Seiko F033 5020: un calibro evoluto di fine anni '70.

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  1. My name is Bond… James Bond!
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    A volte succede di imbattersi in occasioni inaspettate.

    Non capita spesso ma quando un'occasione ci si presenta davanti, bisogna saperla cogliere.

    Sopratutto quando questa "occasione" può diventare l'inizio di una ricerca, di un approfondimento (il che, per quanto mi riguarda, è basilare nell'approccio a quello che mi trovo davanti) e che ci arricchisce, al di là di inutili e faziose prese di posizione alle quali, ogni tanto, assistiamo anche su queste pagine, quasi come fossimo nella curva di uno stadio non tanto a tifare per una squadra, quanto piuttosto a cercare di denigrare l'altra.

    Approfondire, dicevo: cercare di capire, oltre a come è fatto un orologio, anche perchè è fatto in un certo modo. Il che vuol dire, spesso, inquadrare l'orologio nel suo tempo, posizionarlo nel periodo in cui venne costruito.

    La questione diventa evidentemente basilare quando ci troviamo di fronte ad un segnatempo non attuale, ma che magari, provenendo dal passato, è riuscito ad arrivare sino a noi. La sensibilità personale di ognuno di noi ci porta ad approcciarci in modo differente davanti a questo genere di oggetti, sopratutto quando questi portano impressi i segni della loro lunga esistenza: alcuni di noi non riescono a far propria la storia di quell'orologio, lo vedono estraneo alla propria esistenza, e quei segni, fatti chissà dove e chissà da chi, non fanno altro che aumentare il senso di distanza, di estraneità. Le cose cambiano quando, a causa di fortuite coincidenze, davanti a noi si presentano orologi con 30, 40 anni di vita ma nuovi, mai indossati da alcuno e magari dimenticati, per anni, dentro qualche vetrina:

    [IMG][/IMG]

    Il Seiko che vedete è un digitale che viene direttamente dal 1978 (la referenza entra in produzione nel 1977) e fa parte di quella categoria di oggetti che a volte ci appaiono davanti, quasi come si materializzassero improvvisamente dal passato.
    Reperito NOS (seppur senza corredo), il Seiko F033 5020 (questa la sua referenza) è, più che un orologio, una testimonianza: mai indossato, almeno sinora, ci mostra come, oramai 35 anni fa, si presentava a chi, in quel periodo di "voglia matta" per i digitali, abbia avuto la possibilità di ammirarlo, in qualche vetrina, magari appena uscito.

    Chiaramente, oltre al suo stato di orologio inusato, questo Seiko reca con se anche altri elementi di interesse, storico e tecnico, che proverò, con tutti i miei limiti, ad analizzare.

    Innanzitutto il suo colore: l'orologio è, come vedete, dorato, elemento che ricorreva in modo piuttosto frequente negli orologi di quel periodo, ma non così frequente nei digitali.

    Le dorature erano, negli anni '70, piuttosto in voga e molte Case affiancavano, ai modelli in acciaio o comunque color acciaio, anche referenze più scintillanti ed appariscenti. Oltre a quegli orologi che erano effettivamente tutti d'oro, si cominciano a trovare, anche grazie al miglioramento delle tecnologie utilizzate, una vasta gamma di "placcati", con differente qualità delle varie dorature: si passava da quelle leggere ai c.d. "Gold Filled", che presentavano invece una copertura piuttosto importante e "spessa", per così dire. Questa tendenza non escluse anche alcuni modelli digitali che erano, comunque, meno visti rispetto a quelli color acciaio: un famoso digitale color oro è il Pulsar P3 c.d. "Presidential", poichè trovò albergo al polso dell'allora Presidente degli Stati Uniti Ford.
    Ed ancor meno visti, tra i digitali, furono gli LCD in "oro": Seiko, Casio, Citizen e, verso la fine degli anni '70, Pulsar (già passata sotto l'ala Seiko), proposero alcuni modelli con variante "oro" nell'ambito della massiccia produzione in acciaio nettamente dominante, in termini numerici.
    Questo F033 5020 è uno delle variabili LCD Seiko trattato "SGP" (Solid Gold Plated), con tanto di specifica indicazione sul fondello.

