda produzione di massa moderna dove frese a 5 assi sostituiscono ampiamente l’essere umano, ritmi di produzione e numeri elevati surclassano calma e meticolosità di mani ed occhi sapienti, il nuovo che sovrasta la tradizione.



    Immagino un piccolo laboratorio incorniciato da travi in legno ed un paio di finestre di grandi dimensioni, luce intensa e naturale che abbraccia una temperatura mite, aldilà del vetro una vista da togliere il fiato, la Svizzera. Banchetti da lavoro carichi di piccoli attrezzi d’epoca, qualche tornio tenuto in maniera maniacale come fosse il sacro Graal, lampade, disegni ed esplosi di qualche calibro.
    Il silenzio scandito dal tic-tac di una pendola storica viene interrotto dal rumore di una lima pronta a svolgere ciò che deve.
    Mi sembra d’esser tornato indietro di un paio di secoli solo a pensarci, eppure, il Maestro Daniel Roth è l’emblema di questa immagine.


    La rinascita

    Nel 2000 D.R. esce definitivamente di scena dall’azienda creata, rimanendo così libero di scegliere il proprio futuro. Con un know-how d’eccellenza come il suo avrebbe potuto percorrere una via sicura accasandosi in qualsiasi maison del settore.
    In questo periodo essendo praticamente vicini di casa, Philippe Dufour ha contribuito nel visualizzare il nuovo percorso suggerendogli una strada già da esso percorsa e ad oggi sotto gli occhi di tutti.
    Il Maestro ha già in mente il suo destino! Marketing, consigli d’amministrazione e finanziatori sono mondi che non gli appartengono, la sua unica missione è l’Orologeria espressa ai massimi livelli, la chiusura perfetta di un cerchio.
    Decide così nel 2003 di fondare a Le Sentier il suo ultimo progetto: JDN




    Canoni di produzione e realtà JDN

    Libero da vincoli e strutture D.R. dedica,ancora oggi, tutto il suo sapere appreso negli anni, e se già in passato la qualità dei materiali e lavorazioni era piuttosto alto, nel nuovo progetto viene esasperato tutto ai massimi livelli possibili.
    Pochissime cose vengono fatte fare su specifica fuori dal laboratorio, come le spirali, i rubini, il vetro e la cassa. Tutto il rimanente invece è prodotto in maniera tradizionale e soprattutto senza l’ausilio di macchine a controllo numerico,perciò manualmente.
    Lancette, platine, ruote tempo, bariletti sono solo alcuni dei componenti creati all’interno del proprio atèlier ed è forse scontato dire che il livello di finitura è rigorosamente elevato.



    Nel nuovo progetto, nulla è fatto in maniera accomodante o a risparmio, la scelta è quella più impegnativa e le finiture sono tra le migliori in circolazione tanto da insidiare il Maestro Dufour considerato il massimo esponente in materia.
    Ed è proprio così, con il suo più grande amore, che Daniel Roth fonda il suo sogno e chiude un cerchio aperto in Breguet molti anni prima: Tourbillon.






    JDN Tourbillon

    La produzione è basata solo ed esclusivamente su questa ‘complicazione’, e tutto il progetto si svolge nel miglioramento pratico/funzionale di fruizione del segnatempo, tenendo in considerazione l’estetica a servizio del funzionamento.
    Sono proposte due versioni del turbo a due minuti, entrambe però sono accomunate dalla medesima qualità costruttiva, la differenza sostanziale è nella forma. Una versione con cassa classica da 39mm ed una versione di forma da 40,7mm x 32,7mm.



    Spesso e volentieri un appassionato pensa quale sia l’exit watch,ovvero l’Orologio definitivo! Ecco, JDN Tourbillon 2 minuti rappresenta in pieno questo concetto. Dimensioni discrete, materiali nobili, lavorazioni superbe, esiguità di pezzi prodotti sono solo alcuni aspetti presi in considerazione.





    Il movimento, creato totalmente nel suo atèlier partendo dal grezzo,ha una riserva di carica di ben 60 ore data da due bariletti, una frequenza di 18.000 a/h e si presenta agli occhi tramite il fondello aperto con una platina unica in argento tedesco non rodiata al fine di ottenere una brillantezza più viva al servizio di incisioni e decorazioni.





    In questo settore i dettagli fanno la differenza, ed in questo caso il dettaglio di finitura della platina posteriore è un chiaro esempio di questo concetto, sembra infatti che il Maestro abbia preso ispirazione da un vecchio orologio da tasca americano che presentava una finitura a cotes de Geneve insolita. Innamoratosi a prima vista di tale finitura ha deciso che l’avrebbe adottata nel suo Tourbillon a 2 minuti, la caratteristica principale è il movimento semicircolare dato da una lavorazione piuttosto complessa rispetto al classico cotes de Geneve. Ad oggi è l’unico a produrre segnatempo con questa raffinatissima decorazione.
    Gli anglage sono sapientemente rifiniti a mano nella parte vicino alle ruote dove angoli acuti spiccano nell’insieme, le scritte sono incise manualmente a bulino e dorate,le viti anch’esse costruite in laboratorio tramite tornio vengono lucidate e rifinite al rutenio.





    Arriviamo dunque al quadrante, dove troviamo il tipico stile Roth nell’affissione di ore/minuti con numeri romani nella parte alta del dial con l’aggiunta della sfera che indica la riserva di carica nell’apposita scala, e nella parte bassa il protagonista di questo incredibile segnatempo, ovvero il turbo.
    Ed è proprio il tourbillon a due minuti a rappresentare la massima maturità tecnico/estetica del Maestro, infatti rispetto al passato la scala dei secondi è posizionata nella parte inferiore del quadrante con un indicazione di 60 secondi ed è attraversata in maniera alternata da due lancette di colore diverso (una in oro ed una in acciaio bluita alla fiamma) solidali alla gabbia. Un ponte di forma complessa con spigoli accentuati rifinito magnificamente parte dalla cornice dei minuti ed ha il compito di sorreggere il tourbillon.
    Nulla è lasciato al caso ed infatti il Maestro si prodiga in una difficilissima e meticolosa realizzazione di lucidatura a specchio in un ampia superficie sottostante al cuore del segnatempo bloccata da tre viti a vista azzurrate.





