Orologi e Passioni

Posts written by lenny70

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    Muovendomi in scooter quotidianamente, anche d'inverno, non è semplicissimo per me trovare un capospalla che misceli in pari misura caratteristiche di sobrietà/eleganza con una buona tenuta al freddo e al vento, non disgiunte da una buona praticità (il che implica: maniche sufficientemente strette da consentire la sovrapposizione dei guanti; un taglio abbastanza corto da agevolare i movimenti, ma al contempo sufficientemente lungo da coprire il blazer; un collo caldo e una zip a tutta lunghezza; un tessuto tecnico sufficientemente impermeabile da consentirti di fare a meno della cerata nelle situazioni di pioggia leggera).

    Alla fine, penso di aver trovato la quadra con il Moorer Kurt-GF:

    fjlp050

    Una giacca dal look simil peacoat, ma rivestita in tessuto tecnico membranato che, stando alle dichiarazioni del produttore, dovrebbe assicurare un buon grado di impermeabilità.

    Il taglio e la lunghezza lo rendono ideale per assecondare i miei desiderata. Non avrà l'eleganza di un cappotto, ma comunque più che adeguata anche per i contesti lavorativi a me più soliti.

    jmxn96W

    Le taglie le definirei true-to-size: porto normalmente il 46, ed in effetti si è rivelata corretta in questo caso (la 48 mi andava larga di spalle, lunga di maniche e pure larga in vita, nonostante si possa riprendere con la coulisse regolabile).

    L'interno (con due comodissime tasche, di cui una napoleon) è imbottito in piuma d'oca, e la casa dichiara un range termico -12/+8.

    jHeHVBu

    Francamente, mi pareva un dato alquanto ottimistico, vista la leggerezza ed il ridotto spessore del capo. Provato però in queste mattine (con temperatura vicino allo 0) su un percorso di ca. 5km in scooter e, con un maglione di lana, non ho avvertito per nulla freddo (tranne che alle gambe, ma per queste il Moorer non c'entra nulla...).

    Le finiture del capo mi paiono adeguate al prezzo: collo in montone staccabile, bottoni (in madreperla) cuciti saldamente, zip che aggancia agevolmente al primo colpo), salvo miglior verifica dopo un periodo di tempo adeguato.

    Saluti

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    CITAZIONE (Frogman14 @ 13/1/2024, 19:05) 
    Per ora davvero comodissime! Non me ne vogliano i puristi ma ho optato per il modello con suola in gomma :EM14:

    Quoto, trovate in discreto saldo da Iliprandi (in suede ed anch'io con suola in gomma, più adatte a mio modo di vedere alla stagione invernale. Le CJ con il fondo cuoio le uso solo nella bella stagione...).

    Se può servire: con le Cavendish porto regolarmente il 7 (che corrisponde al mio numero consueto), mentre per Berwich con il 7 mi ballavano alla grande. Alla fine, dunque, 6 e 1/2 e passa la paura
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    Trovo sempre difficile in queste situazioni dare un consiglio sensato, tranne quello… di decidere da sè, in base alle “vibrazioni” più positive che si provano quando si indossano i potenziali candidati…

    Detto questo, spendo giusto due righe in più perchè ho sia il Pilot Chrono che il Mark (sebbene, quest’ultimo, con quadrante blu).

    Ora, per il Portoghese Chrono: orologio super-elegante, sebbene di dimensioni importanti (anzi, molto importanti: è un 41, ma tutto quadrante…); trova la sua migliore espressione, IMHO, nelle colorazioni più classiche e parimenti eleganti: bianco con sfere fiammate oppure blu. Il verde lo vedo un po’ distonico con la tipologia (e gli stilemi tipici) dell’orologio. In effetti, io avevo il reverse panda (tipo Miami Vice) che mi ha stufato dopo poco tempo.

    Volendo restare su un dial verde, restringerei dunque il campo ai due Pilot.

    Tieni però presente una cosa: il verde del dial di entrambi i Pilot “spinge”, dunque spicca in maniera significativa in condizioni di buona luminosità. Il che, unito alle caratteristiche dimensionali degli orologi, rende il Chrono adatto per lo più ad un abbigliamento casual, mentre il Mark risulta più trasversale.

    Ti metto un paio di immagine significative, al riguardo:

    uPSVTkc


    fe3DgH6


    MVzWvYV


    Ad ogni buon conto, si tratta sempre di gusti personali ed abitudini (e/o necessità) di outfit più o meno formali.

    Discorso bracciale, per concludere: l’unico consiglio che ti posso dare (da possessore, quindi a ragion veduta…) è di non sottovalutarlo assolutamente, per entrambi i Pilot.

    Oltre a far cambiare faccia radicalmente agli orologi (il Mark, in particolare, passa in un amen da tool watch puro - con il suo gomma colorato - a tool sporty-chic - con il pelle - a quasi dress con il bracciale), e alla possibilità di sostituirlo in un lampo (per l'effetto dell'easy exchange), ha una qualità pazzesca, finiture stratosferiche e una comodità imbarazzante, oltre a feature (la microregolazione integrata on-the-fly, la possibilità di aggiungere/togliere maglie tramite comodi micro-pulsanti) che lo rendono al top.