    Altro elemento di interesse è il pannello LCD dell'orologio.

    L'aspetto si presenta "granuloso", con una specie di disegno a righe verticali che lo attraversa. Oggi queste caratteristiche appaiono non comuni, abituati come siamo ai pannelli "lisci" degli LCD, pannelli che invero già Casio adottava almeno dalla metà degli anni '70 (ed il mio Casiotron 38CS-14, del 1976, ne è diretto esempio). L'LCD di questo Seiko è invece diverso e ritengo (ma pareri più tecnici del mio sarebbero ben accetti, stante la penuria di informazioni reperibili a riguardo) che l'aspetto differente fosse frutto di differente tecnica di realizzazione del display. L'effetto è, in termini di visibilità, la sensazione che i numeri siano "fluttuanti" sopra il pannello stesso e non, come accade invece nei tipici LCD "lisci",all'interno di questo.
    Sicuramente, spostandoci in Europa, questo tipo di LCD veniva incassata anche dai Catena Spacematic (ed è tra l'altro uno dei sistemi che servono per riconoscere un originale – rarissimo – dalle copie che, oramai da qualche anno si possono avvistare in rete). Anche Citizen e Casio hanno avuto alcuni digitali LCD della primissima ora con questo tipo di display: la particolarità, nel nostro Seiko, è che la referenza è, come si diceva, databile 1977, quindi in un momento storico in cui gli LCD sono già piuttosto avanti in termini di evoluzione e diffusione (consideriamo che il primo LCD, che è un Seiko, è del 1973).

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    Altro aspetto interessante è, chiaramente, il modulo.

    Estremamente basico (ora e data), sprovvisto di illuminazione notturna, munito di un pulsante per visualizzare la data e di uno (incassato) per la rimessa. Quindi niente di che, diranno alcuni: ma le vere sorprese sono prestazionali.

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    Precisione dichiarata sotto i +/- 10 secondi al mese (a fronte dei canonici 15), durata della batteria 3 anni (a fronte della media di uno/due anni della stragrande maggioranza dei moduli LCD al quarzo dell'epoca). Questi elementi,uniti alla basicità del modulo ed al suo appeal chiaramente della "prima ora" proprio in ordine all'aspetto "granulare" del pannello, mi hanno portato a riflettere sul fatto che forse, e sottolineo forse, questo calibro fosse il frutto evolutivo di uno studio che, partendo dalla base degli LCD di casa Seiko, fosse teso a migliorare essenzialmente le prestazioni. Il che spiegherebbe, almeno in parte, perchè sul finire degli anni '70 (ossia quando non solo i concorrenti ma anche e sopratutto la stessa Seiko aveva implementato numerose funzionalità aggiuntive sui moduli LCD – consideriamo che, ad esempio, l'LCD con calcolatrice Seiko ed anche il meraviglioso "Pan Am" sono prorio di quegli anni -) Seiko immettesse sul mercato dei calibri (come l'F033) assolutamente basici nelle funzioni e non esattamente economici nel prezzo. Elemento, questo, rilevabile andando a consultare il catalogo del 1979. In questo sono presenti molte referenze che incassano l'F033 (anche se non questa mia specifica). Il prezzo di un F033 SGP con bracciale era, nel '79 appunto, pari a 40.000 yen:

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    Ciò che sorprende è che questo, messo a confronto con gli altri LCD "SGP" presenti in catalogo, è il più costoso, dietro soltanto alla referenza con allarme (con incasso A158). Non solo: anche le altre referenze che incassano questo modulo assolutamente basico nelle funzionalità risultano allineate nel prezzo, se non addirittura superiori in alcuni casi, ad LCD decisamente più completi sotto l'aspetto funzionale.
    La cosa sembrerebbe insolita, considerando appunto la basicità del calibro, ma appare decisamente meno strana se consideriamo le caratteristiche prestazionali a cui poco sopra si faceva riferimento (quindi precisione e longevità della batteria), caratteristiche che quindi sembrerebbero confermare come l'F033 fosse un calibro evoluto, sotto il profilo tecnico e prestazionale, e tutt'altro che economico.