    La finitura a clous de Paris è la regina incontrastata nella porzione di quadrante in oro rimanente che va ad incorniciare le due affissioni.




    Curiosità

    -L’acronimo JDN è formato dalle iniziali dei componenti della famiglia Roth: Jean è il figlio di Roth,Daniel è ovviamente il Maestro e Nicolas è la moglie.
    -Il tourbillon a due minuti JDN presenta la caratteristica insolita d’aver la terza ruota fissa e la quarta mobile all’interno della gabbia mentre solitamente avviene il contrario
    -La lancetta dei secondi azzurrata alla fiamma è realizzata in acciaio, fatto piuttosto raffinato dati i vari equilibri delicati.
    -Ad oggi la JDN produce 2 segnatempo all’anno su commissione e sembra l’obbiettivo sia riuscire ad aumentare la produzione a 3 pezzi
    -Ad oggi sono stati prodotti 28 Toubillon a 2 minuti in totale tra le due varie forme


    Chiusura di un cerchio perfetto

    Parlare di Daniel Roth è sempre un emozione intensa, le informazione non sono molte e la riservatezza del Maestro ha contribuito assieme al suo modus operandi a creare un immagine che va al di là dell’orologeria stessa.
    Il merito d’aver ricreato il mondo Breguet avrebbe scoraggiato qualsiasi temerario una volta finita l’avventura, eppure con determinazione e talento ha costruito un nuovo concetto rimanendo fedele alle tradizioni, ponendo il suo nome su segnatempo che rimarranno ai posteri.
    La storia di quest’uomo sembra una metafora strettamente intrecciata ad una complicazione studiata ed amata fin dagli albori della sua carriera, ed ecco che quando viene messo da parte fino all’esclusione dalla sua stessa azienda, sa reinventarsi creando il suo ultimo progetto attagliato alle sue immense doti, proprio come se un cerchio aperto molti anni prima sia giunto,nonostante gli avvenimenti, a chiudersi perfettamente.

    L’Orologeria è un mondo vasto, carico di storia e segreti, ricco di personaggi che hanno contribuito a scrivere intere pagine con innovazioni e miglioramenti d’ogni genere.
    Scrivere di un Maestro così significativo per quest’arte non è cosa semplice, ma annoverarlo per le sue imprese è assolutamente un dovere per chi ama questo mondo.
    Daniel Roth: storia di un genio.






    Un pensiero lo dedico a tutti i miei amici appassionati delle opere del Maestro D.R., in particolar modo a Michele che ha il grande merito d’avermi ‘iniziato’ e seguito con spiegazioni e delucidazioni in materia davvero importanti.
    Per il supporto fotografico un doveroso ringraziamento lo devo a Ian Skellern,Ciaca, Sandro Range e Giuseppe T.
    Infine, devo un grandissimo grazie a Claudio,profondo conoscitore, senza le tue ricerche in materia non sarei riuscito a ricostruire passo passo la storia del Maestro, il tuo contributo è stato assolutamente fondamentale.


    Denny
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    Daniel Roth: storia di un genio (parte 3)

    La prima produzione,in piena autonomia, dura dal 1988 al 1994. Sei anni in cui vedono la luce capolavori assoluti nel rispetto della rigorosa tradizione con un innovazione stilistica importante, ancora oggi riconoscibile. La sfida lanciata è vinta dal punto di vista creativo e produttivo, tuttavia, per ragioni ancora oggi poco chiare ma collegate all’aspetto economico-bancario, Daniel Roth trova un accordo con il gruppo The Hour Glass che ne rileva la quota di maggioranza.


    THG (The Hour Glass)

    La nuova proprietà, con l’intento di aumentare il fatturato decide (detenendo la quota di maggioranza) di cambiare strategia: attaccare il mercato con segnatempo più accessibili economicamente, strizzando l’occhio alle tipologie più sportive, utilizzando materiali e lavorazioni meno nobili per abbattere i costi.
    Le casse in oro o platino lasciano il posto a casse in acciaio, i quadranti sempre in oro a più livelli lavorati al tornio vengono sostituiti da quadranti stampati e di colori accesi e vispi, i numeri romani lasciano posto ai numeri arabi, le lancette azzurrate alla fiamma vengono verniciate e triziate, in alcuni casi le dimensioni aumentano, nuovi bracciali integrati appaiono per la prima volta.









    Tuttavia, il risultato finale è piuttosto scarso e deludente sotto ogni punto di vista, una involuzione incredibile sia per linee che per lavorazioni. Il mercato infatti non risponde positivamente trovandosi davanti spesso e volentieri segnatempo stravolti ed ibridi, nati con un concetto ed evoluti goffamente , privi di una vera identità.
    La nuova ricetta, solo teoricamente più aggressiva nei confronti del mercato è fallimentare, THG nel 2000 dichiarerà fallimento e lascierà tutto in mano ad un noto e grande marchio.


    Referenze riconducibili alla prima serie

    Nei meandri di produzione THG, tra discutibili quadranti e lavorazioni più semplici, si insinua ancora il genio di Roth che,ad ogni occasione possibile nonostante sia praticamente emarginato dalla società, tira fuori dal cilidro alcuni modelli degni di nota e riconducibili pienamente alla sua primissima produzione.
    Nei listini rimangono comunque per qualche anno alcune referenze della prima serie .


    Daniel Roth C207 e C257

    Entrambe le referenze si riferiscono al concetto iniziale del Maestro, infatti incarnano perfettamente le sembianze della prima serie.
    La ref. C207 ha una cassa in oro 18kt (giallo,bianco,rosa) di 35mm x 38mm ed uno spessore di 8mm. Incassa un movimento automatico di origine Lemania rifinito accuratamente. Il quadrante in oro massiccio di colore grigio è lavorato a lignè con le cornici in argento satinato intarsiate nello stesso, è presente la secondina. I numeri sono romani e le lancette con la classica forma a freccia sono bluite alla fiamma.
    La ref. C257 presenta le medesime caratteristiche, la differenza è nella misura che passa a 34,5mm x 31mm ed uno spessore di 7,2mm .
    In riferimento a quest’ultima referenza esiste un esiguo numero di esemplari prodotti nel 1995 aventi un movimento JLC a carica manuale splendidamente rifinito.








