La cortesia dei reseller

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  1. Nonno Kuzja
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    CITAZIONE (mbelt @ 28/7/2014, 15:16) 
    Stavolta ti quoto con molta convinzione. Io le domande che ha fatto l'opener per email non le avrei mai fatte. E non mi sorprende che non ricevano risposta. Come si fa a chiedere quale è il migliore prezzo per email? Io non lo comunicherei mai.

    scusami, ma non intendo fare una trattativa per email, specifico che ho chiesto, a quelli che non avevano messo il prezzo, come un notissimo reseller vicentino ....che promette i prezzi migliori del web, "il loro miglior prezzo"...insomma un modo di dire appunto per evitare trattative ulteriori.
    Del resto come farei a decidere dove comprare senza sapere i prezzi definitivi...?

    CITAZIONE (Westen @ 28/7/2014, 16:11) 
    Mbelt, capisco cosa intendi, assolutamente.

    Io personalmente non amo trattare e di base ragiono così: vedo il prezzo, se non mi sta bene tento di capire se posso trattare fino a quello che mi starebbe bene, se mi sta bene ma penso ci sia margine tratto. Nel momento in cui ricevo però un prezzo che mi sta bene: per me l'acquisto è concluso e mi muovo, certo se poi di persona noto palesemente che vi è ulteriore disponibilità a scendere: è grasso che cola. Poi il "suo miglior prezzo assoluto" è praticamente un'incognita quindi ha senso girarci intorno fino a un certo punto...

    Capisco che magari si ricevano richiesta davvero improbabili, che molti non siano interessati, che non siano "seri" e che rappresentino uno scocciatura; lo capisco perfettamente ma purtroppo fa parte del gioco (non che li voglia giustificare). Il commerciante deve avere tanta pazienza (come un artigiano deve avere manualità) e sopratutto non deve cadere nella trappola di valutare erroneamente un cliente solo perché magari in quell'occasione alla fine "non compra". Te lo dice uno che spesso ha remore a vedere un prodotto proprio perché teme, in caso di mancato acquisto, di essere frainteso e di precludersi "buoni trattamenti "futuri" o perché odia l'impressione di "disturbare, quasi come ti stessero facendo un favore" (e qui una lancia a favore di quei pochi che sanno davvero metterti a tuo agio e farti sentire gradito).


    Viceversa non capisco, vado un po' OT, chi tiene il prezzo nascosto come se stessimo trattando opere d'arte rubate...
    Anche per beni "normali" (non per l'attico di pregio a NY). Vedo annunci senza foto, annunci senza prezzo... Fantascienza... E alla richiesta del prezzo: vediamo di persona... No, io non vengo a perdere tempo di persona (e a fartene perdere) col presupposto che il prezzo possa essere per me fuori budjet o palesemente eccessivo.
    Se dai la tua email e a me viene meglio contattarti per email (magari per come è strutturata la mia giornata) non vedo perché debbo essere dirottato "a prescindere" sul telefono; fai prima a non dare l'email...
    Anche perché se da un lato è vero che per il venditore sia difficile stare dietro a 10 clienti (dove magari solo 1 compra), anche per il cliente non è divertente destreggiarsi fra 10 venditori per capire quale sia il più idoneo per te. Con una differenza: il cliente è il cliente, il venditore è il venditore e svolge una professione da cui dipende la sua sussistenza. Non dico che il cliente possa o debba comportarsi come se avesse il coltello dalla parte del manico ma... a volte si ha davvero l'impressione che sia il venditore a farti un favore...
    Ribadendo la premessa del leggero OT o dell'inerenza ad alcuni casi (e non alla totalità)


    Quello è un altro discorso, se il prezzo non è trattabile: nessun problema. Qua si contestava di più la mancata risposta e disponibilità, non si parlava del "non fanno sconto". Secondo me non rispondere (a meno di messaggi davvero scandalosi): non deve essere contemplato. Un "si, grazie", un "no, non è possibile, la ringrazio comunque" dovrebbe essere il minimo sindacale. Ripeto: messaggi poco educati e palesemente fuori contesto a parte.

    In aggiunta, prendendo spunto da un altro post poco sopra: trovo anche io normale che le domande alla fine siano le solite inerenti: condizioni, prezzo, disponibilità, revisione ecc...

    Saranno banali e ripetitive ma cosa si dovrebbe chiedere se no? Cosa ha mangiato a pranzo? Se per il pagamento preferisce banconote da 50 o da 100?

    Viceversa se non si vogliono ricevere 30 email al giorno (magari simili fra di loro): si fa un modo di strutturare tutto come una mera vetrina ove l'unico contatto possibile sarà quello fisico (nessuna email, nessun telefono ma solo un "per ogni esigenza recarsi in..."). Palese però che se forse si screma da un lato dall'altro un buon 80% (o forse più) degli interessati lascerebbe perdere.

    P.S. ovviamente sono andato oltre la categoria reseller, ma bensì includo anche concessionari, gioiellerie, ecc. O in generale tutte le attività commerciali...

    non avrei saputo scriverlo meglio.....

