Bulova Accutron Spaceview "Frankie": Mai dire "mai".

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    Questa è un'estate da ricordare. Mi sono successe molte cose in questo periodo... Oltre ad aver sfoltito un pò la collezione, ho di fatto attuato un ricambio nella tipologia di orologi che colleziono, concentrandomi su modelli ancora più particolari e anche alcuni orologi di alta gamma che mai mi sarei aspettato di poter avere. Ma in fondo, anche questo rientra nel concetto del "mai dire mai".

    In questo thread quindi, vorrei incentrarmi proprio sul significato di questo detto, il cui suo significato spiega che non bisogna mai dare nulla per scontato, poichè la nostra vita è imprevedibile e qualcosa di nuovo può sempre accadere, anche nella maniera più inaspettata. Ho sempre desiderato un Bulova Accutron 214, fin dai tempi in cui non collezionavo orologi. Per via del fatto che sono orologi molto significativi per il loro periodo d'appartenenza: hanno segnato un importante punto di svolta nel mondo dell'orologeria, essendo stati i primi orologi ad adoperare un transistor, ed i primi a non avere un bilanciere come fonte di precisione. In più, il loro uso nel campo scientifico, spaziale ed aeronautico li ha elevati a veri e propri "mostri sacri" dell'orologeria, rendendo quella degli orologi a diapason, una tipologia irrinunciabile per qualsiasi collezionista di orologi vintage.

    Ma prima, raccontiamo un pò la storia dell'Accutron, di com'è nato e del perchè è stato ed è così importante per l'orologeria.

    Nel 1952, la LIP e la Elgin, in maniera congiunta, svilupparono un calibro elettromeccanico che condivideva la platina e parte dei ruotismi e dell'elettronica, mentre il resto era progettato in maniera indipendente: il calibro R27/725. Il LIP R27/Elgin 725 passò alla storia come il primo orologio elettrico mai realizzato, ma a causa della fragilità intrinseca del movimento prodotto dalla Elgin, l'orologio non riuscì mai ad avere il successo sperato negli USA, e di conseguenza non fu mai prodotto in serie. La versione Francese invece, nonostante avesse anch'essa alcuni problemi, riuscì ad avere un maggiore successo, e grazie a una continua evoluzione del movimento, la casa di Besancon riuscì successivamente a far tesoro dell'esperienza accumulata con l'R27, facendo debuttare, nei primi anni '60, il calibro R148. Alla Elgin e la LIP, seguì a ruota la Hamilton Watch Company, che con il debutto del suo calibro 500 (nella serie Van Horn, la prima serie di Hamilton Electric che fu introdotta sul mercato), stabilì il primato di primo orologio elettrico prodotto in serie.

    Anche la Bulova stava lavorando ad un progetto di movimento elettromeccanico, ma al contrario della Elgin e della Hamilton, gli ingegneri Americani avevano deciso di seguire una strategia differente: non si doveva utilizzare il classico sistema ancora + bilanciere e contatto elettrico, ma bisognava realizzare un movimento del tutto nuovo, e che soprattutto fosse davvero in grado di essere più preciso di un orologio meccanico tradizionale. Infatti, i movimenti elettrici tradizionali avevano il vantaggio di non richiedere di essere caricati, ma la loro precisione non era superiore ad un normale meccanico, anzi, spesso erano anche più imprecisi!

    Ma la Bulova aveva un asso nella manica, quello su cui stava lavorando.

    L'ingegnere Svizzero Max Hetzel, iniziò a studiare con attenzione l'applicazione dei neonati "transistor" nell'orologeria, e grazie ad un transistor in particolare, il Raytheon CK 722, Hetzel pensò che sarebbe stato possibile utilizzare il transistor al fine di migliorare la precisione di un movimento elettromeccanico. Così, scartando l'idea di realizzare un calibro elettromeccanico a transistor "standard" (che però successivamente produsse la Svizzera ESA nel 1967, con il debutto del calibro 9150 "Dynotron"), Hetzel pensò ad un sistema di scappamento alternativo al classico "bilanciere + ancora + contatto" che avrebbe dovuto assicurare una precisione superiore a qualsiasi tipo di movimento allora disponibile: uno scappamento "sonico".