    Daniel Roth C117

    Come già detto, agli inizi degli anni ’90 viene presentato il prototipo del calendario perpetuo con aggiornamento istantaneo che però vede la luce solo nel 1995 in versione aggiornamento semi-istantaneo.
    Successivamente viene presentata la versione scheletrata con le lancette al posto dei dischi per l’aggiornamento del giorno della settimana e del mese, questo fa si che il progetto si compie e raggiunge l’obbiettivo prefissato. Negli anni a seguire esce (cambiando la base tempo) definitivamente la versione così come era concepita ovvero con l’aggiornamento istantaneo del calendario legato ai dischi per le preposte indicazioni.












    Daniel Roth C317 Papillon

    La referenza C317 è considerata dai collezzionisti, a ragion veduta, l’ultima vera opera creata dal Maestro di Le Sentier con il marchio che porta il suo nome. Esce nel 1998 per commemorare i 10 anni di attività in versione limitata a 250 esemplari (110 oro bianco,110 oro rosa,30 platino) un vero capolavoro tecnico legato ai dettami della prima serie. La tipologia è a salterello ed offre la lettura digitale delle ore (da 1 a 12 senza distinzione giorno/notte) tramite una finestra di dimensioni generose mentre la lettura dei minuti (retrograda) avviene seguendo la scala 0-60 indicata da una lancetta (quasi totalmente coperta dalla secondina), i secondi si trovano al centro con affissione circolare classica.
    Già al primo sguardo si intuisce la complessità meccanica per aver una lettura così sofisticata in un segnatempo di stampo classico.
    La cassa iconica a doppia elisse è di 35mm x 38mm con uno spessore di 9,8mm, la base tempo utilizzata e rifinita è un GP3000 a carica automatica.Il quadrante è in argento/rutenio (Daniel Roth è stato uno dei pionieri nell’utilizzo del rutenio) finemente decorato con due diversi tipi di guillochè. Le varie cornici sono in argento satinato ribordate splendidamente dalla godronatura, i numeri sono arabi sia nell’affissione delle ore che in quella dei minuti. Le lancette sono bluite alla fiamma.








    Gruppo Bulgari

    A cavallo dell’anno ’94 e ’95 il gruppo THG acquista le quote di maggioranza della Daniel Roth con l’idea di rilanciare nel mercato un prodotto completamente stravolto dall’idea iniziale, rendendolo più accessibile e sportivamente ammiccante, proponendo nella maggior parte dei casi segnatempo forzati e concepiti senza una vera e propria identità. La formula è confusionaria ed il mercato non risponde positivamente, il gruppo THG è costretto a vendere il marchio dichiarando fallimento.
    Il gruppo che acquista la Daniel Roth è Bulgari (acquisirà anche il marchio Gerald Genta) che però nella trattativa impone la vendita di tutte le quote associative, comprese quelle del Maestro.
    Daniel Roth si ritrova così completamente escluso dall’azienda creata da lui stesso, è il 2000 ed il panorama orologiero è in piena mutazione, grandi gruppi acquistano ed accorpano piccole e storiche realtà stravolgendo le logiche di produzione e mercato viste fino ad allora.


    La filosofia Bulgari

    A differenza del gruppo THG la nuova proprietà decide di dare un nuovo impulso al marchio appena acquisito. Sono molti i segnatempo prodotti ed alcuni, pur non seguendo i principi fondanti, sono degni di nota.
    Ripetizione minuti, tourbillon, calendario perpetuo e gran data sono solo alcune delle complicazioni che il gruppo dedica ai segnatempo Daniel Roth. La cassa aumenta nelle dimensioni e viene leggermente modificata nei piccoli dettagli (come la corona di carica che viene parzialmente incastonata nella carrure). I quadranti vedono novità importanti come gli smalti (ad esempio nel modello Athis III) e lavorazioni di primordine (si passa dal tornio rose alle macchine a controllo numerico) con diversi tipi di guillochè, le scheletrature sono di buon livello ed i materiali usati in alcuni casi ritornano ad esser nobili.



    Il movimento principale utilizzato (avendo ottime caratteristiche di affidabilità e possibilità d’ospitare moduli aggiuntivi per le complicazioni) è il GP3000 a carica automatica, tuttavia vengono utilizzati movimenti (forniti da terzisti) estremamente complicati ed ottimamente rifiniti per alcuni modelli.


    Referenza 307 ripetizione minuti

    Rispetto alla prima ripetizione minuti creata dal Maestro, questa referenza differisce per dimensioni e spessore (39mm x 36mm ed uno spessore di 7,5mm),la cassa è in oro (rosa,bianco) o platino, inoltre è presente la secondina. Il quadrante è in oro con finitura rutenio lavorato con due tramature di guillochè. Il movimento che anima il tutto è di origine Gerald Genta.






    Referenza 197 tourbillon

    Anche il tourbillon cambia aspetto, la cassa in oro (rosa,bianco) aumenta a 43mm x 40mm ed uno spessore di 12,9mm, introducendo la possibilità di aprirsi dal lato fondello per mostrare il secondo quadrante con data e riserva di carica. Il movimento utilizzato è Lemania ottimamente rifinito, il quadrante presenta una lavorazione a clous de Paris piuttosto grossolana rispetto ai modelli della prima serie ed è in oro massiccio con finitura argentè. Cambiano forma anche le cornici a ridosso del tourbillon (sempre in argento satinato) che a sua volta cambia la forma del ponte che lo sostiene. Il decoupè non è più completamente satinato ma è rifinito a cotes de Geneve. Le lancette sono azzurrate alla fiamma.






    Referenza 208 Datomax

    Questa referenza viene presentata poco dopo l’acquisizione da parte del gruppo Bulgari ai danni del gruppo di Singapore THG. Segnatempo assolutamente gradevole con cassa in oro 18kt (giallo,rosa,bianco) dalle dimensione di 35mm x 38 mm ed uno spessore di 8,6mm. Incassa un movimento GP 3100 opportunamente rifinito e decorato. Il quadrante è in oro massiccio argentè con lavorazione lignè o clous de Paris. Le cornici in argento satinato ospitano numeri romani di dimensioni generose. La complicazione di questa referenza è data dalla gran data composta da due dischi in vetro zaffiro. Le sfere sono bluite alla fiamma.




