Chaika 3050 "Kvarzevi Rezonator" - Il primo Quarzo Sovietico

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    Dedico questa scheda e presentazione, ad un orologio davvero particolare. Perchè questo non è un comunque orologio al quarzo Sovietico. Il modello in questione è il Chaika 3050 "Kvarzevi Rezonator". La scarsità di informazioni in merito a questo orologio e a questo movimento non mi hanno permesso di ricostruire interamente una storia completa, ma perlomeno possiamo avere delle idee più o meno chiare di quale sia stata la sua genesi e quali fossero le sue caratteristiche, ed il contesto in cui quest'orologio è nato, segnando una nuova era per l'orologeria Sovietica, ma anche l'inizio del suo progressivo ridimensionamento.


    Chaika_Resonator_zps55a8c37f




    Qual'è la sua particolarità? Vi chiederete voi. Questo è stato il primo orologio al quarzo mai realizzato nell'Unione Sovietica. Siamo nell'URSS della metà degli anni Settanta, periodo in cui l'industria Sovietica era sottoposta a notevoli pressioni da parte del governo per poter riuscire a creare prodotti che potessero contrastare la concorrenza capitalista, e soprattutto, sfruttare brevetti e soluzioni che dovevano essere sviluppate interamente da ingegneri Sovietici. Era da poco terminata l'avventura del consorzio CEH per la realizzazione del primo orologio Svizzero al quarzo -il Progetto Beta 21-, che doveva contrastare l'onda innovatrice portata dalla Seiko con il suo Quartz Astron 35SQ.

    Fu proprio uno dei nati in seno al progetto Beta 21, l'ESA 9180, quello che diede ai Sovietici, la spinta per realizzare quello che sarebbe diventato il primo orologio al quarzo prodotto in URSS. Così, nel 1974, all'istituto tecnico scientifico NII Chasprom, si costituirono due team di ingegneri, il primo doveva occuparsi della realizzazione del primo orologio digitale interamente Sovietico (quello che poi diventò l'Elektronika B6-02, primo orologio digitale con display LCD prodotto in URSS, che precedette di un anno l'Elektronika-1 con display a LED), ed il secondo team, che doveva realizzare un movimento al quarzo per orologi analogici. Il primo team, ricevette il supporto tecnico della NII-Zavod Pulsar di Mosca, dove si allestirono i prototipi funzionanti, ed il secondo, ricevette il supporto congiunto della fabbrica di orologi Chaika e della fabbrica Petrodvoretz (dove sono prodotti gli orologi Raketa).

    Il progetto del secondo team, coordinato dalla Chaika (che si occupò della parte elettronica, in collaborazione con la Chasprom) e la Raketa (che si occupò della parte meccanica dei prototipi, mentre poi la produzione in serie della meccanica fu affidata alla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca, la Poljot per intenderci), fu quindi ultimato agli inizi del 1976, mentre il progetto del primo team, fu completato poco dopo.

    Così, nel 1976, alla fiera di Lipsia, l'Unione Sovietica presentò, nel padiglione dedicato all'elettronica e alla scienza, due curiosi orologi, che senz'altro suscitarono l'attenzione di coloro che li osservarono per la prima volta: l'Elektronika B6-02, un massiccio orologio digitale con display a cristalli liquidi ad effetto di campo, ed un curioso orologio analogico, dalla forma rettangolare, e dal quadrante blu cangiante, con gli indici tridimensionali in metallo: il Chaika 3050 Kvarzevi Rezonator, che fu ritenuto ufficialmente il primo orologio al quarzo realizzato in URSS.

    p1010393 Chaika_Resonator_zps55a8c37f


    A sinistra: Elektronika B6-02 (Qui a marchio ZIM, fonte Retrothing), a destra: Chaika 3050 Kvarzevi Rezonator (Fonte WUS).



    In quell'anno, nessuno dei due orologi era ancora pronto per essere commercializzato, e si dovette aspettare l'anno successivo, il 1977 affinchè i due debuttassero sul mercato, anche se effettivamente, il Chaika 3050 fu distribuito con una versione semplificata economicamente del suo movimento solo nel 1978 (il B6-02 fu distribuito ufficialmente poco dopo il Chaika, poi fu il turno dell'Elektronika-1 per la fine del '78).

