Steve McCurry Pirelli 2013 / Way of working

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  1. jatucka
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    trovo abbastanza normale una fase calante nella vita professionale di tanti fotografi, specialmente al crepuscolo della loro vita

    David Alan Harvey, uno dei più grandi del NatGeo, uno dei mie fotografi preferiti, continua a produrre, ma ha preso direzioni che non emozionano più come pima

    finanche la Leibowitz, dopo una fase abbastanza travagliata della sua vita personale, ha avuto un momento abbastanza opaco, e adesso ha ripreso a produrre dei lavori belli, ma ai quali manca forse la scintilla

    tanti hanno staccato la spina quando hanno sentito che non avevano più nulla da dire, altri continuano ad essere coinvolti dalla passione e probabilmente scattano più per sè stessi che per il pubblico; altri ancora, come dicevo prima, decidono (probabilmente giustamente, chi può dirlo?) di passare alla cassa

    è nel normale ordine delle cose

    in quanto alla possibilità che McCurry si avvicini con un qualche suo lavoro alla grandezza di Salgado la vedo molto dura

    per il mio personale modo di vedere parliamo pur sempre di due livelli abbastanza diversi

    occorrerà del tempo, secondo me, prima che nasca un altro Salgado

    e forse non nascerà più, perchè tutto sta cambiando, anche il modo stesso di percepire la fotografia

    le foto di HCB hanno per la nostra generazione una grandezza che le nuove generazioni probabilmente (forse anche giustamente) non recepiscono, sono prese da un altro modo di vedere al fotografia

    cheers.
     
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    CITAZIONE (jatucka @ 4/4/2016, 12:59) 
    occorrerà del tempo, secondo me, prima che nasca un altro Salgado

    e forse non nascerà più, perchè tutto sta cambiando, anche il modo stesso di percepire la fotografia

    le foto di HCB hanno per la nostra generazione una grandezza che le nuove generazioni probabilmente (forse anche giustamente) non recepiscono, sono prese da un altro modo di vedere la fotografia

    mi sembra un ottimo spunto per una riflessione in merito... :o:

    che ne dici?! :P

    :B):
     
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  3. jatucka
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    sempre a proposito di McCurry, oggi su IG un fotografo che stimo molto (mi è dispiaciuto leggere questo post) copia/incolla, condividendone le idee, un articolo uscito su dagospia che fa seguito e rilancia un articolo del NYT (che giro :wacko:)

    McCurry viene definito "il Bocelli della fotografia", avvitato (secondo loro) in un loop "astonishingly boring"; si va dalla "noia" alla "devastante noia", alla "bellissima, sdolcinata noia", al "virus per diffondere l'ignoranza"

    si fa rirefimento ad altri "loop senza speranza" quali quelli delle mostre su Frida Kahlo, Gauguin, Toulouse-Lautrec, Warhol, e si conclude con il "colpo di grazia" (sic) di "Salgado beatificato da Wenders" (per la fattispecie rinominato "Swenders")

    "ignoranza" è uno dei termini che si ripete di più

    "gli occhi disperati della bambina afghana saranno gli occhi dei nostri bambini completamente rimbecilliti dopo essere stati obbligati, per la centesima volta, da genitori sopravvissuti dei fotoclub, a guardare il pittoresco indiano al quale, in cuor loro, vorrebbero tanto spaccare il deretano" (sic)

    tanto per aggiungere un po' di pepe il NatGeo viene definito "National Playboygraphic"

    ora io capisco che spesso la sovraesposizione può avere un effetto deleterio, che è sempre bello dare un colpettino bene assestato a qualcuno che è diventato iconico (e dunque inevitabilmente "di massa"), che i tempi cambiano e con loro il gusto, che le forme ed i linguaggi di comunicazione sono oggi diversi, che bisogna essere ricettivi ai nuovi messaggi che arrivano dai giovani, dai nuovi artisti e dai nuovi fotografi, che la fotografia di McCurry è stata spesso una fotografia "facile" (ma non per questo accostabile alla "boring ignoranza"), e potremmo continuare così per ore ed ore

    capisco tutto

    però ciò che noto, sopra ogni cosa, è che alla fin fine l'uomo rimane sempre fedele a sè stesso, e che anche (forse soprattutto) quando cerca di "evolvere" il proprio sguardo sul mondo, ed il suo proprio modo di vedere il mondo, tende ad accodarsi al gregge

    insomma, come avevo già scritto in altre occasioni, partito il primo è d'obbligo corrergli immediatamente dietro per non apparire demodè, per non "restare indietro" (rispetto a cosa?)

