-
+3
.Quando si pensa a un orologio ultrapiatto spesso si rivolge la mente ad antiche e blasonate manifatture svizzere: Piaget, Vacheron Constantin, Blancpain sono solo alcuni dei nomi ricorrenti. I loro movimenti sono un sogno, ma purtroppo siamo bimbi cresciuti e sappiamo bene che non ci sarà alcuna fata madrina a trasformare per noi le zucche in quei magnifici segnatempo. Poco male, perché come sempre basta levare lo sguardo altrove ed ecco che si trova qualcos’altro tutto da scoprire, da ammirare e, perché no, da possedere.
Eppure quando si parla di PMW un orologio ultrapiatto non è così semplice da scovare. O meglio, trovare si trova ma spesso è un quarzo. Se ciò che si vuole è notevole precisione nascosta sotto la bellezza più discreta, cioè un orologio puntuale ed elegante da mettere sotto la camicia, certamente il problema non sussiste. Tuttavia, se è la meccanica quello che si va cercando, magari perché affascinati dalla complicazione di mettere tutti quegli ingranaggi in uno spazio così minuto, la strada si fa più incerta. Tanto incerta che bisogna virare sul vintage, dove, se uno Zenith Elite è ancora al di sopra dei fantomatici mille, un Seiko Liner li rispetta abbondantemente con inconfondibile classe (si veda qui). Non è solo nel Sol levante, però, che negli anni '60 si è iniziato a costruire orologi piatti o ultrapiatti al pari degli elvetici. A questa produzione, infatti, si aggiunge l’URSS con il calibro 2209.
Vympel 2209 della collezione di fcafca, utente watchuseek.
Per la verità la dicitura 'calibro 2209' è quanto mai ambigua. Infatti, i nomi che le vengono associati sono innumerevoli: Vympel, Poljot, Luch, Sekonda, Raketa, Vostok, Corsar etc. Pertanto, è quanto mai legittima la domanda: si tratta sempre dello stesso calibro? Ebbene la risposta è nì, perché in alcuni casi si ha a che fare con lo stesso movimento mentre in altri (Raketa e Vostok) no. Per chiarire la questione, comunque, non c’è cosa migliore che ripercorrere la storia legata a questa famosa dicitura, che nell’URSS è divenuta ben presto il vero e proprio simbolo di calibro ultrasottile.
Luch 2209 di mroatman, utente watchuseek. Con il presunto vetro originale, l’orologio ha uno spessore di appena 6,5mm.
Calibro 2209 Vympel, Poljot e Luch.
La fabbricazione del calibro 2209 ha inizio esattamente nel 1961. A produrlo è la Prima fabbrica moscovita di orologi e il suo spessore è ragguardevole: soli 2.9 mm. Sul quadrante è stampato il nome Vympel mentre sul movimento viene impresso il marchio a forma di quadrilatero che la fabbrica utilizza fin dal 1945:
Il segno I sta per 'prima', il segno M Ч sta per 'Mosca Orologi' e 3 sta per 'fabbrica'.
In aggiunta al primo, spesso si trova anche questo marchio impresso sul rocchetto (che è riscontrabile anche nelle produzioni successive):
Sotto il nome Vympel la produzione va avanti fino al 1963. Stando a quanto scrive un collezionista membro di watchuseek, nickname mroatman, durante questo arco temporale sono esattamente tre le varianti del quadrante proposte:
Vympel 2209 della collezione di mroatman, utente watchuseek.
Come è noto, nel 1960 la prima fabbrica moscovita di orologi presenta i primi segnatempo con il marchio Poljot e nel 1963 ha già iniziato ad allargare l'utilizzo di questo nome a tutta la sua produzione. Per questo motivo, i quadranti associati al calibro 2209 da questo momento in poi non riportano più la scritta Vympel. Anche il movimento viene marcato in modo diverso e alla forma di un quadrilatero succede quella di un pentagono:
Ai disegni dei quadranti originali se ne aggiungono innumerevoli nuovi, anche se va detto che da un punto di vista collezionistico i Vympel rimangono i più rari e ricercati. Presenterò qualche immagine fra poco. Prima, però, è bene aggiungere l’ultimo tassello della storia. Infatti, la produzione si mantiene nella Prima fabbrica moscovita per alcuni anni, dopodiché inizia un periodo di transizione alla fine del quale questa passerà interamente nelle mani della Luch, avente sede a Minsk. Ho detto transizione in quanto si ipotizza che nella seconda metà degli anni '60 ci fossero alcuni calibri prodotti dalla Prima fabbrica moscovita che poi venivano assemblati a Minsk; sono infatti numerosi i casi di orologi Luch che hanno il calibro marchiato Poljot. Superato questo periodo, la produzione proseguirà interamente per mano della Luch fino al 1979, quando il 2209 sarà rimpiazzato da un movimento al quarzo, il calibro 2356.