    E questa sensazione mi pare possa trovare conferma anche osservando l'aspetto del calibro, così come si presenta: www.digitalwatchlibrary.com/DWL/1work/seiko-f033-5020/ (inserisco il link al sito non potendo, come spiegato nel sito stesso, inserire fotografie ivi pubblicate). Direi che siamo di fronte ad una piccola opera d'arte che ricorda molto, almeno al primo impatto, gli attuali calibri 9F analogici. Molto distante da qualsiasi calibro attuale, si differenziava, e molto, anche dalle produzioni concorrenti dell'epoca, già "contaminate" dall'abbondante uso delle più economiche plastiche.

    Le dimensioni dell'orologio sono, come tipico di questi LCD storici, piuttosto ridotte, tanto da renderlo, a mio avviso, non molto portabile per polsi che vadano dai 18mm a salire: più che un orologio sembra quasi un bracciale, un gioiello, sia per il suo colore che per la realizzazione eccellente del bracciale, pieno, integrato alla cassa e composto da piccole maglie con incastro a dentini semplicemente stupefacenti.
    Tanto per fare un confronto diretto (semplicemente per rendere l'idea attraverso un "concorrente" più conosciuto, sia chiaro), la qualità percepibile di questo Seiko ed il suo livello di realizzazione e finitura è decisamente superiore a quella del suo "pari età" Casiotron che possiedo.

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    Concludo sottolineando come, con buona probabilità, questa possa essere una delle ultime referenze commercializzate da Seiko che recano la storica scritta "Quartz LC", che ha caratterizzato, oltre che il primo LCD mai prodotto al mondo, tutta la "prima ora" degli digitali a cristalli liquidi della Maison Giapponese.

    Scusandomi per le eventuali inesattezze riportate (che prego, come sempre, di voler correggere) ringrazio per la consueta attenzione.

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    in una sola parola enciclopedico.

    è una fortuna ed un onore avere nel forum una persona come te pacata e preparata che impiega tanta ricerca e tanto impegno a divulgare tutto ciò che riguarda l'orologeria.

    Sei un grande.

    p.s. L'orologio è varamente una bellissime realizzazione, un digitale di classe che sarebbe stato bene al polso di un agente di sua maestà di quegli anni.
     
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  3. DareDevil67
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    Eh eh... :shifty: bello bello, complimenti vivissimi James.. ;)
     
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  4. vpn
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    Complimentissimi Attilio, hai messo le mani su un esemplare "storico" di casa Seiko, nel mondo degli LCD. Vorrei permettermi di integrare il tuo eccellente post con alcuni punti che rendono questo modello così caratteristico:

    -Quando entrò in produzione, nel 1977, ebbe il merito di essere l'orologio digitale più sottile sul mercato, primato che poi fu strappato ancora da Seiko con l'F231-5000, nel 1979, suo "successore spirituale".

    -Il modulo dell'F033 fu utilizzato -seppur con delle modifiche- anche su molti modelli da donna della serie "Quartz LC" (modelli parecchio rari, poichè prodotti in numero minore rispetto alle versioni "maschili"), proprio a causa del suo spessore ridotto, senza dover spendere cifre elevate per svilupparne uno da zero, al contrario di quanto accadde con altri produttori di moduli LCD (vedasi per esempio ESA, Fairchild, National Semiconductor, Miyota, Ricoh e Orient)

    -Il pannello riflettente "zigrinato" del display fu concepito per poter rendere l'orologio il più leggibile possibile, se si guardava il display da altre angolazioni che non fossero quelle caratteristiche di lettura: infatti, se si prova a confrontare un LCD dal pannello "liscio" ed uno "zigrinato", si noterà che su quest'ultimo la leggibilità è notevolmente superiore.

    -Il suo modulo è derivato (seppur modificato pesantemente) da quello del Seiko 0439-5009, debuttato sul mercato un anno prima, nel 1976, e comparso anche indirettamente in un film di James Bond (non ricordo quale in questo momento, ma si vedeva in un cartellone pubblicitario, insieme ad un Seiko Quartz analogico, lo slogan recitava "Both Quartz, Both Seiko")

    Acquisto fantastico, come sempre, Attilio. Adoro questo modello, specialmente nella sua versione d'acciaio. :)
     
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  5. Malkavmax
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    Interessante presentazione.
    Non amo gli orologi d'oro, placcati o dorati ma il pezzo é in condizioni strepitose dopo piú di trent'anni.
    Grazie!
     
