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Schirra.
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Nel 2010 O&P, come sempre all'avanguardia sulle tematiche e sulle necessità di approfondimento, aveva già affrontato il tema homage di cui oggi si cerca di discutere con un ragionamento più completo e più ragionato di quello che ai tempi si è potuto fare.
In occasione di una discussione importante in cui si è cercato di dare spazio a tante diverse opinioni, predisposi una tabella che poteva riassumere, o perlomeno cercava di farlo, alcune categorie e alcuni stilemi atti a creare maggiore attinenza alle discussioni che si sarebbero sviluppate in seguito.
Tale tabella non vuole ne essere esaustiva, ne completa nelle indicazioni che fornisce, ma certamente traccia una riga tra due categorie spesso confuse per fondamentale non conoscenza del tema.
In collaborazione con i colleghi si è deciso di inserirla qui in modo tale che possa essere eventualmente utile e semmai arricchita e completata ad esempio dopo quattro anni possiamo aggiornare almeno due punti:
punto 4: la qualità a volte maggiore (che non è sempre di default: sia chiaro) rispetto agli orologi a cui si ispirano è dovuta a due fattori fondamentali:
- le nuove tecnologie (ad esempio certi acciai, certe tecniche costruttive, lavorazioni industriali migliori di 40/50 anni fa, ecc.)
- la volontà del costruttore (Ken Sato era solito portare a 1000 gauss la resistenza antimag di modelli il cui corrispondente aveva magari solo quella base: cfr. RXW EXP|EVO e Rolex 1016)
punto 6: l'offerta maggiore disponibile ad oggi ha cambiato questo paradigma:
- oggi i clienti di tutte le tipologie possono accedere ad homage di qualità, mentre precedentemente la filosofia homage era un concetto quasi di nicchia visti i prezzi di uscita dei progetti di Yao, Sato e i rari altri.
Importanti i punti 1 e 2 che invece identificano in modo molto preciso le due regole fondamentali di chi produce homage e di chi dovrebbe acquistarli.
Consiglio a chi inizia ad interessarsi al tema di darci un'occhio.
Edited by Schirra - 8/7/2016, 13:04. -
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Tabella esaustiva.
Grazie.. -
Schirra.
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Grazie Alex.
ci stiamo ancora lavorando, vedremo tra l'altro come certi aspetti ancora possono essere intesi in un modo o in un'altro e come certi articoli siano interdipendenti uno dall'altro tra le due casistiche "fake" e "homage".
Ne cito una, solo per far capire: ci sono specifici casi in cui le assonanze del nome (art. 2 dei fake) non hanno mai voluto trarre in inganno: anzi fare esattamente il contrario... e questo nasce, ad esempio, dalla tradizione storica dei Giapponesi nell'approccio al prodotto!
Proveremo a parlarne nel tempo.. -
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Volevo infatti chiederti se la potevo postarla io ma mi hai preceduto ......molto bene Cristiano . -
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Penso comunque che, per esempio, un Invicta 8926, può essere considerato un hommage no? . -
Schirra.
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Per quanto mi riguarda, escludendo gli aspetti tecnici che mi sono ignoti, quell'Invicta non trae in inganno l'eventuale cliente.
Nessuno comprando quel modello pensa di aver comprato un Submariner.
Nessuno comprandolo crede di ostentare un Submariner.
Per me è un homage.. -
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Infatti l'ho scritto da possessore di un 8926C... Partendo dalla scrittona "Invicta" sul lato della cassa ahahahah Comunque sia mi trovi d'accordo, sopratutto sulla tabella.
Anzi, dirò di più: sono contento sia nata questa sezione per poter parlare liberamente. -
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Relativamente al punto 6 degli homage, secondo voi, che tipo di background culturale ha il cliente tipo?
Mi spiego meglio, molti homage sono prodotti da case semisconosciute e alcuni modelli replicano referenze talmente particolari che spesso sono note solo a pochi.
Immagino che la consapevolezza dell'acquisto sia comunque indice di conoscenza..
Cosa ne pensate?. -
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Il mio prossimo acquisto sarà uno Steinhart Ocean One Vintage.. ovviamente prima di arrivare a questo modello c'è una passione per il modello a cui si ispira.. . -
Schirra.
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Relativamente al punto 6 degli homage, secondo voi, che tipo di background culturale ha il cliente tipo?
Mi spiego meglio, molti homage sono prodotti da case semisconosciute e alcuni modelli replicano referenze talmente particolari che spesso sono note solo a pochi.
Immagino che la consapevolezza dell'acquisto sia comunque indice di conoscenza..
Cosa ne pensate?
Penso che nel tempo il cliente tipo (se si puó definirlo così) sia cambiato, come dicevo sopra.
Una quindicina di anni fa chi comprava un homage entrava in una nicchia di mercato ben precisa e di base i prodotti erano meno e più "autentici" filosoficamente parlando, pertanto il background era di conoscienza sia tecnica che storica.
Quando Yao sul forum lanciava la discussione sulla creazione di un nuovo modello, nascevano decine e decine di pagine sul minimo dettaglio, anche il più insignificante.
Homage era questo.
Oggi è diverso, a volte un homage serve anche a fare il percorso inverso se uno ha passione e voglia di imparare.. -
.Grazie Alex.
ci stiamo ancora lavorando, vedremo tra l'altro come certi aspetti ancora possono essere intesi in un modo o in un'altro e come certi articoli siano interdipendenti uno dall'altro tra le due casistiche "fake" e "homage".
Ne cito una, solo per far capire: ci sono specifici casi in cui le assonanze del nome (art. 2 dei fake) non hanno mai voluto trarre in inganno: anzi fare esattamente il contrario... e questo nasce, ad esempio, dalla tradizione storica dei Giapponesi nell'approccio al prodotto!
Proveremo a parlarne nel tempo.
Del punto uno e due della parte hommage,ne ho parlato più volte con alcuni amici forumisti, rientra proprio nel mio caso, posso apprezzare il piacere di guardare e indossare una riedizione non ufficiale di due pietre miliari dell orologeria, peraltro da me mai visti prima, manco in foto.. -
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Grazie della tabella,davvero esaustiva ed interessante.. . -
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Non credo che la tabella sia tanto esaustiva, magari fosse così semplice. Quello della foto è l'Invicta 5747 Force Flight. Secondo la tabella, a prescindere dai punti 1 e 2, sarebbe un Homage, secondo me si tratta di un plagio
subir fotos. -
boccebiliardo.
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anche secondo me il caso indicato da gialto è quantomeno meritevole di approfondimento.
inoltre trovo poco sensato, a prescindere dall'evoluzione dei gusti e dei comportamenti, il punto 6: non ha senso definire un prodotto sulla base dei suoi acquirenti.
edit: qualora non fosse chiaro: complimenti per la categorizzazione, che già conoscevo e apprezzavo
aggiungo un altro caso "sospetto" tra invicta e citizen
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Schirra.
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Nessuno ha detto che sia esaustiva, ne vuole esserlo.
Se prescindiamo dai punti 1 e 2 possiamo anche ritenere tutti gli homage plagi.
Pertanto quei punti, nei vari ragionamenti, per noi di O&P sono molto importanti.
Quindi, proprio in base a tali punti, quel modello esposto nello specifico, per me, secondo la mia visione, non rappresenta un homage.
Detto questo, vi invito anche a evitare i post su "casi sospetti", come li avete definiti.
Non stiamo parlando di questo che avete già ampiamente discusso in altre aree..