Time, Meloni tra le 100 persone più influenti nel 2024

Io sono molto critico nei confronti di questo governo, per diverse cose che speravo andassero in altro modo.
Poi però alcune considerazioni vanno fatte.
La prima è che i governi nazionali oramai contano molto poco, sui temi di una certa importanza, i paletti, le limitazioni, i controlli, vengono imposti dall’alto.
Qualsiasi cosa si voglia fare a livello nazionale viene sottoposta al vaglio di organismi sovranazionali ufficiali ma anche più o meno occulti, i quali certamente hanno a cuore e perseguono interessi che raramente coincidono con quelli dei singoli Paesi, con quelli dell’Italia direi mai.
Oltre a questo l’Italia è un paese fortemente indebitato e con i conti pubblici non floridi grazie ai governi illuminati che si sono succeduti negli ultimi 80 anni, e come si sa chi ha i debiti in genere non può fare la voce troppo grossa.
C’è poi da valutare anche un’altra cosa.
La terza economia dell’Unione, è di fatto governata dalla destra, a livello nazionale come a livello regionale e locale.
Non è un dettaglio da poco, a Bruxelles hanno dovuto mandare giù dei rospi grandi come vitelli, e non c’è da fidarsi delle facce sorridenti e degli abbracci nelle foto ufficiali, il bastone tra le ruote ce lo mettono molto volentieri, se possono e purtroppo possono eccome, ci puniscono, perché i rospi ancora non sono andati giù del tutto.
L’Italia, sia detto con il massimo rispetto, non è l’Ungheria né la Polonia.
L’Italia governata dalla destra è stata un pessimo presagio per i signori globalisti, sia per quelli sul palcoscenico di Bruxelles sia per quelli più importanti che muovono i fili dietro le quinte.
Tra un po’ ci sono le elezioni europee, poi vengono quelle politiche di paesi importanti e molti stanno dormendo sonni disturbati viste le previsioni, speriamo che si trasformino in incubi quanto prima.
In ultimo, mi trovo, spesso, a criticare questo governo discutendone con altre persone, però poi mi fermo e guardo alla mia sinistra dove vedo un raccogliticcio universo composito di personaggi che schiumano rabbia per essere stati appartati dalle leve del comando. Sono quelli che no al crocifisso nelle aule ma si al ramadan festivo a scuola, quelli delle droghe legalizzate, quelli del cosiddetto green imposto a tutti i costi, quelli dei corsi di cultura islamica in classe, quelli che vorrebbero Luxuria docente di educazione sessuale nelle scuole, i teorici del gender, gli attivisti della cancel culture e gli ultras fighetti di ultima generazione, quelli di genitore 1 e genitore 2 invece di madre e padre, insomma, per farla breve, quelli che vogliono imporre la tirannia della bislacca minoranza cosiddetta woke sulla maggioranza del buon senso comune.
Ed allora giungo a una conclusione saggia e vecchia come il mondo: tra due mali, scelgo il minore.

Io sono molto critico nei confronti di questo governo, per diverse cose che speravo andassero in altro modo.
Poi però alcune considerazioni vanno fatte.
La prima è che i governi nazionali oramai contano molto poco, sui temi di una certa importanza, i paletti, le limitazioni, i controlli, vengono imposti dall’alto.
Qualsiasi cosa si voglia fare a livello nazionale viene sottoposta al vaglio di organismi sovranazionali ufficiali ma anche più o meno occulti, i quali certamente hanno a cuore e perseguono interessi che raramente coincidono con quelli dei singoli Paesi, con quelli dell’Italia direi mai.
Oltre a questo l’Italia è un paese fortemente indebitato e con i conti pubblici non floridi grazie ai governi illuminati che si sono succeduti negli ultimi 80 anni, e come si sa chi ha i debiti in genere non può fare la voce troppo grossa.
C’è poi da valutare anche un’altra cosa.
La terza economia dell’Unione, è di fatto governata dalla destra, a livello nazionale come a livello regionale e locale.
Non è un dettaglio da poco, a Bruxelles hanno dovuto mandare giù dei rospi grandi come vitelli, e non c’è da fidarsi delle facce sorridenti e degli abbracci nelle foto ufficiali, il bastone tra le ruote ce lo mettono molto volentieri, se possono e purtroppo possono eccome, ci puniscono, perché i rospi ancora non sono andati giù del tutto.
L’Italia, sia Sono quelli che no al crocifisso nelle aule ma si al ramadan festivo a scuola, quelli delle droghe legalizzate, quelli del cosiddetto green imposto a tutti i costi, quelli dei corsi di cultura islamica in classe, quelli che vorrebbero Luxuria docente di educazione sessuale nelle scuole, i teorici del gender, gli attivisti della cancel culture e gli ultras fighetti di ultima generazione, quelli di genitore 1 e genitore 2 invece di madre e padre, insomma, per farla breve, quelli che vogliono imporre la tirannia della bislacca minoranza cosiddetta woke sulla maggioranza del buon senso comune.
Ed allora giungo a una conclusione saggia e vecchia come il mondo: tra due mali, scelgo il minore.