    L'idea di fondo è molto semplice: al posto del bilanciere e dell'ancora, a garantire il movimento e la precisione dell'orologio ci sarebbe stato un diapason magnetizzato, che con l'ausilio di due bobine di rame, una batteria ed un transistor, avrebbe garantito una vibrazione costante. Con la vibrazione del diapason, un piccolo cricchetto fissato allo stesso avrebbe spinto la ruota dei secondi, composta da microscopici dentini, che così, avrebbe fatto avanzare la sfera dei secondi e tutto il treno del tempo. Il transistor avrebbe garantito il funzionamento costante e alla giusta frequenza delle bobine, ed un secondo cricchetto di ritegno avrebbe tenuto ferma la ruota dei secondi, onde evitare che scivolasse indietro per via della forza di gravità.
    Così, nel 1955, il primo prototipo di movimento "microsonico" fu prodotto da Hetzel e William Bennett nello stabilimento Svizzero della Bulova, sito a Bienna. La dirigenza della casa Americana intuì subito il potenziale della tecnologia "microsonica" e stanziò ulteriori fondi per poter permettere all'ingegnere Svizzero di poter migliorare il calibro e renderlo producibile in serie. La sfida era stata in parte vinta dato che era stato prodotto -anche se in forma prototipale- un tipo di scappamento mai prodotto prima di allora. Oltretutto, il prototipo rappresentò un importante progresso nel campo di una scienza che proprio allora, alla fine degli anni '50 stava muovendo i suoi primi passi: la nanotecnologia.

    Max%20Hetzel Prototype

    A sinistra: Max Hetzel, ingegnere Svizzero "padre" del movimento microsonico, più comunemente conosciuto come "movimento al diapason".
    Egli ideò il movimento insieme all'Americano William Bennett, e successivamente contribuì allo sviluppo della versione Svizzera del movimento microsonico progettato per la Bulova: l'ESA 9162.

    A destra: il prototipo del movimento "Bulova Microsonic". (Fonte: Accutron 214)


    Successivamente, Hetzel e Bennett fecero ritorno negli Stati Uniti, dove continuarono lo sviluppo del nuovo movimento, fino a quando nel 1959, la Bulova introdusse alla stampa il loro primo orologio elettromeccanico: l'Accutron, portmanteau di "Accuracy Through Electronics". Fin dalla sua presentazione l'Accutron dimostrò quanto fosse rivoluzionario: fu il primo orologio a non avere bilanciere e soprattutto il primo a non ticchettare; il tempo era scandito da un ronzio continuo emesso dal piccolo diapason, che vibrara in maniera costante ad una frequenza di 360Hz ed una nota vicina al FA minore. La vibrazione del diapason inoltre, garantiva un movimento della sfera dei secondi incredibilmente fluido, ed una precisione di +/- 2 secondi al giorno, uno scarto mai visto prima di allora. Nel 1960, l'orologio fece il suo debutto ufficiale sul mercato con il nome di Bulova Accutron 214, e nello stesso anno, la NASA, l'agenzia spaziale Americana, si rivolse alla Bulova per utilizzare la tecnologia del diapason per la strumentazione dei moduli destinati ad essere utilizzati per il "Progetto Mercury". La Bulova acconsentì e i movimenti Accutron 214 furono utilizzati per ben 46 missioni nello spazio. Anche nei cockpit degli aerei militari North American X-15, furono installati degli Accutron. Per contraddistinguere la serie Accutron, che fu organizzata come un vero e proprio "sub-brand" fu scelto come logo un diapason stilizzato, che in seguito diventò il logo della Bulova.

