Orologi e Passioni

Posts written by 123wolf47

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    :I: Un gran bell'orologio! Forse sarò di parte ma ne sono innamorato da sempre in ogni sua versione ! E...scusate se in fatto di pelume sono il peggio del peggio :EM02:
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    Lo posseggo oramai da qualche annetto e mi piace sempre sentirlo al polso; complessivamente lo considero un ottimo orologio anche paragonandolo agli altri (tanti) cronografi che ho :imp: :EM02:

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    Posseggo l'IWC nella versione rattrapante e due reverso di cui l'uno GT 8 giorni e l'altro in una classica e più elegante versione oro!
    L'IWC lo giudico decisamente sportivo e, come contraltare, il reverso oro...decisamente elegante ! Ed ecco il motivo per cui suggerivo un reverso GT che, a mio avviso si presta ad ogni interpretazione ! :wacko:

    IWC_D5

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    Se mi è permesso...voterei per il reverso ma...proverei a cercare un 8 giorni GT. che trovo comodissimo e adatto (quasi) ad ogni occasione! :EM12:
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    CITAZIONE (SoloMeccanico @ 2/8/2018, 13:14) 
    Concordo.

    Esattamente quali modelli possiedi?

    Al momento ho quelli che fino ad ora mi è stato possibile permettermi : (chiedo scusa per la qualità delle foto !

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    Paul_Picot24

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    Difficilmente intervengo nelle discussioni e, di solito, mi limito a leggere, ma..devo spezzare una lancia in favore di Paul Picot , di cui posseggo più di un modello, perché da sempre ne apprezzo la qualità complessivamente percepita, la affidabilità e le rifiniture che difficilmente si possono trovare nelle fasce di prezzo analoghe.
    Da noi è un poco snobbato ( così come capita per altri marchi ) perché. temo, siamo affetti un po' da "provincialismo", da un lato, e presi un po' troppo dalle considerazioni relative ad una probabile rivendita ! ( comportamenti più consoni ad un commerciante che non ad un appassionato, a mio parere )
    Ma..io gli orologi li compro perché mi piacciono e ( se posso permettermeli ) perché mi piace indossarli e me ne frego! :D
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    Breguet_XX7
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    Il mio ultimo arrivo...dopo averlo desiderato e cercato per diversi anni! ( Non sempre si hanno le disponibilità economiche e a volte capita di trovare l'oggetto del desiderio...nel momento sbagliato ) :(

    MARVIN cronografo quadrato, con cassa in acciaio e quadrante bianco. Riedizione certificata e prodotta in una serie limitata e numerata di 400 esemplari, di un coronografo prodotta da Marvin nel 1949. Calibro meccanica a carica manuale base Lemania 1873.

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    :EM02: 39mm. !

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    :EM18: JlC è un marchio che amo particolarmente e nel caso del tuo, poi, trovo bello il modello e (come sempre) ottimi i contenuti ! Complimenti per il gusto e la scelta :I:
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    :wub: Visto come evolve la discussione ( e non è cosa nuova quando si parla dell'Olimpo" dell'orologeria) mi permetto di inserire un mio personale pensiero a proposito dell'eterno dilemma Manifattura Si- manifattura no! :wacko:

    Nella primitiva accezione del termine la "Manifattura" indicava un bene ideato, progettato e realizzato interamente a mano (manu-factu) ovvero con l'ausilio di strumenti semplici; poi, con l'epoca degli opifici e della meccanizzazione, tale significato venne esteso con l'aggiunta della parola " industriale " . Nell'ambito orologiero, a mio parere, la vera "Manifattura" è oggi relegata ad alcune fasi della lavorazione degli orologi più ricercati, fasi che implicano, per lo più, la modifica e la rifinitura manuale di movimenti base nati da manifattura industriale/computerizzata. Ne discende, sempre a mio parere, che qualche marchio che nobilita i suoi prodotti come "di manifattura" dimentica di specificarne il livello lasciando al consumatore la valutazione di quanto affermato mentre, anche nel caso di movimenti progettati e realizzati dal marchio stesso, il più delle volte, meglio sarebbe indicarne la nascita col termine inglese " Home Made" che indica qualche cosa di diverso. La vera manifattura, infatti si dovrà cercare, modello per modello, solo in quei calibri che sono stati rifiniti e modificati da valenti artigiani con ore di lavoro manuale...anche se su base "industriale" .

