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Jeffrey69.
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TOKYO 22-2-2013.
Sono da poco uscito dal Seiko museum ed io e il mio amico Ken ci affrettiamo a prendere un taxi,dobbiamo raggiungere il quartiere di Omotesando dove ci aspettano al Citizen Studio Design,abbiamo fatto un po' tardi.
Dopo circa 40 minuti eccoci arrivati,ad accoglierci ci sono le due gentilissime p.r. dello studio.
Dopo le presentazioni di rito e il classico scambio di biglietti da visita ci mettiamo seduti e si inizia a parlare sorseggiando un buon the'.
Il Citizen Studio Design e' come dice il nome stesso un piccolo edificio dove vengono progettati e presentati i prodotti Citizen che fanno parte della nuova sperimentazione e studio della maison Giapponese applicata ai materiali, nuove tecnologie e forme.
Mi vengono spiegati a grandi linee i propositi che Citizen sta' e vuole attuare in questa sua nuova linea di produzione, parole come tridimensionalita',nuovi materiali,qualita',design e luci ed ombre visive sono le linee guida.Ma anche la liberta' di espressione che e' molto evidente nei prodotti finali.
Ed e' proprio sui materiali che il mio interesse e' maggiore,come esempio vi mostro questo orologio ,forgiato in acciaio duratec misto ad una copertura tipo dlc ma molto piu' resistente e morbida al tatto,a dimostranza di cio' infatti di li a poco mi viene mostrata la differenza tra un normale trattamento dlc di altre marche e d il loro ,oltre al colore diverso si poteva notare proprio la sensazione toccando con mano,non rimanevano le classiche ditate anzi passandoci sopra questa scivolava in modo incredibile.(purtroppo non ho documentazione fotografica di questo passaggio).
ECO DRIVE e' la base di partenza chiaramente, ed intorno a questa eccellente tecnologia che i progetti vengono realizzati,di seguito degli interessanti ed innovativi prodotti finali, come gli eco-drive eyes.
...il concetto di tridimensionalita' con gioco di luci ed ombre.
Tocco con mano altri orologi...anche di un certo valore.
Indipendentemente dai gusti estetici la qualita' percepita e' molto alta cosi' come la cura maniacale nei dettagli.
La discussione poi si sposta sull'argomento vintage dove spingo per avere informazioni su future reinterpretazioni sugli storici calibri anni 60-70, ma le due signorine Kumi e Mai (questi i loro nomi) sono troppo giovani e dispongono di un bagaglio di conoscenza solo attuale, peccato.
Ma questo mio interesse fa si' che vengo subito introdotto nel panorama odierno della grande produzione high-end Citizen, di seguito una bella carrellata di foto di cio' che ho potuto vedere e toccare , a cominciare dai "mistici" Campanola, a proposito ricordo sempre questo bel post dell'amico Andrea https://orologi.forumfree.it/?t=62953162
...lo studio...
Bene, e' giunta l'ora di andare via, ho passato altre due ore in un piccolo tempio dove orologi,storia e cordialita' si mischiano sapientemente e ti lasciano dentro quella sensazione di stupore e gioia per l'esperienza vissuta.
Vorrei lasciarvi con un mio personale commento e pensiero sulla maison Citizen.
Come ho detto gia' altre volte credo che nella sua quasi centenaria storia (1918) il "cittadino" abbia a piu' riprese dato dimostrazione di altissime capacita' ,basti pensare ai suoi calibri storici meccanici e non, purtroppo la produzione top non puo' essere ammirata qui da noi,in terra madre solo guardando ai cronomaster ci si puo' fare un'idea di cio' che sto' parlando,la tecnologia eco-drive ormai e' dato di fatto come sia totalmente affidabile ed applicabile totalmente,"guardare avanti e spingersi verso il futuro abbracciando ed ispirando su cio' che la natura e l'uomo offre ma senza dimenticare la tradizione" questo e' il mio pensiero sulla grande casa Giapponese...forse la piu' attiva del sol levante (mentalmente parlando).
RINGRAZIAMENTI:
Come sempre ringrazio per primi coloro che leggeranno questo mio post ed invito a chi puo' di correggere qualche mio errore o di integrare con foto-storia-notizie, grazie.
Ringrazio la Citizen nelle persone delle gentilissime Kumi Kinoshita e Mai Sakamoto, grazie ancora per la vostra gentile ospitalita'.
Ultimo ringraziamento e per me il piu' importante all'amico Ken Hokugo (qui potete vedere il suo reportage nel giorno dell'apertura del Citizen studio design http://home.watchprosite.com/?show=nblog.post&ti=829478 )
una grande persona ,un grande Giapponese, colui che mi ha permesso di vivere un giorno indimenticabile...grazie amico mio,non lo dimentichero' mai.
Come sempre un saluto a tutti.
Max.. -
vpn.
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Grazie per il magnifico reportage Max! Molto interessanti gli Eco-Drive Eyes, in particolare il modello con il quadrante nero. L'unica cosa che mi perplime un pò di quel modello sono le "spalline" laterali. Molto bello anche il riserva di carica con quadrante bianco e sfere Dauphine nell'ultima immagine... . -
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Meraviglioso Max, ogni volta è uno splendido viaggio, complimenti!
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Grazie Max, i tuoi reportare sono impareggiabili . -
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Grazie Max sei il numero 1 !!! Ciao tatu' . -
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Splendido reportage che trasuda di pura passione. Grazie Max! . -
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Grazie . -
Malkavmax.
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Grazie Max.
Sempre interessantissimo leggere i tuoi reportage.. -
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Come al solito grande e accurato reportage dei tuoi viaggi....
Il mondo citizen è ancora per noi tutto da scoprire
Ma ci sei andato da poco?. -
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..ohilà..questa non me l'avevi ancora raccontata....chettepòssino..
..bella sorpresa !!. -
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Per caso oltre agli orologi , tavolini e cordialità c'era anche un letto?
Io ci dormirei lì dentro.... -
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Fantastico! Grazie, Max. . -
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Grazie Max, una bella cartolina da Tokyo.
Quella di Citizen è una grande maison.
Ricerca ai massimi livelli.
Il design però non mi ha mai fatto impazzire (a parte qualche modello).. -
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I viaggi con reportage sono sempre cose belle da offrire al forum, grazie. . -
andrea-bonsai.
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Un topic cosi', domenicale, tanto perche' non sapevi che fare
Citizen,come ho gia espresso in altri miei post,è una maison innovativa e soprattutto perfezionista, basti pensare al sistema parawater degli anni 50/60, agli automatici crono, ai Campanola,i chronomaster...
Credo che la ricerca verso materiali sempre piu innovativi è una strada vincente.
Per quanto riguarda quest'altra parte del viaggio, niente da aggiungere avendo avuto il privilegio di viverlo in presa diretta.