    Una caratteristica che rendeva l'Accutron completamente diverso dalla concorrenza, era la presenza di un pozzetto per la batteria, che rendeva l'operazione di sostituzione parecchio semplice, permettendo allo stesso proprietario di poter effettuare il cambio batteria, senza doverlo portare da un orologiaio. Inoltre, la corona fu spostata dalla carrure al fondello, rendendo più pulito lo stile della cassa e facendo intendere alla gente che la precisione dell'Accutron era talmente elevata che la corona diventava un elemento quasi superfluo, dato che sarebbe stata usata solo pochissime volte. L'orologio funzionava con una batteria al mercurio 387 da 1.35 volt, che la Bulova commercializzava con il nome di "Bulova 214" proprio come il movimento.

    SatEvePost12-1963

    La prima pubblicità del Bulova Accutron mai realizzata. Nell'immagine è ritratto il primo "Spaceview" con cassa in oro massiccio 14K.
    In origine lo Spaceview non era un orologio regolarmente in vendita, ma era utilizzato solo come modello da esposizione nelle gioiellerie, per poter mostrare alla gente come funzionava il nuovo movimento al diapason della casa Americana. (Fonte: Accutron 214)


    Inizialmente disponibile in poche varianti, l'Accutron si rivelò immediatamente un successo per la Bulova. Grazie al suo movimento al diapason, la sua incredibile precisione ed il traino pubblicitario che ebbe l'orologio grazie all'utilizzo nel campo militare e spaziale, la casa Americana si ritrovò con una vera e propria gallina dalle uova d'oro. Nonostante l'estetica più conservatrice dei più audaci Hamilton 500, gli Accutron si ritagliarono un'importante fetta di mercato. La gente li vedeva come degli oggetti venuti dal futuro, qualcosa uscito da un film di fantascienza, ed il movimento fluido della sfera dei secondi era qualcosa di quasi ipnotico per una persona abituata allo scatto dei meccanici oppure l'incedere "incerto" di quello degli elettrici. Ma un'ulteriore successo fu dovuto ad una particolare variante che la Bulova adottò, la "Spaceview".

    La serie Spaceview non era stata concepita per essere commercializzata, poichè tali modelli non erano prodotti in serie, ma convertiti dalla stessa Bulova e dati alle gioiellerie come materiale pubblicitario, solitamente chiusi in una teca di plexyglass, con lo scopo di mostrare ai potenziali clienti il funzionamento del movimento 214 e di permettere l'osservazione del diapason in funzione. Gli orologi promozionali però, inizialmente disponibili solo con una cassa d'oro massiccio 14K, attirarono parecchio l'attenzione della gente, e molti di essi iniziarono a volere proprio quei modelli lì, nonostante non fossero in vendita. Quindi, la dirigenza della Bulova, che notò la grande richiesta per quegli Accutron scheletrati, decise di cavalcarne l'onda e nel 1962 fece il suo debutto nel catalogo Bulova, il famoso Spaceview, disponibile in due varianti (anse a goccia e cassa "Alpha", in oro massiccio 14K o cassa d'acciaio). E fu subito un successo. Molte furono le varianti di Spaceview prodotte dopo il 1962 e senz'altro, possiamo dire che furono quelle che trainarono maggiormente le vendite della prima serie di Accutron. Quando si pensava a quell'orologio, si pensava subito allo Spaceview (e anche, seppur in misura minore, alla serie "Astronaut" dotata della complicazione GMT, e divenuta famosa per essere stata indossata da Elvis Presley). Ciò ha reso queste varianti sempre più ricercate e desiderate dai collezionisti nel corso del tempo, provocando un sostanziale aumento del loro valore, rispetto agli Accutron 214 tradizionali.

    Il fascino dell'Accutron e della sua famosa versione scheletrata non lasciò indifferente anche la grande rivale degli Stati Uniti, l'Unione Sovietica, ma non solo: anche la Cecoslovacchia e la Cina realizzarono il loro movimento al diapason. Parliamone un pò perchè meritano di essere presi in considerazione.