    Si racconta che solo pochissimi esemplari -circa una decina- della prima generazione, quella commercializzata nel 1977 (che montava la primissima generazione del movimento CRP-3050, che fu riveduto e semplificato un anno dopo poichè troppo costoso da produrre), furono distribuiti nei negozi, e oggi è incerto il numero esatto di quanti esemplari della serie "fantasma" del '77 siano ancora in giro. Infatti, poco dopo la distribuzione di quei modelli, la produzione fu temporaneamente fermata, per rivedere e semplificare il movimento, riprendendo poi nel 1978, con la versione "riveduta", economicamente più vantaggiosa da produrre, ma leggermente inferiore qualitativamente.

    Il 3050-KR era un modello parecchio costoso allora. La sua produzione, nello stabilimento Chaika di Uglich era estremamente limitata, e gli unici fortunati a poterlo possedere furono solo coloro che facevano parte della Nomenklatura, e che quindi avevano diritto di poterlo ricevere alla metà del suo prezzo originale.
    L'orologio fu distribuito principalmente sul mercato interno con il marchio Chaika solo su richiesta, mentre fu esportato (principalmente nei paesi del blocco comunista) anche con il marchio Raketa, a prezzi leggermente più bassi, ma ancora proibitivi per il cittadino comune, e con una cassa e quadrante differente. Ecco la versione a marchio Raketa del Chaika 3050-KR, con in più una sua pubblicità, risalente al 1982 (fonte WUS, notate il vetro prismatico! Per il video, fonte Raketa):

    851590d1350575181-raketa-quartz-$-kgrhqv-que88fkjvpibp-4s-30-~~60_12 Video



    Ma torniamo all'orologio protagonista di questa presentazione, il Chaika 3050-KR. Il suo movimento, come già detto, è molto particolare, poichè è stato ispirato direttamente dal Progetto Beta 21 del consorzio CEH. Osserviamolo più nei dettagli (Fonte: venditore da cui l'ho comprato):

    Chaika_Resonator_3_zpsd60caf5e



    Il movimento, dotato di 10 rubini, ha un motore passo-passo più grande dei tradizionali orologi al quarzo, e questo, ogni secondo, compie un giro completo, dando un particolare rumore all'orologio, che detto da chi lo possiede, ricorda molto il ticchettìo dei vecchi orologi al quarzo da parete. In tutto, la ruota del passo-passo compie 30 giri al minuto. Inoltre, la sfera dei secondi, non sempre si muove con uno scatto rapido, ma a volte passa da un secondo all'altro in maniera "dolce" anzichè scattare, proprio per l'elevata dimensione della ruota del motore passo-passo.

    Altra particolarità del motore, prodotto dalla Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca (la Slava), sta nel fatto che possiede ben quattro bobine, proprio come l'ESA 9181, derivato dal movimento 9180, nato durante il progetto Beta 21, e detto da chi lo ha smontato ed osservato nei dettagli, è una delle tante similitudini che sono presenti tra questo Chaika ed il movimento Svizzero citato precedentemente.

    L'orologio è dotato di fermo macchina, per sincronizzare i secondi con la massima precisione, ed è attivato tramite lo scollegamento di un filo dal circuito stampato del movimento, che interrompe elettricamente il collegamento con il motore passo-passo. Il cambio data avviene in maniera lenta, e si completa definitivamente verso le 5 del mattino.
    (Fonte: venditore da cui l'ho comprato)

    Chaika_Resonator_2_zpse2fe2229



    La cassa, di ottone cromato, si presenta in ottime condizioni, la stessa cosa si può dire per la corona, che a giudicare dalla mancanza quasi totale di cromatura consumata, vuol dire che l'orologio è stato indossato molto poco dal proprietario precedente. Del resto, questo modello era di alta gamma, e molto costoso, ed il cittadino fortunato che poteva permetterselo, avrebbe preferito utilizzarlo solo per occasioni speciali, al posto del suo orologio da battaglia.

    Il quadrante è blu cangiante, e l'effetto è zigrinato, rendendolo molto particolare alla luce. Le sfere, di acciaio, non hanno più la striscia di trizio al loro interno, anche se è più probabile che esse non l'abbiano mai avuta, dato che sulla rete sono presenti numerosi esemplari sia con il trizio che senza, e nell'anello esterno del quadrante, sono applicati degli indici tridimensionali, incanalati in una sorta di "scanalatura" che rende l'orologio molto suggestivo. Il vetro è acrilico.

