Luch 3055: L'arte di arrangiarsi.

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    Una delle più grandi virtù dell'essere umano, e ciò che ha permesso ad egli l'evoluzione, è la capacità di poter sfruttare le situazioni sfavorevoli a proprio vantaggio, e poterne di conseguenza trarre benefici.

    Questo è ciò che noi abbiamo imparato studiando la nostra storia, le nostre origini, e come abbiamo fatto ad arrivare alle condizioni attuali, che ci hanno portato nel giro di due millenni a diventare un popolo incredibilmente avanzato. Ma trascendendo un discorso puramente storico ed evoluzionistico legato all'uomo, cerchiamo di capire come è stato utilizzato questo concetto nel campo dell'orologeria, dove qualche volta "l'arte di arrangiarsi" ha portato ad importanti risultati, seppur con risvolti alterni.

    In Unione Sovietica, il settore dell'orologeria, come ben sappiamo, era molto particolare. Se da una parte -in primis a causa della scarsa attitudine del governo a finanziare nuovi progetti che potevano rischiare di essere dei salti nel buio- si preferiva continuare sul solco della tradizione, producendo segnatempo meccanici robusti e di buona qualità, per poter soddisfare le esigenze dei cittadini; dall'altra parte non si finiva mai di sperimentare, di innovare, nella speranza di poter portare sul mercato qualcosa di innovativo, ma soprattutto, qualcosa che potesse permettere all'URSS di competere ad armi pari con l'Occidente, anche per poter conquistare una nuova fonte di introiti, cosa di cui l'allora stato più grande del mondo aveva bisogno di approvigionarsi, per garantire la sua sopravvivenza.

    Molti di questi esperimenti, come il primo orologio al quarzo realizzato in loco (Chaika 3050-KR) ed il primo orologio digitale (Elektronika 3045 - Progetto B6-02), furono effettivamente portati avanti e sviluppati, seppur con cronico ritardo dovuto alla scarsa ricettività da parte del governo Sovietico ad investire in questi nuovi settori; mentre altri, seppur sviluppati, non riuscirono ad avere il successo sperato.

    Ed è proprio in merito allo sviluppo di prodotti che videro la luce per pochissimo tempo, ciò di cui oggi voglio parlare.
    Ma per poter raccontare la storia di quest'orologio, dobbiamo fare un salto un pò indietro nel tempo, precisamente nei primi anni '70. Si tratta del quanto misterioso Luch 3045.

    Il Luch 3045 si inseriva nel breve periodo in cui l'Unione Sovietica sperimentò nel settore degli orologi da polso elettromeccanici, dopo che negli anni '50 e '60 aveva già provato a realizzare, cominciando dal prototipo del NII Chasprom, per finire allo Slava Transistor e al 114-ChN, la cui produzione fu interrotta quasi subito a causa degli elevatissimi costi di produzione e l'impossibilità di poter industrializzare i movimenti a causa della scarsezza di fondi governativi. Inoltre, uno dei motivi principali che impedì all'URSS di poter entrare nel settore dell'orologeria al Diapason fu dovuto alla causa organizzata dalla Bulova nei confronti della Slava per la produzione del "Transistor", che tecnicamente era una copia del movimento 214, tranne che nella rarissima versione dotata di calendario, che non fu mai prodotta dalla Bulova, concepita come ultima speranza da parte dei Sovietici di evitare la violazione della proprietà intellettuale della casa Americana.

    Nonostante i ripetuti tentativi di realizzare un orologio elettromeccanico Sovietico, falliti per i motivi citati sopra, lo sviluppo di questa tipologia non si fermò, nonostante i problemi avuti in precedenza, tant'è che nella RSS Bielorussa, la Luch era riuscita perfettamente a portare a termine e sviluppare un proprio movimento elettromeccanico, il 3045.