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    Interessante come sempre, rendi appettibile anche orologi che ho conosciuto e mai considerato viste le colorazioni simil oro che non mi hanno mai entusiasmato.
    Dopo averti letto aumenta il rammarico :cry: di non aver saputo a suo tempo valorizzare comprare e conservare qualche orologio di questi, avrei potuto vista la mia età :woot: :D
    Grazie.
     
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    ci vorebbe un foglio grande come l 'oceano ,x scrivere le parole di stima che provo x tè e il lavoro che fai qui nel forum ;)
    sei veramente bravo !!! complimenti ,ciao tatù
     
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    che bel post Attilio, grazie e che bell'orologio. la satinatura alleggerisce l'oro rendendolo meno ''pesante'' della classica finitura lucida. l'emozione del NOS poi è impagabile, sembra quasi di aver scoperto un tesoro!

    il mio primo orologio fu un Seiko tutto nero digitale molto simile a questo come forme (piu grande pero') che perì ahime prematuramente durante una partitella di pallone :( oramai 30 anni fa :woot:

    un grazie va anche ad Enzo per le sue integrazioni.
    il film che citavi era Moonraker del 1979 e seguendo questo link trovi proprio la foto del cartellone citato (che non posto direttamente per i motivi gia spiegati da Attilio)
     
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  9. Gabbianom
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    [QUOTE]
    CITAZIONE (My name is Bond… James Bond! @ 19/1/2013, 18:33) 
    A volte succede di imbattersi in occasioni inaspettate.

    Non capita spesso ma quando un'occasione ci si presenta davanti, bisogna saperla cogliere.

    Sopratutto quando questa "occasione" può diventare l'inizio di una ricerca, di un approfondimento (il che, per quanto mi riguarda, è basilare nell'approccio a quello che mi trovo davanti) e che ci arricchisce, al di là di inutili e faziose prese di posizione alle quali, ogni tanto, assistiamo anche su queste pagine, quasi come fossimo nella curva di uno stadio non tanto a tifare per una squadra, quanto piuttosto a cercare di denigrare l'altra.

    Approfondire, dicevo: cercare di capire, oltre a come è fatto un orologio, anche perchè è fatto in un certo modo. Il che vuol dire, spesso, inquadrare l'orologio nel suo tempo, posizionarlo nel periodo in cui venne costruito.

    La questione diventa evidentemente basilare quando ci troviamo di fronte ad un segnatempo non attuale, ma che magari, provenendo dal passato, è riuscito ad arrivare sino a noi. La sensibilità personale di ognuno di noi ci porta ad approcciarci in modo differente davanti a questo genere di oggetti, sopratutto quando questi portano impressi i segni della loro lunga esistenza: alcuni di noi non riescono a far propria la storia di quell'orologio, lo vedono estraneo alla propria esistenza, e quei segni, fatti chissà dove e chissà da chi, non fanno altro che aumentare il senso di distanza, di estraneità. Le cose cambiano quando, a causa di fortuite coincidenze, davanti a noi si presentano orologi con 30, 40 anni di vita ma nuovi, mai indossati da alcuno e magari dimenticati, per anni, dentro qualche vetrina:

    [IMG][/IMG]

    E' questa la parte che mi emoziona delle tue ricerche, che definirei estetiche (analisi dello stile) e antropologiche.
    Ebbene, antropologo della postmodernità, aprrezzo sempre più il tuo modo raffinato e appassionato di affrontare la questione della temporalità - recupero nel presente del passato, di un passato che si presentifica ponendo le basi per il futuro.
    L'orologio che presenti, in quanto simbolo, dunque legame nel tempo, esprime un desiderio di temporalità, vale a dire una ricerca dei segni lasciati nel tempo dagli uomini.
    In un tempo, il nostro , in cui il presente si dilata, cancellando i legami (simboli) con il passato e il futuro, schiacciandoci in "non - luoghi" (cit. Marc Augè), il tuo slancio è rivoluzionario.
    Si, lo strumento prescelto è l'orologio, un simbolo come un altro, non meno nobile di altri; d'altronde siamo animali simbolici, il desiderio che ci fa vivi deve per forza cavalcare simboli.
    In relazione poi al seiko presentato, non posso che esser colpito dal suo design singolare, design che ha illuminato i tuoi occhi rapaci da esteta.
    Molto bene come sempre, la tua scrittura continua a emozionarmi e a donare senso.
     