    In URSS, negli anni '60, il presidente Kruschev, dopo un suo viaggio negli Stati Uniti, ricevette in regalo un Bulova Accutron 214. Egli rimase molto affascinato dall'orologio e desiderava fortemente che l'industria Sovietica potesse dare una risposta a quella Americana, e dimostrare che i Sovietici non solo potevano realizzare le stesse cose che facevano gli Americani, ma anche superarli.

    Così, il NII Chasprom ricevette l'ordine da parte del governo di progettare un movimento al Diapason che potesse essere il più robusto e affidabile possibile, ma soprattutto bisognava produrre un prototipo in poco tempo, e ciò fu fatto tramite la tecnica del "reverse engineering", ossia, progettarono il movimento replicando esattamente il progetto del Bulova 214. Cosa non molto legale, dato che in seguito la Bulova denunciò la 2MChZ per violazione di proprietà intellettuale.

    Gli sforzi degli ingegneri del Chasprom portarono alla creazione di questo prototipo molto simile ad un Bulova Accutron Spaceview.

    slava%20a%20diapason2

    Il prototipo dello Slava Transistor realizzato dal NII Chasprom. L'orologio è esattamente identico all'Accutron 214 "Spaceview". (fonte: Orologiko)



    Con la realizzazione del prototipo, la sua industrializzazione fu affidata alla Seconda Fabbrica di Orologi di Mosca "Slava", portando alla nascita del "Transistor" il primo orologio al diapason realizzato in URSS. Prodotto in alcune varianti rigorosamente con una cassa d'oro laminato 14K, furono realizzati pochissimi esemplari di Slava Transistor, a causa degli elevati costi di produzione del calibro e delle difficoltà produttive che furono riscontrate durante la sua produzione: lo stabilimento della 2MChZ si trovava sopra i binari della metropolitana di Mosca, ed ogni qualvolta che passava un treno, decine di bobine venivano danneggiate per le vibrazioni causate dal passaggio del convoglio. La produzione del Transistor fu interrotta alla fine degli anni '60, ma durante questo breve periodo i Sovietici continuarono ad affinare e migliorare il calibro, realizzando anche una rara versione con calendario dell'orologio; soluzione tecnica completamente elaborata in loco, dato che il Bulova 214 non fu mai prodotto con tale complicazione. Al contrario della versione solotempo, il Transistor con il calendario fu prodotto con una futuristica cassa d'ottone cromato e bracciale integrato, IMHO molto bella e moderna ancora oggi.

    Ecco uno Slava Transistor solotempo (fonte: Hknebel):

    SlavaT


    Il suo movimento:

    SlavaTI


    Ed una rarissima versione dotata di calendario, innovazione completamente Sovietica, dato che la Bulova non produsse mai una versione con calendario del movimento 214 (fonte: Watchuseek).

    slava214dd


    Ma nello stesso periodo, gli anni '60, non solo l'URSS sperimentò in questa tipologia. Anche in Cecoslovacchia, il conglomerato Elton realizzò un prototipo di orologio al diapason basato sul movimento 214, conosciuto come il "Prim Elton". L'orologio però, al contrario dello Slava Transistor, non entrò mai in produzione. (fonte: Decadecounter):

    prim214



    Ora però, spostiamoci in Cina. Una piccola produzione di orologi al Diapason ci fu comunque nella Repubblica Popolare Cinese. E su quest'ultimo vi è quasi un alone di leggenda: si dice che il movimento fu sviluppato a partire da un Bulova Accutron 214 appartenente ad un pilota di un aereo spia Americano, che fu abbattuto da un missile antiaereo Cinese. Il pilota riuscì ad eiettarsi dall'aereo e fu fatto prigioniero. Ora non posso confermare se ciò sia vero o solo leggenda, ma da questo episodio, i Cinesi, sempre tramite la tecnica del reverse engineering, realizzarono il loro primo calibro al Diapason: il Tianjin Yinchabiao, prodotto dalla Tianjin Seagull (fonte: Watchuseek):

