CRP-3050: Storia e approfondimenti sul primo movimento al quarzo Sovietico.

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    Aggiornamento: Aggiunto il Raketa 3050 alla scheda.

    Questo thread vuole essere una raccolta generale di tutti gli orologi dotati del movimento CRP-3050 presenti all'interno della mia collezione. Per chi ha già letto il mio precedente thread dedicato alla storia del Chaika 3050-KR, non troverà molti elementi nuovi, ma per chi si prepara a scoprire questo movimento per la prima volta, può essere un buon modo per iniziare a scoprire l'orologeria al quarzo Sovietica. Consideriamola un'opera "quasi omnia" sul primo movimento al quarzo realizzato in URSS. Grazie a tutti per l'attenzione e spero che troverete questo thread di vostro gradimento.

    Stavolta, non dedico la presentazione ad un orologio, bensì ad un movimento. Perchè?

    Perchè questa presentazione è "corale" poichè tratta di più orologi, o meglio, dei modelli che hanno adottato questo movimento, ossia il CRP-3050, acronimo di "Crystal Resonator Project", "Progetto di Oscillatore a Cristallo", dal Russo "Проект Кристалл резонатор", il primo movimento analogico al quarzo prodotto in Unione Sovietica.

    La scarsità di informazioni in merito a questo movimento (e agli orologi su cui era montato) non mi ha permesso di ricostruire interamente una storia completa, ma perlomeno possiamo avere delle idee più o meno chiare di quale sia stata la sua genesi e quali fossero le sue caratteristiche, ed il contesto in cui quest'orologio è nato, segnando una nuova era per l'orologeria Sovietica, ma anche l'inizio del suo progressivo ridimensionamento.

    Iniziamo dal primo, il capostipite.


    Chaika 3050-KR




    Chaika_Wrist_New_zps149c1465




    Qual'è la sua particolarità? Vi chiederete voi. Questo è stato il primo orologio al quarzo mai realizzato nell'Unione Sovietica. Siamo nell'URSS della metà degli anni Settanta, periodo in cui l'industria Sovietica era sottoposta a notevoli pressioni da parte del governo per poter riuscire a creare prodotti che potessero contrastare la concorrenza capitalista, e soprattutto, sfruttare brevetti e soluzioni che dovevano essere sviluppate interamente da ingegneri Sovietici. Era da poco terminata l'avventura del consorzio CEH per la realizzazione del primo orologio Svizzero al quarzo -il Progetto Beta 21-, che doveva contrastare l'onda innovatrice portata dalla Seiko con il suo Quartz Astron 35SQ.

    Fu proprio uno dei nati in seno al progetto Beta 21, l'ESA 9180, insieme al GP-350 della Girard Perregaux, quello che diede ai Sovietici, la spinta per realizzare quello che sarebbe diventato il primo orologio al quarzo prodotto in URSS. Così, nel 1974, all'istituto tecnico scientifico NII Chasprom, si costituirono due team di ingegneri, il primo doveva occuparsi della realizzazione del primo orologio digitale interamente Sovietico (quello che poi diventò l'Elektronika B6-02, primo orologio digitale con display LCD prodotto in URSS, che precedette di un anno l'Elektronika-1 con display a LED), ed il secondo team, che doveva realizzare un movimento al quarzo per orologi analogici. Il primo team, ricevette il supporto tecnico della NII-Zavod Pulsar di Mosca, dove si allestirono i prototipi funzionanti, ed il secondo, ricevette il supporto congiunto della fabbrica di orologi Chaika e della fabbrica Petrodvoretz (dove sono prodotti gli orologi Raketa).

    Il progetto del secondo team, coordinato dalla Chaika (che si occupò della parte elettronica, in collaborazione con la Chasprom) e la Raketa (che si occupò della parte meccanica dei prototipi, mentre poi la produzione in serie della meccanica fu affidata alla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca, la Poljot per intenderci), fu quindi ultimato agli inizi del 1976, mentre il progetto del primo team, fu completato poco dopo.

