Schede Tecniche Calibri Rolex

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    CITAZIONE (AntoMeRolexPassion @ 19/2/2015, 23:46) 
    Finito il viaggio nei calibri Rolex dei giorni nostri cominciamone un altro a ritroso nel tempo, dedichiamoci cioè allo studio della produzione Rolex del decennio compreso tra la fine degli anni '70 e la fine degli anni '80.
    Periodo breve, soprattutto se paragonato alle medie attuali, ma molto importante poichè, come vedremo, tutta la produzione attuale è assai legata a quella di quel decennio che è stata, a tutti gli effetti, antesignana di ciò che adesso incassano i nostri Rolex.
    Antesignana e per certi versi anche banco di prova se la si vede come periodo di transizione, in termini di miglioramento nella robustezza e nell'affidabilità, tra il mondo delle 19.800 alternanze e quello delle 28.800.

    CALIBRO 3035

    Come è avvenuto per il 3135, anche nel 1977, anno in cui il calibro 3035 cominciò ad essere incassato, Rolex dimostrò di aver giocato bene le sue carte in quello che fu il passaggio epocale tra le produzioni del 1570 e simili, calibri a 19.800 alternanze e la voglia di produrre una nuova linea di movimenti più precisa ed in linea con le nuove esigenze dei modelli a cui aveva pensato in sostituzione dei precedenti.
    Si pensa ad un calibro base, che fosse prioritariamente ben fatto ed anche versatile ad adattamenti utili a fornire le complicazioni volute lasciando inalterata la base di partenza, scelta che commercialmente si rivelerà vincente in quanto consente di ridurre i costi di produzione.
    Viene dotato del fermo macchina, finora appannaggio dei 1570 post '71 e non da ultimo in termini di comodità, viene dotato della rimessa rapida della data.
    Il bilanciere, "Microstella" referenza 5019, viene ripensato; le quattro viti di regolazione vengono poste al suo interno al fine di ottenere un diametro ragionevolmente ampio senza aumentarne la massa, riducendone la resistenza.
    La spirale viene alloggiata con l'ausilio di una speciale colla, metodo che nel 3135 verrà superato da una saldatura laser e che vorrà, per qualche detrattore, essere sinonimo di fragilità complessiva del movimento, cosa che è facilmente smentibile dall'utilizzo, ancora oggi quotidiano, da parte della stragrande maggioranza degli utilizzatori che, revisionando il loro orologio con regolarità, non hanno mai lamentato nessun problema dovuto al cedimento della spirale.
    L'incisione che titola il calibro è posta, sia sul 3035 che suoi suoi derivati che vedremo in seguito, sul ponte del dispositivo automatico.

    - inciso sul ponte del dispositivo di carica 3035
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa rapida, secondi centrali
    - 28.800 alternanze, 27 pietre
    - Ht. 6,35 mm / diametro 28,50 mm











    Complimenti vivissimi per il post, mi sai dire se tutti i 3035 sono certificati COSC?
     
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    CITAZIONE (Davidep @ 13/1/2019, 17:40) 
    Complimenti vivissimi per il post, mi sai dire se tutti i 3035 sono certificati COSC?

    Grazie :I:
    Si, tutti certificati COSC

    Edited by AntoMeRolexPassion - 10/3/2019, 11:49
     
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    Tra i modelli della collezione professionale Rolex il titolo di maggior rappresentatività è storicamente condiviso da due modelli: il Submariner in ogni sua versione ed il GMT-Master.
    Nei prossimi due post ci occuperemo della nascita e del primo step evolutivo di quest'ultimo.

    Siamo verso la fine degli anni '50 e la Pan American Airways, la celebre Pan Am, complice lo sviluppo del nuovo Boeing 707 e del DC-8, ha da poco inaugurato una nuova rotta di volo intercontinentale alla volta del Vecchio Continente; è del 26 ottobre del 1958 l'inaugurazione ufficiale della prima rotta stabile intercontinentale New York - Parigi.
    Prima di allora comunque vari erano stati gli esperimenti logistici all'interno degli States da costa a costa e in direzione dei maggiori scali dei Caraibi.
    Tra i vari partner che affiancano la compagnia americana troviamo anche Rolex, incaricata all'inizio degli anni '50 di sviluppare un orologio da polso da dare in dotazione a piloti e copiloti che riuscisse a riportare a quadrante un fuso orario diverso dall'ora locale.
    Questo per due scopi: e per comodità pratica e per porre rimedio ad un inconveniente strettamente legato alla rapidità del cambio di fuso orario che la trasvolata intercontinentale portava come conseguenze: il jet lag.
    Potendo avere sotto controllo continuo l'ora di casa in qualche modo i disturbi risultavano attenuati.

