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Complice il fatto che sia appena stato aggiunto su Prime Video, ho visto insieme a mia figlia Il Grande Freddo, film del 1984 di Lawrence Kasdan.
Una profonda amicizia nata nelle aule universitarie, nelle quali contestavano uniti negli anni settanta, lega alcune persone che, ormai adulte, s'incontrano in occasione della morte di uno di loro, che si è tolto la vita. Passeranno insieme un fine settimana denso di emozioni, tensioni e leggerezza; sono passati gli anni e sono ormai borghesi ma i loro rapporti, anche amorosi, sono ancora alimentati dall'amicizia.
Nel 1984 Kasdan ha la bravura di riunire un cast perfetto e di raccontarci cosa sono l'impegno e l'amicizia, attraverso scene con dialoghi serrati e divertenti, congiunte da una colonna sonora eccezionale.
Il mio film preferito.
Edited by Blow Up - 25/4/2024, 09:31. -
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Anche il mio. 🙂 . -
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Gran film, manifesto di una generazione.. . -
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K-19 con Harrison Ford e Liam Neeson
Tragica realtà del mondo militare,di uomini eroi alle prese con qualcosa di terribile e spietato,le radiazioni nucleari e l’onore…..grandi contenuti. -
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100 domeniche.. Antonio Albanese . -
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Argomento importante, ma film che non mi e' piaciuto.
Si vede troppo che e' un film, che e' una finzione.
Nei film "capolavori" (ad es. Philadelphia) che affrontano i temi scottanti, di solito la finzione supera la realtà. Nel senso che la finzione intrinseca del film diventa più vera della realtà stessa. E questo coinvolge completamente lo spettatore.
Qua non accade.
Non so se sono riuscito a farmi capire.... -
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Visto oggi al cinema "Civil War"
Non so bene cosa dire...aspetto vostri commenti e vedo di elaborare. -
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Anche io ho visto al cinema (v.o.s.) Civil War, scritto e diretto da Alex Garland.
In un futuro prossimo alcuni stati occidentali degli USA, California e Texas per primi, poi alcuni altri, si rivoltano contro il Governo federale e avanzano con le loro truppe, Stato per Stato, fino ad assediare Washington e la Casa Bianca. Una foto reporter di guerra, con alcuni colleghi, parte da New York per arrivare a Washington prima dei rivoltosi, per poter intervistare il Presidente su quanto sta accadendo. Il viaggio sarà lungo e pericoloso e arriveranno quasi fuori tempo massimo.
Il film si inserisce in un filone particolare dei film di guerra, quello dei film che raccontano di reporter sui fronti di guerre civili. Mi vengono in mente Un anno vissuto pericolosamente di Peter Weir e Salvador di Oliver Stone. A differenza dei film che ho citato, in Civil War la protagonista è la fotoreporter Lee (interpretata da una brava e algida - per tutto quello che ha visto nella vita- Kirsten Dunst) che è americana e si ritrova a dover raccontare una guerra civile nel proprio Paese, non in un Paese straniero. Ciò dovrebbe consentirle di comprendere meglio gli avvenimenti, in quanto si verificano nella sua terra; invece non è che capisca molto (un giornalista del suo gruppo vuole intervistare il Presidente per farsi spiegare come si è arrivati a questo punto). Anche il pubblico in sala non è in grado di capire molto, in quanto la sceneggiatura non spiega come si sia arrivati alla guerra civile. La storia comincia in una New York colpita da atti di terrorismo, con esplosioni in più parti della città, viste da vicino e da lontano (come nella sequenza finale di Il mondo dietro di te). Il gruppo di reporter, viaggiando verso Washington, sarà coinvolto in vari episodi di guerra e guerriglia; non solo scontri tra eserciti regolari, tendenzialmente rispettosi di un certo codice militare, ma anche scontri con milizie cittadine, che agiscono senza regola alcuna. Il non sapere il perché di tutta questa esplosione di violenza è un pregio, non un difetto, in quanto aumenta il coinvolgimento dello spettatore, conscio del fatto che, nelle giuste condizioni, certe cose potrebbero capitare ovunque.
La pellicola mi ha fatto tornare alla mente un altro film di circa 25 anni fa, La seconda guerra civile americana di Joe Dante, che all'epoca vidi al cinema. Nel film di Dante la guerra civile scoppia per l'insipienza e la miopia dei politici USA, incapaci di pensare ad altro che non a loro stessi e tendenti a dare tutte le colpe ai flussi migratori (come l'Europa di oggi).
La realizzazione di Civil War è molto buona, con un montaggio che passa da momenti di grande quiete a veloci scontri armati, accompagnati da ottimi effetti sonori (qui è richiesto un impianto audio di qualità).
Edited by Blow Up - 27/4/2024, 08:19. -
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Ha le sue ingenuità, ma rimane un film con un certo fascino.
Del tutto fuori posto la parola "erotico" nella tag line...
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Straordinari attori e intense interpretazioni. Molto bello. -
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Ho rivisto Blue Jasmine, film del 2013 scritto e diretto da Woody Allen e interpretato da una Cate Blanchett in stato di grazia, meritatissimo Oscar nel 2014.