    Referenza 310.Z.60.110.CB.BD 'Il Giocatore Veneziano'

    ‘Il giocatore Veneziano’ è uno degli esempi più lampanti della filosofia Bulgari, nonostante il concetto iniziale del Maestro sia completamente abbandonato, l’esclusività unita alla complessità di realizzazione rende questo segnatempo un notevole esempio di cosa sia in grado di fare la nuova proprietà.
    Dopo 3 anni di studi, avvalendosi dei servigi prestati da Francois Junod nasce un raffinatissimo automa da polso con in più la complicazione della ripetizione minuti. La cassa in oro bianco è di 46mm x 43mm, incassa il movimento denominato DR7300, il quadrante è uno smalto fatto a mano perciò ogni pezzo è unico, ritrae la tela ‘I Bari’ di Caravaggio. Azionando la ripetizione (può suonare in modo dipendente od indipendente dall’azionamento dell’automa in base alla scelta soggettiva di chi aziona il tutto) l’automa scopre il risultato del banco alzando le braccia,mostrando così ogni volta un risultato diverso. Le lancette sono bluite e dalla solita forma a freccia utilizzata da Daniel Roth fin dalla prima serie.




    Curiosità

    -Dopo l’acquisizione delle quote di maggioranza da parte del gruppo THG viene introdotto in alcune referenze il calibro Zenith El Primero p400
    -Dal 1995 la scatola del corredo passa dalla forma rettangolare alla forma doppia elisse riprendendo il disegno della cassa
    -Dopo l’acquisizione del gruppo Bulgari ai danni del gruppo THG, Daniel Roth non potrà più utilizzare il proprio nome per firmare alcun segnatempo
  7. .
    Daniel Roth: storia di un genio (parte 2)



    Ricreare con successo la maison Breguet probabilmente avrebbe fatto adagiare negli allori quasi tutte le persone che ruotano attorno a questo mondo, infatti il peso storico è piuttosto gravoso e pensare adirittura di reinventarsi è pura utopia, scontato cadere nel confronto diretto.
    Non è semplice scrivere la storia, soprattutto se ci si confronta con nomi che hanno almeno un paio di secoli di essa alle spalle. Ma quando tradizione,talento ed ambizione s’intrecciano avidamente tutto ciò che può uscire è pura maestria.
    Daniel ha già in mente ciò che sarà, non è più solo un idea od un progetto, la sua creaturà nascerà a Le Sentier,nella valle dei meticolosi.
    La realtà Daniel Roth è una vera e propria sfida, la sua azienda è distante dai canoni dell’ A.H.C.I. nata nel 1985 e dai canoni delle ben più sostenute maison. Ma questo non basta a scoraggiare un sogno che prende sempre più forma, è il 1988 e l’obbiettivo primario è quello di creare e curare ai massimi livelli artigianali segnatempo d’alta gamma, con una produzione limitata e destinata ai palati più fini.


    Canoni di produzione

    Sembra ci fossero una quindicina di orologiai nel laboratorio,tutti estremamente selezionati dallo stesso D.R., ed ognuno con una mansione specializzata.
    I canoni della produzione dovevano esser assolutamente rigorosi, l’idea era di trasferire tutte le competenze ed il sapere acquisito in tanti anni di lavoro sotto una nuova luce.
    Nasce così uno dei tratti distintivi della produzione: la cassa a doppia elisse.



    Non ci sarebbe bisogno di specificarlo ma,la cassa, veniva prodotta solo in oro 18kt od in platino, divisa in tre parti: fondello,carrure e lunetta.Le anse sono dritte e saldate alla parte centrale della cassa. Il vetro in zaffiro rigorosamente piatto. Ancora ad oggi rimane una delle casse più belle e ad impatto nel panorama,iconica.
    I movimenti base utilizzati sono di gran pregio:Frederic Piguet, Lemania, JLC. Una volta in laboratorio tutti i movimenti venivano modificati e rifiniti con particolare cura nonostante il fondello chiuso (nella maggior parte delle referenze), infatti perlage,anglage, cotes de Geneve,lucidatura delle viti,soleilage,guillochè non mancano, tutto rigorosamente praticato con abilità manuali senza ausilio di macchine a controllo numerico. Nel caso delle scheletrature sembrerebbe fosse Roth in persona ad occuparsene con risultati di altissimo livello.



    Le sfere o lancette delle ore e dei minuti prendono la forma a ‘freccia’, azzurrate alla fiamma come vuole la tradizione più antica.



    I quadranti sono in oro a più livelli seguendo uno stile ‘british’, finemente lavorati a guillochè con tornio rose principalmente con due trame, a lignè e a clous de Paris, sono presenti raffinate godronature e cornici in argento che spesso si intersecano, i numeri sono (tranne rari casi) romani incisi a bulino e poi riempiti accuratamente a mano, infine nei quadranti è presente il nome completo DANIEL ROTH ed il numero dell’orologio.





    La formula per scrivere un importante pagina di storia dell’orologeria è servita, tradizione nelle lavorazioni, innovazione stilistica, scelta di materiali nobili, e produzione esigua hanno consacrato definitivamente Roth in questo mondo, a distanza di trent’anni dando uno sguardo a ciò che ha prodotto ci si rende subito conto di quanto questo talentuoso genio abbia firmato le pagine di quest’arte.


    Produzione prima serie '90-'94

    La coerenza stilistica caratterizza ogni singola opera del maestro, adattando lavorazioni e soluzioni trovate nella rinascita Breguet alla sua personalissima prima serie.
    Le caratteristiche elencate poco sopra rimangono pressochè identiche per ogni modello.


    Daniel Roth C107 extraplat

    La referenza C107 rappresenta in sintesi ciò che un orologio elegante deve fare secondo il dress code. Discreto nel suo insieme grazie allo spessore ridotto, esalta la forma della cassa che rimane incastonata perfettamente al polso e ad uno sguardo attento si mostra finemente in tutta la sua sofisticata classicità.