    Così, nel 1976, alla fiera di Lipsia, l'Unione Sovietica presentò, nel padiglione dedicato all'elettronica e alla scienza, due curiosi orologi, che senz'altro suscitarono l'attenzione di coloro che li osservarono per la prima volta: l'Elektronika B6-02, un massiccio orologio digitale con display a cristalli liquidi ad effetto di campo, ed un curioso orologio analogico, dalla forma rettangolare, e dal quadrante blu cangiante, con gli indici tridimensionali in metallo: il Chaika 3050 Kvarzevi Rezonator, che fu ritenuto ufficialmente il primo orologio al quarzo realizzato in URSS. Nello stesso anno una piccola produzione sperimentale di orologi sia con il marchio Chaika che Poljot, fu fatta partire. Gli esemplari erano destinati principalmente ad essere utilizzati a fini di prova, e pochissimi furono commercializzati.


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    A sinistra: Elektronika B6-02 (Fonte Retrothing), a destra: Chaika 3050 Kvarzevi Rezonator (Fonte WUS).



    In quell'anno, nessuno dei due orologi era ancora pronto per essere commercializzato, e si dovette aspettare l'anno successivo, il 1977 affinchè i due debuttassero sul mercato, anche se effettivamente, il Chaika 3050 fu distribuito con una versione semplificata economicamente del suo movimento solo nel 1978 (il B6-02 fu distribuito ufficialmente poco dopo il Chaika, poi fu il turno dell'Elektronika-1 per la fine del '78).

    Si racconta che solo pochissimi esemplari -circa una decina- della prima generazione, quella commercializzata nel 1977 (che montava la primissima generazione del movimento CRP-3050, che fu riveduto e semplificato un anno dopo poichè troppo costoso da produrre), furono distribuiti nei negozi, e oggi è incerto il numero esatto di quanti esemplari della serie "fantasma" del '77 siano ancora in giro. Infatti, poco dopo la distribuzione di quei modelli, la produzione fu temporaneamente fermata, per rivedere e semplificare il movimento, riprendendo poi nel 1978, con la versione "riveduta", economicamente più vantaggiosa da produrre, ma leggermente inferiore qualitativamente.

    Il 3050-KR era un modello parecchio costoso allora. La sua produzione, nello stabilimento Chaika di Uglich era estremamente limitata, e gli unici fortunati a poterlo possedere furono solo coloro che facevano parte della Nomenklatura, e che quindi avevano diritto di poterlo ricevere alla metà del suo prezzo originale.
    L'orologio fu distribuito principalmente sul mercato interno con il marchio Chaika solo su richiesta, mentre fu esportato (principalmente nei paesi del blocco comunista) anche con il marchio Raketa, a prezzi leggermente più bassi, ma ancora proibitivi per il cittadino comune, e con una cassa dalla forma "TV", quadrante differente e dotato di vetro prismatico.

    Ma torniamo al primo orologio protagonista di questa presentazione, il Chaika 3050-KR. Il suo movimento, come già detto, è molto particolare, poichè è stato ispirato sia dall'ESA 9180 che dal GP350 della Girard Perregaux. Osserviamolo più nei dettagli (Fonte: venditore da cui l'ho comprato):


    Chaika_Resonator_3_zpsd60caf5e




    Il movimento, dotato di 10 rubini,ha un motore passo-passo più grande dei tradizionali orologi al quarzo e molto simile a quello adottato sul Girard Perregaux 350. Questo, ogni secondo, compie un giro completo, dando un particolare rumore all'orologio, che detto da chi lo possiede, ricorda molto il ticchettìo dei vecchi orologi al quarzo da parete. In tutto, la ruota del passo-passo compie 30 giri al minuto. Inoltre, la sfera dei secondi, non sempre si muove con uno scatto rapido, ma a volte passa da un secondo all'altro in maniera "dolce" anzichè scattare, proprio per l'elevata dimensione della ruota del motore passo-passo.