    Su questi presupposti ad inizio 1955 vede la luce il primo Rolex GMT-Master, in referenza 6542.
    Grazie alla sfera supplementare h24 che percorre in 24 ore un intero giro di quadrante ed alla ghiera bicolore, peculiarità nel tempo del modello, il GMT 6542 rendeva possibile la lettura immediata di ora locale, data e di un secondo fuso orario.
    L'orologio venne prodotto e rapidamente commercializzato in versione cassa in acciaio ed inserto bicolore rosso/blu, ma parimenti fu prodotta, anche se in minor numero, una versione in oro 18k ed inserto marrone.
    Varie sono state le modifiche che nei pochi anni di produzione, dal 1955 al 1959, hanno interessato il 6542, soprattutto nella meccanica con l'adozione di tre calibri diversi, ma nell'estetica ciò che è risultato storicamente più apprezzabile è stata la sostituzione dei primi inserti prodotti in bakelite con successivi, probabilmente in fornitura, prodotti in metallo.
    Il motivo del cambio risiede nella straordinaria fragilità della bakelite, poco incline al sopportare anche i più piccoli urti senza spezzarsi.
    La prima parte della produzione del 6542 vede incassato dall'orologio un calibro di derivazione 1030

    CALIBRO 1036 GMT

    Il 1036 GMT è un calibro meccanico a carica automatica sviluppato quasi per intero sulla base dell'automatico 1030.
    Dal 1030, anche se sarebbe più "corretto" dire dal 1035, versione complicata con data, mutua pressochè l'intero impianto, a partire dal bilanciere a due razze ref. 6931, dotato di viti di regolazione Microstella poste all'esterno e spirale piana.
    Come per il calibro base, esso oscilla a 18.000 alternanze.
    Non cambia neanche il resto della struttura della meccanica, tanto che alla fine del periodo di produzione di fatto verificheremo che sarà possibile trovare ne 6542 ponti dell'automatico marchiati come 1030, 1035 o 1036.
    Per soddisfare la nuova funzione fuso orario viene implementata la componentistica del modulo GMT, oltre al disco data e allo scatto del datario assente sulla meccanica 1030.

    - calibro base 1030, inciso sul ponte dell'automatico 1030, 1035 o 1036
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali, fuso orario
    - 18.000 alternanze, 25 pietre
    - Ht. 6,44 mm / diametro 28,50 mm


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    CALIBRI 1065 GMT e 1066 GMT

    Nell'immediatezza dell'implementazione nelle casse dei GMT-Master della meccanica 1036 GMT questa viene aggiornata con l'apporto di alcune modifiche.
    Nascono così due nuovi calibri fuso orario, il 1065 GMT ed il 1066 GMT che verranno entrambi, e contestualmente, incassati fino a fine produzione.
    Vengono rivisti e migliorati lo scatto data e il ruotismo delle 24 ore, per il 1066 GMT viene ripensato il porta pitone; vengono inoltre sostituiti i ponti di copertura dell'automatico ed implementati due nuovi bilancieri in lega Glucydur, con proprietà antimagnetiche.
    Questa risulta essere la modifica più significativa, in quanto si passa da una spirale piana sul 1036 GMT alle spirali Breguet su entrambe le nuove meccaniche.


    - calibro base 1030, inciso sul ponte dell'automatico 1065 o 1066
    - meccanici a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali, fuso orario
    - 18.000 alternanze, 25 pietre
    - Ht. 6,44 mm / diametro 28,50 mm


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    Nel novero delle complicazioni, non molte a dire il vero, in cui Rolex si è cimentata non può non trovare uno spazio tutto suo la storia del Tru Beat, il Rolex automatico che sembrava un quarzo!