    Cassa in oro (giallo,bianco,rosa) 35mm x 38mm ed uno spessore di 5,6mm, incassa un pregiato ed ottimamente rifinito Frederic Piguet 71 (calibro automatico tra i più piatti mai prodotti) con rotore decentrato e rifinito a guillochè. Il quadrante è in oro massiccio bianco con guillochè a clous de Paris oppure in oro grigio con guillochè lignè, godronatura vicino alla lunetta ed alla fascia ore con quest’ultima in argento satinato e numeri romani. Le lancette sono a freccia azzurrate alla fiamma.
    Esiste una versione fatta su specifica con quadrante in oro nero a clous de Paris e lancette di color argento.



    Ma la ref C107 non è l’unica in catalogo a rappresentare la categoria infatti esiste anche la ref. C167 detta midìplat a carica manuale (monta uno splendido Frederic Piguet 21 rifinito con il massimo della cura) dalle dimensioni di 34,5mm x 31,5mm ed uno spessore di 6,8mm. La cassa è sempre in oro (giallo,bianco,rosa) ed il quadrante anch’esso in oro è lavorato a guillochè(esiste anche una versione di quadrante in onice).




    Daniel Roth C147 cronografo a due contatori

    La referenza C147 è il cronografo a due contattori che Roth presenta nella prima serie. Esiste anche la ref. C147S, ovvero scheletrata dove il maestro applica la sua abilità nello svuotamento di platine,ponti e bariletto, inoltre provvede a fare raffinate incisioni con la tecnica del bulino, rigorosamente a mano.
    Cassa in oro (giallo,bianco,rosa) o platino, 35mm x 38mm ed uno spessore di 10,6mm, incassa un movimento Lemania 2320 a carica manuale rifinito con le specifiche della maison. Il quadrante è in oro massiccio (bianco,grigio,nero) con lavorazioni lignè o clous de Paris. Fascia ore-minuti e cronografia in argento satinato. Le sfere sono azzurrate alla fiamma (tranne nella versione con quadrante in oro nero dove sono di color argento).







    Esiste una referenza (prodotta in pochissimi esemplari perciò rarissima) di cronografo rattrappante con movimento Venus 179.


    Daniel Roth cronografo monopulsante

    Il cronografo monopulsante è un edizione limitata in 52 esemplari . Il movimento risale agli anni ’30 ed è un Lemania 2220 a carica manuale adattato con importanti modifiche alla cassa doppia elisse in oro giallo o platino. Le misure in questo caso aumentano a 38mm x 41mm ed uno spessore di 11,5mm. Il fondello è a pressione con un oblò in vetro zaffiro che permette di vedere il movimento in tutto il suo splendore. Il quadrante è in oro grigio per i 16 pezzi prodotti in platino mentre per i 36 pezzi in oro giallo è in oro rosa molto tenue.








    Daniel Roth C127 retrogrado

    Si può dire senza alcun dubbio che la ref. C127 sia uno dei capolavori più riusciti del maestro. Assoluto pregio tecnico nella complicazione ed un quadrante disegnato con un savoir faire incredibile, una profondità ed eleganza difficile da trovare in altri segnatempo. L’ispirazione viene da un orologio da tasca creato dal più grande Orologiaio del ‘900, George Daniels.



    Cassa in oro (giallo,rosa,bianco) o platino, 35mm x 38mm ed uno spessore di 10,7mm, incassa un movimento Lemania 27LN a carica manuale rifinito ad alti livelli e modificato per la complicazione retrograda.



    Il quadrante è in oro massiccio grigio con finitura a lignè. Le fasce ore-minuti-secondi sono in argento satinato con numeri romani. Le lancette azzurrate alla fiamma.



    Esiste la ref. C127S ovvero la versione scheletrata, prodotta in pochissimi esemplari. Da notare in questa versione i numeri arabi in alcuni pezzi, quasi una novità per la cifra stilistica data alla produzione. La scheletratura e le incisioni sono a livelli altissimi!








    Daniel Roth C117 calendario perpetuo semi-istantaneo

    La ref. C117 è un progetto ideato e creato a quattro mani con il grande Maestro Philippe Dufour.Il primo prototipo viene presentato nel 1991 con la missione di divenire il primo calendario perpetuo ad aggiornamento istantaneo da polso. Purtroppo però per alcune problematiche tecniche legate proprio al salto istantaneo dei dischi del calendario, vedrà la luce solo nel 1995 in versione semi-istantaneo.
    Si può comunque considerare per l’epoca una novità di rilievo, il tutto condito da un insieme stilistico pregevole che ne rende ancora ad oggi uno dei calendari perpetui più raffinati mai prodotti.
    La cassa è in oro 18kt (giallo o rosa), 35mm x 38mm ed uno spessore di 11mm, utilizza un movimento base Lemania 8810 a carica automatica ed una piastra aggiuntiva per il modulo calendario di derivazione ETA, il tutto rifinito secondo gli elevati standard della maison. Il quadrante è in oro massiccio grigio con guillochè lignè, le varie fascie sono in argento satinato, i numeri sono romani per l’indicazione dell’ora mentre per indicare il calendario sono di tipo arabo. Le sfere sono azzurrate alla fiamma.






    Daniel Roth C189 ripetizione minuti

    La regina delle complicazioni trova posto nella collezione D.R. indossando la veste più discreta ed elegante, se non fosse per la differenza di spessore da distante potrebbe trarre in inganno anche un occhio attento che la scambierebbe per l’extraplat, infatti il quadrante ha le stesse identiche caratteristiche. Ma la regina,rimane pur sempre la regina mostrando nella parte sinistra della carrure la slitta per innestare la ripetizione.
    Sono stati prodotti tre esemplari in oro (giallo,bianco,rosa) con una cassa di 38mm x 37mm ed uno spessore di 10,8mm. Il movimento è un Lemania 389 rifinito con estrema cura. Il quadrante è in oro grigio con lavorazione a lignè, la fascia ore in argento satinato ha i classici numeri romani. Le lancette sono bluite alla fiamma.






    Daniel Roth C187 tourbillon



    La ref. C187 è probabilmente la miglior creazione del Maestro con il marchio che porta il suo stesso nome.
    Un assoluto capolavoro sia dal punto di vista tecnico, realizzativo e stilistico. Un armonia di insieme che ancora ad oggi ne fa uno dei più desiderati tourbillon nel panorama orologiero.
    Ammirando questo capolavoro si riassume con un oggetto tutto il lavoro svolto fino a quel momento da Daniel Roth, si intravede l’anima e la determinazione nel creare la sua miglior creatura.