    879859290_juFCh-L


    Il Luch 3045, primo orologio elettromeccanico realizzato dalla casa Bielorussa.
    Furono realizzate poche centinaia di esemplari di quest'orologio, a causa degli elevati costi di produzione,
    della scarsa richiesta da parte della clientela e della scarsa volontà da parte del governo Sovietico di finanziare il progetto. (Fonte: WUS)



    Il Luch 3045 era un orologio molto promettente. Basato sul movimento dello Junghans 600-ATO Chron (bobina fissa, bilancere chiuso, movimento a transistor), la dirigenza della casa Bielorussa aveva obbiettivi piuttosto ambiziosi per l'orologio: avrebbe dovuto rappresentare l'ingresso definitivo dell'Unione Sovietica nel campo degli orologi elettromeccanici da polso, e in più sarebbe dovuto essere esportato in Occidente, rappresentando la "punta di diamante" dell'innovazione meccanica ed elettronica dell'industria Sovietica.

    Infatti, il Luch 3045 era un orologio piuttosto speciale: era stato regolato finemente per poter ricevere la certificazione di Cronometro e fu il primo orologio Sovietico ad alta frequenza: ben 28.800 a/h.

    Ma contrariamente alla dirigenza della Luch, il governo Sovietico non ritenne il suo sviluppo prioritario, così, gli ulteriori finanziamenti richiesti per un ampliamento delle linee di produzione del 3045 e per permettere una distribuzione capillare dell'orologio, non arrivarono mai, ed il numero effettivamente prodotto di 3045 non superò il centinaio di unità. L'orologio fu prodotto in due varianti: cassa placcata oro 10K, ed una rara variante con cassa d'ottone cromato e quadrante blu scuro. Nel corso della sua breve vita, il 3045 fu prodotto in due versioni: la prima generazione aveva il fondello chiuso tramite un anello di serraggio, mentre la seconda generazione aveva un pozzetto per la batteria apribile con un cacciavite o con una moneta.

    Nonostante gli ambiziosi piani del 3045 non ebbero i risvolti sperati, il progetto non fu accantonato, ma solo "congelato", al contrario di quanto avvenne per altri modelli come il NII-Chasprom elettromeccanico, lo Slava 114-ChN, lo Slava Transistor, il NII-Chasprom Kvartz (prototipo di orologio al Diapason al quarzo) ed il progetto B6-01 (primo orologio a LED Sovietico, basato sul Pulsar P2, non superò mai la fase prototipale. Parte del suo modulo fu riutilizzato per realizzare quello del B6-02).

    Ora, facciamo un salto in avanti, nel 1979. Alla fine degli anni '70, il governo Sovietico aveva finalmente capito -seppur in ritardo- che il mercato dell'orologeria stava subendo un importante ed irreversibile cambiamento dovuto al sempre più prominente peso degli orologi al quarzo, e quindi aveva finalmente concesso i fondi necessari per lo sviluppo del primo movimento al quarzo analogico e digitale Sovietico, portando alla nascita del Chaika 3050-KR, dell'Elektronika 3045 e dell'Elektronika-1.

    Lo sviluppo di un movimento al quarzo completamente da zero, così com'era avvenuto nella RSSF Russa con il progetto CRP-3050 (acronimo di "Crystal Resonator Project", "Progetto di Oscillatore a Cristallo", dal Russo "Проект Кристалл резонатор"), non era cosa facile, ma soprattutto, era molto dispendioso. E la dirigenza della casa di Minsk non era certo intenzionata a chiedere al Soviet lo stanziamento di altri ingenti finanziamenti per sviluppare un movimento che difficilmente sarebbe stato condiviso da altre fabbriche, dato che il CRP-3050 era già in produzione, anche se la Luch non avrebbe potuto adottarlo a causa della logistica confusa e disorganizzata adottata per la produzione del movimento.