    Oserei dire che questi orologi (il che sembra un non-sense, vista la tradizione sotto questo profilo per i Pilot IWC) sembrano essere stati studiati già in fase di progettazione per avere un miglior connubio sinergico con il bracciale, invece che con il tradizionale cinturino.

    Ovviamente, si può sempre aggiungere in un secondo momento, ma anche il prezzo (di pari passo con la qualità) è altrettanto “pazzesco”…
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    CITAZIONE (Bippo64 @ 11/1/2024, 17:16) 
    ... come nutro perplessità sulla leggibilità dei cruscotti in quanto le lancette sono dello stesso colore dei cruscotti, bisognerebbe vedere dal vivo.

    Bravo Bippo, hai colto un aspetto che nessuno aveva mai evidenziato.

    Ossia, quello della data ad ore 12 è un tema ampiamente sdoganato. Peraltro, come già sottolineato da qualcuno, c'è l'omologa versione dial blu che ha la data al 6, per chi proprio percepisce la data al 12 come un pugno in un occhio.

    Per quanto mi riguarda, non mi disturba affatto: un po' perchè la data non la guardo mai (anzi, non la rimetto proprio in nessuno dei miei orologi con datario, quando li indosso dopo giorni di stop), e un po' perchè ... mi sembra un indice un po' più voluminoso, e trovo che renda perfettamente simmetrico il dial.

    Fermo restando che, non ci fosse stata, era meglio, ma tant'è...

    Invece, tornando al discorso leggibilità: ecco, in condizioni di bassa luminosità, il tono su tono dei subdial con le sfere mi rende un po' laboriosa la lettura immediata dell'ora, e questo per un Carrera è un po' un non-sense.

    Per il resto, orologio di proporzioni perfette al polso, rectius, al mio polso, con un vetro spettacolare (in foto non rende granchè) e che quando lo indossai la prima volta ... bhe, è stata come una magia:

    WwwHhD1

    KsNJ6Sk

    FEVrDlG

    Il Tudor mi piace ma, sul mio polso da 16 appariva troppo massiccio.

    Quindi, sebbene di parte, voto Carrera
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    Auguri e tanti complimenti! :)


    sebbene, in effetti, io sia un po' di parte... :B):

    WwwHhD1

    KsNJ6Sk
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    CITAZIONE (kemonozume @ 4/12/2023, 18:30) 
    Scusate il semi-necroposting, qualcuno sa quanti mm ha di lug to lug? Non riesco a trovare questa informazione su google, grazie mille

    48,1 mm
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    CITAZIONE (black seal* @ 30/4/2023, 19:43) 
    Belli entrambi i due tuoi e ben assortiti, anche se quando ho letto che hai sbarazzato il panda ( immagino 545404 o 05) …

    No, era il crono (371404) che, peraltro, pur non arrivando alle dimensioni “huge” del 545404/5, me lo vedevo comunque troppo abbondante per il mio polso da 16 (il Portoghese é tutto dial e poca lunetta…)
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    CITAZIONE (Teslo @ 29/4/2023, 13:55) 
    Lo spitfire mi è sempre piaciuto molto, però mi disturba la data

    Non sono amante della data, dunque con me sfondi una porta aperta; tuttavia, a parte che nei vari Mark (dal 12 in poi) è sempre stata presente, devo riconoscere che qui è implementata in modo molto discreto, in primis perchè collocata esattamente dove sarebbe stato collocato il 3 (nel Mark XVIII, per contro, era più accentrata, cosa che è stata fortunatamente corretta nel XX), e in secondo luogo perchè - in relazione alle dimensioni ed al font dei numeri arabi - quasi non si nota, ad uno sguardo non attento
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    Bello-bello-bello, 36 poi misura aurea per me, sul tuo polso é perfetto.

    Il dial tiff… ehm, turchese é al contempo sobrio/delicato ma d’effetto.

    E poi, non c’entra nulla, ma il motivo della camicia é strabello :woot:
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    Un piccolo up sullo Spitfire, in relazione a due temi, l'uno di cosmesi e l'altro tecnico.

    a) Ero tentato di abbinargli il bracciale, come già fatto per il Chrono. Un po' perchè il bracciale IWC è stracomodo, con una regolazione micrometrica dissimulata nella clasp che non solo rende il fitting perfetto (anche con le lievi variazioni stagionali della circonferenza del polso), ma anche che, soprattutto, è azionabile comodamente con l'orologio al polso, cosa che ritengo un grande plus. Ad onor del vero, non ero per nulla sicuro dell'operazione dal punto di vista tecnico, ma avevo reperito immagini in rete che sembravano avallarne la fattibilità.