    Il Chaika 3050-KR ebbe una vita piuttosto breve, fu prodotto infatti dal 1978 al 1983, mentre il suo omologo a marchio Raketa sopravvisse più a lungo, fino al 1985. Comunque, il movimento 3050 continuò a subire evoluzioni, ricevendo un motore passo-passo più piccolo e realizzando anche una variante solo tempo, denominata 3056, questa qui (fonte Google):

    chaika_q2o-1



    Senz'altro, si può dire che il 3050 Kvarzevi Rezonator è un modello piuttosto raro e particolare. Non essendo stati prodotti molti esemplari di quest'orologio con questo marchio, e data la particolarità del suo movimento e della sua storia, mi ritengo piuttosto fortunato ad essere riuscito a mettere le mani su questo modello. Non è un orologio al quarzo qualsiasi, questo modello ha un'anima: rappresenta l'importante passo avanti che l'orologeria Sovietica ha fatto, per addentrarsi nel mondo che nei primi degli anni '70, aveva causato una vera e propria ondata di morte per l'orologeria Svizzera tradizionale.

    Addendum I: Sul movimento 3050 di seconda generazione (nella prima generazione, quella del '77, c'è invece solo la dicitura "SU") è possibile trovare il logo della Poljot. Il motivo di ciò era per il fatto che il quarzo era realizzato a Uglich dalla Chaika, il circuito stampato con gli integrati erano invece realizzati a Minsk, Bielorussia, dalla fabbrica Integral, su direttive della Chaika. La parte meccanica era realizzata dalla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca mentre il motore passo-passo era fatto dalla Slava. La fabbrica Petrodvoretz invece, si occupò della realizzazione del prototipo e dell'industrializzazione della meccanica.

    Rettifica: Sfatato il mito del cambio data, in realtà avviene piuttosto lentamente, iniziando alle ore 12 e completandosi alle 4 del mattino per il giorno del mese, e alle 5 per il giorno della settimana.

    Errata Corrige: Mi scuso per il refuso sull'anno della fine della produzione dell'orologio, è 1983 non 1980.

    Addendum II: Il movimento 3050 utilizza 10 rubini, ed il suo motore passo-passo era prodotto sempre a Mosca, ma non nello stabilimento Poljot, bensì in quello Slava, il che rendeva il processo produttivo dell'orologio piuttosto complicato: la Poljot realizzava l'intero movimento eccetto il motore passo passo. Questo, veniva poi spedito alla 2MCHZ (Slava) per ricevere il montaggio del motore passo-passo. Il movimento, privo della sua parte elettronica, veniva spedito allo stabilimento Chaika di Uglich, in attesa del montaggio della parte elettronica. Il circuito stampato, compreso l'oscillatore, veniva prodotto in Bielorussia, nello stabilimento Integral di Minsk, lo stesso in cui veniva prodotto l'Elektronika B6-02, e in seguito l'Elektronika-5. Il modulo elettronico, privo del quarzo -poichè prodotto dalla Chaika-, veniva spedito a Uglich per il montaggio del quarzo, il controllo qualità e l'assemblaggio finale. L'orologio così, poteva finalmente uscire pronto dallo stabilimento. Lo stesso percorso avveniva anche per i movimenti destinati ad altri marchi (Raketa, Slava), il controllo qualità e l'assemblaggio dell'elettronica -eccetto l'assemblaggio finale- toccavano sempre alla Chaika, rendendo il processo piuttosto lungo, laborioso e confusionario dal punto di vista logistico, ma soprattutto, parecchio anti-economico.

    Edited by vpn - 9/1/2014, 09:26
     
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    Congratulazioni e bravissimo, Enzo... :D

    Orologio senz'altro singolare e storico... ;)

    Ed è pure "belloccio"... :lol:

    Ben fatto! ;)
     
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  3. vpn
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    Grazie Donnie! Quest'orologio, nella sua particolarità, nel suo stile decisamente di rottura rispetto ai tradizionali canoni estetici allora vigenti "oltrecortina" è stato tanto rivoluzionario quanto lo è stato il Seiko Quartz Astron per l'Occidente. Entrambi sono l'espressione massima della ricerca alla più elevata precisione, e soprattutto sono espressione di un lungo periodo di studi, esperimenti (non sempre ultimati con successo) e ricerche che hanno riscritto totalmente un intero capitolo di storia dell'orologeria. :)
     
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    Enzo, non so proprio come tu faccia, ma il nick "wiki" ti calzerebbe veramente a pennello.

    conoscenza a 360°, ottima proprietà di esposizione, sono sinceramente ammirato :o:

    ora attendiamo con ansia foto e video dell'orologio dal vivo.
     