    CALIBRO 1040

    Nato nel 1954 con referenza 6556, il Tru Beat appariva esteriormente come un normalissimo Oyster Perpetual con cassa da 34 mm. e, calibro e quadrante a parte, lo era.
    La differenza sostanziale era puramente tecnica, poichè pur essendo un meccanico a carica automatica, grazie a degli accorgimenti che andremo a vedere, a quadrante batteva il tempo a secondi morti.
    Il calibro che lo animava era il 1040, un derivato della base 1030 a 18.000 alternanze che però, a lettura, risultavano ridotte a 3.600 grazie a un modulo complementare composto da una ruota di disimpegno collegata a un ingranaggio con una molla, solidali al pignone dei secondi, e da una seconda àncora che impegnava e disimpegnava regolarmente la ruota riducendo alla vista le alternanze e restituendo a quadrante la complicazione secondi saltanti.
    Esteriormente l'orologio presentava due tipi di quadranti, un classico quadrante OP con specificato Tru Beat e un secondo quadrante che divideva le dodici ore in quattro settori, definito in seguito "Metropolitan". Particolarità di diversi esemplari è la sfera secondi rossa.
    La produzione è stata indirizzata a versioni acciaio, molte poche unità in oro 18k giallo e ancor meno rosa.
    Il Tru Beat, nonostante introducesse una complicazione a mio avviso molto utile, che poteva cioè trovare molte applicazioni pratiche nel quotidiano, non ebbe lunga vita, e così nel 1959 uscì definitivamente da catalogo, inizialmente con l'idea di essere sostituito da un nuovo modello, cosa che però non avverrà mai destinandolo a rimanere l'unico Rolex con questa complicazione , cosa che ha reso gli esemplari in ordine molto appetiti dai collezionisti.
    Al netto della mancata sostituzione il Tru Beat ha avuto una vita molto breve, e ciò lo si ricollega, oltre che allo scarso interesse riscosso, a problemi congeniti di natura tecnica. La seconda àncora, impegnando e disimpegando la ruota e di fatto riducendo le alternanze regolari di fatto creava un forte attrito e rendeva il modulo aggiuntivo al calibro di base estremamente bisognoso di continue lubrificazioni e soggetto ad una rapida usura, tanto che nel tempo, venendo a scarseggiare la fornitura, la riparazione più frequente che si poneva in essere era l'eliminazione della componentistica aggiuntiva del 1040 e il riporto, di fatto, alla base 1030 con la conseguente perdita dei secondi morti, segno distintivo dell'orologio.

    - calibro base 1030, inciso sul ponte dell'automatico 1040
    - meccanico a carica automatica, secondi centrali, secondi saltanti
    - 18.000 alternanze ridotte a 3.600 a quadrante, 25 pietre
    - Ht. 6,47 mm / diametro 28,50 mm


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    Salve avrei alcuni quesiti:
    È normale che un calibro 3185 del 2001 revisionato 2017 abbia uno scarto giornaliero in avanti di circa 10-11 sec?
    Cambiare il datario indietro può provocare danni? Se no, è normale che il completamento dello scatto data indietro si verifichi quando la lancetta ore raggiunge le ore 9?
    Grazie
    Enzo

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    Mi complimento per la sezione.
    Veramente interessante

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    CITAZIONE (doctorbona @ 11/3/2020, 23:03) 
    Mi complimento per la sezione.
    Veramente interessante

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    Grazie 🙏🏻
    A breve altri aggiornamenti👍🏻
     
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    CITAZIONE (AntoMeRolexPassion @ 12/3/2020, 10:08) 
    Grazie 🙏🏻
    A breve altri aggiornamenti👍🏻

    :I: :wub:
     
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    CITAZIONE (doctorbona @ 11/3/2020, 23:01)
    Salve avrei alcuni quesiti:
    È normale che un calibro 3185 del 2001 revisionato 2017 abbia uno scarto giornaliero in avanti di circa 10-11 sec?
    Cambiare il datario indietro può provocare danni? Se no, è normale che il completamento dello scatto data indietro si verifichi quando la lancetta ore raggiunge le ore 9?
    Grazie
    Enzo

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    Buongiorno,
    ti consiglio di aprire un topic nella sezione "L'angolo dell'orologiaio" dove si discutono temi relativi alla tua richiesta.
    Per darti comunque una risposta, lo scarto è sicuramente anomalo, soprattutto su una meccanica revisionata (a questo punto bisognerebbe vedere se e come è stata revisionata) tre anni fa.
    Idem il comportamento del disco data.
    Va fatto vedere da un tecnico orologiaio.

    CITAZIONE (doctorbona @ 11/3/2020, 23:03)
    Mi complimento per la sezione.
    Veramente interessante

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    Grazie mille :I:
     
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    Nel 1954 Rolex pensa di ampliare la gamma dei suoi modelli classici con un orologio che racchiuda in sé un design elegante ed una complicazione già presente su orologi di altre Maison ma che fino ad allora la Casa Coronata non contemplava a listino.
    Nel 1955 viene registrato il brevetto e alla successiva fiera di Basilea, nel 1956, viene presentato il primo Rolex DayDate, “il Rolex dei Presidenti”.