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  10. d@nte
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    Che dire, complimenti, un post da antologia!!!
    :woot:
     
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    Noooooooo ... ma qui siamo a livello di oggetto di culto! E nessuno più di te, mio caro Attilio, avrebbe potuto trattare l'esemplare in questione con la sapienza e la sensibilità proprie di umani di livello superiore. Non so come tu faccia, ma credo che a te - e solo a te - si addica il verso proclamato dalla divina Shirley Bassey - nella a noi nota ode - "the man with the Mida's touch". Onore a Te.
     
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  12. Wojar
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    Grande Attilio, le tue recensioni sono da prendere come modello.
    La cosa che più mi colpisce di questo Seiko è la cura dei dettagli (il bracciale è veramente bello); presumo che quando venne messo sul mercato non doveva essere proprio un orologio economico.
     
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  13. DareDevil67
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    CITAZIONE (Wojar @ 19/1/2013, 22:47) 
    Grande Attilio, le tue recensioni sono da prendere come modello.
    La cosa che più mi colpisce di questo Seiko è la cura dei dettagli (il bracciale è veramente bello); presumo che quando venne messo sul mercato non doveva essere proprio un orologio economico.

    Come da catalogo, e James l'ha scritto, 40.000 yen.... fai un pò tu le proporzioni per l'Italia ai tempi... ;)
     
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  14. My name is Bond… James Bond!
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    CITAZIONE (robertson79 @ 19/1/2013, 18:53)
    in una sola parola enciclopedico.

    è una fortuna ed un onore avere nel forum una persona come te pacata e preparata che impiega tanta ricerca e tanto impegno a divulgare tutto ciò che riguarda l'orologeria.

    Sei un grande.

    p.s. L'orologio è varamente una bellissime realizzazione, un digitale di classe che sarebbe stato bene al polso di un agente di sua maestà di quegli anni.

    Ti ringrazio robertson, sei davvero molto gentile ;)

    L'orologio è, in effetti, molto elegante: merito della realizzazione complessiva unita allo spessore molto ridotto (ed Enzo, più sotto, ci ha chiarito la ragione di questa specifica peculiarità).

    CITAZIONE (DareDevil67 @ 19/1/2013, 18:54)
    Eh eh... :shifty: bello bello, complimenti vivissimi James.. ;)

    Grazie DD ;)

    CITAZIONE (vpn @ 19/1/2013, 19:09)
    Complimentissimi Attilio, hai messo le mani su un esemplare "storico" di casa Seiko, nel mondo degli LCD. Vorrei permettermi di integrare il tuo eccellente post con alcuni punti che rendono questo modello così caratteristico:

    -Quando entrò in produzione, nel 1977, ebbe il merito di essere l'orologio digitale più sottile sul mercato, primato che poi fu strappato ancora da Seiko con l'F231-5000, nel 1979, suo "successore spirituale".

    -Il modulo dell'F033 fu utilizzato -seppur con delle modifiche- anche su molti modelli da donna della serie "Quartz LC" (modelli parecchio rari, poichè prodotti in numero minore rispetto alle versioni "maschili"), proprio a causa del suo spessore ridotto, senza dover spendere cifre elevate per svilupparne uno da zero, al contrario di quanto accadde con altri produttori di moduli LCD (vedasi per esempio ESA, Fairchild, National Semiconductor, Miyota, Ricoh e Orient)

    -Il pannello riflettente "zigrinato" del display fu concepito per poter rendere l'orologio il più leggibile possibile, se si guardava il display da altre angolazioni che non fossero quelle caratteristiche di lettura: infatti, se si prova a confrontare un LCD dal pannello "liscio" ed uno "zigrinato", si noterà che su quest'ultimo la leggibilità è notevolmente superiore.