Jasmine è una ricca signora dell'alta società newyorkese, moglie di un importante finanziere (una sempre bravo Alec Baldwin), che occupa le sue giornate tra lo shopping, qualche attività di beneficenza e la frequentazione degli amici, tutti rigorosamente del suo stesso status. Il marito è in realtà un truffatore (stile Madoff), nonché adultero seriale, ma Jasmine è troppo distratta per accorgersi di qualcosa o, come dicono molti personaggi del film, era troppo compiaciuta dalla sua ricca e superficiale vita per voler vedere quello che era, in realtà, evidente. Quando il marito viene arrestato e perdono ogni ricchezza, le tocca trasferirsi per un po' dalla sorella (che aveva sempre disprezzato perché povera e con un marito non all'altezza del suo) a San Francisco, dove lavora come segretaria, cercando di ricostruirsi una vita. Incontrerà anche un uomo, ottimo partito, che la vorrebbe sposare ma la incapacità di Jasmine di essere sincera rovinerà tutto. Resterà sola e sempre più in preda ai disturbi nervosi che l'accompagnano per tutto il film (parla da sola).
È il mio film preferito tra gli ultimi di Woody Allen, anche se ormai ha una decina di anni. Ho sintetizzato la trama ma, in verità, il film è costruito con una serie di continui flash back, dalla Jasmine di oggi a San Francisco, alla Jasmine di ieri a New York. In questi flash back emerge, un po' alla volta, la storia di Jasmine, ragazza di umili origini che trova riscatto in un ottimo matrimonio. Come detto prima, lei probabilmente non vuole vederla la realtà, almeno finché non rischierà di perdere tutto.SPOILER (clicca per visualizzare)Ad un certo punto il marito le confessa di essersi innamorato della sua amante di turno e di volere il divorzio. Lei si sente crollare il mondo addosso e, in un momento in cui è priva di capacità, chiama l'FBI e denuncia le malefatte del marito. È quindi dalla sua telefonata che comincia la sua brutta sorte e che porta alla rovina il marito, che si suiciderà in carcere.
Lei era già una donna fragile, sostenuta solo dalla ricchezza; persa questa, e senza nessuna reale capacità, la realtà le risulta (ancora) troppo difficile da accettare, per cui continua a vivere sopra alle sue (ormai) modeste possibilità e inizia a parlare sempre più intensamente tra sé e sé, con monologhi sempre più articolati e confusi. Cate Blanchett è eccezionale in questi monologhi, assumendo espressioni via via più intense (monologhi che possono essere apprezzati appieno solo in lingua originale, per collegare le parole pronunciate al volto).
Allen, a più di settant'anni, ci regala forse il suo personaggio femminile più grande. Ottima la regia, con una serie di flash back a incastro che solo un po' alla volta disvelano quanto accaduto alla protagonista, che rendono il film, che si annunciva una commedia, un dramma.. -
.Ieri, ho visto Napoleon.
Credo sia impossibile non farci un paragone con il Gladiatore. Quest’ultimo essendo una storia inventata ha permesso a Scott una maggiore divagazione e quindi senza curarsi a riferimenti storici, ha guadagnato un successo planetario.
Napoleon, dove i riferimenti storici sono essenziali, la ricostruzione delle battaglie vinte e perse, perché Bonaparte è famoso anche e soprattutto per questo motivo, essendo da molti considerato come uno dei più grandi strateghi militari di ogni epoca, oltre a uomo politico capace di costruire alleanze con innumerevoli paesi. Invece sono tirate via a favore di una storia d’amore con Giuseppina che risulta la colonna portante del film. Per me, voto forse sufficiente, giusto perché c’è Joaquin.
P.S.
Ho comunque l’impressione che Ridley Scott da inglese qual’è, abbia volutamente sminuito Napoleone.
Concordo. Anche io sono rimasto parecchio deluso dalla rappresentazione fornita da Scott. Forse (probabilmente sbagliando) mi aspettavo qualcosa di più a livello scenico nelle battaglie principali e meno storie amorose. Dopotutto la campagna di Russia viene liquidata in pochi minuti, così come la battaglia di Waterloo (oltretutto piena di imprecisioni) su cui qualcuno, nel lontano 1970, ha addirittura girato un intero film (tuttora un must per il suo genere a mio modesto parere). Sarà che forse oggi in ambito cinematografico è più pagante mostrare al pubblico l'aspetto psicologico e sentimentale di certi personaggi, anche a discapito di importanti eventi storici che, nel bene e nel male, hanno condizionato la Storia mondiale.
E chi è in grado oggi di apprezzare o criticare una ricostruzione storica?
I soldi si fanno con le telenovele!. -
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Stasera Dune (parte 2)...gran bel film!
Però ho fatto l'amara scoperta che ce ne sarà un terzo Ero convintissimo fossero solo due parti
Che palle però...quando uscirà il terzo non ricorderò più niente. -
.Stasera Dune (parte 2)...gran bel film!
Però ho fatto l'amara scoperta che ce ne sarà un terzo Ero convintissimo fossero solo due parti
Che palle però...quando uscirà il terzo non ricorderò più niente
Toccherà prendere un giorno dedicato per fare la maratona.
Io sono quasi tentato di saltare il due e vederli direttamente tutti e tre l'anno prossimo o quel che sarà..