    Così, gli ingegneri Bielorussi, pensarono di poter dare nuova vita al vecchio movimento 3045, trasformandolo in un elettromeccanico al quarzo. Ispirati dal Timex Q-Quartz, riprogettarono parzialmente il movimento, per poter accogliere un nuovo modulo elettronico, sviluppato dalla Chaika, dotato di cristallo di quarzo ed oscillatore, che avrebbe dovuto regolare le oscillazioni del bilancere, "correggendo" così le imprecisioni causate dal bilancere.

    Fu aggiunto un ulteriore rubino, arrivando così a 18, e nel 1981, debuttò ufficialmente il primo orologio analogico al quarzo realizzato nella RSS Bielorussa: il Luch 3055.

    Prodotto in numerose combinazioni di casse e quadranti, il Luch 3055 ebbe un successo maggiore del suo predecessore: complice il numero maggiore di varianti estetiche, la precisione del quarzo ed il suo prezzo leggermente più basso, si configurò come il primo ed unico orologio elettromeccanico al quarzo prodotto in URSS.

    Ma nonostante il successo maggiore, che permise all'azienda Bielorussa di poter ammortizzare i costi di progettazione del movimento, il calibro 3055 non era certo esente da difetti: il bilancere su alcuni esemplari, a lungo andare poteva causare un'usura del perno su cui oscilla, a causa del suo peso elevato, il modulo elettronico era piuttosto fragile e facilmente sensibile all'elettricità statica, la leva del fermo-macchina tendeva a deformarsi facilmente, rendendo difficile sincronizzare correttamente l'orologio, il meccanismo del cambio data era sottodimensionato ed i ruotismi tendevano ad usurarsi precocemente, oltre al fatto che a causa della scarsa qualità del quarzo scelto, spesso questi esemplari tendevano a funzionare erraticamente.

    Nel corso della breve vita commerciale dell'orologio, la Luch non smise mai di aggiornare e migliorare il calibro, risolvendo parzialmente i difetti sopra elencati, migliorando il procedimento di regolazione (adottando il sistema di regolazione micrometrico) e l'affidabilità generale del movimento, permettendoci di identificare due generazioni di Luch 3055.

    La prima, è facilmente riconoscibile dalla corona di piccole dimensioni, dalla mancanza del contatto positivo mobile (sui 3055 di prima generazione, il contatto positivo era avvitato sul movimento), mentre la seconda generazione aveva la corona più grande, il modulo elettronico era maggiormente integrato e semplificato, senza dimenticare le piccole modifiche che subì l'orologio al passaggio da una generazione all'altra.

    Il movimento 3055 non era molto diverso dal suo predecessore: anch'esso adottava il sistema a bobina fissa e controllo a transistor, ma la novità stava nel fatto che era stato aggiunto il cristallo di quarzo, con lo scopo di correggere le oscillazioni del bilancere, riducendo così gli errori di precisione e garantendo all'orologio una precisione pari o simile a quella di un tradizionale quarzo con motore passo-passo. Il sistema di fermo macchina, un tempo puramente meccanico, divenne elettromeccanico: la leva che blocca il bilancere quando si tira la corona, isola un contatto elettrico che quindi interrompe il flusso di energia della batteria.

    Fu introdotto il calendario con funzione di day-date e di rimessa rapida del giorno del mese, ed esattamente come il CRP-3050, anche il Luch 3055 aveva il cambio data istantaneo a mezzanotte. Onde evitare un possibile disallineamento della sfera dei secondi, un cricchetto con rubino "indirizza" la sfera dei secondi, facendo sì che resti sempre allineata e che non torni indietro o "scivoli". Insomma, il Luch 3055 non era concepito per essere un orologio economico -seppur il suo prezzo era leggermente più basso dell'elitario 3045-, ma soprattutto portava con sè la possibilità di poter ricevere la certificazione cronometrica nel settore degli orologi al quarzo, certificazione che però, come il suo predecessore, non ricevette mai neanche stavolta, nonostante l'orologio fu considerato come il più preciso allora disponibile Oltrecortina, prima che il suo "primato" fosse strappato via dalla serie 2350.