    -Il suo modulo è derivato (seppur modificato pesantemente) da quello del Seiko 0439-5009, debuttato sul mercato un anno prima, nel 1976, e comparso anche indirettamente in un film di James Bond (non ricordo quale in questo momento, ma si vedeva in un cartellone pubblicitario, insieme ad un Seiko Quartz analogico, lo slogan recitava "Both Quartz, Both Seiko")

    Acquisto fantastico, come sempre, Attilio. Adoro questo modello, specialmente nella sua versione d'acciaio. :)

    Ti ringrazio, Enzo, e ricambio i complimenti per questo tuo intervento, come sempre, da antologia.

    Molti dubbi ed interrogativi trovano, alla luce delle tue chiarificazioni, risposte che mi sembra confermino le mie ipotesi (basate, in definitiva, su mere considerazioni logiche). Non solo: alla luce di quanto emerge dalla tua ricerca mi pare di poter ulteriormente affermare che i miei dubbi sul perchè Seiko avesse commercializzato un calibro così basico in quel preciso momento storico avessero ben più di una ragion d'essere.

    Pensa che, pur avendo notato uno spessore ridotto dell'orologio (che porta ad una vestibilità davvero eccezionale ed a quel suo sembrare più un bracciale che un segnatempo) non avevo focalizzato quanto fino sia in effetti il suo profilo! A volte, per ragionare troppo su quello che non si vede, ci sfuggono le risposte che abbiamo proprio davanti agli occhi ;)

    Grazie ancora Enzo, sempre prezioso ;)

    P.S.: il film a cui fai riferimento è, come già anticipato da Fabio/maistanco, "Moonraker" e l'immagine con il cartellone pubblicitario con i due Seiko l'ho avuta, per qualche giorno, anche come avatar ;)

    CITAZIONE (Malkavmax @ 19/1/2013, 19:18)
    Interessante presentazione.
    Non amo gli orologi d'oro, placcati o dorati ma il pezzo é in condizioni strepitose dopo piú di trent'anni.
    Grazie!

    Grazie a te per aver apprezzato ;)

    CITAZIONE (blumberg @ 19/1/2013, 19:21)
    Interessante come sempre, rendi appettibile anche orologi che ho conosciuto e mai considerato viste le colorazioni simil oro che non mi hanno mai entusiasmato.
    Dopo averti letto aumenta il rammarico :cry: di non aver saputo a suo tempo valorizzare comprare e conservare qualche orologio di questi, avrei potuto vista la mia età :woot: :D
    Grazie.

    Grazie blumberg ;)

    In effetti, ad aver avuto occasione, certi orologi, sopratutto di quel periodo fortemente innovativo, sarebbero stati da prendere e conservare. Il fatto è che, all'epoca, oltre ai prezzi davvero proibitivi, mancava probabilmente la consapevolezza dell'irripetibilità di quei momenti, destinati, in modo molto repentino, ad essere velocemente superati ed a divenire, in un attimo, irripetibili.

    CITAZIONE (Tatù @ 19/1/2013, 20:04)
    ci vorebbe un foglio grande come l 'oceano ,x scrivere le parole di stima che provo x tè e il lavoro che fai qui nel forum ;)
    sei veramente bravo !!! complimenti ,ciao tatù

    Grazie a te Vito.

    Sai bene che la stima è assolutamente ricambiata ;)

    CITAZIONE (maistanco @ 19/1/2013, 20:16)
    che bel post Attilio, grazie e che bell'orologio. la satinatura alleggerisce l'oro rendendolo meno ''pesante'' della classica finitura lucida. l'emozione del NOS poi è impagabile, sembra quasi di aver scoperto un tesoro!

    il mio primo orologio fu un Seiko tutto nero digitale molto simile a questo come forme (piu grande pero') che perì ahime prematuramente durante una partitella di pallone :( oramai 30 anni fa :woot:

    un grazie va anche ad Enzo per le sue integrazioni.
    il film che citavi era Moonraker del 1979 e seguendo questo link trovi proprio la foto del cartellone citato (che non posto direttamente per i motivi gia spiegati da Attilio)

    Grazie Fabio.