    partito il primo devi necessariamente andargli dietro, pena l'esclusione dal circolo dei trend-setters

    se gli artisti ed i fotografi citati sono diventati oggi "l'ignoranza", mi viene spontaneo dire : beata ignoranza

    cheers.
     
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    CITAZIONE (jatucka @ 7/4/2016, 12:32) 
    sempre a proposito di McCurry, oggi su IG un fotografo che stimo molto (mi è dispiaciuto leggere questo post) copia/incolla, condividendone le idee, un articolo uscito su dagospia che fa seguito e rilancia un articolo del NYT (che giro :wacko:)

    qui il link all'originario articolo del NYT che non è affatto delirante come quello di "Dagospia":

    http://www.nytimes.com/2016/04/03/magazine...ct-picture.html
     
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  5. jatucka
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    CITAZIONE (robertson79 @ 7/4/2016, 14:02) 
    qui il link all'originario articolo del NYT che non è affatto delirante come quello di "Dagospia"

    delirante è poco

    direi anche piuttosto distorto, in relazione all'articolo del NYT

    viene addirittura il dubbio che si riferisse a questo, di articolo

    cheers.
     
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    CITAZIONE (jatucka @ 7/4/2016, 12:32) 
    però ciò che noto, sopra ogni cosa, è che alla fin fine l'uomo rimane sempre fedele a sè stesso, e che anche (forse soprattutto) quando cerca di "evolvere" il proprio sguardo sul mondo, ed il suo proprio modo di vedere il mondo, tende ad accodarsi al gregge

    insomma, come avevo già scritto in altre occasioni, partito il primo è d'obbligo corrergli immediatamente dietro per non apparire demodè, per non "restare indietro" (rispetto a cosa?)

    partito il primo devi necessariamente andargli dietro, pena l'esclusione dal circolo dei trend-setters

    Ne sto leggendo molti che hanno preso al balzo l'occasione, evidentemente è una vita che rosicano dall'invidia per un fotografo che per anni e anni come un martello ha realizzato foto dalla bellezza mozzafiato.

    bah.
     
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    CITAZIONE (robertson79 @ 7/4/2016, 19:54) 
    Ne sto leggendo molti che hanno preso al balzo l'occasione, evidentemente è una vita che rosicano dall'invidia per un fotografo che per anni e anni come un martello ha realizzato foto dalla bellezza mozzafiato.

    bah.

    è la conferma della teoria socio-politica delle "finestre rotte" :blink:

    basta il primo che dà il cattivo esempio di romperne una ed è un progressivo e inarrestabile degrado della situazione... :cry:

    :B):
     
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  8. francescofed
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    CITAZIONE (jatucka @ 7/4/2016, 12:32) 
    partito il primo è d'obbligo corrergli immediatamente dietro per non apparire demodè, per non "restare indietro" (rispetto a cosa?)

    partito il primo devi necessariamente andargli dietro, pena l'esclusione dal circolo dei trend-setters

    Per quel poco che ho letto e capito mi pare che sia un po' questo il caso: McCurry è diventato troppo di "massa".

    Questa popolarità lo ha reso piacevole anche ai nostri curatori locali col risultato di logorarne l'immagine.

    Come reazione il curatore di livello o l'intellettuale radical chic è bene che esibisca quella giusta dose di anticonformismo per dare prova di essere oltre e avanti, come scrive Roberto, un trend setter. Insomma non come tutti quelli che sono arrivati adesso.

    Si deve aprire a nuovi sentieri, Mc Curry è il passato.

    Quindi criticare McCurry ora fa abbastanza "fico".