Ecco finalmente delle immagini su alcune bellissime collezioni di questo movimento, che all’estero vanta numerosi appassionati:
Collezione di dedatos, utente watchuseek.
Collezione di Chronotopos, utente watchuseek.
I nuovi tipi di marchio che la Luch imprime sui calibri. Ora la lettera M Ч non sta più per “Mosca Orologi” bensì per “Minsk Orologi”. Ricordo invece che la dicitura SU è stata impressa indistintamente su molti calibri sovietici dagli anni ’60 fino alla fine dell’URSS.
Il mio modello è esattamente questo qui sotto, che ho scelto per la sua forte personalità sovietica (si veda il font dei numeri, che io trovo per così dire industriale):
Gli sguardi più attenti avranno notato infine che sul quadrante di alcuni orologi mostrati delle volte si trova il marchio Sekonda. Si tratta comunque del brand sotto il quale questi movimenti prodotti nell’URSS venivano importati in Inghilterra. La stessa cosa accadde con il brand Corsar per la Germania e quello Velma per la Lituania. Nelle foto compare inoltre un Kirovskie che, sebbene sia conosciuto come il Poljot De Luxe dei poveri, è solo un intruso (calibro 2408 16 rubini).
Un movimento inusuale.
Come scritto in apertura del post, forse chi cerca un meccanico ultrasottile è affascinato innanzitutto dall’abilità di concepire e realizzare un movimento che sia di una grandezza pari o poco superiore a quella di una moneta. Il calibro 2209, per il carattere inusuale delle soluzioni adottate, sotto questo punto di vista non passa certamente inosservato. Nel 1963 a Lipsia, Germania, questo vince addirittura la medaglia d’oro in una fiera internazionale. Per osservarlo più da vicino, ecco finalmente alcune sue foto:
Con 23 rubini, carica manuale, una riserva di carica di 40h e 18'000 A/h, la peculiarità di questo movimento sta nella disposizione dei suoi ingranaggi. Come si può ben vedere dall’ultima immagine, il treno del tempo è spostato alla periferia. La ruota dei minuti è decentrata e non c’è una ruota di centro. Il vantaggio di questa soluzione è che né il bilanciere né il bariletto sono sovrapposti ad alcuna ruota, il che consente di risparmiare spazio e ottenere un profilo più sottile senza dover rinunciare alla robustezza delle parti. Questa è la chiave del successo del calibro 2209, perché permette di non assottigliarne i ponti e gli ingranaggi fino a renderli eccessivamente fragili. Alla Prima fabbrica moscovita di orologi, comunque, sperimenteranno anche quest’ultima via, che li condurrà a produrre il calibro 2200.
Il calibro 2200, una rarità tanto sottile quanto delicata.
Oltre il calibro 2209, la Prima fabbrica moscovita di orologi produce nel 1965, e solo per quell’anno, il movimento più sottile che l’orologeria sovietica ricordi. Lo spessore è di soli 1.85 mm, tant'è che i ponti sono così sottili da deformarsi facilmente e non garantire la resistenza necessaria per un uso quotidiano. Per rendere ulteriormente l’idea di quanto questo progetto fosse esasperato, si sappia che il calibro non ha le fessure necessarie per fissare il quadrante, il quale è tenuto fermo unicamente dalla pressione esercitata.
Movimento 2200 di Mark Gordon.
Mark Gordon, grande collezionista di orologi sovietici, rilascia una intervista dove dice di essere probabilmente l’unico possessore rimasto di questo orologio. In realtà, durante gli anni scorsi qualche modello salta fuori. Ad esempio, Ruslan Nikiforov, direttore generale del Konstantin Chaykin's Watch & Clock Restoration Center di San Pietroburgo, ne indossa uno tutti i giorni. Rimane comunque il fatto che di questo splendido e delicato Poljot 2200 ne sono stati prodotti meno di cento esemplari e ad oggi ne sopravvivono solo una dozzina.
Foto comparative di Mark Gordon.
Il 2209 di Raketa, un calibro sottosopra.
Prima di concludere si deve ancora parlare del calibro 2209 Raketa. Questa manifattura, infatti, dal 1965 al 1975 produce la sua propria versione di calibro ultrapiatto. La nomenclatura è sempre quella di 2209 e il risultato è ragguardevole: soli 2.7 mm di spessore. Tuttavia, questo movimento avrà uno scarso successo a causa della sua complessità e del maggior costo rispetto al cugino Poljot, che di fatto è solo l’11% più spesso.
Come si può vedere, anche Raketa al fine di ridurre lo spessore sceglie di spostare il treno del tempo alla periferia. La peculiarità, per non dire stranezza, di questo calibro sta però negli ingranaggi adibiti alla carica, che figurano sul lato del quadrante! Oggi questo tipo di movimento è ben più raro del suo cugino Poljot e il suo particolare disegno lo rende un segnatempo ricercato dagli appassionati.