    La cassa è in oro 18kt (giallo,bianco,rosa) o in platino, 35mm x 38mm ed uno spessore di 11mm. Il movimento è di derivazione Lemania 387 a carica manuale modificato e rifinito ai massimi livelli. Solidale alla gabbia del tourbillon si trovano tre lancette di lunghezza diversa, ognuna di esse percorre precisamente la scala dedicata pari a venti secondi. In questo modo viene migliorata e semplificata la lettura dei secondi rispetto alla precedente creazione eseguita in Breguet (ref.3350). Il quadrante è in oro massiccio di colore grigio con guillochè di tipo lignè, la cornice ore-minuti presenta i classici numeri romani ed è in argento satinato così come le cornici che indicano il numero dell’orologio,il marchio ed i secondi. Raffinate godronature dividono i vari elementi nel quadrante. Le sfere sono azzurrate alla fiamma.
    A differenza di tutta la prima serie Daniel Roth, questa referenza ha nel lato del fondello un secondo quadrante con le indicazioni del giorno e della riserva di carica, mantenendo inalterate le qualità del quadrante anteriore.







    Tuttavia un esiguo numero di pezzi è stato prodotto senza il secondo quadrante ma con il fondello ad oblò che mostra un'unica platina incisa e decorata a bulino, come avveniva nella ref.3350 Breguet ed un quadrante rifinito a clous de Paris.
    Superando ampiamente i parametri C.O.S.C. la ref. C187 viene insignita dell’appellativo ‘cronometro’.
    La referenza C187S è la versione scheletrata del tourbillon D.R.




    Curiosità

    -Su grande richiesta del mercato italiano sono stati creati 10 esemplari in acciaio delle seguenti referenze.: C107-C117-C147-C187. All’epoca, il mercato italiano era un forte indice di successo per le varie maison, non a caso molti D.R. sono stati venduti proprio in Italia, a testimonianza dell’importanza di questo mercato.
    -Il corredo della prima serie era composto da una contro scatola nera con all’interno una scatola in pelle nera di forma rettangolare entrambe marchiate con le iniziali DR, il foglio di garanzia ed autenticità firmato dal Maestro con scritte tutte le caratteristiche del segnatempo.
    -Dal momento d’apertura dell’atelier al 1994 non c’è un dato preciso di quanti orologi siano usciti dai laboratori, si vocifera non fossero più di 400 all’anno.
    -La referenza che riscontra il maggior numero di pezzi prodotti è la C187, ovvero il Tourbillon

    Elogiare ciò che Roth ha prodotto è cosa semplice per chi ama i segnatempo, cassa inedita unita a raffinatezza meccanica piuttosto che materiali nobili e lavorazioni tradizionale, sono solo una parte dell’eredità che il Maestro ha lasciato.
    La sua creatura ha tracciato una nuova ed inesplorata via che tutt’oggi talentuosissimi Orologiai Indipendenti percorrono. Uno dei più importanti esponenti a riguardo, K.Voutilainen, ha espressamente dichiarato l’importanza che ha avuto la Daniel Roth nel mondo orologiero essendo stata capostipite delle attuali realtà dove grandi Maestri sono a servizio dell’alta orologeria per proprio conto piuttosto che alla corte di importanti maison dove non avrebbero potuto esprimere pienamente il proprio talento.



    La sfida lanciata dal Maestro Daniel Roth ha avuto un grande impatto nel periodo ’88-’94, tutti conoscevano i grandi nomi del settore, nomi carichi di storia, nomi ripresi da padri fondatori e grandi Orologiai, ma nessuno si sarebbe aspettato di vivere nell’epoca di chi, con maestria e coraggio ha scritto un nuovo capitolo di storia consacrandosi di diritto nell’olimpo di quest’arte.


    Denny
  8. .
    Nella speranza di far cosa gradita, riporto un articolo diviso in quattro parti che ho scritto qualche mese fa per il blog 'Orologi di Classe' che riguarda la storia del Maestro!


    Daniel Roth: storia di un genio (parte 1)

    Iniziare una storia non è mai semplice e spesso le prime frasi vengono riformulate fino a sfinimento finchè non arriva l’intuizione perfetta. Ma questa non è una storia qualsiasi! Tutto viene precisamente collocato al proprio posto sin da subito, con certezza, come se il nome del più importante Orologiaio mai esistito fosse una sicurezza talmente consolidata da far scorrere parole ed emozioni senza alcun timore.
    Il nome? A.L. Breguet.



    Non è infatti un caso che A.L. Breguet sia ancora ad oggi considerato il più grande Maestro mai esistito, ed è proprio dallo studio delle sue opere che grandi Orologiai hanno prodotto un patrimonio inscindibile con quest’arte.
    In particolar modo un Orologiaio ha saputo esprimere ciò che nessun’altro aveva mai osato prima: studio e tecnica uniti da un Idea precisa, ricreare in chiave moderna ciò che il passato in maniera sublime aveva già consegnato.
    Il nome? Daniel Roth.




    Inizi di carriera

    Alcune persone nascono predestinate, come se l’avvenire le accogliesse aspettando che si compi ciò che è già stato scritto, un semplice cammino da percorrere perché in fondo, con certi doni ci si nasce.
    Ed è proprio il caso di Daniel, un giovane nato e cresciuto nel laboratorio del nonno, già due generazioni alle spalle di mestiere ed un origine,Svizzera, molto importante da tramandare.
    I semplici giocattoli non bastano, sono i segnatempo ad esser i veri protagonisti di un infanzia già indirizzata in quella immensa arte chiamata Orologeria.
    Il primo grande traguardo è il diploma conseguito presso la scuola d’orologeria di Nizza, un pass che farà accedere l’appena diciottenne Daniel al vasto mondo a lancette. Considerato da subito un enfant prodige dapprima inizia in piccoli atèlier, applicando rigoroso metodo e studio per accrescere la professione, successivamente una nota azienda intravede nitidamente il suo talento e lo trasferisce alla propria corte, sette anni al servizio di Audemars Piguet a Le Brassus (ricordati ancora ad oggi con gioia) daranno al giovane Maestro competenze importanti ed invidiabili.
    Il talento è in piena esplosione e va di pari passo con la sua ambizione, tanto da proporsi ai fratelli Chaumet per la direzione tecnico-artistica dell’appena acquisita Breguet.


