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Ma...quali sono i peccatucci del calibro “El Primero”?
Vediamone alcuni...
La ruota a colonne
Sebbene il calibro el Pimero venga definito come cronografo automatico ad alta frequenza con "ruota a colonne", quest’ultima è diversa dal tipo tradizionale.
Nel tipo “tradizionale”, sulla base di rocchetto costituito da una ruota dentata a denti di sega, sono fissate delle colonnine trapezoidali che si innalzano verticalmente da essa e che, con movimento rotatorio, spostano in vario modo delle leve, attivando le varie funzioni del cronografo.
La illustro qui con una bella foto del calibro JLC 829.
Invece, sulla ruota a colonna del calibro “El Primero”, sulla base del rocchetto a denti di sega, è fissata un’altra ruota che io definirei “a corona”, probabilmente prodotta per stampaggio a freddo dell’acciaio.
Eccola qui in foto.
Come potete osservare le differenze sono notevoli: è per questo che alcuni appassionati non la considerano una vera ruota a colonna, anche se il funzionamento è identico a quello tradizionale: infatti, mentre nel tipo a camme, la centrale di smistamento delle funzioni cronografiche ha un movimento laterale ed angolare, anche questa ruota “ a corona” del calibro”El Primero” svolge i suo compito ruotando, come nella ruota a colonna “tradizionale”.
Arguta, a questo proposito, è stata la definizione del nostro Lory che, nel Forum “cugino”, l’ha chiamata: ruota a colonne “senza colonne”.
Il modulo del calendario.
Se leggete un qualunque articolo, anche recente, relativo al calibro “El, Primero” noterete che, parlando delle caratteristiche funzionali dell’orologio, ad un certo punto viene affermato che il cronografo è dotato di scatto istantaneo della data e di correzione ultrarapida della stessa per il tramite della corona.
Infatti, per i calibri 3019 PHC/400/400Z, lo scatto della data avviene in un solo istante intorno a mezzanotte, minuto più, minuto meno; ed inoltre, tirando verso l’esterno la corona al secondo scatto, è possibile correggere molto rapidamente la data di questo calendario semplice, dal momento che per ogni giro completo di corona la data stessa avanza di tre scatti; da qui, la definizione di correzione ultrarapida della data.
Tuttavia le cose non vanno allo stesso modo quando abbiamo a che fare con la versione dotata di calendario completo con fasi di luna.
Per ciò che riguarda quest’ultima funzione, basterà ricordare che, come negli altri moduli per calendario meno raffinati ( ma, in fin dei conti, stiamo parlando di un cronografo con calendario semplice completo e fasi di luna, non di un crono-calendario perpetuo !), esso prevede un disco, con 59 denti, su cui sono diametralmente raffigurate due lune; questo disco è collegato a quello delle ore con uno scatto ogni 24 ore; ciò comporta che l’orologio raffiguri un ciclo lunare pari a 29 giorni e 12 ore, leggermente inferiore al ciclo sinodico lunare che dura 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 2,8 secondi.
La differenza di 44 minuti e 3 secondi giornalieri tra il ciclo indicato dall’orologio e quello “reale” lunare sinodico comporta, pertanto, ipotizzando il funzionamento continuo dell’orologio, un errore di un giorno ogni 2 anni e mezzo circa ( se non ricordo male), nell’indicazione della corretta posizione della Luna rispetto alla Terra, con la necessità dell’utilizzo del correttore per re-sincronizzare i due cicli.
Ritornando al calendario completo, il modulo presente sui calibri 3019 PHF/410/410Z, prevede sì lo scatto istantaneo della data e del giorno della settimana, ma non quello del mese, che è invece di tipo semi-istantaneo.
La carica automatica a rotore.
Come è noto, fin dalle fasi iniziali del progetto, la Zenith aveva deciso che tale meccanismo cronografico ad alta frequenza fosse assemblato in nuovo calibro a carica automatica.
Il dispositivo di ricarica automatica nei calibri 3019/400/400Z dispone, pertanto, di un rotore ad alta inerzia, ottenuto appesantendo il rotore alla sua periferia con un segmento esterno di carburo di tungsteno ad elevata densità ed una parte centrale fenestrata ed elastica che funge da ammortizzatore in caso di urto violento; è montato su sei cuscinetti a sfere e ricarica nei suoi due sensi di rotazione: il rotore diventava così sensibile anche ai più piccoli spostamenti del braccio.
