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Un cordiale saluto a tutti!
Orient sta riscuotendo, all’interno di questa Sezione, sempre maggiori consensi, apprezzamenti, e riconoscibilità… Qualcuno l’ha scoperta da poco… Qualcuno se ne meraviglia favorevolmente…
E’ una casa oltremodo giovane: nasce nel 1950… “Storia”? Quasi nulla… Il suo nome non suggerisce alcunché di incomprensibile, non è misterioso, non è un acronimo, anzi, è anonimo… E’ solo un riferimento geografico… Ed il suo simbolo? Due “banali” leoni che sorreggono e fiancheggiano protettivamente uno scudo con all’interno una losanga coronata … Niente firme calligrafiche, niente simboli pitago-numero-geometrici… Niente di esoterico… Niente monogrammi, bigrammi... Delle vaghe rimembranze araldico-nobiliari… Nulla di più… Tuttavia, risponde ad un preciso significato allegorico: il leone di sinistra rappresenta l’ “Orient Company”; quello di destra rappresenta i “Rivenditori (Dealers) & Partners”, mentre la corona nel centro rappresenta i Clienti (Customers), una posizione di riguardo…
Fino ad una ventina di anni fa, sembrava la “cenerentola” dell’orologeria, perlomeno qui da noi, in Europa… Snobbata, in qualche caso… Derisa, in qualche altro… Ma aveva una posizione consolidata sul mercato statunitense ed americano (successivamente), già all’inizio degli Anni ’70, dopo una ventina d’anni dalla sua fondazione… Frequentemente, sulle Cable TVs statunitensi, si trasmettevano i suoi spots commerciali, che scimmiottavano mode e miti di quegli Anni, a partire da un “improbabile” agente 007 (con un Orient!?), ai viaggi intercontinentali dei 747 (pubblicizzavano l’ “Air King”), a “Guerre Stellari” (una guerriera “Jedi”)… E già si puntualizzava la precisione del calibro che, allora come adesso, li equipaggiava: il “469”, rivisitazione del progenitore-parente Seiko 7005… “When also one second is important, Orient…”: questo jingle pubblicitario veniva recitato da una gradevole figliola – poco vestita, per la verità – che si atteggiava a “Wonder Woman”… Lei nebulose immagini della mia “memoria bambina” si fermano qua… E poi non ricordo altro…
Nonostante sia partita “in sordina”, senza una pubblicità aggressiva, senza “testimonials” oscenamente ed immoralmente iperpagati, ma basandosi solo sul prezzo e sulla qualità del prodotto, ha raggiunto i maggiori Mercati Mondiali, installando atelier di produzione anche in America, e producendo orologi dedicati a questi Mercati…
Dopo gli ultimi riassetti societari, la produzione Orient si diversifica su tre fasce: la linea base, “entry level”, venduta con il marchio omonimo, il “mid level”, venduta con il marchio “Orient Star” (sostanzialmente sono gli stessi calibri, in qualche caso maggiormente rifiniti con lavorazioni ai rotori di carica ed ai ponti, bracciali maggiormente curati, uso di vetro zaffiro…), e la serie di punta, realmente “high end”, venduta con il marchio “Royal Orient”, dove Orient esprime tutto il suo “know-how” in fatto di calibri (crono automatici) e rifiniture (rodiatura di lancette, ponti e rotori)… Ovviamente, anche il prezzo è… “royal”… Una singolarità: come Seiko abbandona l’omonimo marchio nella sua linea “High End”, commercializzandola con il nome “Credor”, anche Orient abbandona il marchio “leonino”, lasciando il posto ad una stilizzazione tondeggiante e concentrica del bigramma “RO”…; analogamente, avviene anche per gli orologi venduti con il marchio “Orient Star”: anche qui assenza dei ruggenti simboli, limitandosi ad una più sobria stampa sul quadrante…
Il mio primo acquisto – l’ “Orange M-Force” - è stato fatto tanto tempo fa, e senza neanche esserne troppo convinto… Confesso che ero veramente scettico, "sospettoso" ed il mio beffardo sorrisetto, quasi “patetico”, mentre guardavo l’orologio in vetrina, di lì a poco si sarebbe trasformato in vero “stupore”…
Ancora una volta la Vita mi avrebbe insegnato quanto siano assolutamente fallaci le nostre impressioni ed i nostri giudizi, quando non vengano sostenuti dall’esperienza diretta, dalla conoscenza, dalla sperimentazione in prima persona, dall’ “averci avuto a che fare”… Ed ancor più “saggio” è avere l’intelligenza e l’umiltà di rivedere le proprie “posizioni” (opinioni?), che, magari, fino a poco prima, si consideravano granitiche, incrollabili… Ebbene, proprio le mie supponenti ed inconsistenti “teorie” stavano già franando da tutte le parti…
Credetemi: da quel giorno ho abbassato la mia sciocca sicumera… che fino a qualche giorno prima mi aveva spocchiosamente accompagnato…!!! Leggiamo le riviste specializzate dei settori: auto… moto… barche… modellini… orologi… hi-fi… Possono certamente offire spunti per delle riflessioni, focalizzare degli aspetti che possono “sfuggire”, ma nulla di più! Bisogna provare e conoscere personalmente, vedere con occhio e toccare con mano: si possono leggere giudizi lusinghieri o sprezzanti su di un modello… Ma quando ci si accomoda, personalmente, all’interno, siamo solo noi che stabiliamo la “caratura” dell’auto…! E così, per tutto!