    Altra particolarità del motore, prodotto dalla Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca (la Slava), sta nel fatto che possiede ben quattro bobine, proprio come l'ESA 9181, derivato dal movimento 9180, nato durante il progetto Beta 21, e detto da chi lo ha smontato ed osservato nei dettagli, è una delle tante similitudini che sono presenti tra questo Chaika ed il movimento Svizzero citato precedentemente. A livello tecnico, si possono notare anche molte somiglianze con il calibro GP350 della Girard Perregaux, il che fa pensare che i tecnici del NII-Chasprom abbiano usato entrambi i movimenti come fonte d'ispirazione per il CRP-3050. Anche il Francese LIP R33, come l'ESA 9181 ed il CRP-3050, era dotato di quattro bobine.

    L'orologio è dotato di fermo macchina, per sincronizzare i secondi con la massima precisione, ed è attivato tramite lo scollegamento di un filo dal circuito stampato del movimento, che interrompe elettricamente il collegamento con il motore passo-passo. Il cambio data è istantaneo, a mezzanotte.


    Chaika_Resonator_2_zpse2fe2229




    La cassa, di ottone cromato, si presenta in ottime condizioni, la stessa cosa si può dire per la corona, che a giudicare dalla mancanza quasi totale di cromatura consumata, vuol dire che l'orologio è stato indossato molto poco dal proprietario precedente. Del resto, questo modello era di alta gamma, e molto costoso, ed il cittadino fortunato che poteva permetterselo, avrebbe preferito utilizzarlo solo per occasioni speciali, al posto del suo orologio da battaglia.

    Il quadrante è blu cangiante, e l'effetto è zigrinato, rendendolo molto particolare alla luce. Le sfere, di acciaio, non hanno più la striscia di trizio al loro interno, anche se è più probabile che esse non l'abbiano mai avuta, dato che sulla rete sono presenti numerosi esemplari sia con il trizio che senza, e nell'anello esterno del quadrante, sono applicati degli indici tridimensionali, incanalati in una sorta di "scanalatura" che rende l'orologio molto suggestivo. Il vetro è acrilico.

    Il Chaika 3050-KR ebbe una vita piuttosto breve, fu prodotto infatti dal 1978 al 1983, mentre il suo omologo a marchio Raketa sopravvisse più a lungo, fino al 1985. Comunque, il movimento 3050 continuò a subire evoluzioni, ricevendo un motore passo-passo più piccolo e realizzando anche una variante solo tempo, denominata 3056.

    Senz'altro, si può dire che il 3050 Kvarzevi Rezonator è un modello piuttosto raro e particolare, ma molto delicato. Non essendo stati prodotti molti esemplari di quest'orologio con questo marchio, e data la particolarità del suo movimento e della sua storia, mi ritengo piuttosto fortunato ad essere riuscito a mettere le mani su questo modello. Non è un orologio al quarzo qualsiasi, questo modello ha un'anima: rappresenta l'importante passo avanti che l'orologeria Sovietica ha fatto, per addentrarsi nel mondo che nei primi degli anni '70, aveva causato una vera e propria ondata di morte per l'orologeria Svizzera tradizionale.

    Ora, passiamo al prossimo orologio, che ho acquistato in due varianti, apparentemente simili ma in realtà con leggere differenze.


    Slava 3050




    Al contrario della versione a marchio Chaika, questo Slava ha uno stile ancor più "monolitico", e senz'altro molto particolare.


    Slava_3050_zps3f6b1388

    Slava_Wrist_Shot_zps6c42f63b




    La cassa d'ottone cromato è sfaccettata, con un'alternanza di superfici lucide e satinate, mentre il vetro acrilico è prismatico, creando particolari giochi di luce a seconda delle angolazioni.

    Il primo esemplare che acquistai è una variante meno comune di quella che si può trovare sulla baja, con il quadrante viola e la sfera dei secondi di forma tradizionale, la stessa usata dal Chaika 3050-KR. Idealmente, potremmo considerare quest'orologio quasi come una versione al quarzo del famoso Slava 2427 "Mostro", anch'esso dotato di bracciale integrato, calendario con giorno della settimana in Cirillico e in numeri ordinali e giorno del mese, anche se quello non è dotato di vetro prismatico.

    Il bracciale è d'acciaio ed è integrato, a maglie ripiegate, mentre la scatoletta riporta il logo Slava. Le dimensioni sono 37x43mm, rendendolo oversize per l'epoca. Ha anche una buona precisione per la sua età, dato che perde un secondo ogni due settimane.

