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.Comprendo la decisione ma forse avrei tenuto il Blancpain FF.... 
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.Ciao Emiliano, condivido e rispetto la tua decisione. Spero però che ciò non ti allontani dal forum, qui non è richiesto un quantitativo minimo di orologi posseduti per leggere e partecipare!
E poi le serate-forum senza le tue battute non sarebbero più le stesse!
assolutamente no.,.,.,a quello non rinuncio,,una cena con amici non ha prezzo!!!
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ciaca .
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Intervengo con piacere in questo topic e approfitto dell'outing dell'opener come dimostrazione di ciò che ho sempre creduto: ogni passione, e quella degli orologi non fa eccezione, va coltivata sempre che non incida in modo rilevante sulle proprie priorità di vita (che devono rimanere altre).
Ecco perché continuo a ritenere completamente errato l'approccio di molti appassionati, troppo attenti agli aspetti finanziari e commerciali dei propri acquisti e sempre più risucchiati nel vortice del compro e vendo che spesso diventa esso stesso una passione capace di mettere in secondo piano quella per l'oggetto e la sua fruizione.
Le conclusioni dell'opener, in questo senso, ne sono una dimostrazione tangibile.
In sintesi: comoratevi quello che vi piace e che potete permettervi senza ansie da ritorno dei capitali, e godetevelo.
Saluti. -
Liberomega .
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Ti capisco, con una punta di preoccupazione, immedesimandomi.
Non ricordo bene chi, ma un membro del forum ha in firma un pensiero molto centrato su questo argomento:
Il piacere di un nuovo acquisto svanisce al momento stesso in cui sei entra in possesso del bene...o qualcosa di simile.
Condivido questo pensiero che mi sembra adeguarsi ad una buona parte degli acquisti che si fanno, aggiungendo un elemento in più, un altro tassellino alle collezioni.
Ma è una passione! E può andare e venire...a proposito, guarda che bello questo:
https://orologi.forumfree.it/?t=67152640
(preso a caso per ischerzo, eh)
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Capisco e condivido almeno in parte il tuo pensiero.
La cosa che impensierisce seriamente me, quando mi capita, è quando sbavo per ore su fotografie di un pezzo su internet, e mi accorgo che inconsciamente non sto dando importanza a pezzi più importanti che stanno in un cassetto o in cassetta in banca… lì mi dico che questo è un atteggiamento assolutamente compulsivo e non sano.. -
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Condivido la tua scelta.
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Anche io mi sento di condividere la tua scelta.
Fai quello che ti fa stare bene, il resto non conta.. -
.Intervengo con piacere in questo topic e approfitto dell'outing dell'opener come dimostrazione di ciò che ho sempre creduto: ogni passione, e quella degli orologi non fa eccezione, va coltivata sempre che non incida in modo rilevante sulle proprie priorità di vita (che devono rimanere altre).
Ecco perché continuo a ritenere completamente errato l'approccio di molti appassionati, troppo attenti agli aspetti finanziari e commerciali dei propri acquisti e sempre più risucchiati nel vortice del compro e vendo che spesso diventa esso stesso una passione capace di mettere in secondo piano quella per l'oggetto e la sua fruizione.
Le conclusioni dell'opener, in questo senso, ne sono una dimostrazione tangibile.
In sintesi: comoratevi quello che vi piace e che potete permettervi senza ansie da ritorno dei capitali, e godetevelo.
Saluti
c'è molto di vero in quello che scrivi,,almeno per me,,,,questo infatti è quello che ad oggi ho capito,,,però la mia passione c'è,, è forte,, ricordo ancora quando ammiravo l'orologio sub di mio padre,,,da li è nato il tutto,,,ma forse nell'ultimo decennio questa pura passione,,si è persa in qualcosa di simile a quello che scrivi.,.,.,.,.,ma ora ho capito!!!
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Ebbene si, anche a me è capitato di pensarci seriamente 
è durato un istante e mi sono comprato un Breitling
L'unico motivo che potrebbe farmi vendere la mia collezione è il bisogno economico, per ora, grazie a Dio, non c'è questa necessità anche se, purtroppo, ogni giorno che passa la rende più probabile
Speriamo di resistere.
Ciao a tutti. -
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Ti capisco ... anche io ci ho pensato spesso, ma un solo orologio non sarei mai capace.... almeno due.
Pensaci bene se non li hai già venduti.. potresti tenertene un altro a cui sei particolarmente legato oltre il Sub.
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Anime Tube .
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Comprendo.
Anch'io ultimamente sto pensando a una cosa del genere perchè mi sono accorto che cambio in modo compulsivo i miei orologi al polso anche più volte al giorno e questo non mi fa godere L'OROLOGIO.
Son diventato troppo volubile.
Mi piace l'idea romantica di avere al polso sempre lo stesso segnatempo che mi accompagna per tutta la vita.
Sono sempre rimasto affascinato dalle storie degli orologi che passano da generazioni a generazioni.
Per non parlare del continuo viavai in banca in direzione delle cassette di sicurezza
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... o anche tre, il numero perfetto...
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.Ciao Emiliano, condivido e rispetto la tua decisione. Spero però che ciò non ti allontani dal forum, qui non è richiesto un quantitativo minimo di orologi posseduti per leggere e partecipare!
E poi le serate-forum senza le tue battute non sarebbero più le stesse!
assolutamente no.,.,.,a quello non rinuncio,,una cena con amici non ha prezzo!!!