Conclusioni
Voglio ricordare che anche Vostok ha prodotto una sua versione di 2209. Con uno spessore maggiore, attestato sui 3.3mm, questo calibro a partire dai tardi anni ‘60 anima i primi divers della casa. Dal momento però che la storia degli Amphibia è già stata ampliamente raccontata, questo thread finisce qui.
Invito tutti a fare ogni possibile correzione e integrazione su quanto scritto. In particolare, credo che la parte relativa alla meccanica possa essere affrontata meglio e con maggior dettaglio. Purtroppo, le mie attuali conoscenze sono per la verità piuttosto scarse e non mi consentono di fare di meglio. Un grazie a tutta la sezione, ogni giorno mi insegnate qualcosa di nuovo.
Un saluto,
Nicola
Edited by 4R36 - 24/5/2015, 00:43
. -
.
Forum Divinity
- Group
- Bannato da O&P
- Posts
- 27,097
- Location
- San Tommaso Blucerchiato
- Joined
- 1/12/2013
- Status
- Offline
Si parte subito con un ottima colazione di sapienza sovietica. Complimenti! 
qualche fotina del tuo in più non guasterebbe 
.Inviato tramite ForumFree Mobile
. -
.
Complimenti, interessantissimo! . -
.
Molto molto interessante, questi sono i topic per iniziare bene la giornata. Conoscevo questo calibro, ma non sapevo tutte queste cose, ti ringrazio. 
L'industria sovietica ha realizzato dei calibri ottimi, questo ne è un esempio.
. -
.
Letto velocemente perchè interessante e alla mia portata (per quanto riguarda la comprensione), ti faccio i miei complimenti e
ti ringrazio.
. -
.
Supreme Eminence
- Group
- Bannato da O&P
- Posts
- 18,328
- Location
- La città dei due mari
- Joined
- 21/1/2012
- Status
- Online
Una vera fonte di conoscenza per chi vuole approfondire certi argomenti, complimenti vivissimi per l'ottimo lavoro svolto. Grazie per la condivisione.
. -
.
Complimenti
Gli extrapiatti sono forse la categoria di orologi che preferisco
Non sapevo che ne avessero fatti in Russia.. -
.
Space Entity
- Group
- Member
- Posts
- 59,509
- Location
- Milano-Dresden-Hamburg
- Joined
- 10/10/2013
- Status
- Anonymous
Complimenti per questo "romanzo" storico e tecnico su un movimento che non conoscevo.
L'ho letto con molto piacere ed ho goduto delle bellissime foto.. -
bubba48 .
User deleted
Splendido topic e orologi interessantissimi.
Grazie per la citazione
. -
.
Ti ringrazio davvero perché mi hai insegnato qualcosa di nuovo su un movimento che tutto sommato conoscevo solo "di vista". Mi hanno sempre affascinato ma ancora non ne ho acquistato nessuno, spero di risolvere presto questa mancanza.
Andrebbe messo nei topic importanti della sezione, nel progetto red-k
Edited by Guinev - 20/5/2015, 14:06. -
Panur .
User deleted
Grazie per la condivisione di tutte queste informazioni: un topic da incorniciare. 
. -
Piercy .
User deleted
Ti faccio i miei più sentiti complimenti, un lavoro che meriterebbe un posto tra quelli più importanti
... mi associo a che dice che qualche foto in più del tuo ci starebbe proprio bene ... b-r-a-v-o
. -
.
Sono felice che il post vi sia piaciuto!
Il primo a essere sorpreso di questo movimento sono io. L'ho notato un po' per caso, accorgendomi ben presto della sua bella storia e della sua peculiarità tecnica. La cifra richiesta per gli orologi che montano questo calibro sta aumentando ogni giorno che passa, ma fino a qualche anno fa te li tiravano letteralmente dietro: molto spesso un Vympel/Poljot/Luch potevi accaparrartelo con 20-50 euro. Chiaramente questo fattore ha fatto sì che si possano ammirare quelle belle e sterminate collezioni monotematiche di cui ho postato qualche immagine. Se data un'occhiata ora, invece, mediamente un esemplare in buone condizioni va via per 80, e per i Raketa il prezzo sale ulteriormente.
Mi fa anche molto piacere che mi chiediate più foto del mio Luch! Purtroppo però devo deludervi: è ancora sulla via di casa!
La foto che ho postato è quella del venditore che me lo ha ceduto. Spero comunque di riceverlo entro venerdì. A questo punto colgo anche la palla al balzo e vi chiedo un consiglio: devo abbinarci un cinturino, secondo voi con la cassa placcata oro e quella tonalità del quadrante si deve andare per forza di nero o si può provare dell'altro?
Grazie a tutti,
Nicola. -
.
Molte ed interessanti notizie, che ho letto piacevolmente. Complimenti, anche per la tua nuova acquisizione. . -
.
Bel topic mi complimento. .
Calibro 2209. L'ultrapiatto sovietico. |
Contacts
Web
Instagram
Facebook
YouTube
Iscritti