ZIM B6-02: Direttamente da Kuibyshev.

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  1. vpn
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    Tempo fa, con la presentazione del Chaika 3050-KR, avevo scritto una ricostruzione parziale sulla storia della sua genesi, su com'è stato sviluppato e quanto importante è stato tale orologio per lo sviluppo dell'industria meccanica ed elettronica Sovietica. Senza il 3050 infatti, l'URSS non avrebbe mai avuto un orologio analogico al quarzo, e ad essa sarebbe stata privata la possibilità di potersi ricavare uno spazio all'interno di un mercato che aveva quasi spazzato via la tradizionale orologeria meccanica e quella elettromeccanica.

    Ma dopo aver parlato di ciò, ora è il momento di presentare l'altra faccia della medaglia, che segnò una strada che ebbe convergenze e divergenze allo stesso tempo, rispetto a quella seguita per lo sviluppo del Chaika 3050-KR.

    Si tratta dell'Elektronika B6-02, il primo orologio digitale realizzato in Unione Sovietica. Come nasce il progetto B6-02?

    Come sappiamo, tutto nacque nel 1974, quando si costituirono due team di ingegneri all'istituto tecnico-scientifico NII Chasprom, in cui uno doveva occuparsi dello sviluppo del primo orologio analogico al quarzo, ed il secondo doveva occuparsi del primo orologio digitale al quarzo.

    Le similitudini tra i due team però si dividono qui, poichè lo sviluppo dell'orologio digitale fu fatto in maniera più rapida rispetto a quanto toccò per quello dedicato all'orologeria analogica. Infatti, già un anno dopo, all'inizio del 1975, fu realizzato un primo prototipo, l'Elektronika B6-01, nella fabbrica "NII-Zavod Pulsar" di Mosca, ma a causa di problemi tecnici sorti durante il suo sviluppo, gli ingegneri Sovietici aiutati dai loro colleghi del Chasprom, scelsero di dare priorità alla realizzazione di un orologio digitale con display LCD ad inversione nematica, posticipando il progetto di un orologio con display a LED (il progetto B6-03 fu avviato nel 1976, sempre alla NII-Pulsar).


    B6_01_zps1cf1814a

    Forse l'unica fotografia esistente del modulo Elektronika B6-01.
    Fonte Offtop.ru, ma non più disponibile poichè nella fonte originaria l'immagine ad alta risoluzione
    è andata persa da parecchio tempo, ed è visibile solo in Google Immagini.
    Da notare le somiglianze con il modulo 2900 del Pulsar P2: esso infatti doveva avere anche il sensore reed, mancante su questo esemplare.



    Così, alla fine del '75, i moduli e gli integrati erano già pronti (molta della parte elettronica del futuro B6-02 fu infatti frutto di carry-over dal mai nato B6-01), e s'iniziò una piccola produzione di pre-serie destinata solo al mercato interno, per poter provare l'affidabilità del modulo e del display, dato che il progetto B6-02 rappresentava il primo tentativo da parte dei Sovietici di realizzare un display LCD ad effetto di campo, tecnologia che nel 1975 aveva ancora parecchi problemi di affidabilità (basti pensare ai display degli Optel, che risentivano parecchio delle variazioni di temperatura). L'unica differenza tra i primi esemplari pre-serie ed i successivi stava nel diverso stile del display LCD: sui primi i numeri erano dritti anzichè in corsivo, ed avevano una forma più squadrata dei segmenti, simili a quelli visibili sul Gruen Teletime.

    Alla fine, gli esemplari pre-serie ottennero un riscontro positivo da parte di coloro che li ebbero in prova, così gli stabilimenti Bielorussi "Transistor", "Angstrem" e "Integral" iniziarono a produrre a tempo pieno i moduli per l'orologio che, svelato alla Fiera di Lipsia del 1976, diventò famoso col nome di Elektronika B6-02, ricevendo così il disco verde per il suo debutto "ufficiale" nel 1977 (anche se, come già detto, ufficiosamente era già in vendita a partire dal '76). I primi esemplari furono prodotti alla NII-Zavod Pulsar di Mosca, ma successivamente la produzione fu trasferita nella RSS Bielorussa, per preparare le linee produttive Moscovite alla produzione dell'Elektronika-1.