Eh no Emiliano, così non vale, o tutto o niente.
Poteva essere la volta buona......................
Ovviamente si scherza.
L'avevi già fatto per altri motivi, vediamo quanto dura. Secondo me tra un po' di tempo (e neppure molto), tornerai ed aprirai un post della serie: "nuovo arrivo...........".
Ciao.. -
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Vedo che siamo tutti in buona compagnia qua...come molti altri anche io ti capisco in pieno, anche io ho avuto circa un anno fa gli stessi impulsi per cui ho venduto cercando di rimanere con 2-3 orologi di rilievo e basta, ma ancora non ce l'ho fatta.
Volevo chiederti se hai venduto tutto in blocco ad un reseller senza pensare al realizzo finale oppure uno a uno ti sei separato dai tuoi orologi.
Senz'altro mentalmente "dopo" si è molto più leggeri.
Allego uno scritto di P. Graham che trovo pertinente per chi abbia la voglia di leggere:
PAUL GRAHAM
Possiedo troppa roba. La maggior parte della gente in America ha troppa roba. Più è povera e più accumula cose. Nessuno è così squattrinato da non potersi permettere un cortile pieno di macchine vecchie.
Ma un tempo non era così: le cose erano rare e avevano valore. Basta guardarsi intorno per rendersene conto. Per esempio nella mia casa di Cambridge, costruita nel 1876, le stanze non hanno armadi a muro. All'epoca i vestiti entravano comodamente in una cassettiera.
Anche poche decine di anni fa c'erano meno cose in giro. Quando guardo alcune vecchie foto degli anni settanta mi sorprendo di quanto le case fossero spoglie. Anche se le cose sono diventate molto meno care, noi continuiamo a dargli troppo valore.
Quando non avevo soldi gli oggetti mi sembravano importanti. Quindi, quasi istintivamente, li accumulavo. Gli amici mi lasciavano qualcosa quando traslocavano, raccattavo cianfrusaglie per strada prima che passassero i netturbini o compravo da un rigattiere roba come nuova a un decimo del suo valore.
Ecco che mi trovavo con altra roba ancora. In realtà quelle cose quasi gratis erano tutt'altro che affari perché valevano molto meno di quanto costassero: erano senza valore perché non ne avevo bisogno.
Servizi buoni ma fragili
Se non avete intenzione di vendere quel prezioso oggetto che avete pagato così poco, che importanza ha quanto vale? L'unico valore delle cose è l'uso che ne facciamo.
La cosa più giusta da fare sarebbe trattare la roba come se non valesse nulla. Conosco una coppia in pensione che non è riuscita a trasferirsi nella città che amava di più perché non poteva permettersi una casa abbastanza grande per contenere tutta la loro roba.
La casa non appartiene a loro ma alle loro cose. Quando ho vissuto in Italia per un anno ho portato con me solo uno zaino e ho lasciato tutto il resto negli Stati Uniti. E indovinate un po'? L'unica cosa di cui ho sentito la mancanza erano i libri.
La cosa più triste era che spesso spendevo i soldi di cui avevo un disperato bisogno in cose che non mi servivano affatto. Perché lo facevo? Perché i venditori sono così bravi a trasformare lo shopping in un momento piacevole che alla fine diventa un'attività per il tempo libero.
Per difendersi bisogna farsi una domanda prima di comprare qualcosa: è un oggetto che userò spesso o è solo carino? Le cose più pericolose sono quelle che non userete mai perché sono troppo buone: nulla ti frega di più di un oggetto fragile. La caratteristica principale dei "servizi buoni" non è che sono belli da usare, ma che bisogna stare attentissimi a non romperli.
Un altro metodo per resistere alla tentazione di comprare è pensare a quanto vi costerà, nel complesso, il possesso di determinate cose. Il loro prezzo è solo l'inizio perché vi toccherà pensare a quelle cose per anni e, forse, per tutta la vita. Ogni oggetto che possedete vi toglie energia. Sono pochi quelli che la trasmettono e sono gli unici che valga la pena possedere.
Ora ho smesso di accumulare cose. L'unica eccezione sono i libri, ma quelli sono più un fluido che un oggetto materiale. Se voglio spendere soldi per viziarmi in qualche modo, preferisco un servizio a una merce. Non lo dico perché ho raggiunto chissà quale distacco zen dalle cose materiali ma perché ho capito che sta accadendo qualcosa di epocale: la roba non vale più.
Nei paesi industrializzati, alla metà del novecento è avvenuta una cosa simile con il cibo. Mangiare diventava sempre meno caro (o noi diventavamo sempre più ricchi) e mangiare troppo è diventato più pericoloso che mangiare troppo poco. È lo stesso per gli oggetti: tutto quello che ci portiamo dietro è un peso.
La buona notizia è che, se vi siete caricati un peso senza esserne coscienti, la vostra vita può essere migliore di quanto pensiate. Immaginate come sarebbe camminare per anni con pesi da dieci chili alle caviglie e poi, un bel giorno, vederseli togliere all'improvviso.
Paul Graham è un programmatore, saggista e imprenditore britannico. Nel 2002 ha scoperto un algoritmo che ha ispirato i filtri antispam. Il suo ultimo libro è Hackers & painters (O'Reilly 2004). Questo articolo è uscito sul suo blog con il titolo Stuff..
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