    CALIBRO 1055

    Il primi DayDate ad essere proposti in vendita sono le referenze 6510 con lunetta liscia ed il 6511 con inserto “millerighe”, entrambi prodotti solo in oro 18k giallo, bianco o rosa e, seppur in numero significativamente minore, in platino.
    Contestualmente viene introdotto il bracciale President, costruito a tre maglie arrotondate e solo in materiale nobile (oro giallo, rosa o bianco e platino).
    La referenza 6510 veniva proposta unicamente con bracciale President, mentre la 6511 aveva la possibilità di essere abbinata a due cinturini in cuoio e fibbia nello stesso materiale nobile della cassa.
    A quadrante viene restitutita la complicazione distintiva, ovvero la lettura simultanea della data e del giorno della settimana, questo scritto per esteso e in undici lingue, a seconda del mercato di destinazione dell'esemplare, rispettivamente da due finestre ad ore tre e ore dodici.
    Ciò era reso possibile da una complicazione del calibro base 1030, denominato 1055, che prevedeva l'aggiunta di due dischi, data e giorno settimana, e della relativa componentistica atta allo scatto ed al trascinamento. Tutto ciò ne amumentò di conseguenza lo spessore.
    Dopo appena un anno dalla presentazione le referefze 6510 e 6511 vengono sostituite da una nuova linea DayDate in referenza 6611 con ghiera “millerighe”, 6612 a ghiera liscia e 6613 con inserto diamanti. Non cambia il materiale di produzione di casse e bracciali President, tutti e tre gli orologi vengono proposti in materiale nobile.
    Cambia invece il calibro 1055, che vede l'implemenzatione di un nuovo bilanciere, dotato di viti esterne di regolazione e spirale Breguet. Ciò varrà ai DayDate che incassano il nuovo bilanciere Microstella la Certificazione Crionometrica C.O.S.C., fatto che apporrà modifiche ai quadranti, finora sprovvisti di certificazione.
    Tutta la produzione DayDate resta a listino fino al 1960, per essere sostituita l'anno successivo dalle nuove referenze dotate di nuovo calibro 15xx.

    - calibro base 1030, inciso sul ponte dell'automatico 1055
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali, giorno della settimana
    - 18.000 alternanze, 25 pietre
    - Ht. 7,00 mm / diametro 28,50 mm


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    CALIBRO 1055B

    Contestualmente all'introduzione del Microstella nel calibro 1055 viene assemblata una sua variante con una platina più spessa di 0,1 mm, un nuovo anello del calendario e qualche modifica alle componenti di settaggio della data e del giorno della settimana.
    Tale meccanica prende il nome di 1055B, e viene utilizzata unicamente sulla referenza 6611B.
    Non si può parlare di un nuovo calibro, ma piuttosto di una variante del 1055 con piccolissime modifiche a pochissimi componenti; visivamente ciò è reso dall'incisione della lettera “B” sul ponte dell'automatico a fianco dell'incisione del calibro.

    - calibro base 1030, inciso sul ponte dell'automatico B1055
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali, giorno della settimana
    - 18.000 alternanze, 25 pietre
    - Ht. 7,01 mm / diametro 28,50 mm


    b1055

    Edited by AntoMeRolexPassion - 20/3/2020, 23:42
     
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    Apprezzo molto questo calibro.
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    CITAZIONE (doctorbona @ 21/3/2020, 21:01) 
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    Apprezzo molto questo calibro.
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    Incassati a partire dalla seconda metà degli anni '50, sia il 1065 che il 1066 sono evoluzioni del quasi contemporaneo calibro 1035.
    Sostanzialmente derivati diretti della base solotempo 1030 con aggiunta del modulo data, nel 1065 e nel 1066 vengono rivisti gli scattadata, i dischi del calendario e parte del treno ingranaggi.
    Entrambi di fatto rappresentano la base di partenza per l'implementazione del modulo 24h dei 1065 e 1066 GMT montati sui Rolex GMT-Master ref. 6542.
    Vengono incassati nell'appena rilasciato Datejust ref. 6605 e nel Turn-o-Graph ref. 6609, introdotti a listino nel 1956.

    CALIBRO 1065

    - calibro base 1030, inciso sul ponte dell'automatico 1065
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali
    - 18.000 alternanze, 25 pietre
    - Ht. 6,26 mm / diametro 28,50 mm


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    CALIBRO 1066

    - calibro base 1030, inciso sul ponte dell'automatico 1066
    - meccanico a carica automatica, datario istantaneo e rimessa lenta, secondi centrali
    - 18.000 alternanze, 25 pietre
    - Ht. 6,26 mm / diametro 28,50 mm


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    Buongiorno Antonio,
    Ti faccio una domanda che potrebbe sembrare stupida. Ho un 16710 3185 e intendo acquistare un 114060 3130. Come valuti la resistenza ad eventuali traumatismi dei due calibri in seguito ad una attività sportiva tipo jogging o Tennis? In che modo può risentirne la spirale? Devo pensare ad una manutenzione più ravvicinata?
    Ti ringrazio anticipatamente
    Enzo
     
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