    Ho pertanto sondato la possibilità in IWC, anche con prova de visu. Ebbene, il bracciale con microregolazione del Mark XVIII sì monta (la misura anse, del resto, è la medesima), ma è ben lungi dall'essere un match perfetto, sia per una lieve differenza di tonalità, che per un accoppiamento con giochi che sul Mark, semplicemente, non ci sono. La forma (e la tonalità) leggermente diversa di carrure/anse nei due orologi rende l'insieme poco armonico, cosa che (considerata l'onerosità in termini puramente monetari dell'operazione) mi ha decisamente dissuaso dagli intenti iniziali. Le foto trovate in rete non raccontano tutta la verità, insomma...

    Poco male, alla fine ho deciso di affiancare ai precedenti cinturini già in mio possesso (pelle marrone, nato tessuto nero, pelle goffrata nera), il "suo" nato verde, che a mio avviso rappresenta il miglior fit su questo orologio:

    Q4yeAm5

    l7osVST

    Lascio ai vostri pareri


    b) Tema tecnico: mi sono accorto che il buon 32110 (che nella declinazione con 120 ore di riserva - 32111 - viene incassato su Mark XX e sull'Ingenieur 3289) "correva" come un pazzo, circa 15 secondi al giorni.

    Lasciato per regolazione, mi veniva restituito la settimana dopo con uno scarto ben più accettabile, attestatosi (a seguito di verifica di 5 giorni consecutivi) su uno scarto di +4 sec/die. Assistenza tempestiva e impeccabile, brava IWC.

    Saluti
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    Sul confronto col Jumbo visto in boutique:

    CkXTcvc


    A voi
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    CITAZIONE (fdf78 @ 20/4/2023, 20:36) 
    …Ps. Partendo dalla fine, prima del resto, vi dico che sono uscito avendo ordinato l’”Aqua”

    Insomma, non ti è piaciuto granché… :D :D
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    CITAZIONE (Isam78 @ 19/4/2023, 21:41) 
    Basta comprare il Riviera allora, no?
    Si può anche andare a dire che è come un IWC!

    :D

    Che poi, per carità, il Baume (provato sia in 42 che 36) é davvero molto gradevole e anzi, se facessero il 39 anche con il Sellita (il Baumatic con il quadrante semitrasparente non mi piace) ci fare un serio pensiero.

    Detto questo, la differenza con l’ingegnere c’è e si avverte, provandoli
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    CITAZIONE (wlado1 @ 19/4/2023, 21:44) 
    premetto che si sta parlando di orologi.
    detto questo monta lo stesso calibro del Riviera?
    è una domanda...

    sostanzialmente sì, ovviamente si parla del Riviera da 4k con il Baumatic, non del base che monta Sellita
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    Potrà sembrare un sofismo semantico, ma non è una derivazione del 2892.

    Mi autocito per quanto già detto in relazione al 32110 (ma ovviamente vale anche per il 32111) al link già sopra riportato:

    "Il movimento ora adottato (IW32110) viene prodotto infra-gruppo da ValFleurier, basato sull'architettura del precedente ETA 2892.

    Un calibro industriale, decorato a Cotes de Geneve e perlage, senza troppi fronzoli o elementi di pregio, ma studiato per assicurare affidabilità e longevità (come lascerebbe intendere la garanzia di 8 anni).

    Presenta un rotore di carica bidirezionale (sebbene push-pull, e non pull-pull come nel Pellaton) e accumula una riserva di carica di 72 ore all'interno di un unico bariletto. Il movimento è utilizzato da Valfleurier in buona parte dei brand del Gruppo (Cartier, Panerai, Baume), sia pur con customizzazioni ad hoc e lievi variazioni: ad esempio, il movimento gemello IW32111, montato sul nuovo Mark XX, riesca ad assicurare 48 ore di carica aggiuntiva, in forza probabilmente di una molla di carica più lunga.

    Ad ogni buon conto, siamo in presenza di un’autonomia non indifferente per un calibro a singolo bariletto, che denota un’elevata efficienza dell’intero meccanismo. Tra le altre novità, per la prima volta in un calibro IWC vengono utilizzati componenti in silicio. La ruota dello scappamento e l'ancora sono realizzate in questo materiale amagnetico, ma non la spirale, per cui si rende necessaria una cassa interna in ferro dolce per garantire una maggiore protezione dai campi magnetici. Forse, in questo caso, si poteva fare qualcosa di più, visto quanto offre la concorrenza a parità di costo.

    Le dimensioni del calibro - che lavora ad una frequenza di 28800 A/h - sono di 28,2mm per 4,2mm. La cassa presenta la corona a vite ed ha un valore di impermeabilità pari a 6 bar. Anche su questo fronte, considerata la corona a vite e l’assenza di un movimento cronografico, mi sarei aspettato di meglio (visto che nel Mark XX è pari a 10 bar)
    ".

    A pag. 49 di questo thread, poi, @Lory ha dato una spiegazione perfetta
259 replies since 19/8/2011
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