    Il secondo esemplare di Slava 3050 invece, è la variante più conosciuta, dotata di quadrante color "caffè" come scritto sui cataloghi dell'epoca.


    Slava_Brown_zps0612f964




    Al contrario del precedente 3050 con quadrante viola, questo è in condizioni eccellenti per la sua età: il quadrante non ha tracce di polvere all'interno, nè è rovinato agli angoli, le sfere sono pulite e senza la minima traccia di opacizzazione o di ruggine, la cassa presenta graffi parecchio superficiali, senza cromatura consumata ed il vetro acrilico non ha il minimo graffio, eccetto una piccola rigatura tra le ore 10 e 11.

    La precisione? Al contrario di quello con il quadrante viola, questo esemplare tende ad anticipare, di 1 secondo ogni 3 ore, quindi dovrebbe marciare sugli 8 secondi al giorno, uno scarto abbastanza normale per un quarzo vintage.

    Secondo quanto detto dal venditore, l'orologio è stato revisionato (ed in effetti sembra essere stato effettivamente revisionato, dato che quando l'ho aperto, si sentiva una forte puzza di olii lubrificanti), ma era privo della guarnizione, che ho prontamente aggiunto.

    Ma la cosa più interessante è confrontare entrambi gli orologi. Apparentemente, non c'è nessuna differenza tra i due esemplari, ma invece, nonostante siano praticamente lo stesso modello in due varianti diverse, essi hanno moltissimi elementi che differiscono.


    Slava_Comparison_1_zps5d1e23a0




    In primis, la cassa. Sullo Slava "viola", la cassa è più stretta, e si può notare come la faccia superiore sia più stretta in larghezza, rispetto a quello con il quadrante marrone, mostrando di più il bordo esterno. Inoltre, gli angoli sull'esemplare marrone sono più arrotondati, mentre quello viola li ha più squadrati. Anche l'altezza è diversa, complice il fondello che sull'esemplare viola è più basso:


    Slava_3050_KR_4_zps91a25acd




    Invece, il fondello di quello marrone ha un leggero "scalino" simile a quello del 3050-KR, oltre ad avere una pellicola isolante molto artigianale: una sottile foglia di legno, al contrario di quello viola che ne è privo. Inoltre, sul fondello di quello marrone vi è la dicitura "Resistente all'acqua", con una piccola decorazione, presente talvolta anche su altri modelli meccanici e al quarzo della Slava:


    Slava_Comparison_2_zpsd4f73de3




    E' interessante vedere queste piccole differenze tra un esemplare e l'altro sui prodotti realizzati in URSS, perchè ti fanno capire il concetto diverso di produzione di massa che era applicato nel Blocco Comunista, rispetto a quanto avveniva nel Blocco Occidentale. Non escluderei comunque che il motivo di queste piccole differenze fosse dovuto al fatto che le casse dei due modelli fossero prodotte da due aziende diverse (cosa che più o meno accadde anche in Occidente, basta vedere le casse del Pulsar P3 Date-Command prodotte dalla Star e quelle prodotte dalla EPSA, apparentemente uguali ma in realtà parecchio diverse).

    Ora, tocca all'ultima aggiunta alla collezione, che rende la "scuderia" dei 3050 quasi completa.


    Poljot Ekvar Mk.2




    Poljot_Ekvar_Wrist_zps0d45ebb0

    Poljot_Ekvar_2_zps6869006a




    A differenza del Chaika 3050-KR, il Poljot Ekvar subì una grossa modifica a livello estetico: i primi esemplari, prodotti in maniera sperimentale nel 1976, erano chiamati appunto "Ekvar", crasi tra "Elektronnie" e "Kvarz" ossia "Quarzo Elettronico", e fu il primo orologio da polso al quarzo prodotto dalla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca. Alcuni esemplari di Ekvar prima serie non avevano il logo della "Corona" sul quadrante, bensì la dicitura "Полет" (Poljot) in cirillico. Inoltre, la prima generazione di Ekvar non aveva un fondello a pezzo unico, bensì aveva un piccolo pozzetto per la batteria, apribile con una moneta o un cacciavite. Tale soluzione fu in seguito abbandonata probabilmente per motivi di costi. Ecco due foto di un raro esemplare di Poljot Ekvar prima serie (fonte WUS):