    L'articolo di Bonami mi pare principalmente provocatorio - come suo stile e, soprattutto, di chi lo ospita in questo caso. L'attacco a McCurry secondo me è solo lo strumento per criticare il sistema culturale italiano. Credo che per Bonami sarebbe stato uguale utilizzare un altro capro espiatorio.

    L'articolo del NYT è diverso, mi pare una critica diretta, tuttavia mossa con argomentazioni che mi sembrano fuori fuoco e fuorviate da un approccio preconcettualmente critico.
    Trovo una forzatura anche il parallelo/paragone con Singh!

    Ezio parla delle "finestre rotte": il degrado, se non prevenuto e combattuto, si autoalimenta. Non sono convinto sia questo il caso, comunque vale la pena applicare la cura Giuliani: "tolleranza zero". Sarebbe bene che qualcuno rimettesse nella giusta prospettiva il lavoro di McCurry.
     
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  9. jatucka
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    CITAZIONE (robertson79 @ 7/4/2016, 19:54) 
    Ne sto leggendo molti che hanno preso al balzo l'occasione, evidentemente è una vita che rosicano dall'invidia per un fotografo che per anni e anni come un martello ha realizzato foto dalla bellezza mozzafiato.

    e te l'ho detto che basta che parte il primo ...

    io posso ammettere tutto

    è stato iperproduttivo, spesso ha prodotto una fotografia "facile" (intendo nel senso di facile lettura), con l'accrescersi della notorietà si è certamente "sovraesposto", talvolta sarà anche caduto nella tentazione di "perfezionare" lo scatto coinvolgendo/spostando/"aggiustando" qualcosa

    tutto quello che si vuole, accetto e sono disposto a discutere ogni critica (se costruttiva)

    però che ca@@o, ma di che stiamo parlando ?

    accostare (accozzare?) poi tutti quegli esempi nell'articolo di dagospia, dov'è il senso ?

    mi sembra nell'ordine delle cose che con la grandissima notorietà e diffusione tipica del tempo che stiamo vivendo un fenomeno da iconico ci mette un attimo a diventare "di massa"

    ma diventare "di massa" cancella ogni valenza ?

    io ricordo che aspettavo con ansia l'uscita del numero seguente del NatGeo (che adesso è addirittura diventato "National Playboygraphic"...); e dove si vedevano altrimenti quelle foto, a quel livello ?

    tutto il "dream team" di quegli anni, ma come si fa a criticare un fenomeno di tale portata, che ha cambiato il mondo della fotografia stessa ?

    ma per favore

    ripeto, se questa è diventata "ignoranza", beata ignoranza !!

    si critica inoltre il fatto di "ripetere sè stessi"

    ma "prima", questa cosa che oggi viene così tanto criticata, non veniva chiamata "cifra stilistica" ?

    non era appunto la "cifra stilistica" di ogni fotografo ?

    e proprio il fotografo che oggi con tanta violenza si è scagliato contro McCurry & Co (fotografo che ho sempre ammirato moltissimo, e con il quale ho fatto ben due workshop), forse da anni non ripete sè stesso ?

    è la sua cifra stilistica, dove sta il punto ?

    è valido per gli altri e non è valido per sè stessi ?

    *

    oggi vediamo "una nuova fotografia"

    certo, ci piace, ci affascina

    in un altro topic stiamo raccogliendo i link ed i profili più interessanti, guarda caso per l'80/85% provenienti da IG

    sono il primo a seguirla con grande interesse; addirittura con un po' di invidia, perchè ancora non ne comprendo la tecnica

    cosa utilizzano, come fanno a scattare con il telefono con tanta rapidità, come post-producono ?

    foto molto belle, molto coinvolgenti

    vorrei farvi riflettere però su alcuni punti, che ritengo molto importanti

    che contenuti ci offrono queste foto ?

    grandi giochi di ombre e luci, un B&N innovativo, delle inquadrature sicuramente "nuove" al nostro occhio

    però se ci si fa caso si fa fatica a riconoscere un fotografo da un altro, sono tutte abbastanza simili tra loro (come stile e realizzazione, intendo)

    inoltre, altro fatto importante

    "funzionano" molto molto bene se viste nello schermo del nostro telefonino, funzionano un pelino meno (ma sono ancora molto belle) quando le vedo nei monitor del computer

    funzionano anche se stampate grandi, o molto grandi ?