    Sono oramai anni che propugno questa tesi dedicandovi fiumi di parole ed esempi ma...non credo sia il caso di esagerare e voglio immaginare che questo breve consuntivo chiarisca il mio pensiero e che qualcuno possa condividerlo :unsure:
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    :wub: Complimenti a parte (che a mio modesto parere sono dovuti ) Se non vi annoio troppo...vorrei aggiungere qualche notizia sul marchio e la sua storia.
    Ritengo che, probabilmente non per tutti la cosa sia scontata e che non tutti, ad esempio, sappiano che la serie dei LUC debba il suo nome alle iniziali di Louis-Ulysse Chopard che dette il via a tutto! :EM02:

    " La storia di Chopard inizia nel 1860 quando nel piccolo villaggio di Sonvillier, nel Giura francese il giovane Louis-Ulysse Chopard, a soli 24 anni fondò il suo laboratorio e gli orologi da lui prodotti gli procurarono presto una solida reputazione. Louis-Ulysse Chopard si dedicò in modo particolare ai cronometri da tasca, e la loro precisione gli consentì di ottenere anche una fornitura per le Ferrovie svizzere allora in forte espansione. Egli era anche un amante dei viaggi e possedeva il dono dell'intraprendenza, doti queste che lo agevolavano non poco in campo commerciale e gli consentirono di espandere la sua attività fino alle più lontane regioni dell’Europa (Russia e Scandinavia comprese)

    Gli anni passano e i suoi successi si susseguono donandogli una discreta agiatezza economica e tranquillità famigliare, che gli consentono di tramandare la sua attività al figlio Paul Louis Chopard che dal 1921 ne prese le redini aprendo , prima, una sua filiale e poi spostando l’intera produzione a Chaux-de-Fonds per approdare, nel 1935, a Ginevra, capitale dell’Alta Orologeria !

    Con una fama oramai consolidata a livello mondiale, nel 1943 toccò a Paul Andrè Chopard, nipote di Louis-Ulysse, prendere le redini dell’azienda, come rappresentante della terza generazione ma la dinastia era destinata ad interrompersi perché nessuno dei suoi figli era interessato a proseguire nell'attività di famiglia ed egli, nel 1963, si vide costretto a cercare un acquirente che fosse in grado di gestire l'azienda e lo trovò nella persona di Karl Scheufele, discendente di una dinastia di di orologiai e gioielleri di Pforzheim, in Germania, e già proprietario della ditta di oreficeria “Eszeha“.
    Sotto la guida della famiglia Scheufele, il marchio Chopard ebbe un nuovo impulso e già rinomato per la sua creatività, la tecnica raffinata e l’eccellenza della lavorazione, entrò presto nell'olimpo dell’orologeria di alta gamma e della gioielleria di elite.

    ( Interamente indipendente, Chopard persegue ancora oggi una tradizione familiare ormai consolidata nel tempo.)

    Karl Scheufele e sua moglie Karin, hanno diretto l’espansione internazionale della compagnia da oltre 40 anni, e sono, coadiuvati dai loro figli: Caroline Gruosi-Scheufele (che segue il ramo dell’orologeria femminile e dei gioielli) e Karl-Friedrich Scheufele ( che dirige il settore dell’orologeria maschile e la manifattura Chopard a Fleurier, il luogo di produzione dei movimenti L.U.C. )