    veBVk0X3

    veBVk0X2




    Il nome Ekvar però sparì nel giro di pochissimo tempo, e già nella metà del 1977, quando avvenne il "vero" debutto commerciale dei 3050 (seppur successivamente interrotto per rivedere il movimento, rilanciato poi un anno dopo...), esso fu sostituito da una più tradizionale dicitura "Kvarz" sul quadrante. Inoltre, il logo Poljot fu rimpicciolito rendendolo meno invasivo.

    L'esemplare, probabilmente risale alla fine degli anni '70 (penso 1978/79), e fu prodotto in numerose varianti di quadrante: nero, marrone, verde, violetto, blu e champagne, caratterizzati tutti dal rehaut di colore bianco con indici applicati. Fu prodotta anche una versione con cassa placcata oro 10K e quadrante marrone.

    Il movimento lo conosciamo bene, è il CRP-3050, movimento al quarzo a 10 rubini e quattro bobine e primo movimento al quarzo interamente Sovietico. Nato per il Chaika 3050-KR, su questo modello è montata la seconda generazione, quella post '77, ottimizzata ed economizzata per la produzione in serie. A differenza della controparte a marchio Chaika, il Poljot Ekvar usa una grafica diversa per i dischi data, con un carattere più arrotondato, rispetto a quello squadrato e molto anni '70 usato sul modello di Uglich. Inoltre, al contrario del KR e dello Slava 3050, l'Ekvar è dotato di calendario con giorno della settimana a tre lettere.

    La precisione di questo esemplare rientra quasi nei parametri di fabbrica, dato che anticipa di 5 secondi al giorno.

    Il quadrante ha una particolare trama a righe verticali con effetto guilloche, gradiente verso il basso ed è impreziosito dal logo Poljot applicato. Nella parte intermedia il quadrante è interrotto da sottili strisce orizzontali bianche, dove si nota chiaramente la dicitura "Kvarz" per indicare il cuore che pulsava all'interno di questo movimento, allora fiore all'occhiello dell'ingegneria Sovietica, seppur ci furono parecchie difficoltà per renderlo economicamente sostenibile. Seppur non facilmente dalle foto, nella parte inferiore è presente la dicitura "Sdelano V SSSR" (Realizzato in URSS) che, curiosamente, sul Chaika e sullo Slava non era presente.


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    Le sfere sono cromate e decorate da una striscia di vernice bianca, e la sfera dei secondi è di colore bianco, contrastando con il gradiente del quadrante e creando un effetto molto gradevole.
    Uno dei difetti più noti di quest'orologio è dovuto ad uno scarso controllo qualità durante lo stampaggio del quadrante: spesso gli Ekvar avevano il quadrante storto a causa di cattive tolleranze durante la stampa della trama guilloche. Sull'esemplare in mio possesso invece, il quadrante è stampato correttamente. Il vetro è acrilico.

    La cassa, di ottone cromato, è di forma a "TV" ed è di dimensioni piuttosto rilevanti: 38x50mm, mentre lo spessore è di 12mm, complice anche il fondello a "scalino" che impedisce alla cassa di toccare il polso, proteggendo di conseguenza la cromatura. L'orologio è stato usato molto poco, e di conseguenza ha pochissimi graffi, molto leggeri sulla cassa e sul vetro. Non presenta tracce di cromatura consumata.


    Ekvar_Review_2_zpsbe9e0af8




    Se confrontiamo il Chaika 3050-KR con questo Poljot, notiamo immediatamente come nel giro di alcuni anni mutarono i gusti della gente ma soprattutto lo stile allora in voga per gli orologi: rispetto al particolare e sgargiante 3050-KR, tipicamente anni '70 nella sua forma massiccia e scolpita, oltre che per il rehaut tridimensionale; mentre il Poljot Ekvar ha uno stile più conservatore e convenzionale, con una leggera tendenza alla sportività, enfatizzata dalla corona a ore quattro e dal rehaut che contrasta con la particolare trama del quadrante. Molto belli anche gli inserti cromati sopra e sotto la finestra del calendario, ed il logo della Poljot a ore 12, che fu realizzato in due varianti (la prima, che si vede qui, completamente cromata, mentre la seconda variante ha un contorno bianco nella parte interna, per far risaltare meglio il logo).