    Direzione artistica in Breguet

    Quando i fratelli Chaumet,notissimi gioiellieri francesi da diverse generazioni, acquistano il marchio Breguet non rimaneva che un dolce ricordo del glorioso passato, la produzione era oramai defunta se non per qualche serie di cronografi assegnati all’Aeronautica e Marina Francese.
    Nel 1975, dopo aver ricevuto la candidatura da parte di Roth, Jacques e Pierre Chaumet decidono di affidargli il gravoso compito di riportare il nome del più grande Maestro Orologiaio agli antichi splendori.
    Ed è così che Daniel si trasferisce a Le Sentier dove studierà a fondo e con ogni risorsa possibile le opere di A.L.Breguet per oltre un anno , durante il quale produrrà un calendario perpetuo da tasca marchiato Breguet di notevole fattura tanto da ricavarne un profitto importante per ripagare gli studi svolti.



    Tutto procede come deve, l’incarico dato inizia a muovere i primi passi verso quello che sarà un trionfo sotto tutti i punti di vista.
    L’idea è chiara in mente nel Maestro,la proprietà Chaumet avvalla ogni decisione ed inizia da subito la produzione prettamente di stampo classico.


    Canoni di produzione

    La cassa a moneta diventa uno dei simboli che ancora oggi rende riconoscibile un segnatempo Breguet distante decine di metri. Le anse sono dritte, la lunetta sottile per permettere di esibire al meglio il quadrante, la carrure scanalata e la corona di carica con cabochon. I materiali sono nobili, platino oppure oro.



    I quadranti sono spesso in argento massiccio oppure in oro bianco, caratterizzati dalla lavorazione a guillochè manuale con tornio rose, tecnica peraltro molto difficile,di fascino senza tempo e che può benissimo rappresentare un arte a sè.





    All’interno dei quadranti si trovano le varie cornici in argento che delimitano ore, secondi e tutte le varie indicazioni in base alla referenza. Le sfere azzurrate alla fiamma sono un altro marchio di fabbrica, dette a pomme ma conosciute come lancette Breguet.



    Sempre all’interno del quadrante trova posto la firma segreta, ideata dallo stesso A.L. Breguet nel 1795, realizzata tramite un pantografo per ovviare problematiche di contraffazione.



    Le meccaniche sono di pregio, infatti vengono utilizzati perlopiù movimenti Frederic Piguet e Lemania (da ricordare che Lemania collaborò strettamente con Roth per lo sviluppo di molti calibri, una collaborazione quasi esclusiva), rifiniti e personalizzati con molta cura e tradizione.



    Nascono così capolavori di assoluto pregio, sia tecnico che stilistico e ad oggi è grazie a questa sapiente formula che ogni appassionato e non, riconosce la maison Breguet come prima depositaria di un arte antica, con stilemmi di classicità e raffinatezza unici nel panorama orologiero.


    Referenze 3130 e 3330

    Le idee e l’esecuzione più significative di Daniel Roth sono interpretate perfettamente dalle ref. 3130 e 3330. Entrambe hanno in comune l’ispirazione dai modelli originali da tasca, il primo è il tasca n.5 ed il secondo è il tasca n.4579, chiamato informalmente dagli appassionati ‘cinesino’.







    Al primo sguardo si nota tutta l’abilità del Maestro nel riproporre fedelmente i due segnatempo. Proporzioni pressochè perfette e guillochè con le medesime tramature. Per i meno navigati sembrerà cosa facile, ma qui stiamo parlando di Breguet, e trasportare un tasca ad un orologio da polso interpretando al meglio il da farsi è abilità di pochi, per non dire nessuno. Daniel Roth ha eseguito il tutto con grande rispetto e maestria consacrando queste due referenze come punti cardine della rinascita.








    Referenze 3237 e 3050

    E se le due referenze riprese fedelmente dai modelli originali da tasca sono tra le più rappresentative, è altresì doveroso citare il cronografo con ref. 3237 ed il calendario perpetuo ref.3050.





    Entrambi i segnatempo sono accomunati dalle caratteristiche scritte poc’anzi.
    La ref. 3237 è considerata ancora ad oggi una delle più raffinate tra i segnatempo con la complicazione del cronografo. Il movimento (Lemania 2320) a carica manuale è un cronografo integrato con lo smistamento della cronografia tramite ruota a colonne, le rifiniture sono ottimamente curate senza risparmio. E se dal fondello aperto si può ammirare uno dei movimenti più belli nella categoria, girando l’orologio ci si trova davanti ad un quadrante splendidamente disegnato, dove anche qui le finiture del caso non sono a risparmio bensì curate in ogni piccolo dettaglio. Guillochè manuale,cornici,godronature e sfere azzurrate sono gli attori principali in un insieme assolutamente discreto ed equilibrato.








    La ref. 3050 è un calendario perpetuo di stampo classico, considerato tra i migliori in termini di pregio e consultabilità mai prodotti tra gli orologi da polso. Mosso da una base tempo raffinata (Frederic Piguet 71), trova nel lato quadrante un armonia simmetrica eccezionale. Seppur superfluo sottolinearlo, anche questa referenza mantiene elevati standard qualitativi di lavorazioni e finiture.




    Tourbillon



    Le referenze poco sopra citate sono tutt’oggi tra le più apprezzate ed ambite dai collezionisti ed appassionati, ma una referenza in particolare è visceralmente intrecciata alla carriera del Maestro, è la ref.3350, ossia il tourbillon da polso.