“Orient”… Un nome non proprio seducente, come dicevo, che, in genere, si tende ad associare a romanzi, profumi, film, al massimo qualche fantastico e fantasioso viaggio… sprofondati nella poltrona… “No! C’è sotto qualcosa di… truffaldino… di fumo negli occhi… E’ impossibile!!! Ma chi regala un orologio così…?” E poi quella linea spigolosa, barocca, da “Radio Compact-Cassette” tanto anni ’80: ma cos’era??? L’orologio dei “Transformers”??? Ma, a mano a mano che lo soppesavo, che lo guardavo, che lo analizzavo, rimanevo sconcertato… Cominciavo a percepire le notevoli qualità e le potenzialità, ovviamente con le inevitabili “pecche”…
Mi piace tentare di “collocare” le cose, e – personalmente - posso dire cosa non siano gli orologi Orient: non sono orologi da “Off Topic, Cocktail Bar & Lounge”… non sono orologi “per finti ricchi e falsi duri”… non sono orologi che si è costretti a mortificare all’interno di una cassetta di sicurezza… …ma sono tutto l’ “importante resto”: orologi che si “lamentano” poco o nulla… al polso di chi sa cosa abbia comprato… orologi "onesti", che costano meno di quello che valgono e danno più di quello che costano…! E mi riesce difficile trasmettervi il piacere che mi dà il possesso di un orologio del costo di qualche centinaio di Euri… Sorrido, forse anche beffardamente, pensando ad altro ed altri… Gli orpelli… Le bardature… Le leziosità… I fronzoli… L’ “aria fritta”… Le iniquità… Gli eccessi… Le stravaganze…
Una delle linee che riscosse maggiore successo, fu l’ “M-Force”, dove M sta per “Mechanical”; probabilmente, Orient intendeva dimostrare – agli appassionati dell’orologio meccanico ed alla “concorrenza” – che era possibile costruire un orologio relativamente robusto, con pochi accorgimenti, che potesse “sopportare”, ragionevolmente (data, comunque, la sua natura di “meccanico”), qualche leggero “strapazzo”, e da usare senza apprensivi riguardi…
Ne ho potuto sperimentare – involontariamente – la robustezza: come già scrissi, uno dei questi orologi mi cadde da una considerevole altezza (fortunatamente senza manco scalfirsi!!!)… Forse sono stato molto fortunato o forse il sistema antishock “Kif-Trior” (imparentato con il “Diashock” Seiko) svolge egregiamente il suo compito: l’orologio è ancora perfettamente – ed incredibilmente – funzionante, e pure preciso!!! Io credo che la Dea Bendata, quel giorno, ci vedesse benissimo e guardasse proprio dalla mia parte…
Questa circostanza, mi ha indotto a riflettere – tra l’altro - sul probabile motivo della particolare foggia della massa rotante che Orient ha riservato agli “M-Force”(ad onor del vero, però, non a tutti i “Force”… ed è assai strana questa “confusione” di assemblaggio): è un quarto dell’ideale circonferenza, a differenza di altri calibri Orient, dove, similmente ad altri, si ricorre all’intera “mezzaluna”, alleggerita nella parte più vicina al perno (per aumentarne il “momento torcente”)… Posso presumere che questa realizzazione sia dettata da un’esigenza “gravitazionale”, cioè quella di sovraccaricare il meno possibile – in caso di caduta – il perno di rotazione del rotore; se il rotore fosse – in peso - il doppio, la massa gravitazionale – durante la caduta – aumenterebbe del quadruplo, secondo una legge quadratica!* Conseguentemente, i risultati disastrosi sarebbero – meccanicamente - mooolto più probabili…