    Raketa 3050




    Raketa_3050_1_zpsd2907326




    Al contrario degli altri esemplari, il Raketa 3050 è stato il modello che ha debuttato più tardivamente all'interno della serie 3050. Il suo debutto infatti risale al 1980, anno in cui all'orologio fu riservato anche uno spot pubblicitario registrato per la TV di stato Sovietica (TB CCCP), un evento non da poco in un paese come l'URSS, dove il concetto di pubblicità era completamente diverso rispetto ai paesi Occidentali.

    Il debutto dell'orologio avrebbe dovuto essere nel 1977 insieme al Chaika 3050-KR, ma a causa dei problemi dovuti agli eccessivi costi di produzione del movimento e la sua conseguente sospensione, fu posticipato al 1980. La casa di Petrodvoretz realizzò molti prototipi dell'orologio, tra cui una versione con cassa placcata oro 14K, una variante unisex con cassa rotonda dalle dimensioni più contenute e bracciale integrato, ed una particolare versione con una cassa zigrinata radialmente. Le prime varianti di Raketa 3050 presentavano un pozzetto separato per la batteria, proprio come i prototipi del Poljot Ekvar, che in seguito furono sostituiti da fondelli a blocco unico con anello di serraggio.


    Raketa_3050_2_zpsc33b248e




    La cassa, dalla forma "TV" è di ottone cromato, con la superficie satinata ed i contorni lucidi. Le dimensioni sono più contenute rispetto agli altri modelli della serie: le sue dimensioni infatti sono 35x40 mm e l'altezza è di 10 mm, rendendolo quindi il modello più piccolo della serie dei 3050. Il vetro è acrilico e così come quello dello Slava 3050, è prismatico nella parte interna, creando un particolare gioco di ombre alla luce, proiettando sul quadrante una sorta di "griglia".

    Il quadrante è blu e presenta il logo "Raketa" con la dicitura "Kvartz" a ore 9 ed il calendario con giorno del mese e giorno della settimana a ore 3. Gli indici applicati così come il logo Raketa e la cornice del calendario, sono dorati, mentre le sfere delle ore e dei minuti sono cromate con un inserto di vernice bianca all'interno. A ore 6 vi è la dicitura "Sdelano V SSSR".

    Come gli altri modelli della serie, anche il Raketa è dotato di rimessa rapida del giorno del mese al primo scatto della corona e di fermo macchina.

    Il fondello, sempre a "scalino", è leggermente svasato nella parte inferiore, conferendogli un aspetto meno massiccio. La sua precisione è di +0.50 secondi al giorno, quindi 1 secondo ogni 2 giorni, un'ottimo scarto per questo calibro, tralaltro considerato secondo i parametri di precisione dei quarzi non COSC, come scarto "Eccellente" (precisione al 99.999%). L'orologio presenta pochi graffi sulla cassa, mentre sul vetro non ce n'è alcuno, segno che il precedente proprietario l'ha utilizzato sporadicamente.


    Raketa_3050_3_zpse2b2b1e2




    Un piccolo difetto di questi modelli però è dovuto alla guarnizione del vetro, che col tempo tende a deformarsi, facendo sì che il vetro si muova all'interno della cassa. E' un difetto riscontrabile su tutti i Raketa 3050, dovuto alla scarsa qualità della guarnizione usata per il vetro.