    Ah, le partitelle di pallone sotto casa :wub: ........... Davvero altri tempi :cry: ;)

    CITAZIONE (Gabbianom @ 19/1/2013, 21:22)
    ......
    E' questa la parte che mi emoziona delle tue ricerche, che definirei estetiche (analisi dello stile) e antropologiche.
    Ebbene, antropologo della postmodernità, aprrezzo sempre più il tuo modo raffinato e appassionato di affrontare la questione della temporalità - recupero nel presente del passato, di un passato che si presentifica ponendo le basi per il futuro.
    L'orologio che presenti, in quanto simbolo, dunque legame nel tempo, esprime un desiderio di temporalità, vale a dire una ricerca dei segni lasciati nel tempo dagli uomini.
    In un tempo, il nostro , in cui il presente si dilata, cancellando i legami (simboli) con il passato e il futuro, schiacciandoci in "non - luoghi" (cit. Marc Augè), il tuo slancio è rivoluzionario.
    Si, lo strumento prescelto è l'orologio, un simbolo come un altro, non meno nobile di altri; d'altronde siamo animali simbolici, il desiderio che ci fa vivi deve per forza cavalcare simboli.
    In relazione poi al seiko presentato, non posso che esser colpito dal suo design singolare, design che ha illuminato i tuoi occhi rapaci da esteta.
    Molto bene come sempre, la tua scrittura continua a emozionarmi e a donare senso.

    Grazie Gabbianom.

    La frase che ho evidenziato è in effetti, alo stesso tempo, il vero motore di quello che cerco, ed il suo fine ultimo: mi guardo indietro perchè vorrei tornare indietro.

    E non potendo tornare indietro, devo, per forza di cose, accontentarmi solo della testimonianza, del ricordo ;)

    CITAZIONE (d@nte @ 19/1/2013, 21:41)
    Che dire, complimenti, un post da antologia!!!
    :woot:

    Grazie mille ;)

    CITAZIONE (simone.tablo @ 19/1/2013, 22:38)
    Noooooooo ... ma qui siamo a livello di oggetto di culto! E nessuno più di te, mio caro Attilio, avrebbe potuto trattare l'esemplare in questione con la sapienza e la sensibilità proprie di umani di livello superiore. Non so come tu faccia, ma credo che a te - e solo a te - si addica il verso proclamato dalla divina Shirley Bassey - nella a noi nota ode - "the man with the Mida's touch". Onore a Te.

    Sempre troppo gentile, Simone ;)

    Tra l'altro questo è un orologio che vedrei benissimo al tuo polso.
    Piango ancora pensando al tuo splendido "Quartz LC": per quel che vale, sappi che appena ho visto questo F033 e la sua scritta storica, uno dei primi pensieri che ho avuto è stato proprio per il tuo Seiko. Non sei più riuscito a recuperarlo?

    CITAZIONE (Wojar @ 19/1/2013, 22:47)
    Grande Attilio, le tue recensioni sono da prendere come modello.
    La cosa che più mi colpisce di questo Seiko è la cura dei dettagli (il bracciale è veramente bello); presumo che quando venne messo sul mercato non doveva essere proprio un orologio economico.

    CITAZIONE (DareDevil67 @ 19/1/2013, 23:09)
    .....
    Come da catalogo, e James l'ha scritto, 40.000 yen.... fai un pò tu le proporzioni per l'Italia ai tempi... ;)

    Grazie Paolo ;)

    Come ti dice Stefano, l'orologio non era affatto economico, anzi, come accennavo nel post di apertura, le referenze con questo calibro si ponevano tra le più costose nella famiglia degli LCD.

    Grazie ad Enzo/vpn abbiamo anche capito sino in fondo il perchè.

    Sull'esemplare in mio possesso vale anche, senz'altro, la lavorazione davvero eccezionale: ho messo a misura il bracciale e, togliendo le maglie in più, ho avuto modo di apprezzare con quanta cura e precisione sia stato costruito.
     
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    Come sempre i tuoi scritti sono un riferimento essenziale e completo per gli appassionati di questi orologi. Ti ringrazio per quanto ho appreso oggi e complimenti per questo eccezionale orologio
     
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