    Edited by Giallo © - 28/7/2014, 19:04
     
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    CITAZIONE (Nonno Kuzja @ 28/7/2014, 17:59) 
    CITAZIONE (mbelt @ 28/7/2014, 15:16) 
    Stavolta ti quoto con molta convinzione. Io le domande che ha fatto l'opener per email non le avrei mai fatte. E non mi sorprende che non ricevano risposta. Come si fa a chiedere quale è il migliore prezzo per email? Io non lo comunicherei mai.

    scusami, ma non intendo fare una trattativa per email, specifico che ho chiesto, a quelli che non avevano messo il prezzo, come un notissimo reseller vicentino ....che promette i prezzi migliori del web, "il loro miglior prezzo"...insomma un modo di dire appunto per evitare trattative ulteriori.
    Del resto come farei a decidere dove comprare senza sapere i prezzi definitivi...?

    CITAZIONE (Westen @ 28/7/2014, 16:11) 
    Mbelt, capisco cosa intendi, assolutamente.

    Io personalmente non amo trattare e di base ragiono così: vedo il prezzo, se non mi sta bene tento di capire se posso trattare fino a quello che mi starebbe bene, se mi sta bene ma penso ci sia margine tratto. Nel momento in cui ricevo però un prezzo che mi sta bene: per me l'acquisto è concluso e mi muovo, certo se poi di persona noto palesemente che vi è ulteriore disponibilità a scendere: è grasso che cola. Poi il "suo miglior prezzo assoluto" è praticamente un'incognita quindi ha senso girarci intorno fino a un certo punto...

    Capisco che magari si ricevano richiesta davvero improbabili, che molti non siano interessati, che non siano "seri" e che rappresentino uno scocciatura; lo capisco perfettamente ma purtroppo fa parte del gioco (non che li voglia giustificare). Il commerciante deve avere tanta pazienza (come un artigiano deve avere manualità) e sopratutto non deve cadere nella trappola di valutare erroneamente un cliente solo perché magari in quell'occasione alla fine "non compra". Te lo dice uno che spesso ha remore a vedere un prodotto proprio perché teme, in caso di mancato acquisto, di essere frainteso e di precludersi "buoni trattamenti "futuri" o perché odia l'impressione di "disturbare, quasi come ti stessero facendo un favore" (e qui una lancia a favore di quei pochi che sanno davvero metterti a tuo agio e farti sentire gradito).


    Viceversa non capisco, vado un po' OT, chi tiene il prezzo nascosto come se stessimo trattando opere d'arte rubate...
    Anche per beni "normali" (non per l'attico di pregio a NY). Vedo annunci senza foto, annunci senza prezzo... Fantascienza... E alla richiesta del prezzo: vediamo di persona... No, io non vengo a perdere tempo di persona (e a fartene perdere) col presupposto che il prezzo possa essere per me fuori budjet o palesemente eccessivo.
    Se dai la tua email e a me viene meglio contattarti per email (magari per come è strutturata la mia giornata) non vedo perché debbo essere dirottato "a prescindere" sul telefono; fai prima a non dare l'email...
    Anche perché se da un lato è vero che per il venditore sia difficile stare dietro a 10 clienti (dove magari solo 1 compra), anche per il cliente non è divertente destreggiarsi fra 10 venditori per capire quale sia il più idoneo per te. Con una differenza: il cliente è il cliente, il venditore è il venditore e svolge una professione da cui dipende la sua sussistenza. Non dico che il cliente possa o debba comportarsi come se avesse il coltello dalla parte del manico ma... a volte si ha davvero l'impressione che sia il venditore a farti un favore...
    Ribadendo la premessa del leggero OT o dell'inerenza ad alcuni casi (e non alla totalità)


    Quello è un altro discorso, se il prezzo non è trattabile: nessun problema. Qua si contestava di più la mancata risposta e disponibilità, non si parlava del "non fanno sconto". Secondo me non rispondere (a meno di messaggi davvero scandalosi): non deve essere contemplato. Un "si, grazie", un "no, non è possibile, la ringrazio comunque" dovrebbe essere il minimo sindacale. Ripeto: messaggi poco educati e palesemente fuori contesto a parte.

    In aggiunta, prendendo spunto da un altro post poco sopra: trovo anche io normale che le domande alla fine siano le solite inerenti: condizioni, prezzo, disponibilità, revisione ecc...

    Saranno banali e ripetitive ma cosa si dovrebbe chiedere se no? Cosa ha mangiato a pranzo? Se per il pagamento preferisce banconote da 50 o da 100?

    Viceversa se non si vogliono ricevere 30 email al giorno (magari simili fra di loro): si fa un modo di strutturare tutto come una mera vetrina ove l'unico contatto possibile sarà quello fisico (nessuna email, nessun telefono ma solo un "per ogni esigenza recarsi in..."). Palese però che se forse si screma da un lato dall'altro un buon 80% (o forse più) degli interessati lascerebbe perdere.

    P.S. ovviamente sono andato oltre la categoria reseller, ma bensì includo anche concessionari, gioiellerie, ecc. O in generale tutte le attività commerciali...

    non avrei saputo scriverlo meglio.....