    Note Tecniche:



    Il movimento CRP-3050 utilizza 10 rubini, ed il suo motore passo-passo era prodotto sempre a Mosca, ma non nello stabilimento Poljot, bensì in quello Slava, il che rendeva il processo produttivo dell'orologio piuttosto complicato: la Poljot realizzava l'intero movimento eccetto il motore passo passo. Questo, veniva poi spedito alla 2MCHZ (Slava) per ricevere il montaggio del motore passo-passo. Il movimento, privo della sua parte elettronica, veniva spedito allo stabilimento Chaika di Uglich, in attesa del montaggio della parte elettronica. Il circuito stampato, compreso l'oscillatore, veniva prodotto in Bielorussia, nello stabilimento Integral di Minsk, lo stesso in cui veniva prodotto l'Elektronika B6-02, e in seguito l'Elektronika-5. Il modulo elettronico, privo del quarzo -poichè prodotto dalla Chaika-, veniva spedito a Uglich per il montaggio del quarzo, il controllo qualità e l'assemblaggio finale. L'orologio così, poteva finalmente uscire pronto dallo stabilimento. Lo stesso percorso avveniva anche per i movimenti destinati ad altri marchi (Raketa, Slava), il controllo qualità e l'assemblaggio dell'elettronica -eccetto l'assemblaggio finale- toccavano sempre alla Chaika, rendendo il processo piuttosto lungo, laborioso e confusionario dal punto di vista logistico, ma soprattutto, parecchio anti-economico. La precisione del calibro era di +/- 2 secondi al giorno nel miglior caso, e +/- 5 secondi al giorno nel peggiore.


    1109950d1370421172-researching-strange-russian-watch-3050_new_8_zpse9867609

    Un movimento CRP-3050 di prima generazione.


    Slava_Comparison_3_zps9941619a

    Un movimento CRP-3050 di seconda generazione.




    Sul movimento 3050 di seconda generazione (nella prima generazione, quella del '77, c'è invece solo la dicitura "SU") è possibile trovare il logo della Poljot. Il motivo di ciò era per il fatto che il quarzo era realizzato a Uglich dalla Chaika, il circuito stampato con gli integrati erano invece realizzati a Minsk, Bielorussia, dalla fabbrica Integral, su direttive della Chaika. La parte meccanica era realizzata dalla Prima Fabbrica di Orologi di Mosca mentre il motore passo-passo era fatto dalla Slava. La fabbrica Petrodvoretz invece, si occupò della realizzazione del prototipo e dell'industrializzazione della meccanica. (Ma su questo c'è un dibattito in corso tra gli esperti, ossia se la Raketa abbia davvero avuto un ruolo nello sviluppo del calibro, o meno).

    Restano ancora due modelli da aggiungere, prima di completare la serie, ossia le due varianti del Chaika 3050-KR. Ma con il tempo e con la pazienza, riuscirò ad aggiungere anche quegli altri due esemplari, rendendola finalmente completa. Anche se vi sono altri modelli, molto rari, dotati dello stesso movimento, che sono quasi impossibili da trovare, come lo Slava 3050 "Ore del Mondo" ed il raro Slava 3050 "UFO" con cassa d'acciaio. Ecco alcuni degli esemplari che ancora mi mancano:


    Slava_Ufo_1_zps93406930

    Slava_Ufo_2_zps6335c4a4

    Slava 3050 "UFO", variante rarissima della serie, prodotta probabilmente solo in versione sperimentale nel 1976.
    Caratterizzata dalla cassa in acciaio, il vetro prismatico e il pozzetto per la batteria, ricorda molto il successivo Luch 3055 (Fonte: Watch.ru).



    Slava_World_Time_zpsb2671ef7

    Slava 3050 "Ore del Mondo". Prodotta insieme alla versione più comune con cassa "Tonneau", era prodotto in due versioni:
    quadrante bianco e ghiera bianca, e quadrante grigio con ghiera nera, entrambe con insert in bachelite. (Fonte: Watch.ru)




    Grazie per l'attenzione.

    Edited by vpn - 11/5/2014, 15:59
     
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    CITAZIONE (Lello Mascetti @ 18/2/2014, 11:59) 
    Beh....applauso...clap-clap-clap ::I: Ottimo excursus,come sempre Enzo!!

    Grazie a te per l'attenzione, Paolo. :)
     
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    CITAZIONE (minniethecat @ 18/2/2014, 12:17) 

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    Sempre molto interessante e ricco d'informazioni!