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  5. vpn
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    Grazie Fabio :)
    Tutti questi dettagli e retroscena sono il frutto di una lunga ricerca di informazioni sul suddetto modello. Purtroppo in giro per la rete non si riesce a trovare un luogo di riferimento dove trovare informazioni esaurienti in merito, quindi faccio le mie ricerche sui forum russi e su altri forum di orologi stranieri, mettendo insieme quei pochi frammenti che riesco a trovare, usando come "collante" la passione e il desiderio di condividere con voi le "adozioni", dando al tutto un'esposizione che sia il più descrittiva ed esatta possibile, anche se non perfetta.

    Spero di riuscire a catturare dal vivo il rumore del suo movimento, e di poter filmare il movimento del motore passo-passo, che rende quest'orologio molto particolare. :)
     
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  6. andrea-bonsai
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    Ecco!!!
    Questi sono post "importanti", dove si parla di storia, tecnica,innovazione.
    Portare alla conoscenza di tutti questi pezzi di storia ( anche se relativa agli orologi) è un gran merito.

    Tornando al post, effettivamente in quegli anni la pressione per far costruire in house era forte, come ad esempio il progetto Amphibia per la costruzione del diver di casa.
    Orologio che non sposa i miei canoni estetici per il colore del quadrante, ma solo per la chicca d'originalita' sarebbe da prendere.

    Bravissimo Enzo!
     
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  7. Wojar
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    Complimenti Enzo, la tua collezione si arricchisce di pezzi sempre particolari.

    Per curiosità, da dove ti arriverà questo vecchio sovietico?
     
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  8. My name is Bond… James Bond!
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    3D bellissimo, come sempre i Tuoi, Enzo.

    Permettimi di svelare, però, il tuo segreto:

    CITAZIONE (vpn @ 27/12/2012, 18:56) 
    .......
    Tutti questi dettagli e retroscena sono il frutto di una lunga ricerca di informazioni .....
    .....

    Il punto è proprio questo: si può acquistare un orologio e presentarlo oppure si può cercare di fornire a chi legge qualcosa in più, frutto della ricerca e del tempo che a questa si deve necessariamente dedicare.

    Per cui, oltre a ringraziarti per avermi fatto imparare qualcosa di nuovo e molto molto interessante (che disconoscevo completamente) in maniera circostanziata, documentata e precisa, ti ringrazio, e tanto, anche per il tempo che hai voluto dedicare a tutti.

    Grazie, davvero.

    I complimenti per l'orologio, tra l'altro gradevolissimo, te li farò quando ti arriverà ;)
     
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  9. vpn
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    CITAZIONE (andrea-bonsai @ 27/12/2012, 19:36)
    Ecco!!!
    Questi sono post "importanti", dove si parla di storia, tecnica,innovazione.
    Portare alla conoscenza di tutti questi pezzi di storia ( anche se relativa agli orologi) è un gran merito.

    Tornando al post, effettivamente in quegli anni la pressione per far costruire in house era forte, come ad esempio il progetto Amphibia per la costruzione del diver di casa.
    Orologio che non sposa i miei canoni estetici per il colore del quadrante, ma solo per la chicca d'originalita' sarebbe da prendere.

    Bravissimo Enzo!

    Grazie Andrea! :)
    Infatti allora, il Politburo insisteva molto fortemente sulla "necessità impellente" dell'industria Sovietica di diventare forte nel settore dell'esportazione (dove era sempre stata un pò carente) e di diventare concorrenziale con le produzioni occidentali. Infatti, fu determinante la lezione dello Slava Transistor, che, voluto fortemente dal presidente Kruscev (dopo che, di ritorno dagli Stati Uniti, comprò un Bulova Accutron 214, che utilizzò come orologio personale), causò non ben poche noie legali alla Slava, che subì una causa dalla Bulova per violazione di proprietà intellettuale, che però finì come una bolla di sapone, ma certamente, diede una "scossa" ai Sovietici, affinchè si sperimentassero in loco soluzioni nuove e differenti.

    Anche se il movimento del Chaika 3050 è molto simile a quello del rarissimo ESA 9181, figlio del progetto Beta 21, tutte le soluzioni tecniche del movimento furono sviluppate in URSS da ingegneri Sovietici, senza quindi rischiare di violare nessun brevetto, al contrario di quanto avvenne con il Transistor.


    CITAZIONE (Wojar @ 27/12/2012, 19:41)
    Complimenti Enzo, la tua collezione si arricchisce di pezzi sempre particolari.