    668918d1333358977-mysterious-tuning-fork-watch-tianjin-dianzi-biao-1

    668920d1333359012-mysterious-tuning-fork-watch-tianjin-dianzi-biao-3



    Al contrario del 214, il calibro dello Yinchabiao subì alcune modifiche, come per esempio lo spostamento della corona dal fondello alla carrure (anche se sulla platina rimase il foro di supporto per la corona sul fondello) e fu prodotto anche un prototipo dotato di calendario day-date. Lo Yinchabiao fu prodotto in pochi esemplari per pochissimi anni, prima che il governo Cinese diede ordine alla fabbrica di penne biro (si, proprio una fabbrica di penne!) Haiyuan, di avviare la produzione in fase prototipale di quello che sarebbe diventato il primo orologio elettrico Cinese, lo Xiang Yang SD-1, mai entrato in produzione poichè dotato di una batteria esterna all'orologio, e in seguito sostituito dal più moderno Xiang Yang SD-2, elettromeccanico a transistor ad alta frequenza (36.000 a/h), che ebbe maggior successo dei suoi predecessori e fu prodotto in numerose varianti.

    Ora però, ritorniamo all'Accutron 214, poichè è questa la generazione su cui voglio concentrarmi. Come ho detto all'inizio, questi paragrafi servono come introduzione per il mio recente acquisto, che rappresenta una delle più importanti aggiunte che ho fatto alla mia collezione, ormai in fase di profonda trasformazione.

    L'orologio forse potrebbe non suscitare grandi emozioni ai più, a causa del fatto che è un "Franken" come si dice in gergo. Ma è proprio questo ad avermelo immediatamente fatto piacere. Non è un Franken realizzato senza criterio (come invece di solito avviene in questa tipologia di orologi) ma è qualcosa che si avvicina di più a un mod. Le parti dell'orologio infatti sono originali, dato che le sfere dei minuti e delle ore appartengono ad uno Snorkel, quella dei secondi è di un Accutron Spaceview "Anniversary" ed il rehaut proviene da un kit di conversione in Spaceview di un centro d'assistenza Bulova. Un mod che nel suo insieme mi piace parecchio, tanto d'avergli dato all'orologio il soprannome di "Frankie", poichè è come se avesse una sua personalità, un qualcosa di particolare che lo fa distinguere dagli altri orologi. Il movimento è un Bulova 214 di prima generazione, senza fermo macchina e con il transistor al Germanio, riconoscibile per la presenza di tre fili di collegamento anzichè due.

    xlh0Vga


    Inizialmente l'orologio era dotato di un bracciale d'acciaio originale Bulova, ma che ho sostituito con un cinturino in pelle artigianale realizzato magistralmente dal caro amico Gigi "Speedmaster64", che ringrazio sentitamente per quel suo speciale omaggio. Il cinturino contribuisce a dargli una maggiore sportività e si ricollega al colore del rehaut e delle sfere. Avendo delle parti non coeve, sono riuscito a portarmelo via ad un prezzo più basso del suo vero valore, e tutte quelle incertezze che avevo prima dell'acquisto, sono sfumate quando l'ho visto dal vivo.

    TxNpWoB

    kZtTauh

    gK1d2x8



    Sembra ironico, ma sono un tipo che non ama assolutamente i Franken. Sono una tipologia di orologi che evito come la peste, e li considero solo se mi servono per i ricambi. Ma con questo è diverso. Me lo sono sentito "mio" sin da subito.

    L'orologio si sta dimostrando molto preciso, nonostante sia privo di fermo macchina, marcia con un anticipo di 2 secondi al giorno e a parte un piccolo problema di condensa che ho subito risolto con un metodo molto "casalingo", lo sto indossando con piacere e disinvoltura, senza nessun imbarazzo da quand'è arrivato, ormai tre giorni fa. E' come se avesse una personalità tutta sua, con il rehaut e le sfere che ricordano parecchio un altro orologio, la versione per l'esportazione del Ruhla Electric, il Lafayette Ultra-High Frequency Electric, che nella versione con la cassa d'ottone cromato aveva un rehaut ed un gioco sfere quasi identico a quello del mio Accutron. Forse un giorno mi metterò alla ricerca delle sfere e del rehaut originale. Forse, ma al momento mi piace così, e me lo godo così com'è, nella sua particolarità, nella sua unicità.