L'alta frequenza del complesso bilanciere-spirale facilita certamente, per i motivi che abbiamo indicati all’inizio, il raggiungimento di una ottima precisione, e riduce al meglio eventuali imperfezioni della regolazione e dell’equilibratura del complesso bilanciere-spirale, ma consumando maggior energia, richiede anche una molla del bariletto particolarmente robusta, una buona efficacia del rotore di carica con tutto il suo collegato meccanismo, ma anche una sufficiente attività motoria del braccio tale da garantire la ricarica dell’orologio; probabilmente, sarà per questo che, per alcuni utenti, che svolgono forse una attività più sedentaria, la ricarica de “El Primero” è un po’ pigra, mentre altri, pur non essendo tennisti di professione, non accusano tale problema.
In ogni caso, la pigrezza della ricarica, unita ad una certa fragilità della ruota a doppio cricco costituita da lamelle d’acciaio dell’invertitore ( che anche secondo il parere degli orologiai del Forum, tendono a rompersi con una certa facilità )
http://orologi.forumfree.net/?t=31458465
fu un altro degli elementi su cui intervenne in maniera decisa la Rolex per adattare il calibro “El Primero” alle specifiche tecniche ed agli standars di produzione della Casa coronata.
Edited by nicola1960 - 6/1/2010, 07:34. -
Alec77.
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Per caso esiste un elenco di orologi che montano/hanno montato il calibro El Primero ? A prediscindere dalla marca...
Grazie. -
Alec77.
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CITAZIONE (nicola1960 @ 2/9/2008, 18:12)CITAZIONE (Alec77 @ 2/9/2008, 14:51)Per caso esiste un elenco di orologi che montano/hanno montato il calibro El Primero ? A prediscindere dalla marca...
Grazie
Concord, Daniel Roth, Dunhill, Ebel, Panerai, Parmigiani e Rolex
Grazie, gentilissimo
su un altro forum dicono anche Waldan (che non avevo mai sentito) e Movado
ecco il link http://forums.watchuseek.com/showthread.php?t=99279. -
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Grazie Nicola! Bellissimo topic! . -
Alec77.
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Mi assoccio ai complimenti, sei un grande . -
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Tutto ebbe inizio circa 5 anni or sono.
Al termine di una bellissima gita in Toscana, durante il viaggio di ritorno, mentre si discuteva dell’orario d’arrivo, si cominciò a parlare di orologi ed io, a quel punto, chiesi ai miei amici cosa ne pensassero di un mio eventuale acquisto di un orologio da polso.
Raccontai loro che quando ero studente squattrinato, nella mia città di residenza di allora, a volte mi soffermavo a guardare gli orologi in vetrina dei più prestigiosi negozi, chiedendomi quando mai mi sarei potuto permettere quegli oggetti, pieni di gran fascino sì, ma anche molto costosi.
I miei amici risposero che mi avrebbero visto volentieri con un bell’orologio al polso, e considerato che ora, forse, potevo permettermelo, mi incoraggiarono a comprarne uno.
Intanto chiarii a me stesso quali dovevano essere le caratteristiche dell’orologio da acquistare: innanzitutto, doveva caricarsi da sé, considerato che ero sicuro che altrimenti mi sarei certamente dimenticato di dare quotidianamente la corda all’orologio, impegno troppo noioso per me; in secondo luogo, doveva avere il cinturino in metallo, per evitare che la sudorazione potesse ben presto rovinare un cinturino in pelle, favorito in ciò dal clima veramente inclemente della mia nuova città di residenza; in terzo luogo, doveva avere il datario, in modo da evitarmi di ricercarla di continuo in ogni calendario cartaceo a portata di mano; infine, doveva essere nuovo di zecca, poiché mi sarei rifiutato di indossare un oggetto già usato da altri sconosciuti.
Di solito sono molto rapido nell’effettuare acquisti, ritenendo una noiosa perdita di tempo condurre indagini di mercato alla ricerca dell’occasione migliore; in questo caso, invece, contrariamente al mio comportamento usuale, iniziai a contattare amici ed esperti per farmi ben consigliare.
In particolare mi sarebbe piaciuto un orologio che di una ditta famosa per i gioielli, la Cartier: mi piacevano, in soprattutto quelle belle vitine dorate poste sulla cornice del quadrante e sul cinturino in metallo.
Ormai la trattativa con il concessionario della città di quest’orologio era a buon punto, quando un mio collega, che nel mio ufficio era conosciuto come buon conoscitore di orologi, dopo avermi inutilmente raccomandato un bell’orologio d’epoca (un orologio vecchio ? e già usato ? giammai, risposi), e visto che io insistevo per un esemplare nuovo, da un lato mi sconsigliò vivamente l’acquisto dell’orologio che avevo scelto e dall’altro mi propose di far visita ad un altro piccolo negozio che offriva in vendita orologi della marca Zenith con un forte sconto.