    Per curiosità, da dove ti arriverà questo vecchio sovietico?

    Grazie Wojar! Rispettando la regola "un orologio, un movimento", la collezione si arricchisce di esemplari unici, come i tasselli di un grande puzzle. Il Chaika arriverà dall'Ucraina, da dove arrivò anche il mio primo orologio Sovietico e secondo orologio a LED: l'Elektronika-1 che presi molti anni fa. ;)

    CITAZIONE (My name is Bond… James Bond! @ 27/12/2012, 19:43)
    3D bellissimo, come sempre i Tuoi, Enzo.

    Permettimi di svelare, però, il tuo segreto:

    CITAZIONE (vpn @ 27/12/2012, 18:56) 
    .......
    Tutti questi dettagli e retroscena sono il frutto di una lunga ricerca di informazioni .....
    .....

    Il punto è proprio questo: si può acquistare un orologio e presentarlo oppure si può cercare di fornire a chi legge qualcosa in più, frutto della ricerca e del tempo che a questa si deve necessariamente dedicare.

    Per cui, oltre a ringraziarti per avermi fatto imparare qualcosa di nuovo e molto molto interessante (che disconoscevo completamente) in maniera circostanziata, documentata e precisa, ti ringrazio, e tanto, anche per il tempo che hai voluto dedicare a tutti.

    Grazie, davvero.

    I complimenti per l'orologio, tra l'altro gradevolissimo, te li farò quando ti arriverà ;)

    Grazie Attilio! Non c'è cosa che più mi da soddisfazione, che quella di ricercare, studiare e diffondere le storie, le caratteristiche, i retroscena e le particolarità che fanno di ogni orologio un piccolo o grande pezzo di storia, a seconda del loro ruolo e dei loro meriti. Mi basta cercare i frammenti... E poi la passione li "incolla" tra di loro, creando un quel flusso di aneddoti, racconti e descrizioni che conferiscono un'anima ad ogni orologio trattato. :)
     
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    Piu' che un collezionista mi sembri un archeologo..........mi associo ai complimenti per il post.........
     
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  11. Gabbianom
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    La meraviglia da fotografare in rigorosa vestaglia da camera; magari, con l'orologio sul polsino del pigiama, che sporge dalla manica della stessa vestaglia. Mi sembra il minimo :woot:
     
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  12. vpn
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    CITAZIONE (pepito sbazzeguti @ 27/12/2012, 19:48)
    Piu' che un collezionista mi sembri un archeologo..........mi associo ai complimenti per il post.........

    Grazie Pepito, e beh, con i vintage in fondo è più o meno come essere archeologi! :woot:

    CITAZIONE (Gabbianom @ 27/12/2012, 19:49)
    La meraviglia da fotografare in rigorosa vestaglia da camera; magari, con l'orologio sul polsino del pigiama, che sporge dalla manica della stessa vestaglia. Mi sembra il minimo :woot:

    Rigorosamente. E soprattutto, ci vuole una bella associazione con il suo parente indiretto, l'Elektronika-1, che è stato figlio del Chaika 3050 e dell'Elektronika B6-02. Senza di loro, non sarebbe esistita un'intera generazione di orologi al quarzo -analogici e digitali- Sdjelano V SSSR. :)

    Edited by vpn - 29/12/2012, 10:08
     
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  13. Wojar
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    CITAZIONE (andrea-bonsai @ 27/12/2012, 19:36) 
    Ecco!!!
    Questi sono post "importanti", dove si parla di storia, tecnica,innovazione.
    Portare alla conoscenza di tutti questi pezzi di storia ( anche se relativa agli orologi) è un gran merito.

    Tornando al post, effettivamente in quegli anni la pressione per far costruire in house era forte, come ad esempio il progetto Amphibia per la costruzione del diver di casa.
    Orologio che non sposa i miei canoni estetici per il colore del quadrante, ma solo per la chicca d'originalita' sarebbe da prendere.

    Bravissimo Enzo!

    CITAZIONE (vpn @ 27/12/2012, 19:44) 
    Grazie Andrea! :)
    Infatti allora, il Politburo insisteva molto fortemente sulla "necessità impellente" dell'industria Sovietica di diventare forte nel settore dell'esportazione (dove era sempre stata un pò carente) e di diventare concorrenziale con le produzioni occidentali. Infatti, fu determinante la lezione dello Slava Transistor, che, voluto fortemente dal presidente Kruscev (dopo che, di ritorno dagli Stati Uniti, comprò un Bulova Accutron 214, che utilizzò come orologio personale), causò non ben poche noie legali alla Slava, che subì una causa dalla Bulova per violazione di proprietà intellettuale, che però finì come una bolla di sapone, ma certamente, diede una "scossa" ai Sovietici, affinchè si sperimentassero in loco soluzioni nuove e differenti.