    che livello di qualità è possibile aspettarsi nel caso di una stampa molto grande ?

    le proporzioni, ed il loro equilibrio, perfette per il monitor di un telefonino, funzioneranno anche se proiettate su altre proporzioni ?

    una intera mostra con tante di queste foto, ci affascinerà in egual modo o risulterà davvero "boring" ?

    forse una mostra di foto piccole, 20-25 stampe, funziona

    ma 50, 60 stampe grandi o molto grandi di questi soggetti, funzionano ?

    e ancora

    cosa ci raccontano, in fondo, queste foto ?

    ombre, luci, scene cittadine spesso solitarie, pochi essenziali elementi

    cosa c'è oltre ?

    guardiamo invece quelle immagini provenienti (diciamo così, per comprenderci meglio) dalla "generazione NatGeo" (Harvey, McCurry, Allard, Cobb, Tomaszewski, Stanfield e messa cantando, tantissimi)

    stiamo parlando del meglio del meglio prodotto per decine di anni, ininterrottamente, come martelli

    le riguardiamo oggi e le emozioni restano uguali, non si potrebbe chiedere di più a certe foto

    sono foto che resteranno nella storia della fotografia, ancora oggi se ne parla; sono addirittura tanto presenti nella nostra cultura visiva da portarle ad esempio di fotografia "che si ripete", che diventa forse "astonishingly boring", ma che resta sicuramente "astonishing"

    questa nuova, intrigantissima, misteriosa ed accattivante fotografia (e risottolineo che mi piace da matti), più di forma che di contenuto, la riguarderemo ancora tra venti anni ?

    è un tipo di foto che consumiamo in pochi secondi, che scorriamo su uno schermo con il pollice, velocemente, velocemente, sempre più velocemente

    la riguarderemo fra dieci anni ?

    a volte non la riguardiamo neanche il giorno dopo, il ciclo di vita è brevissimo

    e fra cinque ?

    ci diranno ancora qualcosa ?

    e fra due ?

    sarà nato un "nuovo stile" ?

    sicuramente si, ci sarà un nuovo stile

    io conservo ancora tante, tantissime copie storiche del NatGeo, ed ogni volta che ne riprendo in mano una e la sfoglio inesorabilmente mi viene il magone

    sono i miei 53 anni, ed ho dunque una visione "vecchia", "boring", o sarà che i contenuti di quelle foto sono veramente molto ma molto longevi (per non voler sconfinare nel concetto di eterno, chè di eterno non esiste nulla) ?

    se questo tutto ad un tratto è diventato "ignoranza", permettetemi di andare fierissimo della mia "boring ignoranza"

    mi va bene così

    *

    mi permetto di trattenervi ancora un minuto con un esempio che forse può essere attinente e forse no

    secondo me in un qualche modo lo è

    ultimamente una bella operazione di evidenti scopi commerciali è in atto, e riguarda uno dei grandi poeti della fotografia : Sergio Larrain

    chi è appassionato di Fotografia lo conosce da sempre; il grande pubblico lo sta scoprendo adesso

    è un fotografo che ha prodotto pochissimo; ad un certo momento, nel pieno della sua giovanissima carriera, decise di ritirarsi a vita privata, di fare altro

    si tratta di un fotografo che definire "innovativo" è talmente riduttivo che evito anche di utilizzare questo termine

    ripeto, sicuramente per fini commerciali, si sta portando alla ribalta il suo lavoro

    mostre, libri, antologiche e quant'altro

    nei prossimi mesi il mondo sarà invaso dalle (in fondo poche) immagini di Larrain

    credo addirittura, sfogliando il libro che lo renderà noto alle masse, ""Vagabond Photographer", che se fosse stato per lui la metà delle foto selezionate, per quanto molto belle, non sarebbero neanche state pubblicate

    era un fotografo molto "parco", e finora le pochissime pubblicazioni sono sempre state dei piccoli libretti

    adesso c'è un bel tomo, godibilissimo, ma sicuramente (secondo me) estraneo al suo sentire la fotografia

    quando questo grande poeta della fotografia diventerà noto alle grandissime masse, e diventerà anch'esso iconico e forse emulato (ma in quanto all'emulazione la vedo molto dura), sarà svilito anch'esso a "fenomeno di massa" ?

    mah, vedremo

    *

    cheers.