    A mio modo di vedere c'è un equivoco di fondo. Se io usassi una vetrina web per farmi pubblicità, non necessariamente desidererei concludere una vendita a distanza, o ad acquirenti che per venire nel mio negozio devono fare viaggi impegnativi. Per me o chi vende è organizzato a farlo su internet, ed esclusivamente su internet, e allora ti deve dare il prezzo finale, anzi, meglio se lo pubblica per tutti. E lo deve specificare. Altrimenti vuol dire che il prezzo va trattato, e la trattativa se avessi un negozio non potrebbe avvenire con email. Io devo vedere che persona ho davanti, che tipo di cliente è, se è concreto e vuole chiudere, o se è un concorrente o un curioso. Devo capire, perché questo influenzerà lo sconto che gli riconoscerò. Gli sconti non sono mai uguali per tutti i clienti. In più io posso anche fare un po' meno sconto di altri, ma offrire un bel servizio, una assistenza con orologiaio, o altro, tutte cose che hanno un prezzo...Ma se il cliente vuole giudicarmi a distanza dallo sconto, come può valutare chi sono? Insomma, io se fossi (e non lo sono) un commerciante serio con negozio io a domande così via internet nel migliore dei casi farei capire che occorre un contatto diretto, non si fa con una email da uno sconosciuto che mi giudicherà dallo sconto magari dopo aver scritto a non so quanti altri concorrenti. Ecco perché lo ripeto: non ci siamo. Il cliente non ha sempre ragione, tutt'altro. E gli strumenti vanno utilizzati propriamente. Altrimenti io se devo vendere solo su internet con bonifici mi organizzo in tutt'altro modo, so che tutto si gioca a distanza con sconosciuti.

    Edited by Giallo © - 28/7/2014, 19:05
     
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    Io la faccio più facile..secondo me,per esperienza personale, dipende dalla persona con cui tratti..anch'io un'anno fa avevo contattato diversi reseller..Torino,Brescia,Verona,Parma ...in totale 6-7 negozianti..nel giro di 2 giorni mi hanno risposto tutti..quelli in modo molto sintetico li ho esclusi subito,ma tutti mi hanno risposto..alla fine ho optato per un noto negozio di Brescia perché il ragazzo si è dimostrato da subito disponibilissimo a qualsiasi domanda..e con estrema simpatia mi ha anche dato diverse dritte e pareri personali..il dubbio riguardava Explorer 36 mm o 39 mm...anche se il prezzo era leggermente superiore rispetto agli altri,ho optato per lui..a pelle mi è piaciuto e ancora adesso ogni tanto ci scambiamo email..lui non è il proprietario ,ma solo un "commesso",e quindi poteva anche sbattersene un pò..invece si è dimostrato un Signore,soprattutto con uno come me totalmente inesperto!!!quindi per questo dico che dipende molto dall'educazione della persona con cui tratti..
     
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  4. enricoc2
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    [/QUOTE]
    A mio modo di vedere c'è un equivoco di fondo. Se io usassi una vetrina web per farmi pubblicità, non necessariamente desidererei concludere una vendita a distanza, o ad acquirenti che per venire nel mio negozio devono fare viaggi impegnativi. Per me o chi vende è organizzato a farlo su internet, ed esclusivamente su internet, e allora ti deve dare il prezzo finale, anzi, meglio se lo pubblica per tutti. E lo deve specificare. Altrimenti vuol dire che il prezzo va trattato, e la trattativa se avessi un negozio non potrebbe avvenire con email. Io devo vedere che persona ho davanti, che tipo di cliente è, se è concreto e vuole chiudere, o se è un concorrente o un curioso. Devo capire, perché questo influenzerà lo sconto che gli riconoscerò. Gli sconti non sono mai uguali per tutti i clienti. In più io posso anche fare un po' meno sconto di altri, ma offrire un bel servizio, una assistenza con orologiaio, o altro, tutte cose che hanno un prezzo...Ma se il cliente vuole giudicarmi a distanza dallo sconto, come può valutare chi sono? Insomma, io se fossi (e non lo sono) un commerciante serio con negozio io a domande così via internet nel migliore dei casi farei capire che occorre un contatto diretto, non si fa con una email da uno sconosciuto che mi giudicherà dallo sconto magari dopo aver scritto a non so quanti altri concorrenti. Ecco perché lo ripeto: non ci siamo. Il cliente non ha sempre ragione, tutt'altro. E gli strumenti vanno utilizzati propriamente. Altrimenti io se devo vendere solo su internet con bonifici mi organizzo in tutt'altro modo, so che tutto si gioca a distanza con sconosciuti.