    Anche se il movimento del Chaika 3050 è molto simile a quello del rarissimo ESA 9181, figlio del progetto Beta 21, tutte le soluzioni tecniche del movimento furono sviluppate in URSS da ingegneri Sovietici, senza quindi rischiare di violare nessun brevetto, al contrario di quanto avvenne con il Transistor.

    Dice bene Enzo, molti progetti sono stati sviluppati pensando anche di poterli esportare.
    L'originalità dell'Amphibian nasce anche dal bisogno di usare soluzioni che non fossero già state brevettate dalle case svizzere per non andare incontro ad eventuali problemi legali.
    Si può dire che questi limiti hanno contribuito alla nascita di un piccolo capolavoro.
     
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    Chiedo ai moderatori di inserirlo tra i topics importanti.
     
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    CITAZIONE (Wojar @ 27/12/2012, 19:59) 
    CITAZIONE (andrea-bonsai @ 27/12/2012, 19:36) 
    Ecco!!!
    Questi sono post "importanti", dove si parla di storia, tecnica,innovazione.
    Portare alla conoscenza di tutti questi pezzi di storia ( anche se relativa agli orologi) è un gran merito.

    Tornando al post, effettivamente in quegli anni la pressione per far costruire in house era forte, come ad esempio il progetto Amphibia per la costruzione del diver di casa.
    Orologio che non sposa i miei canoni estetici per il colore del quadrante, ma solo per la chicca d'originalita' sarebbe da prendere.

    Bravissimo Enzo!

    CITAZIONE (vpn @ 27/12/2012, 19:44) 
    Grazie Andrea! :)
    Infatti allora, il Politburo insisteva molto fortemente sulla "necessità impellente" dell'industria Sovietica di diventare forte nel settore dell'esportazione (dove era sempre stata un pò carente) e di diventare concorrenziale con le produzioni occidentali. Infatti, fu determinante la lezione dello Slava Transistor, che, voluto fortemente dal presidente Kruscev (dopo che, di ritorno dagli Stati Uniti, comprò un Bulova Accutron 214, che utilizzò come orologio personale), causò non ben poche noie legali alla Slava, che subì una causa dalla Bulova per violazione di proprietà intellettuale, che però finì come una bolla di sapone, ma certamente, diede una "scossa" ai Sovietici, affinchè si sperimentassero in loco soluzioni nuove e differenti.

    Anche se il movimento del Chaika 3050 è molto simile a quello del rarissimo ESA 9181, figlio del progetto Beta 21, tutte le soluzioni tecniche del movimento furono sviluppate in URSS da ingegneri Sovietici, senza quindi rischiare di violare nessun brevetto, al contrario di quanto avvenne con il Transistor.

    Dice bene Enzo, molti progetti sono stati sviluppati pensando anche di poterli esportare.
    L'originalità dell'Amphibian nasce anche dal bisogno di usare soluzioni che non fossero già state brevettate dalle case svizzere per non andare incontro ad eventuali problemi legali.
    Si può dire che questi limiti hanno contribuito alla nascita di un piccolo capolavoro.

    d'altra parte però in piena guerra fredda, l'impellenza dell'industria sovietica era quella dell'autosufficienza totale, una sorta di autocrazia portata all'esasperazione. questo ha portato a creare in quegli anni (fino alla caduta del blocco sovietico) quasi una sorta di ''universo parallelo'', in cui i prodotti semplicemente erano pensati in maniera diversa.
    ne sono esempio moltissime produzioni industriali, dallo sviluppo della metallurgia orientata alla più raffinata lavorazione dell'acciaio (mentre l'occidente si apriva alle leghe) ad esempio in campo aeronautico, oppure rimanendo nell'ambito dell'orologeria al particolare sistema di avvitamento del fondello in 2 parti riscontrabile in qualsiasi amphibia, fino al notissimo ( e non si sa quanto vero) aneddoto sulla penna spaziale pressurizzata creata dalla NASA a suon di milioni per poter scrivere in assenza di gravità durante le missioni spaziali contro lo strumento totale usato dall'URSS: una matita...
     
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