A ben vedere, con il nome di “M-Force”, Orient intendeva dare anche un connotato stilistico agli orologi: in alcuni modelli prevalgono linee essenziali, in altri spigolosità ben pronunciate, in altri – non presenti in foto - prevalgono linee inclinate e tondeggianti, quasi per non offrire “punti di resistenza” ai colpi: nei mezzi corazzati, si prediligono le superfici curve per schivare i proiettili in arrivo, piuttosto che opporglisi, nonostante la corazza…
La produzione passata proponeva una decina di modelli, la cui caratteristica comune era quella di essere massicci, pesanti, costruiti senza risparmiare sui materiali… La percezione tattile e visiva della loro robustezza è meravigliosa! Freddo acciaio, in qualche caso titanio, corone godronate, serrabili a vite, bracciali con finali solidi (non in tutti i modelli), ghiere monoblocco dalla rotazione “frenata” ma sicura… Le dimensioni non sono mai proibitive ma sempre al di sopra dei 40mm e contenute entro i 45mm, il peso non è mai inferiore ai 180gr, i bracciali hanno maglie solide e chiusura di sicurezza, cerniera di chiusura da 2mm di spessore e scatoletta da 1mm…
I modelli che propongo in questa rassegna – equipaggiati tutti con riserva di carica - vanno dal 1997 al 2000 (circa), anno dopo il quale la produzione viene interrotta (i motivi della quale mi sono oscuri, dal momento che la serie aveva notevole successo fra i giovani giapponesi… Bah…!)… per riapparire in tempi contemporanei, ma solo con un modello di diver “Power Reserve” che segna un ulteriore nuovo corso della produzione, con migliorie tecniche (calibro con fermo macchina e possibilità di carica manuale, antishock rielaborato, vetro zaffiro, certificazione ISO) che lo pongono al vertice della categoria (per prezzo – incredibilmente contenuto - e prestazioni…!)…
La riserva di carica Orient, che si può trovare anche sui modelli “enty level”, è sempre stata una caratteristica peculiare della produzione, condivisa anche con i prodotti “alto di gamma”; sono decine d’anni che Orient l’applica, senza tanto “battage” pubblicitario, forse anche là dove realmente non servirebbe, ma è l’indicatore della capacità e della volontà di voler realizzare un prodotto senz’altro commerciale ma tecnicamente “raffinato”… Caratteristica “intrigante”, da vedere e da mostrare, anche riflettendo sul fatto che qualche altro Produttore ne farebbe certamente una prerogativa da “complicazione orologiera”, e da poderoso marketing…
Sono dei piccoli "gioiellini" per chi, dimostratosi lungimirante, all’epoca, ha avuto la competenza per capirli, ha “osato” avvicinarsi – anche solo per pura curiosità - al Marchio ed ha avuto la fortuna – soprattutto - di poterli acquistare, poiché di non facile reperimento… E pensare che io li comprai solo perché mi piaceva dire che erano “M-Force”…
Molte cose della Vita si possono apprezzare appieno o dopo che si è fatto “il giro di boa” o solo quando non ci sono più… ma nella speranza che ritornino!!!
Saluti, Donnie
Le referenze dei modelli postati sono:
ORIENT M-FORCE CEX0D004WO (lunetta asimmetrica) ORIENT M-FORCE CEX0E001KO (silver/grey dial) ORIENT M-FORCE CEX0F002WO (silver/white) ORIENT M-FORCE Orange “Mini-Beast” 2EX0100CM ORIENT M-FORCE Black “Mini-Beast” 2EX01008B
* Non sono assolutamente sicuro dell’esattezza della formula che ho scritto… Non sono un fisico ed ho delle vaghe reminiscenze di Fisica dei lontanissimi anni delle Superiori… Potete anche correggere quel che ho scritto, con molta e paziente misericordia…
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