    [/QUOTE]
    Una cosa è una vetrina web per farsi pubblicità, una cosa è una piattaforma creata appositamente per fare concludere la vendita a distanza. Non a caso su C24 quando entri su contatta il venditore ti appare una videata in cui è detto esplicitamente quale offerta si vuole fare per quel bene. Idem su ebay con la formula proposta di acquisto. Se si entra in un simile mondo le regole sono queste e allora è necessario adeguarsi. Se invece ho solo una vetrina pubblicitari in cui fare veder i prodotti, non ci si pone neanche il problema. La prevedo senza possibilità di comunicazione e tutto finisce li. Insomma quello che voglio dire è se si entra in un certo mondo o ci si adegua o ci si stà fuori. D'altronde il pagamento anticipato delle vendite a distanza assicura ala massimo il venditore, con la conseguenza che rispondere a domande o accettare offerte non capisco che problemi crei. La realtà è che il mondo degli orologi è per sua natura un po elitario in primis per gli atteggiamenti di concessionari e rivenditori. Diciamo che negli anni hanno guadagnato un po troppo e comunque il trattare con gente che può spendere certe cifre per un orologio li rende un pochino prevenuti verso il cliente. ma il futuro è internet. E' meglio che si adeguino.

    P.S mi sono incasinato allora ho messo in rosso la parte quotata :P

    Edited by enricoc2 - 28/7/2014, 19:18
     
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    ...la cortesia, che sia da parte del "reseller" oppure da parte del "concessionario ufficiale" è alla base di una "affiliazione" che, credo, sia "merce" importante, ancor più in un momento storico del genere...ricordo che quando il mio "storico" concessionario abbandonò per "raggiunti limiti d'età" (in realtà aveva voglia di godersi il meritato riposo) mi propose un paio di conoscenti ai quali rivolgermi...oltre a loro, uno lo volli "provare" in quanto "storico" sulla piazza da tanti anni...chiesi se era disponibile il tal modello, mi sentii rispondere che "di quel modello ne consegnano con il contagocce e sa, se me lo chiede ad esempio il prefetto..."...piccatamente gli suggerii di tenere l'orologio per il prefetto che io lo avrei preso da qualche altra parte...da allora "qualche" orologino me lo sono preso, e se il concessionario di cui sopra fosse stato l'unico sulla faccia della terra, giuro che mi compravo piuttosto una clessidra :woot: ...al di là dello sconto che, poi, diventa parte integrante del rapporto, il rapporto che si instaura con il proprio rivenditore "di fiducia" è fontamentale...è vero però che nel caso di reseller con tilizzano il web per proporre in vendita i propri orologi, il volume di contatti a volte diventa difficile da gestire...
     
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    CITAZIONE (Nonno Kuzja @ 28/7/2014, 11:46) 
    buongiorno.
    Avendo deciso di acquistare un rolex daytona oro 116505 mi sono messo a scrivere e/o telefonare a parecchi inserzionisti di Chrono 24 per sapere quale fosse l'offerta migliore, parlo non solo di prezzo, ma anche di provenienza, corredo, plastiche, ecc., ecc.
    Bene su ben 9 email a inserzionisti di chrono 24 ho avuto solo due risposte.
    la mail era con il mio nome cognome provenienza e telefono, a chi non mi ha risposto ho reinviato la mail, ho avuto la ricevuta ella lettura..ma nessuna risposta.

    Un reseller romano è stato molto gentile, peccato non ci siamo accordati sul prezzo...
    Un reseller torinese è stato velocissimo ma di poche parole, mi ha scritto che uno era stato venduto e sull'altro non riusciva a farmi sconto.
    da tutti gli altri, parlo di reseller molto conosciuti, con siti ultrapubblicizzati, MANCO UNA RISPOSTA.
    mi tocca aggiungere anche un reseller tedesco, strano ma vero niente risposta....niente..nulla..ignorato completamente.

    di sei telefonate:
    uno ha risposto subito, abbiamo chiaccherato e parlato sinceramente, il prezzo è un pò alto rispetto alla media ma di lui mi fido.
    altri tre mi hanno detto di richiamare......perchè al momento erano impegnati.....
    un altro ha voluto il mio cellulare ma non mi ha più richiamato..
    un altro dopo due chiamate mi ha risposto che era venduto già da un pò..ho timidamente accennato al fatto che il suo annuncio compare TUTTORA su chrono 24...mi ha risposto che lo farà togliere...(da chi ...?)

    Ecco, mi chiedo se sia solo cafonaggine italiota oppure davvero i nostri commercianti non sanno cosa sia la customer satisfaction...e poi si lamentano che non vendono più come una volta.

    A scanso di equivoci preciso che:

    la mia richiesta verteva principalmente sul prezzo poichè in quattro di questi reseller NON era indicato, poi su un eventuale sconto e sulle modalità di pagamento preferite.

    Carissimo.....non erano impegnati è che molto più semplicemente l'orologio non lo avevano....o meglio lo avevano solamente in fotografia!!
    Spesso è usanza siffatto specchietto per le allodole!
     
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  7. Nonno Kuzja
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    A che pro mettete delle foto false e senza neanche indiacarne il prezzo....?
     
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    Per verificare innanzitutto l'interesse che suscita magari il sito....quanti visitatori e l'andamento del mercato, se il pezzo interessa ecc....poi, una volta contattato il cliente eventualmente si tratta anche per altro...insomma intortare.
    Non dimenticare che spesso il pezzo in foto poi non è nemmeno quello proposto effettivamente in vendita ed in possesso....
    Quanti tranelli a volte si celano... :rolleyes:
     
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    [QUOTE=beatlepaul,28/7/2014, 19:18 ?t=69215982&st=60#entry560747822]
    ...e se il concessionario di cui sopra fosse stato l'unico sulla faccia della terra, giuro che mi compravo piuttosto una clessidra :woot: ...