    Luch_3055_Movement_zps1a4c4597


    Il movimento del Luch 3055. Si può notare la presenza della vite per la regolazione micrometrica, accoppiata al trimmer, presente sul modulo elettronico. Così come il movimento 3045, il 3055 fu accuratamente regolato per poter ricevere la certificazione GOST di cronometro, ma per motivi a noi sconosciuti, la certificazione non fu mai concessa, nonostante fosse uno degli orologi più precisi allora disponibili nel Blocco Comunista. (Fonte: Venditore Ebay)



    Il breve e vivace periodo di produzione di quello che fu uno dei più peculiari orologi al quarzo prodotti Oltrecortina si concluse nel 1983, quando il calibro 3055, già obsoleto, era oramai antieconomico da produrre, anche per il fatto che la Luch aveva iniziato a produrre il calibro 2350, primo movimento al quarzo "moderno" prodotto in URSS.

    Ora, è finalmente il momento di poterlo presentare, direttamente dall'Uzbekistan. Un pacchetto che sembra quasi essere una capsula del tempo, che rimanda ai tempi in cui l'Unione Sovietica era ancora una realtà.

    Luch_Unboxing_1_zps7907e8bd



    Quando l'ho preso, ho subito pensato ad un pacco dall'URSS smarrito 30 anni fa e mandatomi erroneamente a destinazione, salvo poi notare che l'indirizzo del destinatario era il mio... :woot:
    Da notare il sigillo di ceralacca, che tiene fermo lo spago.

    Luch_Unboxing_2_zps43d0d664



    Una volta tolto lo spago e la carta da pacchi, esce fuori un piccolo rotolo di cartone, piegato e chiuso con del nastro adesivo, in cui all'interno c'è una spugna dove l'orologio è fissato.

    Luch_Unboxing_3_zpsb6216eb9



    Così, taglio il nastro adesivo e con cautela estraggo l'orologio, che non è funzionante poichè senza batteria: dall'Uzbekistan è vietato spedire orologi con batterie all'interno, ma non è un problema, dato che avevo già una 357 pronta per l'occasione. L'ho quindi aperto, e non appena ho inserito la batteria, il bilancere ha iniziato ad oscillare. L'ho regolato, sincronizzandolo con l'orologio dell'INRIM, e mi sono accertato del corretto funzionamento del calendario e del fermo macchina, che funzionano egregiamente. Tralaltro, l'orologio non ha ancora perso un secondo dopo un giorno, il che dimostra che la precisione dell'orologio rientra ancora nei parametri di fabbrica.

    Luch_Unboxing_4_zps8b29fd07



    Luch_Unboxing_5_zps3eeb917d



    L'orologio è pesante, anche se al polso non si nota. Il bracciale è d'ottone cromato, realizzato dalla Vympel, azienda di Vitsebsk (Bielorussia), attiva nella produzione di bracciali e casse per orologi, principalmente destinate alla Luch, e al contrario degli altri bracciali Sovietici, questo non mi è largo al polso, ma si adatta bene senza neanche essere eccessivamente stretto, oltre al fatto che è a maglie piene, e non strappa i peli. Le maglie sono lucide dalla parte esterna, mentre da quella interna sono satinate in maniera piuttosto pesante.

    Il vetro è acrilico, e la cassa, così come il bracciale, è di ottone cromato. Sulla chiusura a farfalla si può leggere il prezzo originario del bracciale, che era di 3 rubli e 30 copechi. Il fondello è a vite, ed è riportata la dicitura "Quarzo Elettromeccanico", mentre al centro è riportato il numero di serie. Il quadrante è bitonale, blu e argentè, con qualche macchiolina dovuta al tempo, che però non pregiudica l'aspetto generale dell'orologio, che è comunque in condizioni molto buone per la sua età. Gli indici così come le diciture, sono realizzate in ottone cromato e sono applicate, dando così un gradevole effetto tridimensionale. La corona è a ore 4, e non è eccessivamente consumata, segno che l'orologio probabilmente tiene ancora bene il tempo.