    Edited by jatucka - 7/4/2016, 23:29
     
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    CITAZIONE (jatucka @ 7/4/2016, 23:13) 
    ...

    *

    cheers.

    Tutto davvero molto, molto interessante ;) - come al solito Roberto… :ph34r:

    *

    A voler vedere anche i Maestri classici come Adams e HCB e tanti altri hanno usato questo gioco delle "ombre-luci" per tante delle loro fotografie più belle e famose …

    Certo oggi è molto più facile ottenerlo, il digitale aiuta tantissimo in tal senso , l’elaborazione è molto più di effetto esasperato - la grana pellicola degli antichi oggi è un bn perfetto, il "sistema zonale" del buon Adams è veramente un effetto fotografico preistorico ... :o:

    Oltretutto - diciamolo chiaramente - non è detto che oggi non vi siano anche pesanti manipolazioni delle immagini con inserimenti di elementi decisivi ma non originali della immagine originale... :sick:

    Però la tipologia di tale genere fotografico non è nuova, non è detto che venga dimenticata in fretta come non lo sono stati i classici, sembra un genere che, come qualcosa d’altro :shifty: , “tira sempre”… - almeno in fotografia! :woot:

    *

    Qualche sociologo o addirittura filosofo :P della fotografia probabilmente direbbe che l’attuale omogeneizzazione degli stili e dei contenuti è una causa/effetto della globalizzazione della fotografia di oggi, dove tutti subito sanno cosa fanno gli altri, che quindi permette e anzi obbliga ad una condivisione istantanea e globale di quanto viene scattato, con una immediata, diretta e reciproca influenza sugli stili fotografici di ognuno - il like di feedback deve essere immediato, sennò sei fuori:o: -, a mo' di loop autoreferenziale :woot:

    E’ naturale, quindi, che le fotografie condivise immediatamente a livello mondiale devono assomigliarsi, altrimenti le tue foto "fuori schema" sono fuori e basta – a meno che abbiano, caso rarissimo, una propria forza dirompente e non comune… ;)

    Di questo passo esisterà un solo unico Grande Fotografo Collettivo - alla stregua di un Grande Fratello ?! :cry:

    Nell’era dell’analogico si dovevano invece aspettare i libri o le mostre o… il NatGeo mensile :D per vedere i lavori dei Maestri, i cui stili si formavano, si affermavano, evolvevano e si trasformavano con i tempi della “natura delle cose”, e c’era più tempo per studiarli, magari anche per assimilarli per poi elaborare uno stile proprio - e comunque, per i vari amatori e dilettanti, ciascuno lo assimilava in modo proprio e diverso da ogni altro… -_-

    Pensare di tornare indietro, ai "bei tempi andati" della fotografia ;) , non solo non è possibile ma - a mio avviso - è anche storicamente ingiusto -_-

    Si può comunque sempre chiedere al mondo di fermarsi... :o: anche solo per farci scendere... :blink:

    :B):
     
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    CITAZIONE (jatucka @ 7/4/2016, 23:13) 
    credo addirittura, sfogliando il libro che lo renderà noto alle masse, ""Vagabond Photographer", che se fosse stato per lui la metà delle foto selezionate, per quanto molto belle, non sarebbero neanche state pubblicate

    era un fotografo molto "parco", e finora le pochissime pubblicazioni sono sempre state dei piccoli libretti

    adesso c'è un bel tomo, godibilissimo, ma sicuramente (secondo me) estraneo al suo sentire la fotografia

    scusa Roberto, quello che citi è un nuovo libro appena uscito?! :unsure:

    cercando in giro non si trova un libro con quel titolo... c'è sempre solo quello con il suo nome-cognome, preso 2-3 anni fa :wub:

    :B):
     
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    ricevo da Andrea :EM16: e volentieri inoltro a tutti ;)

    http://www.raiplay.it/video/2016/10/Quante...dba402c5ff.html

    :B):
     
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