Non molto convinto, ed anche un po’ rammaricato del fatto che la mia scelta fosse così tanto criticata, visto che consideravo bellissimo e adatto a me il Cartier, andai a dare uno sguardo alla vetrina del negozio…
Notai subito un orologio bellissimo… un cronometro con tante lancette…ancor più bello dell’altro… eppoi con quella finestrella in cui si intravedeva l’azzurro della luna… davvero fu amore a prima vista.
Che, tuttavia, durò poco appena lessi il prezzo… Si, ci sarebbe stato lo sconto… ma di quanto ? La cifra era in ogni caso altissima, davvero spropositata e esagerata per me. In fondo si trattava solo di un semplice orologio. Per quel prezzo, non era meglio un bello scooter ?
Un po’ sconsolato, ed anche rassegnato, senza neppure chiedere il prezzo al negoziante, ritornai a casa.
In quei giorni, allora, mi venne in aiuto il p.c. che avevo da poco acquistato… iniziai a cercare sul web notizie di questo orologio e piano piano iniziai a scoprire un mondo del tutto sconosciuto.
Dopo un mese circa avevo cominciato a capire che quell’orologio si chiamava Zenith Chronomaster, era un cronografo automatico, indicava la data, il giorno, il mese e le fasi della luna.
In particolare avevo letto, su una rivista specializzata, questo articolo “... della collezione Zenith, riservata agli amanti della grande tradizione orologiera svizzera… Una collezione dove … vengono esaltate qualità come l’eleganza, la perfezione dei dettagli, la cura estetica dei particolari, che contribuiscono a delineare segnatempo dallo stile esclusivo e prestigioso. … ciascun esemplare appartenente alla serie ChronoMaster è numerato e garantito in tutto il mondo per cinque anni…”
Avevo deciso, alla fine: quello era l’orologio dei miei sogni !
Rimaneva il problema del prezzo…
Accettai ancora una volta il consiglio del mio amico di presentarmi con denaro contante.
Poiché tuttavia la trattativa non è il mio forte, e poi un po’ mi vergognavo a chiedere di pagarlo ad un prezzo di così tanto più basso rispetto a quello indicato, diedi tutto il denaro alla mia compagna che si sarebbe recata al mio posto per tentare l’acquisto.
Mentre lei si recò in negozio, io nervosamente passeggiavo per il centro cittadino … finchè… un sorriso compiaciuto mi fece capire che, finalmente, lo Zenith Chronomaster, fasi di luna, in oro rosa, era mio.
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Alec77.
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Gran bella storia
Spero un giorno di poter raccontarla anche io. -
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Bravo Nicola, hai mai pensato di scrivere un libro? . -
Grifone66.
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CITAZIONE (nicola1960 @ 4/9/2008, 07:26)Tutto ebbe inizio circa 5 anni or sono.
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… finchè… un sorriso compiaciuto mi fece capire che, finalmente, lo Zenith Chronomaster, fasi di luna, in oro rosa, era mio.
riguardo l'inizio di questa passione, ognuno di Noi ha una sua Storia... spesso particolare e ricca di significato personale.
Nicola, hai iniziato con una Gloriosa Maison, la Zenith, bella scelta e complimenti, anche per il bel racconto !
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.CITAZIONE (nicola1960 @ 5/9/2008, 07:10)CITAZIONE (msx @ 4/9/2008, 09:36)Bravo Nicola, hai mai pensato di scrivere un libro?
Mmhhh... non so se ne sarei capace
Penso anch'io
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ermejo2833.
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nicola,grazie ancora.
che ti risulti nel 1983 c'erano in produzione altri chrono-perpetuali automatici oltre all'ebel?se la memoria non mi inganna direi di no,e quindi potrebbe essere stata proprio la ebel a produrre il primo chrono perpetuale automatico.la seconda dovrebbe essere stata la blancpain circa un lustro piu' tardi.e ti diro' che sono orologi che ogni volta che li vedo mi fanno battere il cuore!. -
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Aggiungo un'altra pubblicità appena scannerizzata, risale al 1972.
In questo ingrandimento si vede bene il logo della holding Zenith Radio Co.
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Se quel tuo conoscente la dovesse mettere in un libro ricordagli le royalties . -
britishshortair.
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Anche se ti clonano i post rimani sempre il migliore. Il nostro campione!
Il tuo post è irraggiungibile.
Bravissimo di nuovo.
Grazie
ADriano. -
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Visto che mi sono sforzato le meningi per cercare una spiegazione alle sigle PHC e PHF, ripropongo anche qui le mie elucubrazioni
PHC= "Perpetual High (frequency) Calendar"
PHF= "Perpetual High (frequency) Full (calendar).