    Buaahh😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂hahahahahaha😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂questa non l'avevo mai sentita!!! Numero 1!!!!!!!
     
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    CITAZIONE (ciaca @ 28/7/2014, 12:24) 
    Posto che ribadisco il livello è molto basso, è basso pure sul fronte acquirente.
    Una stragrande maggioranza di essi si comporta come un commerciante, fa domande da commerciante (sempre le stesse, a volte ai confini della realtà) e ragiona e agisce come un commerciante. E 99 volte su 100 fa perdere solo tempo.

    Il commerciante, comunque, non lo valuti da dietro un monitor: lo valuti quando vai a trovarlo con i soldi in mano pronto ad acquistare un orologio, e li capisci subito chi hai davanti.

    :I: Verissimo !! :)
     
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    CITAZIONE (mbelt @ 28/7/2014, 18:59) 
    A mio modo di vedere c'è un equivoco di fondo. Se io usassi una vetrina web per farmi pubblicità, non necessariamente desidererei concludere una vendita a distanza, o ad acquirenti che per venire nel mio negozio devono fare viaggi impegnativi. Per me o chi vende è organizzato a farlo su internet, ed esclusivamente su internet, e allora ti deve dare il prezzo finale, anzi, meglio se lo pubblica per tutti. E lo deve specificare. Altrimenti vuol dire che il prezzo va trattato, e la trattativa se avessi un negozio non potrebbe avvenire con email. Io devo vedere che persona ho davanti, che tipo di cliente è, se è concreto e vuole chiudere, o se è un concorrente o un curioso. Devo capire, perché questo influenzerà lo sconto che gli riconoscerò. Gli sconti non sono mai uguali per tutti i clienti. In più io posso anche fare un po' meno sconto di altri, ma offrire un bel servizio, una assistenza con orologiaio, o altro, tutte cose che hanno un prezzo...Ma se il cliente vuole giudicarmi a distanza dallo sconto, come può valutare chi sono? Insomma, io se fossi (e non lo sono) un commerciante serio con negozio io a domande così via internet nel migliore dei casi farei capire che occorre un contatto diretto, non si fa con una email da uno sconosciuto che mi giudicherà dallo sconto magari dopo aver scritto a non so quanti altri concorrenti. Ecco perché lo ripeto: non ci siamo. Il cliente non ha sempre ragione, tutt'altro. E gli strumenti vanno utilizzati propriamente. Altrimenti io se devo vendere solo su internet con bonifici mi organizzo in tutt'altro modo, so che tutto si gioca a distanza con sconosciuti.

    E' lecito che un venditore decida un proprio business plan e si adoperi il tal modo. Il problema nasce secondo me quando si vuole gettare una rete troppo grande e poi ci si lamenta di aver catturato pesci che magari non si voleva, dovendo fare la fatica di ributtarli in mare.

    La questione prezzo/sconto è basilare, insomma non per parlare di vil denaro ma... E' palese come il prezzo abbia un gran peso, non tanto nel giudizio complessivo del venditore (come potrebbe sembrare da quanto hai scritto) ma bensì più come punto di partenza per entrarvi in contatto e successivamente farsi un idea del venditore, in base a tutto ciò che ne seguirà (prezzo, risposte, disponibilità).
    Se mi fanno un buon prezzo ma poi si dimostrano dei cani (nella gestione, nelle comunicazioni, di persona): il giudizio sarà comunque negativo.
    Se il prezzo è alto, se non te lo dicono, se sembrano diffidenti come se gli stessi chiedendo il PIN del bancomat: potranno essere anche delle persone squisite ma il cliente si fermerà alla prima impressione negativa e non porterà avanti i rapporti, con ovvia impossibilità di ricredersi.

    Come dici tu se operi principalmente online è ovvio che le previsioni saranno di gestire tutto online e va bene.
    Ma per gli ibridi... beh, senza offesa, troppo comodo pensare di sfruttare l'online e poi pretendere che il cliente venga in negozio senza magari aver provato prima un approccio virtuale (nel quale è normalissimo chiedere conferma del prodotto e del prezzo); in relazione a tale presupposto concorderai che se uno riceve una risposta "vaga/poco garbata/nessuna risposta ecc" si guarderà bene non solo dal concludere ma anche dal recarsi di persona e paradossalmente si rischierà una pubblicità negativa.

    Per il resto sono pochi quelli che intendono solo "mettere una vetrina indicativa", sono di più quelli che mettono su proposte concrete sperando però di trovarsi il cliente in negozio con i soldi in tasca (e non la seccatura di rispondere a email, ecc).