    Si vocifera che nella metà degli anni 80 non vi fossero più di 500 esemplari di tourbillon sparsi nel mondo, all’epoca pochi si cimentavano con questa ‘complicazione’. Diverrà così uno dei massimi esperti in materia, proponendo quel che poi sarà un suo tratto distintivo.
    La ref.3350 è un assoluto capolavoro di tecnica e lavorazioni raffinate.
    La cassa è a moneta,36mm in materiale nobile (oro giallo,oro bianco oppure platino).
    Il quadrante è in oro bianco massiccio, lavorato a guillochè e contornato da una sottile godronatura, la cornice delle ore-minuti è in argento con effetto satinato, i numeri sono romani, ed è posta la firma segreta. Spostandoci più in basso arriviamo dritti al punto, un tourbillon ad un minuto splendidamente rifinito con 3 sfere dei secondi solidali ad esso, ognuna indica 20 secondi nella scala che si interseca con la fascia ore-minuti.



    Le lancette ovviamente sono di tipo Breguet, azzurrate alla fiamma così come le 3 lancette dei secondi e le viti a vista.
    Per concludere, a contornare il tourbillon ad ore sei è presente un dècoupe finemente inciso a bulino,anch’esso in materiale nobile.



    Passando al ‘lato b’ troviamo in bella mostra una platina unica in materiale nobile interamente decorata sempre con la tecnica d’incisione a bulino grazie al fondello a pressione aperto.
    Il movimento è ovviamente a carica manuale di derivazione Lemania.



    Ancora oggi, il tourbillon affascina gran parte degli appassionati, sarà perché proprio A.L. Breguet in persona lo inventò (più per necessità che per vanto) nel 1801 o perché la rotazione della gabbia tende ad ipnotizzare, ma sta di fatto che il nome Daniel Roth è assolutamente intrecciato a questa ‘complicazione’ che di fatto lo colloca nell’olimpo dei più grandi Orologiai mai esistiti.
    Era il 1975 quando l’avventura in Breguet iniziò con grandi aspettative, ampiamente ripagate in 14 anni di direzione tecnico-artistica. I fratelli Chaumet, a seguito di uno scandalo bancario, dichiararono fallimento e la maison Breguet passa dunque nelle mani del gruppo Investcorp.
    Il 1988 è l’anno d’addio, un momento sicuramente significativo sia emozionalmente che storicamente per entrambe le parti. Una nuova avventura aspetta il Maestro nella Vallèè de Joux,dove tutto solo insedierà la sua nuova attività targata a suo nome: Daniel Roth.



    Denny
  9. .
    Presente 😝

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    Il tasca Klings ad inizio dicembre 2017 se non sbaglio è stato battuto a 30k $ da Christie's!
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    Mi permetto di seguito, di inserire altre foto! Giusto per ribadire la qualità eccelsa espressa da questo grande Maestro!








    Credo le immagini, dicano già molto!
    Come detto da Claudio, Klings a differenza di molti colleghi, lavora in solitudine nel suo laboratorio vicino Dresda!
    Dedica il 100% del suo tempo alle proprie creazioni, tenendosi distante da eventi mondani...come se volesse far parlare le proprie Opere al posto suo!
    Non a caso ho scritto che lui rappresenta per me la parte romantica dell'Orologeria!
    I metodi utilizzati per creare dal nulla un segnatempo sono ASSOLUTAMENTE tradizionali! Niente frese a 5 assi o torni a controllo numerico! Anche i disegni sono fatti a mano, senza l'utilizzo di autocad & co!
    La difficoltà è incredibile, sempre tenendo conto che fa tutto da solo, senza collaboratori!
    Anche i rubini vengono modificati da lui per le proprie esigenze!
    Movimenti con ponti tubolari (delizia per gli occhi), rubini incastonati, scappamenti detente sono solo l'antipasto!
    La cassa è sempre realizzata in laboratorio (ad oggi non so quanti ne siano in grado, credo pochissimi) ed i quadranti lavorati con finiture guillochè (arte nell'arte) sono realizzati tramite tornio rose sempre dal Maestro!
    Grandi abilità nel sapersi costruire praticamente tutto con macchinari manuali!
    Chi conosce il lavoro di Klings non credo si scandalizzerà se dico che è degno erede attuale di Breguet e Arnold!

    Per chi andrà a visitare l'esposizione consiglio di soffermarsi attentamente alle due Opere esposte, infiniti dettagli regalano emozioni pure!
    Averlo a Roma è un onore incredibile e non deve esser stato assolutamente facile!
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    Purtroppo non potrò tornare a Roma per C.Klings , che per me, assieme a Daniel Roth è un mito...racchiude tutto ciò che è la vera Orologeria senza alcun compromesso! Abilità manuali e capacità tecnica infinita! Nella mostra è stato uno dei tre pezzi che più mi ha colpito! Oserei dire che è un Maestro d'altri tempi, forse la versione più romantica di quest'arte!
    Se ne parla troppo poco di lui, forse anche per il carattere in antitesi con il red carpet!
    Un occasione da non perdere ASSOLUTAMENTE, chi sarà presente avrà una fortuna immensa!
    Grazie ancora a Claudio per aver portato in Italia non solo un evento unico, ma anche per aver portato dei Maestri (con possibilità di incontrarli) che rappresentano l'Orologeria!

    Denny
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    Come già detto da Fansie....



    E ne approfitto per ringraziarlo pubblicamente! Una persona più che gentile!
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    Prendere un caffè assieme ad H. Asaoka? Fatto!
    Chiacchierare per mezz'ora con V.Halter? Fatto!
    Incontrare il mio mito orologiero D.Roth? Fatto!
    Parlare del funzionamento del Logical One assieme a Gauthier? Fatto!

    Questo è 'solo' l'antipasto dell'epico evento che si sta svolgendo a Roma! Un opportunità che ogni appassionato non deve assolutamente lasciarsi scappare! Indipendentemente dai gusti e dai target...l'Orologeria espressa ai massimi livelli artistici,meccanici e di visione è tutta li riunita!
    Pezzi unici e straordinari da far venire la pelle d'oca!
    Sarà un evento, nella sua totale interezza che verrà ricordato negli annali!

    È stato un gran piacere conoscere molti forumisti di persona!

    Assolutamente da non perdere!
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    Nel settore è conosciuto ed ampiamente apprezzato! Ai più è semi sconosciuto probabilmente perché offuscato da George Daniels che è considerato il miglior Maestro Orologiaio del '900!
    Sottolineo, entrambi di pura scuola inglese!
205 replies since 12/1/2013
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