    La cassa è d'acciaio a cuscino, il vetro è acrilico ed ha il logo "Bulova Accutron" stampato al suo interno, mentre il rehaut è in plastica. Nonostante il suo elevato spessore (ben più elevato dei successivi 218 e 224), l'orologio risulta molto comfortevole al polso, ed il suo peso non si nota, anche se facendo un pò di attenzione, si può sentire la leggera vibrazione del diapason penetrare attraverso gli angoli della cassa. Oltre all'orologio, ho ricevuto anche una batteria al mercurio Bulova 214 originale, del 1963, che al momento custodisco quasi come se fosse una reliquia.

    Voi direte: ma che cosa c'entra il "mai dire mai" scritto all'inizio? C'entra, eccome se c'entra. Perchè sono riuscito ad avere un qualcosa che fino a tre giorni fa consideravo inarrivabile. Certo, ci sono arrivato a modo mio, con un modello particolare qual'è "Frankie", ma ci sono arrivato. E la soddisfazione di averlo e di indossarlo è uguale a quella dei miei precedenti acquisti, forse questo ha anche qualcosa di più per via del suo stile. Chissà, forse è vero che gli orologi hanno un'anima. Questo di sicuro ce l'ha, proprio perchè non è come tutti gli altri. E' un ribelle, come uno di quei ragazzi della "Beat Generation" che negli anni '60 avevano in mente di creare un nuovo modello di società, un mondo che fosse diverso da quello che era stato propinato in precedenza. Se fosse una persona, "Frankie" me lo immaginerei così, come un Jack Kerouac o un Allen Ginzberg, persone anticomformiste, ma che hanno segnato la storia, e nel caso di quest'orologio, segneranno la mia storia personale.

    Grazie per l'attenzione.

    Edited by vpn - 21/8/2014, 21:47
     
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    Beh, caro Enzo, che dire...
    ho letto con attenzione la tua meravigliosa esposizione ed ho "respirato" l'atmosfera pionieristica che deve avere caratterizzato l'epoca in cui l'elettronica allo stato solido è entrata nel mondo dell'orologeria.
    Ho già avuto modo di elogiare la tua capacità di divulgazione e la passione che ti anima nella ricerca di tutte (ma proprio tutte) le informazioni che poi, in modo totalmente disinteressato condividi con tutti noi del forum, ma mi sento di ringraziarti ancora una volta e non vedo l'ora di leggerti presto in una nuova avventura...

    P.S. Il Timex M40 che mi hai venduto mi è stato sottratto dalla consorte, che lo indossa quasi ogni giorno. Queste sono soddisfazioni...

    Ciao

    Roberto (ex Bubba) ;)
     
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  3. vpn
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    CITAZIONE (Rùstego69 @ 21/8/2014, 21:50) 
    Beh, caro Enzo, che dire...
    ho letto con attenzione la tua meravigliosa esposizione ed ho "respirato" l'atmosfera pionieristica che deve avere caratterizzato l'epoca in cui l'elettronica allo stato solido è entrata nel mondo dell'orologeria.
    Ho già avuto modo di elogiare la tua capacità di divulgazione e la passione che ti anima nella ricerca di tutte (ma proprio tutte) le informazioni che poi, in modo totalmente disinteressato condividi con tutti noi del forum, ma mi sento di ringraziarti ancora una volta e non vedo l'ora di leggerti presto in una nuova avventura...

    P.S. Il Timex M40 che mi hai venduto mi è stato sottratto dalla consorte, che lo indossa quasi ogni giorno. Queste sono soddisfazioni...