    Posso dire che questo Luch è una delle aggiunte più particolari che ho messo nella mia collezione. Un elettromeccanico al quarzo, concepito per ammortizzare i costi di progettazione di un movimento precedente dalla vita piuttosto breve a causa della scarsa lungimiranza da parte di una classe dirigente un pò ottusa e distratta dalle reali richieste di mercato, ma soprattutto, un orologio che ha sfruttato il più possibile l'arte tutta umana di arrangiarsi per sopravvivere: la Luch si è arrangiata nel miglior modo che ha potuto, per poter produrre il 3055 ed evitare così di restare al "palo" nel mercato degli orologi al quarzo, permettendo così lo sviluppo di quello che poi diventò il primo calibro al quarzo "classico" realizzato in URSS, ovvero il 2350, il cui progetto fu finanziato grazie anche alle vendite del 3055, oltre che dai finanziamenti pianificati centralmente.

    Ma comunque, possiamo notare quanto il 3055 sia stato un orologio pieno di potenzialità inespresse, a partire dal suo raffinato movimento fino al sofisticato sistema di correzione delle oscillazioni tramite il quarzo e alla predisposizione alla certificazione cronometrica (seppur mai ufficialmente ricevuta).

    Tutto questo rende il Luch 3055, uno dei modelli più particolari e più originali prodotti dall'industria orologiera Sovietica, un must-have in una collezione di orologi dell'Est.

    Grazie per l'attenzione.


    Addendum: Ringrazio l'amico Ocram per aver dipanato il "mistero" sulla mancata certificazione cronometrica sia del 3045 che del 3055: il governo Sovietico non adottò mai una certificazione GOST per classificare gli orologi elettromeccanici come cronometri, e quella per i quarzi arrivò solamente nel 1986, quando ormai il 3055 non era più prodotto.

    Edited by vpn - 16/1/2014, 21:58
     
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  2. minniethecat
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    Grande Enzo!!!
    Bellissimo post che merita di finire in quelli più rilevanti della sezione.

    Magnifico orologio..

    Io, fossi in te, collezionerei anche il pacco.... :D :D :D
     
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    Un altro esempio di quando Storia, Elettronica ed Orologi si fondono insieme!

    Sono curioso: 3rubli e 30copechi... corrispondenti a...?

    E, come sempre, ricco di informazioni!

    Trovo l'orologio semplicemente strepitoso, addirittura più per l'interno che non per il resto.

    Complimenti! ;)
     
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    Davvero notevole, complimenti!
     
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    post fantastico come sempre, grazie davvero per condividere le tue conoscenze e, soprattutto, le tue emozioni :)
     
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  6. vpn
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    CITAZIONE (minniethecat @ 13/1/2014, 18:26)
    Grande Enzo!!!
    Bellissimo post che merita di finire in quelli più rilevanti della sezione.

    Magnifico orologio..

    Io, fossi in te, collezionerei anche il pacco.... :D :D :D

    Grazie Enrico, avrei voluto farlo, ma purtroppo non aveva una vera e propria scatola, solo un pezzo di cartone piegato e avvolto in una carta da pacchi... :woot:

    CITAZIONE (Donald Duck @ 13/1/2014, 19:09)
    Un altro esempio di quando Storia, Elettronica ed Orologi si fondono insieme!

    Sono curioso: 3rubli e 30copechi... corrispondenti a...?

    E, come sempre, ricco di informazioni!

    Trovo l'orologio semplicemente strepitoso, addirittura più per l'interno che non per il resto.

    Complimenti! ;)

    Grazie Carmine! Secondo il convertitore, 3 Rubli e 30 Copechi sono all'incirca 0,07€.
    Non so quanto potesse essere nel 1981 però... Bisognerebbe controllare i parametri dell'inflazione in URSS allora, per farci un'idea maggiore.