    Poi non fraintendermi, sto toccando volutamente punti discordi con i tuoi al fine appunto di avere reciprocamente una visione più chiara dei due "protagonisti".
    Penso però che un negoziante non possa pensare di usare l'online senza un minimo di "sacrificio in contropartita", non puoi pensare di mettere una vetrina online (mondo con note peculiarità) e poi sperare di non dover rispondere a nessuno e di avere solo clienti che entrano "sa ho visto online la sua vetrina..."; sarà molto più probabile che ciò avvenga solo dopo un primo contatto virtuale e li sta al negoziante attirare il cliente (e non lo si fa con un freddo: eh no no, dovrebbe venire in negozio).
    Io, in vari settori, ho più volte avuto contatti telefonici in quanto più comodo e meno oneroso di correre su e giù in macchina. Non pretendevo di essere servito al pari "del negozio fisico" ma alle volte le risposte erano davvero di sufficienza come quasi stessi disturbando: palese che in tali negozi non mi sono preoccupato di passarci.
    Se uno non vuole perdere tempo al telefono: non metta il telefono, non metta l'email, non si promuova in modo da avere tali contatti... Viceversa, altri si sono dimostrati disponibili, chi per concludere a distanza e chi per concludere preferibilmente di persona senza però avere la freddezza e la diffidenza di un agente della CIA.

    Se poi sto uscendo dai binari e il discorso era:
    di persona posso valutare meglio e offrire prezzi migliori, allora ok, lo trovo normalissimo anche io. Ciò però non implica "snobbare" o peggio "trattare male" chi inizia con un approccio telematico; si rischia di auto eliminarsi.
    Anche perché se vuoi una vetrina solo "locale" e se desideri solo contatti fisici: non butti giù un sito online (non ti iscrivi sui soliti siti di e-commerce) ma ben si tappezzi di manifesti e volantini il circondario e/o al massimo risulti "online" con l'equivalente di un volantino (che non attirerà l'attenzione degli stranieri) ma non con un pseudo store.

    La storia dei clienti che non concludono e sono "cattivi clienti/una rottura" poi (ma non mi riferisco a te, mbelt) non si può sentire... E' normale che non faccia piacere e che si preferirebbe che ogni individuo concludesse (magari alla svelta e soldi alla mano) ma è normale che sia così, che non tutti comprino, che valutino, che vogliano spendere meno ecc... Il ruolo del negoziante è proprio quello di mediare e, oltre ad accaparrarsi i "sicuri", tentare di convincere gli indecisi e far si che "quelli che non compreranno" non vadano in giro a fare cattiva pubblicità.
    Poi, sempre senza offesa: se a una persona irritano i rapporti interpersonali, gli indecisi e le sfaccettature sociali... Forse non dovrebbe fare il negoziante che è, per definizione, un lavoro ove il rapporto con la clientela è fondamentale. Se no, se proprio vuoi operare in tal settore, te ne stai dietro le quinte (gestisci il tutto) ma metti a contatto col pubblico una persona con tali attitudini.


    In conclusione però partendo dal quote concordo: chi si propone su internet deve essere in grado di gestire la cosa. Divergo però su un altra parte del quote: se non vuoi vendere su internet (o avere la relative mole di lavoro): non pensare di metterti su internet per avere solo "pro" e occhio perché rischi viceversa di avere molti "contro".
    Poi il discorso è anche un po' sterile: se chi ti contatta pretende troppo, ci sono 1000 modi educati di liquidarlo; fra di essi però non è contemplato il non rispondere o il rispondere "sgarbato". Ovvio che da ciò esulano i casi estremi: il tizio che viene ogni giorno per 2 mesi senza concludere...

    CITAZIONE (ciaca @ 28/7/2014, 12:24) 
    Il commerciante, comunque, non lo valuti da dietro un monitor: lo valuti quando vai a trovarlo con i soldi in mano pronto ad acquistare un orologio, e li capisci subito chi hai davanti.

    Secondo me invece sta qui l'inghippo dove alcuni commercianti si perdono e didanno la mazzata da soli: il negoziante non lo valuti da dietro il monitor (o da una telefonata)? Invece si, magari non lo valuti in toto ma inizi a valutarlo ed è palese che se si parte col piede sbagliato non solo non lo valuterai in toto di persona ma viceversa bloccherai il processo di valutazione con esito negativo. E non credo sia ciò che un negoziante voglia, viceversa invece se vuol un contatto "umano" deve fare in modo di attirare il cliente a se.
     