    Ciao

    Roberto (ex Bubba) ;)

    Grazie Roberto, troppo buono. L'Accutron 214 ha davvero quella marcia in più che lo contraddistingue dalla successiva serie 218. Sarà forse per il fatto che è stata la prima generazione in assoluto di orologi al diapason, debuttata in un periodo in cui la tecnologia orologiera più avanzata era rappresentata dagli orologi elettrici, ma avere un 214 ed in particolare uno Spaceview, fa vedere quel periodo d'innovazione con un'ottica differente.

    Mi fa piacere sapere che il Timex piace alla tua signora, sono sicuro che scandirà le sue giornate per moltissimo tempo (tutto dipende infatti dalla durata del contatto elettrico, che è il componente più importante in un orologio elettrico tradizionale, ma avendo montato il contatto di uno degli M40 di ultima generazione, potrebbe durare per altri decenni). Il fatto poi di averlo riportato in vita personalmente, dato che lo ricevetti rotto, è una soddisfazione in più. ;)
     
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    Complimenti, per il bellissimo pezzo, per la grande conoscenza della storia ed infine per la grande passione che condividi!
     
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  5. vpn
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    CITAZIONE (goblinmachine @ 21/8/2014, 21:57) 
    Complimenti, per il bellissimo pezzo, per la grande conoscenza della storia ed infine per la grande passione che condividi!

    Grazie a te per l'attenzione. :)
     
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  6. shea
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    Per questo mi sono astenuto dai complimenti...
    :errr:
     
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  7. MacchinaDelTempo
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    Sono topic come questi che danno lustro alla sezione mettendo in totale ombra le infantili diatribe e rivalse che si leggono negli ultimi tempi..

    SeI un utente d'Oro mi caro..

    I soli complimenti sono davvero riduttivi...ma da Smart e con una connessione da alto Medioevo non posso far di meglio ..

    GRAZIE.
     
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  8. vpn
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    CITAZIONE (MacchinaDelTempo @ 21/8/2014, 23:10) 
    Sono topic come questi che danno lustro alla sezione mettendo in totale ombra le infantili diatribe e rivalse che si leggono negli ultimi tempi..

    SeI un utente d'Oro mi caro..

    I soli complimenti sono davvero riduttivi...ma da Smart e con una connessione da alto Medioevo non posso far di meglio ..

    GRAZIE.

    Grazie Marco. :I:
     
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    Mi aggrego nel farti i miei migliori complimenti per il pezzo, ovviamente, ma soprattutto per la tua grande passione.

    Enzo sei una persona di calibro superiore non ci sono storie.

    Uno dei primi utenti che ho seguito con attenzione.

    Con affetto

    Walter

    Edited by Mondowally - 22/8/2014, 10:06
     
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    Grazie per il bellissimo pezzo,
    L'ho cominciato ieri sera e finito stamattina!

    Sono proprio contento di venire qui e trovare cose del genere da leggere proposte da vere enciclopedie umane come te!

    :)
     
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    CITAZIONE (MacchinaDelTempo @ 21/8/2014, 23:10) 
    Sono topic come questi che danno lustro alla sezione mettendo in totale ombra le infantili diatribe e rivalse che si leggono negli ultimi tempi..

    SeI un utente d'Oro mi caro..

    I soli complimenti sono davvero riduttivi...

    GRAZIE.

    Quoto parola per parola.... Bravo Enzo :I:
     
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    Ciao Enzo,
    ottimo topic! penso che riesci a far amare anche a chi non conosce la tipologia di orologi e suscitare interesse!
    Complimenti ancora e buona caccia.... :wtc:
    Saluti timer;-)
     
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    Grazie a tutti amici. :I:
     
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    Bravissimo e gran bel pezzo!
     
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    CITAZIONE (Giudamj @ 22/8/2014, 09:42) 
    Bravissimo e gran bel pezzo!

    Grazie! Tengo tralaltro a precisare che l'orologio funziona molto bene con una batteria da 1,55v. Suppongo quindi che il movimento sia stato modificato per supportare le 387S e le 394.
     
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