    Due mie impressioni:

    nel movimento CRP-3050 di prima generazione, i conduttori che alimentano il motore sembrano più sottili e di fattura più artigianale rispetto alla seconda generazione (dove mi sembrano anche isolati, a dire il vero);

    nel movimento di seconda generazione, l'integrato assomiglia molto di più a quelli che si vedranno di lì a qualche anno (e poi ha solo 6 piste collegate), mentre in quello di prima generazione sembra più "incapsulato" in qualcosa (più bello a vedersi)...

    Complimenti! ::I:
     
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    Eccellente Enzo! ;)
     
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    E' sempre 1 piacere leggere i tuoi post ricchi di particolari e coinvolgenti!
    Noto come già detto, che anche le tue camicie con polsini rivoltati sono in tema con gli orologi dal sapore Sovietico :D
    Grazie ancora ciao timer;-)
     
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    CITAZIONE (Donald Duck @ 18/2/2014, 14:11)
    Sempre molto interessante e ricco d'informazioni!

    Due mie impressioni:

    nel movimento CRP-3050 di prima generazione, i conduttori che alimentano il motore sembrano più sottili e di fattura più artigianale rispetto alla seconda generazione (dove mi sembrano anche isolati, a dire il vero);

    nel movimento di seconda generazione, l'integrato assomiglia molto di più a quelli che si vedranno di lì a qualche anno (e poi ha solo 6 piste collegate), mentre in quello di prima generazione sembra più "incapsulato" in qualcosa (più bello a vedersi)...

    Complimenti! ::I:

    Grazie Carmine. E' esattamente come dici. I fili del motore passo-passo (così come il modulo elettronico) del primo CRP-3050 erano interamente realizzati a mano, poichè non erano ancora pronte le linee produttive. Nel '77 le linee erano pronte parzialmente, almeno per quanto riguardava la parte meccanica, mentre l'elettronica era ancora prodotta parzialmente a mano, nella RSS Bielorussia (in primis le fabbriche Integral, Transistor e Angstrem). Dopo il '77 finalmente la produzione fu automatizzata, mentre il montaggio del quarzo e del trimmer restarono operazioni manuali. Il movimento subì continue modifiche e miglioramenti fino a quando non ne fu interrotta la produzione nel 1983.

    CITAZIONE (Riddle @ 18/2/2014, 14:39)
    Eccellente Enzo! ;)

    Grazie Roberto. ;)

    CITAZIONE (timer @ 18/2/2014, 14:47)
    E' sempre 1 piacere leggere i tuoi post ricchi di particolari e coinvolgenti!
    Noto come già detto, che anche le tue camicie con polsini rivoltati sono in tema con gli orologi dal sapore Sovietico :D
    Grazie ancora ciao timer;-)

    Grazie per averlo apprezzato Timer.
     
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    Che bello!! Complimenti e grazie per la lezione!
     
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    CITAZIONE (sib @ 18/2/2014, 15:14) 
    Che bello!! Complimenti e grazie per la lezione!

    Grazie mille a te per l'attenzione, Sib. :)
     
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  12. lino84
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    Grande grazie per la lettura mi mancava un post cosi :D
     
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    Complimenti! Sei preparato proprio su tutto! :)
     
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    Molto interessante come sempre, non resta che augurarti buona caccia per i mancanti ;)
     
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    CITAZIONE (lino84 @ 18/2/2014, 19:04)
    Grande grazie per la lettura mi mancava un post cosi :D

    CITAZIONE (alessio93v @ 18/2/2014, 19:40)
    Complimenti! Sei preparato proprio su tutto! :)

    CITAZIONE (blumberg @ 18/2/2014, 19:52)
    Molto interessante come sempre, non resta che augurarti buona caccia per i mancanti ;)

    Grazie a tutti voi per aver letto il thread. Temevo fosse troppo lungo da poter suscitare un pò di interesse.

    Rettifico i dati sulla precisione del Poljot Ekvar: l'ho regolato ieri alle 15:44, e alle 15:44 di oggi l'orologio ha guadagnato solo 3 secondi rispetto all'orologio atomico. Il che significa che la sua precisione è di +3 secondi al giorno, solo un secondo in più rispetto ai parametri di fabbrica (+/- 2 secondi al giorno). Ottimo!
     
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43 replies since 18/2/2014, 11:57   1653 views
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