    L'orologio tralaltro (sperando che non sia una mia impressione... :woot:) sembra essere ancora piuttosto preciso, dato che è ancora di pochi millisecondi indietro rispetto all'orologio dell'INRIM, da quando l'ho regolato intorno alle 3 di pomeriggio.

    CITAZIONE (Riddle @ 13/1/2014, 19:10)
    Davvero notevole, complimenti!

    Grazie Roberto! ^_^

    CITAZIONE (strahinja @ 13/1/2014, 19:18)
    post fantastico come sempre, grazie davvero per condividere le tue conoscenze e, soprattutto, le tue emozioni :)

    Grazie a te per l'attenzione Strahinja! :)
     
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  7. Gabbianom
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    Bravissimo per la presentazione, Figliolo.

    L'orologio mi piace.

    Il sigillo in cera lacca è un segno di grande eleganza.
     
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  8. vpn
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    CITAZIONE (Gabbianom @ 13/1/2014, 20:23) 
    Bravissimo per la presentazione, Figliolo.

    L'orologio mi piace.

    Il sigillo in cera lacca è un segno di grande eleganza.

    Grazie Nicodemo. ;)
     
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  9. Kurzschluss
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    ...suggerirei una raccolta delle tue recensioni e delle tue ricerche,Enzo. ;)
    Una ricerca originale e fuori dal coro.

    L'orologio è davvero bello e fascinoso...con annesso pacco con ceralacca!
     
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    Sempre orologi particolari che raccontano un'altra storia dell'orologeria, grazie per avercelo mostrato.
     
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  11. vpn
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    CITAZIONE (Kurzschluss @ 13/1/2014, 20:33)
    ...suggerirei una raccolta delle tue recensioni e delle tue ricerche,Enzo. ;)
    Una ricerca originale e fuori dal coro.

    L'orologio è davvero bello e fascinoso...con annesso pacco con ceralacca!

    CITAZIONE (maistanco @ 13/1/2014, 20:37)
    Sempre orologi particolari che raccontano un'altra storia dell'orologeria, grazie per avercelo mostrato.

    Grazie Bruno e Fabio! L'idea della raccolta è effettivamente interessante... Servono solo i "piccioli" però... :woot:
     
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  12. Kurzschluss
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    CITAZIONE (vpn @ 13/1/2014, 20:43) 
    CITAZIONE (Kurzschluss @ 13/1/2014, 20:33)
    ...suggerirei una raccolta delle tue recensioni e delle tue ricerche,Enzo. ;)
    Una ricerca originale e fuori dal coro.

    L'orologio è davvero bello e fascinoso...con annesso pacco con ceralacca!

    CITAZIONE (maistanco @ 13/1/2014, 20:37)
    Sempre orologi particolari che raccontano un'altra storia dell'orologeria, grazie per avercelo mostrato.

    Grazie Bruno e Fabio! L'idea della raccolta è effettivamente interessante... Servono solo i "piccioli" però... :woot:

    Adesso ne dico una: fai un Ebook ! :o: :D :ph34r:
     
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  13. vpn
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    CITAZIONE (Kurzschluss @ 13/1/2014, 20:57) 
    Adesso ne dico una: fai un Ebook ! :o: :D :ph34r:

    Bella idea... :shifty: :P
     
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  14. Kurzschluss
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    CITAZIONE (vpn @ 13/1/2014, 20:59) 
    CITAZIONE (Kurzschluss @ 13/1/2014, 20:57) 
    Adesso ne dico una: fai un Ebook ! :o: :D :ph34r:

    Bella idea... :shifty: :P

    ;)
     
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    Ragazzi che presentazione! Piú vi leggo e piú mi compiaccio....molti di voi hanno una cultura orologiera di alto livello.Sareste meritevoli di scrivere articoli sulle migliori riviste specializzate. Grazie e complimenti!
     
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