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    CITAZIONE (Westen @ 28/7/2014, 21:13) 
    CITAZIONE (mbelt @ 28/7/2014, 18:59) 
    A mio modo di vedere c'è un equivoco di fondo. Se io usassi una vetrina web per farmi pubblicità, non necessariamente desidererei concludere una vendita a distanza, o ad acquirenti che per venire nel mio negozio devono fare viaggi impegnativi. Per me o chi vende è organizzato a farlo su internet, ed esclusivamente su internet, e allora ti deve dare il prezzo finale, anzi, meglio se lo pubblica per tutti. E lo deve specificare. Altrimenti vuol dire che il prezzo va trattato, e la trattativa se avessi un negozio non potrebbe avvenire con email. Io devo vedere che persona ho davanti, che tipo di cliente è, se è concreto e vuole chiudere, o se è un concorrente o un curioso. Devo capire, perché questo influenzerà lo sconto che gli riconoscerò. Gli sconti non sono mai uguali per tutti i clienti. In più io posso anche fare un po' meno sconto di altri, ma offrire un bel servizio, una assistenza con orologiaio, o altro, tutte cose che hanno un prezzo...Ma se il cliente vuole giudicarmi a distanza dallo sconto, come può valutare chi sono? Insomma, io se fossi (e non lo sono) un commerciante serio con negozio io a domande così via internet nel migliore dei casi farei capire che occorre un contatto diretto, non si fa con una email da uno sconosciuto che mi giudicherà dallo sconto magari dopo aver scritto a non so quanti altri concorrenti. Ecco perché lo ripeto: non ci siamo. Il cliente non ha sempre ragione, tutt'altro. E gli strumenti vanno utilizzati propriamente. Altrimenti io se devo vendere solo su internet con bonifici mi organizzo in tutt'altro modo, so che tutto si gioca a distanza con sconosciuti.

    E' lecito che un venditore decida un proprio business plan e si adoperi il tal modo. Il problema nasce secondo me quando si vuole gettare una rete troppo grande e poi ci si lamenta di aver catturato pesci che magari non si voleva, dovendo fare la fatica di ributtarli in mare.

    La questione prezzo/sconto è basilare, insomma non per parlare di vil denaro ma... E' palese come il prezzo abbia un gran peso, non tanto nel giudizio complessivo del venditore (come potrebbe sembrare da quanto hai scritto) ma bensì più come punto di partenza per entrarvi in contatto e successivamente farsi un idea del venditore, in base a tutto ciò che ne seguirà (prezzo, risposte, disponibilità).
    Se mi fanno un buon prezzo ma poi si dimostrano dei cani (nella gestione, nelle comunicazioni, di persona): il giudizio sarà comunque negativo.
    Se il prezzo è alto, se non te lo dicono, se sembrano diffidenti come se gli stessi chiedendo il PIN del bancomat: potranno essere anche delle persone squisite ma il cliente si fermerà alla prima impressione negativa e non porterà avanti i rapporti, con ovvia impossibilità di ricredersi.

    Come dici tu se operi principalmente online è ovvio che le previsioni saranno di gestire tutto online e va bene.
    Ma per gli ibridi... beh, senza offesa, troppo comodo pensare di sfruttare l'online e poi pretendere che il cliente venga in negozio senza magari aver provato prima un approccio virtuale (nel quale è normalissimo chiedere conferma del prodotto e del prezzo); in relazione a tale presupposto concorderai che se uno riceve una risposta "vaga/poco garbata/nessuna risposta ecc" si guarderà bene non solo dal concludere ma anche dal recarsi di persona e paradossalmente si rischierà una pubblicità negativa.

    Per il resto sono pochi quelli che intendono solo "mettere una vetrina indicativa", sono di più quelli che mettono su proposte concrete sperando però di trovarsi il cliente in negozio con i soldi in tasca (e non la seccatura di rispondere a email, ecc).

    Poi non fraintendermi, sto toccando volutamente punti discordi con i tuoi al fine appunto di avere reciprocamente una visione più chiara dei due "protagonisti".
    Penso però che un negoziante non possa pensare di usare l'online senza un minimo di "sacrificio in contropartita", non puoi pensare di mettere una vetrina online (mondo con note peculiarità) e poi sperare di non dover rispondere a nessuno e di avere solo clienti che entrano "sa ho visto online la sua vetrina..."; sarà molto più probabile che ciò avvenga solo dopo un primo contatto virtuale e li sta al negoziante attirare il cliente (e non lo si fa con un freddo: eh no no, dovrebbe venire in negozio).
    Io, in vari settori, ho più volte avuto contatti telefonici in quanto più comodo e meno oneroso di correre su e giù in macchina. Non pretendevo di essere servito al pari "del negozio fisico" ma alle volte le risposte erano davvero di sufficienza come quasi stessi disturbando: palese che in tali negozi non mi sono preoccupato di passarci.
    Se uno non vuole perdere tempo al telefono: non metta il telefono, non metta l'email, non si promuova in modo da avere tali contatti... Viceversa, altri si sono dimostrati disponibili, chi per concludere a distanza e chi per concludere preferibilmente di persona senza però avere la freddezza e la diffidenza di un agente della CIA.

    Se poi sto uscendo dai binari e il discorso era:
    di persona posso valutare meglio e offrire prezzi migliori, allora ok, lo trovo normalissimo anche io. Ciò però non implica "snobbare" o peggio "trattare male" chi inizia con un approccio telematico; si rischia di auto eliminarsi.
    Anche perché se vuoi una vetrina solo "locale" e se desideri solo contatti fisici: non butti giù un sito online (non ti iscrivi sui soliti siti di e-commerce) ma ben si tappezzi di manifesti e volantini il circondario e/o al massimo risulti "online" con l'equivalente di un volantino (che non attirerà l'attenzione degli stranieri) ma non con un pseudo store.