    La storia "moderna" della manifattura prende una nuova strada nel 1994 con l'inizio della produzione dei movimenti “L.U.C.” (così detti dalle iniziali del nome del fondatore del marchio), il primo dei quali vide la luce nel 1996 (cal. 1.96, carica automatica con microrotore e due bariletti) e venne montato sul modello “LUC 1860”, “Watch of the year” 1997.
    L'attività si è poi arricchita arrivando a contare,fino ad oggi, almeno una mezza dozzina di calibri di manifattura, sia a carica manuale che automatica, con l’impiego di soluzioni originali quali ad esempio la tecnologia “Quattro” (vale a dire quattro bariletti sovrapposti a due a due che consentono di raggiungere, una riserva di carica di 9 giorni) e il bilanciere “Variner” (“variable inertia”), la cui regolazione è affidata ad un sistema a inerzia variabile costituito da masse poste alle estremità dei quattro bracci di cui è dotato; ma nel punto in cui i bracci si congiungono all’anello del bilanciere stesso, senza alcuna sporgenza all’esterno per non creare attriti aerodinamici.
    La gamma LUC comprende, fra gli altri, un tourbillon (cal. LUC 1.02) - un calendario perpetuo – un gran data con fasi lunari di precisione astronomica in cui le fasi non necessitano di regolazione alcuna per un periodo di 122 anni (cal. LUC 1.96 QP) - un solotempo carica manuale che impiega appunto la tecnologia “Quattro” (cal. LUC 1.98) e un crono automatico (cal. LUC 11 CF) con ruote a colonne e funzione flyback !

    (Tutti i calibri impiegati da Chopard, che siano o no di manifattura, sono certificati COSC.)

    I componenti per i movimenti LUC vengono sviluppati e prodotti dalla fabbrica Vaucher, situata a Fleurier, creata da Michel Parmigiani per realizzare un polo produttivo per l’orologeria d’alta gamma (Parmigiani, Richard Mille, Chopard e altri), pari un po’ a quello che rappresenta ETA per l’orologeria più commerciale; polo che però si distingue per l’eccellenza della produzione (costituita da una gamma di movimenti propri o prodotti su commissione) certificata anche da un marchio creato appositamente, la “Fondazione Qualità Fleurier”, che si prefigge lo scopo di certificare una qualità realizzativa dei movimenti e degli orologi che superi le normative sin qui ritenute più severe e qualificanti, vale a dire la certificazione COSC e il Punzone di Ginevra.
    Chopard ha aderito alla Fondazione e molti dei suoi orologi di manifattura sono contraddistinti dal marchio “Qualité Fleurier“.

    Oggi stilisticamente gli orologi Chopard si distinguono per linee classiche realizzate su casse in oro o in acciaio, con quadranti elegantemente decorati e caratterizzati molti da colorazioni bitono chiaro/scuro, nota distintiva di Chopard, e spesso da una grafica asimmetrica, e in alcuni casi, con largo uso di pietre preziose per quanto riguarda la modellistica femminile (celebre in questo settore il modello “Happy Diamonds” presentato a Basilea nel 1977, con piccoli diamanti incastonati liberi di muoversi sul quadrante e contenuti in realtà nella camera creata dalla sovrapposizione di due vetri).

    I calibri cronografici (non di manifattura) sono riservati ai modelli più sportivi, fra cui primeggia il celebre “Mille Miglia”, orologio dedicato da Chopard alla nota corsa automobilistica che vanta molte edizioni limitate e almeno un modello diverso per ogni edizione della medesima; tra questi è da ricordare il modello Elton John che è da collegarsi all'impegno del marchio in attività benefiche e, in particolare al sostegno dato alla organizzazione “Elton John AIDS Foundation”, con la quale coopera sin dal 1993.
    La Chopard infatti ha lanciato sul mercato nel corso degli anni numerosi orologi ad edizione limitata, firmati dal cantante inglese, i cui introiti sono stati poi devoluti in beneficenza. :EM02:

    :EM16: Spero di non avervi annoiato troppo!
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    La cassa non è in acciaio! ( Ma neppure in oro bianco ! :D )

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    Bellissimo questo tuo 3D ! Un Marchio che, parla italiano e che ha spesso suscitato anche il mio interesse ma che a volte è stato un attimino "snobbato" proprio nel nostro Paese mentre, a mio giudizio, ha continuato a proporre ottimi orologi a prezzi molto accessibili !
    Confesso di possederne solo 3/4 modelli ma...potendo, ne acquisterei ancora qualcuno! :EM18:
    Complimenti per la tua disanima :I:
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    Bellissimo! Una vera "chicca" e le dimensioni, anche a mio parere, sono "giuste" per la tipologia!
    Anche quest'altro mio con cassa oro, sprannominato " cinesino " per via del quadrante, sembrerebbe piccolino ma al polso è parecchio elegante a dispetto della natura sportiva che diede il via al modello! :D

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43 replies since 13/1/2011
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