    Il B6-02 fu prodotto con vari marchi. Il primo con cui fu distribuito sul mercato fu ovviamente a marchio Elektronika, che è anche l'esemplare più comune, mentre una versione meno comune e più ricercata dai collezionisti, è quella a marchio ZIM, dato che la cassa dell'orologio (comprese le sue varianti) era prodotta proprio nello stabilimento "Maslennikov" di Kuibyshev, RSSFR.


    calend_1977

    Pubblicità del 1977 della linea B6-02. L'orologio era disponibile in almeno sei diverse casse, anche se qui se ne vedono solo tre. (fonte Sergei Frolov)



    Successivamente, il successo del modello portò il governo Sovietico ad autorizzarne l'esportazione nei mercati occidentali, principalmente il mercato Inglese, usando il marchio Sekonda e pubblicizzandolo massicciamente, usando il duo comico "The Two Ronnies" come testimonial (fonte Youtube):





    Ma ritorniamo di nuovo dall'altra parte della cosiddetta "Cortina di Ferro", per potervi presentare il nuovo acquisto, l'Elektronika B6-02 nella sua versione più ricercata, a marchio ZIM. L'orologio è nella variante soprannominata "Cosmonauta" dato la sua particolare forma, che la fa rassomigliare al casco di un cosmonauta, ed è di ottone cromato. La sua particolarità estetica sta nel fatto che la parte centrale è sopraelevata, ed ha una zigrinatura molto simile a quella che poi si sarebbe vista sull'Elektronika-1 terza serie. Il display si riduce ad una piccola feritoia, da dove spunta la cornice di color violetto su cui è riportato il marchio ZIM ed il luogo di produzione (Sdelano V SSSR, "Realizzato in URSS").


    Elektronika_B6_1_zps528d8073



    La parte posteriore invece è molto semplice, con il fondello a "scalino" come sul Chaika 3050-KR, ma senza il numero di serie.


    Elektronika_B6_2_zps33de2a41



    La cassa è molto grande di diametro (sui 40mm) ed è molto alta, tanto che il display si trova più in basso rispetto alla cassa, lo si può vedere da questa foto (fonte Relojesparatodos):

    DSC04056



    Per quanto riguarda le funzioni, l'orologio è molto semplice: solo ora e minuti. Niente calendario, niente sveglia, niente cronografo.
    Per regolarlo sono presenti tre pulsanti nella parte laterale destra. L'ultimo serve per regolare l'ora (da 0 a 23, quando infatti arriva a 24 l'orologio fa una pausa di un secondo, per poi passare alla mezzanotte), il penultimo per i minuti ed il primo per resettare i secondi, anche se non sono visibili. Le batterie che utilizza sono due 389/390 all'ossido d'argento (LR1130/AG10 nella versione alcalina) ed il suo pannello riflettente è verde, soluzione molto usata sui primi orologi LCD, poichè rendeva il display più visibile quando l'orologio era esposto direttamente ai raggi del sole.

    Il modulo è in ceramica, ed protetto da un coperchio protettivo in fibra di vetro, che lascia spazio solamente alle batterie e al trimmer, per poterlo regolare nel caso in cui anticipa o perde.

    Quest'orologio rappresenta l'altra faccia della medaglia nello sviluppo del primo orologio al quarzo Sovietico. Infatti fu proprio con questo modello e con il Chaika che l'URSS iniziò a preparare le sue "armi" per poter fare anche lei un'invasione nel mercato dei quarzi sia a livello interno che a livello internazionale. Sono due facce della stessa medaglia, una medaglia che ha rappresentato un significativo passo avanti nell'industria micromeccanica e microelettronica nel paese del Socialismo Reale.

    Foto ed impressioni a caldo seguiranno al suo arrivo, che probabilmente sarà lungo, essendo questo esemplare proveniente non dall'Ucraina, bensì dalla Russia, proprio da Kuibyshev, un tempo sede della ZIM. Grazie per aver letto questa pre-presentazione. :)

    Edited by vpn - 30/6/2013, 15:19
     
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