    La storia dei clienti che non concludono e sono "cattivi clienti/una rottura" poi (ma non mi riferisco a te, mbelt) non si può sentire... E' normale che non faccia piacere e che si preferirebbe che ogni individuo concludesse (magari alla svelta e soldi alla mano) ma è normale che sia così, che non tutti comprino, che valutino, che vogliano spendere meno ecc... Il ruolo del negoziante è proprio quello di mediare e, oltre ad accaparrarsi i "sicuri", tentare di convincere gli indecisi e far si che "quelli che non compreranno" non vadano in giro a fare cattiva pubblicità.
    Poi, sempre senza offesa: se a una persona irritano i rapporti interpersonali, gli indecisi e le sfaccettature sociali... Forse non dovrebbe fare il negoziante che è, per definizione, un lavoro ove il rapporto con la clientela è fondamentale. Se no, se proprio vuoi operare in tal settore, te ne stai dietro le quinte (gestisci il tutto) ma metti a contatto col pubblico una persona con tali attitudini.


    In conclusione però partendo dal quote concordo: chi si propone su internet deve essere in grado di gestire la cosa. Divergo però su un altra parte del quote: se non vuoi vendere su internet (o avere la relative mole di lavoro): non pensare di metterti su internet per avere solo "pro" e occhio perché rischi viceversa di avere molti "contro".
    Poi il discorso è anche un po' sterile: se chi ti contatta pretende troppo, ci sono 1000 modi educati di liquidarlo; fra di essi però non è contemplato il non rispondere o il rispondere "sgarbato". Ovvio che da ciò esulano i casi estremi: il tizio che viene ogni giorno per 2 mesi senza concludere...

    CITAZIONE (ciaca @ 28/7/2014, 12:24) 
    Il commerciante, comunque, non lo valuti da dietro un monitor: lo valuti quando vai a trovarlo con i soldi in mano pronto ad acquistare un orologio, e li capisci subito chi hai davanti.

    Secondo me invece sta qui l'inghippo dove alcuni commercianti si perdono e didanno la mazzata da soli: il negoziante non lo valuti da dietro il monitor (o da una telefonata)? Invece si, magari non lo valuti in toto ma inizi a valutarlo ed è palese che se si parte col piede sbagliato non solo non lo valuterai in toto di persona ma viceversa bloccherai il processo di valutazione con esito negativo. E non credo sia ciò che un negoziante voglia, viceversa invece se vuol un contatto "umano" deve fare in modo di attirare il cliente a se.

    A mio avviso questa analisi è troppo unilaterale. Non tiene conto della complessità anche del mondo della vendita, e degli agenti commerciali. Non tutti quelli che sono su internet ci sono per vendere online: anzi, direi che questi sono una esigua minoranza. Perché un commerciante dovrebbe rifiutare un canale pubblicitario gratuito? Anche chi ha il più tradizionale punto vendita ha il suo sito web più o meno curato. Tu parti dal presupposto che ogni commerciante su internet consideri un danno perdere il contatto email. Per me non è così: potrebbe non avere l'orologio, potrebbe sapere di non essere concorrenziale con un numero altissimo di concorrenti, con i quali magari non ha alcun interesse a competere. Questo poi per cosa? Per un contatto che con ogni probabilità si concluderà con il nulla, perché chi si rivolge così ad un commerciante che non conosce significa che valuta solo il prezzo...e forse è un po' poco per scegliere una professionalità. Cioè tu rischi per qualche centinaia di euro di perdere un commerciante magari serio che ha investito nel servizio al cliente...ma questo si valuta se il cliente va in negozio, se vede come è questo negozio, se ci si guada negli occhi.
    Se l'opener avesse chiesto un prezzo, lo avrei anche capito...ma il migliore prezzo è una pretesa per email per me ridicola, foriera di equivoci. Io ad un cliente così non risponderei, oppure risponderei con cortesia ma spiegandogli che il migliore prezzo lo avrai solo in negozio o con un contatto diretto e non anonimo. Su un orologio diffusissimo poi con margini ridotti (perché già molto scontato in concessionario) . Per capire le cose bisogna mettersi nei panni altrui non solo vedere le cose dal proprio egoistico interesse. Per me chi scrive a decine di commercianti a chiedere il migliore prezzo non si comporta da cliente potenziale ma da commerciante. Ripeto, per me non ci siamo.
     
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    Mah... mi sembra che la si faccia un pó troppo lunga. Rilasci un indirizzo mail? Allora se ti scrivono, rispondi! 15 minuti a fine giornata dovrebbero essere sufficienti per rispondere ad una ventina di mail...quante mai ne riceverà il commerciante di turno?!
     
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    Credo che la ricerca di oggetti preziosi, per piacere e non per speculazione debba essere di per se appagante come il possesso dello stesso. Per questo motivo preferisco muovermi di persona, magari cogliendo l'occasione per una gita fuori porta e instaurare un minimo di rapporto umano oltre che commerciale con il venditore.
    Così se sarà capace per competenza e proposta commerciale di convincerci, avrà guadagnato una buona pubblicità. La telefonata o la mail serve per fissare un appuntamento e sinceramente neppure io mi metterei a parlar di affari per telefono.
     
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